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Autore: xmalikazzitua    22/10/2011    2 recensioni
Occhi cerulei, con cambiamenti perenni, pelle pallida, denti splendenti, capelli corvini, fisico slanciato...non l’aveva mai notata prima d’ora, ma, ne era sicuro, qualcosa in lei era anormale. No, ma che diavolo andava a pensare! Non poteva essere un...vampiro, lo escludeva. Un essere tanto angelico, non poteva appartenere alla categoria di bevitori di sangue. Neppure tra un milione di anni.
(AkuRoku & RokuXion)
Genere: Fluff, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Salve a tutti, gente! È da ormai tantissimo tempo che non scrivo più nulla (causa trasloco e assenza linea del telefono, di conseguenza internet, per un tempo troppo lungo xD), quindi spero vivamente vi ricordiate ancora di me! Per chi non mi conosce, beh, salve, mi chiamo Francesca xD
Questa fic mi è venuta, come si suol dire, con un lampo di genio. Questo è solo un capitolo un po' introduttivo,non so se mi spiego, gli altri personaggi verranno poi. Spero vi piaccia, lo spero vivamente. Allora, vi lascio alla storia ^ ^ ciao!

                                         1 - Aria di Vampiro

Quella sera, un ragazzo normale con abitudini piuttosto normali, percorreva le strade della sua cittadina, sommerso da mille pensieri. Le luci dei lampioni proiettavano sui lati della via la loro immensa luce, rendendo l'atmosfera piuttosto calma e silenziosa. L'unico rumore che si poteva udire era lo "scif, sciaf!" dei piedi del biondo sulle pozzanghere d'acqua grigia, originate dall'ennesima pioggia autunnale tenutasi poco prima.
La cosa, però, che rendeva tutto un po' troppo inquietante, era il fatto che, secondo alcune voci, per la città si aggirassero dei vampiri malefici, i famosi bevitori di sangue.
E che secondo queste voci, non aspettassero altro che Halloween, per rendere il tutto davvero terrificante, facendo urlare di paura i poveri malcapitati che avrebbero dovuto subire il loro trattamento speciale. E per trattamento speciale s'intendeva il famigerato morso sul collo, tanto per farla breve. Tutti credevano a queste storielle, dal primo all'ultimo. Infatti, per dimostrare nella maniera più assoluta la loro credenza, a scuola non si parlava d'altro,(c'era addirittura chi avvertiva i professori, spaventandoli a morte con le loro esagerazioni riguardo questi esseri) tanto che nessuno aveva l'intenzione di andare in giro la notte di Halloween a suonare alle porte, chiedendo dolcetti e leccornie varie.
Ma Roxas, dal canto suo, non poteva fare altro che definire tutto questo incredibilmente ridicolo, o per essere ancora più precisi, praticamente impossibile.
Insomma, se esistevano i vampiri, creature mitologiche in piena regola, perché non esistevano Babbo Natale, la Befana e la Fatina dei Denti?
Quando si soffermava su certe domande un pelo infantili, gli veniva automatico tirarsi uno schiaffo da solo. Sul serio, chi poteva essere tanto cerebroleso da credere a quelle scemenze messe assieme?! Chi credeva sul serio ad una possibile esistenza di quegli esseri dalla pelle pallida, canini affilati e occhi ipnotici? Un esempio concreto di credente era il suo gemello, Sora, il quale non faceva altro che sguinzagliare ai quattro venti fatti e storie, a parer suo, con un valido senso logico.
Ma dove stavano, al periodo del "È una strega quella lì, ha i capelli rossi, al rogo, al rogo!!"?
Come era possibile che perfino gli insegnanti della sua scuola, degli adulti degni di rispetto, ci credevano? Come, come? Domande a cui non riusciva a trovare una risposta. Per questo, ad ogni minimo rumore diverso dal suono dei suoi piedi, rizzava la schiena, pieno di paura, con gli occhi sbarrati, volgendo lo sguardo in tutte le direzioni immaginabili.
- Non esistono, NON esistono - borbottava tra sé e sé a volte, per rassicurarsi. Ma ne era davvero così convinto? Neppure lui lo sapeva.

Arrivato a casa, non poté che sussurrare un "Oh, merda" pieno di sconsolazione: la cancellata, il balcone, la porta d'entrata e l'intero giardino erano in gran parte ricoperti da trecce di aglio e rose selvatiche. Qua e là Roxas riusciva a cogliere crocifissi ben in vista, messi appositamente per terrorizzare un vampiro assetato di sangue.
Sul serio, come avrebbe fatto ad arrivare alla prossima settimana, giorno in cui si sarebbe tenuta la festa temuta da tutti, Halloween, se soltanto in quel momento la sua famiglia prendeva provvedimenti tanto drastici?
Gli venne un'improvvisa voglia di fare dietro-front e voltare le spalle a quel presunto covo di matti(chiunque avrebbe pensato una cosa simile), ma facendo un bel respiro, entrò.
Non fece in tempo a suonare che la porta si aprì, ed una figura col viso pallido e con del liquido rosso sgorgante dalla bocca(sangue, forse?) si materializzò davanti a lui. A Roxas venne un colpo, seguito da un sussulto, per poi concludersi con un: - Ahhhhhhhhhhhhhh, un vampiroooo!!!!
L'urlo emesso dalla bocca tanto aggraziata di Roxas era tutt'altro che elegante, tanto che si udì lo spezzarsi di una finestra delle tante villette alle sue spalle.
Il presunto vampiro si asciugò la bocca sporca di rosso e scoppiò in una fragorosa risata. Il biondo non poté fare altro che rimanere basito. Un vampiro che si mette a ridere in quel modo, al posto di azzannarlo?
- Oddio, Roxas, resterai sempre il solito credulone - sghignazzò il gemello di quest'ultimo, meglio chiamato Sora. - Possibile che tu sia stato tanto tonto da non accorgerti che non ero sul serio un vampiro?
Roxas barcollò;, del tutto stralunato, aggrappandosi alla ringhiera pur di non crollare a terra. Nonostante fosse buio, la luce dei lampioni bastava per far notare l'espressione terrorizzata farsi largo sempre di più; sul volto del povero ragazzo.
No, davvero, non ce l'avrebbe mai fatta a sopravvivere, soprattutto con un soggetto simile in casa ventiquattrore su ventiquattro.
Sora sghignazzò per l'ennesima volta, sempre più divertito: - Ti piace il mio costume di Halloween?
- Tu sei pazzo, malato mentale, hai bisogno di uno psicologo, di qualche cura, te lo dico da buon fratello - rispose Roxas, scocciato, entrando in casa.
Sora restò impassibile, e seguendolo come se fosse stato la sua ombra, cominciò a tempestarlo di parole: - Ma lo sai che alcuni sostengono che i vampiri frequentino la nostra scuola? Eh? Lo sai? E sai che secondo alcune persone ben informate, sono un gruppo abbastanza numeroso? E sai che secondo molti l'aglio e tutti gli altri oggetti apotropaici non servono a nulla? Eh? Lo sai?
- Ma la vuoi finire?! Sto cercando di ignorarti, proprio adesso, in questo preciso istante, se non l'hai ancora capito. Ed ora, lasciami in pace che ho altro da fare - sbuffò Roxas, dirigendosi verso le scale che lo avrebbero portato alla sua camera.
Sora, allarmato, lo rincorse.
- Aspetta, Roxas, non... - non fece in tempo a finire la frase, che Roxas aprì la porta della loro stanza. -...aprire - mormorò infine, con voce spezzata.
La scena che apparve agli occhi increduli del biondo lo fece star male: la sua camera, come tutto il resto della casa, era cosparsa di aglio, crocifissi, acqua santa, rosari e tutta l'allegra compagnia di oggetti apotropaici. La puzza era nauseante nella maniera più vomitevole, tanto che Roxas dovette trattenere un insulto nei confronti della sua famiglia di matti per tapparsi naso e bocca assieme. Riuscì; soltanto a proferire queste parole: - Ribadisco, sei matto, anzi, siete tutti pazzi qui dentro, per credere a certe sciocchezze! Ma...è mai possibile?
Una ventata di ira funesta lo travolse, costringendolo ad entrare nella sua stanza, per non sfracellare a furia di sberle i canini di gomma finti appostati sulla bocca del vampiro, nonché suo fratello Sora.

Come primo capitolo non è un granché, ma che ci volete fare, è solo l'inizio! Mi auguro vi sia piaciuto, almeno un po'...xD Allora, sperando in un possibile interessamento da parte vostra, ci vediamo al prossimo! Ciao ciao! ;)

  
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