Non avrei voluto farlo veramente, ma non riuscivo più a gestire la situazione.
Guardai il suo corpo accasciato a terra, tremando appena avvertendo il senso di colpa che iniziava a divorarmi. La mano che pulsava per la potenza del pugno sferratogli.
Mi chinai su di lui, accarezzandogli i capelli.
«Mi dispiace Soul, ma quello che hai detto, mi ha dato veramente fastidio. Perchè non te ne rendi conto?!»
Non ero più la solita Maka: ero cresciuta sia mentalmente che fisicamente, ma sembrava che solo lui non se ne fosse reso conto.
Ghignò, rialzandosi da terra diretto cominciando a camminare, senza proferire
«Te la sei presa?»
chiesi, seguendolo, senza però ottenere risposta. Non sapevo dove fosse diretto, ma non importava seriamente: nonostante tutto, l'avrei seguito ovunque.
Camminavo dietro di lui, assorta nei miei pensieri; le gambe parevano muoversi da sole.
Sentendo il mio corpo andare a scontrarsi contro la sua schiena, alzai di colpo il capo, con lo sguardo puntato sulla sua figura.
Solo in quel momento avvertii una sensazione di bagnaticcio sulle mie guance: lacrime.
Di sorpresa, mi prese il volto fra le mani, asciugandomi lievemente le lacrime col pollice. Si avvicinò di più al mio viso e al mio corpo, col suo solito ghigno.
«Maka, Maka, Maka. Piangere non è cool.»
dichiarò, scuotendo appena la testa.
Lo guardavo negli occhi, senza riuscire a muovere un solo muscolo: era come se improvvisamente fossi solto il suo controllo.
Le sue labbra, lentamente si avvicinarono alla mia guancia ed io sussultai. Rimase fermo lì per interminabili secondi che avrei voluto rimanessero tali, ma si staccò presto per poi chiudere occhi.
«Voglio farti sentire come nessun altro ha fatto e potrà mai fare: tu sei mia.»
Quando pronunciò quelle parole, mi sentii completamente avvolta da un calore quasi inusuale ma piacevolissimo. Le lacrime continuarono copiose a scendere, mentre lui sorrideva appena.
«Soul, perchè non stai zitto e mi baci?»
chiesi, con non so quale coraggio. Trattenne una risata e lentamente avvicinò il suo volto al mio.
Chiusi gli occhi. Sentivo il suo respiro su di me, ma non ancora le sue labbra.
Ancora poco...pochissimo e...
«MAKAAAAAAAAAAAA! SVEGLIATI O FAREMO TARDI A LEZIONEEEEEEEEEEEE!»
urlò Soul dall'altra parte della porta. Aprii di scatto gli occhi, alzandomi a sedere sul letto.
Cercai le pantofole e mi diressi davanti allo specchio: stavo piangendo davvero. Mi tastai le labbra con le dita, leggermente stordita.
Sentii la porta aprirsi e mi voltai, scorgendo Soul.
«Allora che hai intenzione di fare? Vuoi vestirti sì o no?!»
Se ne andò nuovamente, lasciandomi sola con le mie confusissime idee.
"Era tutto un sogno, sì. Ma quelle sensazioni sembravano così reali, lui sembrava così reale..." mi ritrovai a pensare.
Dopo essermi vestita, feci colazione per poi dirigermi con Soul in classe. Ci mettemmo a sedere ai nostri posti, mentre i nostri amici ci circondavano.
Sorridevo e mi divertivo, sì, ma solo perchè lì in mezzo, c'era anche Soul, il mio Soul.
Bene, se siete arrivati fino a qui, significa che avete veramente letto questa one-shot.
Mi fa piacere, molto. Dato che è la prima cosa che pubblico, gradirei ricevere critiche: negative o positive saranno tutte ben accette.
Bisogna impararare ad accettare i commenti altrui, altrimenti si rimane chiusi in sé stessi, ed io mi voglio aprire, migliorare.
Grazie per il vostro tempo, yelyah w.
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