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Autore: Ginx    22/10/2011    3 recensioni
Questa è la prima shot che ho scritto in assoluto. Era per una mia amica che adorava la coppia YxU. Spero che vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yumi

 

Bussarono alla porta della sua camera.

«È occupato» borbotto Yumi, guardando fuori dalla finestra.

«Sono io, tonta» ridacchiò Aelita, dietro la porta.

«Ah, pensavo fosse mia madre. Entra Lilì» disse la mora.

La porta si aprì e Aelita fece il suo ingresso nella stanza. Era vestita con un tubino rosso che le arrivava leggermente sopra il ginocchio. I capelli rosa, ormai lunghi fino a metà schiena, erano fermati da un cerchietto bianco con un piccolo giglio bianco sopra. Ai piedi calzava un paio di ballerine nere con il tacco.

«Yumi! Non sei ancora pronta?! Mancano dieci minuti alla cerimonia!» la rimproverò l'amica.

Yumi spostò lo sguardo su Aelita. Era sdraiata sul davanzale dell'unico finestrone della stanza, e non aveva nessuna intenzione di alzarsi.

«Bel vestito» le disse la mora, tornando a guardare fuori dalla finestra.

«Non provare a cambiare discorso! Forza, alzati da lì, spogliati e mettiti seduta davanti alla specchiera. Io vado a prendere il vestito.» le ordinò Aelita, uscendo dalla stanza.

Yumi ci stette un po' a pensare, poi scese dal davanzale e si sfilò la maglietta e i bermuda neri. Poi si andò a sedere di fronte all'enorme specchiera, il cui tavolino era pieno di trucchi e creme per il viso.

Aelita rientrò, tenendo una custodia per vestiti in mano.

«Alzati» le ordino, infilandole il vestito dalla testa.

Yumi per un momento vide solo bianco e, quando finalmente la sua testa uscì dal vestito, di pote guardare allo specchio. Il vestito era bianco latte e il corpetto (senza maniche e pieno di lacci che Aelita stava stringendo) era decorato con dei brillantini. La gonna di seta le scivolava lungo i fianchi mettendo in risalto la loro forma, e il lungo spacco mostrava completamente la sua gamba destra.

«Non è il vestito delle prove..» osservò Yumi.

«Gli ho fatto qualche modifica... Così è più bello!» confessò Aelita, spingendo sulle spalle dell'amica per farla mettere seduta.

«Sì, qualche modifica. Hai tagliato le spalline, creato uno spacco enorme nella gonna e privarla dei cinque strati di tulle nell'arco di una notte?» Yumi aveva capito.

«Uffa! È vero non mi è mai piaciuto il pomposo vestito che tu e Sissi avevate scelto! Questo è più semplice ed è più bello!» sbuffò la ragazza dai capelli rosa, attaccando la piastra per i ricci nella spina accanto allo specchio e iniziando a cospargere il viso di Yumi con una crema coprente.

Rimasero in silenzio. L'unico rumore era causato dalle mani esperte di Aelita che facevano la french bianca sulle unghie della futura sposa.

«Mi sento una bambola...» borbottò Yumi.

«Non è vero! E ora chiudi gli occhi, devo metterti l'ombretto.» le disse Aelita.

Ancora silenzio. La damigella soffiò sugli occhi di Yumi per sistemare l'ombretto e poi passò a guancia e labbra.

«Andrai all'altare con Odd, vero?» le domandò la mora, dopo che Aelita finì di metterle il rossetto beige.

«Ovviamente. Sissi ha deciso che ognuna ti avrebbe accompagnata all'altare con il proprio ragazza. E a me sta bene così.» le disse la damigella, mentre le legava i capelli in uno chignon alto e le arricciava le ciocche che aveva lasciato libere sotto.

Bussarono di nuovo alla porta.

«Avanti» disse Yumi, e Sissi entrò nella stanza. Era vestita nello stesso modo di Aelita, ma il suo vestito era un po' più corto.

«Ancora non sei pronta? Tra due minuti iniziamo! Lilì, tu e Odd siete i primi dopo Hiroki e Kiwi. Devo ancora capire come Odd abbia addestrato il suo cane a portare le fedi sulla schiena.» disse Sissi.

«Tranquilla Si! Ho finito.» disse Aelita, sistemando il diadema, su cui era attaccato il velo, a contenere lo chignon.

«Mi metto le scarpe.» disse Yumi, alzandosi e sfilando una scatola da sotto il letto. Dentro c'erano un paio di scarpe bianche con tacchi altissimi e pieni di brillantini.

«Anche le scarpe sono diverse...» osservò Yumi, guardando Aelita. Quest'ultima le rivolse un sorriso e le lanciò una giarrettiera bianca.

«Quella è in prestito!» le disse Lilì, sistemandosi il rossetto.

«Ok, siamo pronte!» disse Sissi, uscendo dalla stanza seguita da Aelita e poi dalla sposa.

 

*

 

Urlich

 

Era almeno un quarto d'ora buono che cercava di allacciare quel maledetto farfallino. Non doveva poi essere così difficile, ma Urlich proprio non ci riusciva.

«Basta, ci rinuncio.» si rassegnò, lanciando il cravattino accanto al suo amico, sul letto.

«Sapevo che non ci saresti mai riuscito! Riesci a salvare il mondo da un virus virtuale, ma non riesci ad allacciarti il farfallino!» gli fece notare Odd, ridendo. Era vestito con uno smoking grigio, anche se era un colore troppo scuro per i suoi standard.

«Visto che sei così spiritoso, perché non mi dai una mano?» gli disse Urlich.

«Mi dispiace, sono in lutto per l'estinzione dei brontosauri!» Odd fece una finta faccia triste.

«Allora vai a chiamare Jeremi e William! Dove diavolo sono?» gli chiese il futuro sposo, ormai sull'orlo dell'esaurimento nervoso.

«Jeremi è ad accogliere gli invitati davanti alla chiesa e William a pomiciare non so dove con Brinja.» lo informò Odd. «Vieni qui, ti aiuto io.» gli disse poi, prendendo in mano il cravattino e alzandosi dal letto. In meno di cinque secondi riuscì a allacciare perfettamente il farfallino.

«Non potevi farlo un quarto d'ora fa?» gli domandò Urlich. L'amico rise e prese in braccio il suo cane, che dormiva beato sul letto.

«Ok, Kiwi. È ora di vestirti!» gli disse Odd, infilandogli a forza uno smoking per cani al cucciolo, che provò inutilmente a scappare.

«È una settimana che non ci vediamo. È se lei avesse cambiato idea?» domandò Urlich.

«Rilassati amico! Si sapeva che vi sareste sposati più o meno da quando siamo usciti dal Kadic. Non ha cambiato idea in dieci anni, non penso che in una settimana abbia sconvolto tutti i vostri programmi per il futuro.» cercò di tranquillizzarlo il biondo, che nel frattempo stava infilando il cuscinetto con le fedi sulla schiena del cane.

«Speriamo. Ehi, ma Hiroki dov'è?» domandò Urlich.

«Sissi lo ha ingaggiato per sistemare gli ultimi particolari prima della cerimon...»

La porta si aprì di scatto. Era Sissi, seguita dal fratellino della sposa.

«Parli del diavolo...» mormorò Urlich e Odd gli lanciò un'occhiataccia.

«Bene siete pronti. Urlich, tu sull'altare. Odd, tu aspetta vicino all'entrata della porta di Yumi. Io le vado ad avvertire che si comincia.» ordinò la ragazza, indicando con un dito fuori dalla porta.

«Ok. Si va in scena.» si disse Urlich, facendo un respiro profondo.

«Stendili compare!» lo incoraggiò Odd, poggiandogli le mani sulle spalle e spingendolo fuori dalla porta.

 

***

 

Gli invitati si alzarono, non appena la musica cambiò. Hiroki e Kiwi percorsero per primi la navata principale, seguiti da Aelita e Odd, poi da Sissi e Jeremi, e infine da William e Brinja.

La musica cambiò ancora, stavolta nella classica marcia nuziale, suonata dall'arpa accanto all'altare.

Yumi fece il suo ingresso, accompagnata dal padre. La chiesa era piena di rose bianche, dispose in modo omogeneo per tutta la sala. La ragazza si guardò in torno, incantata . Il suo sguardo incrociò quello di Urlich, il suo volto si illuminò. Anche per il ragazzo fu lo stesso e le rivolse un sorriso a trentadue denti.

Come è lenta” pensò Yumi. La marcia andava troppo piano e lei sentiva il bisogno di toccare la mano di Urlich, e quando finalmente la toccò, non pote fare a meno di sorridere. Gli invitati si sedettero tutti insieme, come se fossero una sola persona, e i due sposi si voltarono verso il prete.

«Sei bellissima.» le sussurrò il ragazzo, e Yumi si sentì il viso in fiamme.

«Fratelli e sorelle.» iniziò il prete «Siamo qui riuniti oggi, per unire questi due giovani ragazzi, nel sacro vincolo del matrimonio.»

«Tu, Urlich Stern, vuoi prendere la qui presente Yumi Ishiyama, come tua sposa?» domando il prete, rivolto a Urlich.

«Si» rispose il ragazzo deciso.

«E tu, Yumi Ishiyama, vuoi prendere il qui presente Urlich Stern, come tuo sposo?» domandò ancora il parroco, stavolta rivolto alla ragazza.

«Si.» disse lei, con timbro vocale più basso rispetto al suo ragazzo.

«E ora, con l'aiuto dei testimoni, scambiatevi le fedi e i giuramenti.» disse il prete.

Hiroki sfilò il cuscinetto con gli anelli dalla schiena del povero Kiwi, e con un gesto teatrale porse a Odd quella di Urlich e ad Aelita quella di Yumi.

«Io, Urlich Stern, prendo te, Yumi Ishiyama, come mia legittima sposa.» iniziò il ragazzo, prendendo l'anello dalla damigella. « E prometto di amari e onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà e giuro di esserti fedele finché morte non ci separi.» concluse il ragazzo, infilando la fede all'anulare sinistro della ragazza.

«Io, Yumi Ishiyama, prendo te, Urlich Stern, come mio legittimo sposo.» disse la sposa, prendendo l'anello dal testimone. «E prometto di amari e onorarti, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà e giuro di esserti fedele finché morte non ci separi.» disse, infilando l'anello al dito del ragazzo.

«Se qualcuno ha qualche motivo, per cui questi due giovani non debbano unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre.».

Yumi non pote fare a mano di guardare William con la coda dell'occhio. Anche Urlich lanciò uno sguardo raggelante a Sissi, ma nessuno dei due aveva la minima intenzione di muoversi.

«Bene, allora grazie al diritto che mi è stato conferito dallo stato della Chiesa, io vi dichiaro ufficialmente marito e moglie. Può baciare la sposa» disse il prete. Urlich prese il viso in fiamme della ragazza e poggiò delicatamente le labbra su quelle di Yumi. Gli invitati applaudirono fragorosamente e mentre i due sposi ripercorrevano insieme la navata principale, lanciarono petali di rosa.

Si infilarono svelti nella macchina bianca che li aspettava fuori dalla chiesa.

«Dove andiamo ora?» domandò Yumi. Non aveva la minima idea di cosa avessero organizzato lui e Aelita dopo il matrimonio, e a lei non piacevano le sorprese.

«Lo scoprirai preso» mormorò il ragazzo, baciandola ancora.

«Ben rivista amore mio» le mormorò Urlich.

 

*

 

«Oh... Mio... Dio!» esclamò Yumi entrando nella sala a loro riservata del ristorante “La rosa italiana”. Era il ristorante dove lui le aveva chiesto di sposarla.

Nella sala spiccavano il bianco e il nero. Le sedie erano rivestite con stoffa bianca che erano tenute ferme da rose nera. Anche le tovaglie erano bianche e le composizione floreali erano tutte composte da rose bianche e nere.

«Ti piace? So che a te piace il nero, e visto che non è un funerale, ho pensato di abbellirlo con il bianco.» spiegò Urlich.

«È magnifico! Non avresti potuto fare meglio!» disse la ragazza, abbracciandolo.

Il cibo era tutto all'italiana. Mangiarono lasagne con ragù di carne, fiorentina con patate arrosto. Poi servirono una torta millefoglie che i due sposi tagliarono insieme. E infine fu il momento dei discorsi dei testimoni.

«Conosco Urlich da quando avevamo dodici anni» iniziò Odd «e già allora spasimava per la nostra Yumi» disse poi, ridendo insieme a tutti gli invitati. «Era un ragazzo silenzioso e teneva sempre tutto per se, ma glielo si leggeva in faccia ogni volta che la guardava. Praticamente gli venivano gli occhi a cuoricino!» ancora risate.

«E io già sapevo che si sarebbero sposati. Lo dico sempre: Dio li fa e Odd li accoppia!» e gli invitati esplosero in un applauso. Alzò il suo bicchiere «Un brindisi ai due piccioncini. A Yumi e Urlich» e bevve un sorso di vino assieme agli invitati.

Fu il momento del primo ballo. Urlich tese la mano alla ragazza, con un sorriso.

«Url, io non so ballare.» mormorò la ragazza, guardando gli invitati che aspettavano lei.

«Tranquilla, ti guido io» gli sussurrò il ragazzo all'orecchio, e tirandola per un braccio. Insieme andarono al centro della pista da ballo, e il ragazzo lanciò un'occhiata d'intesa a William, che si occupava della musica.

Iniziarono a ballare un lento, con gli sguardi di tutti puntati addosso.

«Ti amo, Yumi.» le disse Urlich, dandole un bacio sulla fronte.

«Ti amo anche io» le rispose la ragazza.

Piano piano, tutti gli invitati iniziarono a volteggiare per la pista da ballo, e Yumi ballò con tutti i ragazzi che avevano partecipato al suo matrimonio. Il primo fu Odd, seguito da William e da Hiroki.

«Sei stupenda, sorellina» le disse il ragazzo con un sorriso.

«Grazie fratellino.» le rispose lei, ricambiando il sorriso.

All'improvviso la musica si fermò, e Aelita lanciò uno sguardo ammiccante allo sposo, e lui le rispose con un occhiolino.

Urlich prese Yumi per un braccio e le sussurrò all'orecchio «Posso avere la tua gamba destra?».

Yumi avvampo. Sapeva esattamente di cosa stava parlando il ragazzo, e quindi non pote dire di no.

Con un gesto teatrale le sfilò la giarrettiera bianca e la lanciò ad Aelita, che la prese al volo e la nascose nella borsetta.

«Non mi avevi detto di possederla... potrebbe tornarci utile!» disse Odd ridendo, e la ragazza le diede una gomitata al fianco.

«Yumi, dobbiamo andare.» urlò Sissi, prendendo Aelita e Yumi per il braccio e trascinandole nel bagno delle ragazze.

Odd, Jeremi e William invece presero il ragazzo e Brinjia disse agli invitati che l'aereo per la luna di miele sarebbe partito fra poco.

Fecero cambiare i due ragazzi nella macchina durante il viaggio per l'aereoporto. A Urlich fecero indossare un paio di pantaloni bianchi e una maglia a collo alto blu. Invece lei portava un vestito nero e un paio di ballerine nere, più comode rispetto al vestito da sposa.

Salutarono tutti dal portellone dell'aereo, e quando finalmente furono soli lei si accoccolo in braccio a lui.

«Ti amo Urlich, sono fiera di essere tua moglie.» le disse la ragazza, chiudendo gli occhi.

«Anche io, amore.» rispose il ragazzo, baciandola dolcemente.

   
 
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