Serie TV > NCIS
Ricorda la storia  |      
Autore: cheekbones    23/10/2011    5 recensioni
Avete mai pensato a come potesse essere la vita dei veri agenti del NCIS? Ma soprattutto... cosa ne pensano del telefilm che ha mostrato all'intera umanità il loro lavoro, prima sconosciuto? Rhonda è dell'opinione che è un telefilm ben fatto. Jude pensa invece che sia un'offesa a tutti gli agenti federali (ma in realtà è solo geloso). Una one-shot senza pretese, spero vi piaccia!
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The (Real) NCIS'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


The (Real) NCIS

Come il lavoro di una vita venne trasformato in bande di Tiva Fan urlanti











Rhonda Cartwright arrivava sempre prima di tutti al lavoro. Toglieva le cuffie, posava la borsa, accendeva la tv sul notiziario delle sette e, molto pazientemente, aspettava i suoi tre colleghi di lavoro. Capitava che, nell'attesa, digitasse su internet NCIS e vedesse l'ultima puntata in streaming. Direte voi: perchè tutto questo mistero?
A Rhonda il telefilm NCIS piace tanto. Come molte, anche lei è una Tiva Fan, ma non lo ammetterebbe mai di fronte ai suoi colleghi di lavoro, profondamente convinti che il telefilm abbia rovinato il loro stato di anonimato assoluto, compromettendo molte operazioni speciali.
Si, perchè Rhonda è un vero agente dell'NCIS. Secondo la sua modestissima opinione, i suoi colleghi sono gelosi. In effetti, in tv, il loro lavoro sembra tanto figo, tutto sparatorie, intrighi, con esperti criminologi vestiti come dark appena usciti da un rave e simpatici medici legali.
Rhonda si ritrovò a sospirare. Niente di più falso! Però il telefilm era carino e lei ci si era appassionata, soprattutto perchè, quando conosceva un uomo, non doveva più spiegare cosa diavolo fosse NCIS!
"Oh ma tu quindi lavori con Gibbs?" era la domanda più comune, gli occhi che brillavano e la salivazione azzerata. Rhonda sorrideva beata, pensando, in cuor suo, che Gibbs non era nulla paragonato al suo perfido, perfido, oltremodo perfido capo.
Molti le chiedevano come era entrata nel NCIS, aspettando che lei rispondesse: "Sorridendo!". Veramente qualche volta l'aveva fatto, ma solo per evitare di raccontare la sua difficile infanzia nel Bronx e la sua relativa carriera nella Polizia di New York. Tutto troppo noioso, che non si addiceva ad una che lavorava per i federali. Minimo ci si aspettava che suo padre fosse un serial killer. E poi si scopriva che faceva il tassista. A New York. Un taxi a New York. Molto poco comune, no?
Ad ogni modo, Rhonda non si era unita a tutti i colleghi che condannavano NCIS senza neanche averlo mai guardato, ritendolo un'offesa alle loro personali fatiche. Fatiche, poi! La sua squadra lavorava ad un caso da quattro mesi, nessun omicidio interessante nè complotti di alcun genere, solo una semplicissima truffa ai danni del corpo dei Marines. Una noia infinita.
Gli omicidi capitavano di meno, visto che tutti i loro possibili cadaveri erano per mare. Difficile morire su una nave, no? Invece in tv lo facevano apparire molto più che semplice. Però Rhonda non se la prendeva... era pur sempre show business.
"Che guardi?" le chiese un uomo, entrando in ufficio con un paio di occhiali da sole. Lasciò le cose sulla scrivania parallela alla sua. Rhonda scosse la testa: "Niente di importante" e spense il display.
Il rapporto con il suo partner non ricordava affatto quello fantastico di Tony e Ziva alla tv: Jude Howard si era fatto apprezzare subito da una giovane Rhonda e, sebbene sembrasse appena uscito da film sulla mafia, era spiritoso e sarcastico.
Lavoravano insieme da tre anni, che avevano passato in auto per gli appostamenti, di notte in ufficio per compilare le pratiche e cercando di difendersi dagli attacchi a sorpresa del mastino che avevano come capo.
L'unico problema era il loro totale disaccordo proprio sull'oramai famoso telefilm.
"Sicura? Ti vedo sulle spine!" Jude le lanciò uno sguardo curioso.
Rhonda cedette dopo poco: "E va bene! Guardavo NCIS!"
"Oh mio Dio, Rhonda!" si lamentò, buttando le braccia al cielo. "Mi avevi promesso che non l'avresti più fatto!"
"Lo so, lo so!" piagnucolò questa. "Ma ero curiosa di..."
"Certo, come no!" sospirò l'agente, sedendosi alla sua scrivania.
"Se almeno tu provassi a guardarlo!"
"Non ci tengo, grazie. Mentre quelli lì se ne vanno in giro a salvare i loro agenti in Somalia, ad arrestare serial killer e pericolosi trafficanti, io devo compilare venti e, sottolineo!, venti documenti per la Megera. Per non parlare del fatto che la nostra truffa è ancora in alto mare!"
"Arriveremo alla soluzione vedrai" Rhonda si grattò la testa. "E poi si è capito che è stato il tenente Flaherty"
"Si, peccato che noi non siamo in nessun telefilm e non possiamo interrogare i sospetti minacciandoli di morte..."
"Nè tantomeno i risultati scientifici ci arrivano nel giro di ventiquattro ore. Buongiorno donniciole!" Tucker Baldwin entrò in ufficio sbadigliando. Lui era il perfetto prototipo dell'agente del NCIS: ex marine, sguardo glaciale, fisico possente e... assenza di capelli.
Faceva un pò paura, a dir la verità, ma aveva un carattere così amabile che faceva a botte col suo aspetto. Il suo lavoro, in quella squadra, era seguire come un cane il loro capo visto che, la Megera, non voleva lavorare con due agenti semplici come Rhonda e Jude.
A loro non dispiaceva, giacchè, senza di lei, potevano ordinare i noodles durante gli appostamenti.
"Ciao Tuck" lo salutarono in coro.
"Ancora litigate per NCIS?" sorrise l'uomo, scuotendo la testa. "Sembrate mia figlia, ma lei ha sei anni, non trentuno!"
"E' vero, forse NCIS non è proprio realistico" disse Rhonda. Jude tossicchiò leggermente, ma abbastanza forte da farsi sentire.
"Ok, non è per niente realistico! Però è carino" annuì.
"A mia figlia e mia moglie piace" fece Tucker. "Dicono che si sentono più sicure quando vedono che lavoro faccio. E poi Abby è simpatica!"
"Quella poi" digrignò i denti Jude. "La gente crede davvero che una del genere verrebbe assunta dai federali e potrebbe lavorare da sola in un laboratorio di analisi per un'intera agenzia federale?! Ma per favore!"
Tucker e Rhonda scoppiarono a ridere. "Noi ci dobbiamo sorbire quegli antipatici topi di biblioteca che ti guardano come se avessi la peste..."
"E loro ne hanno una, pure simpatica, che veste come una gotica!" completò il marine.
L'ufficio sprofondò nel silenzio più totale. Rhonda si mordicchiava il labbro inferiore: in effetti ciò che dicevano i suoi colleghi non era sbagliato. Il loro lavoro faceva alquanto pena, per di più erano stipati in uffici che sembravano gabbie per topi, niente a che fare con quelli belli larghi che si vedevano in tv.
"Buongiorno ragazzi! Rhonda, troppa scollatura. Jude, per favore!, fatti la barba. Tucker... niente. Prendete la vostra roba, veloci!, che abbiamo un omicidio!" urlò una donna sulla cinquantina, appena piombata in ufficio.
A turno, Rhonda si sistemò il golfino (che non aveva niente che non andava) e prese pistola e cappello; Jude si guardò un attimo la barba nel display del computer (lui la portava sempre un pò lunga); Tucker si accarezzò la pelata e prese la sua roba.
Agnes Clover li guardò tutti e tre disgustata: "Per una volta che abbiamo un omicidio! VI VOLETE SBRIGARE?! Rhonda, tu stasera rimani qui a... a... a lavorare sulla truffa!"
La donna alzò gli occhi al cielo, abituata alle sfuriate del suo capo. Jude le tirò una gomitata e Rhonda capì subito che significava Resto con te, non ti preoccupare, così ce ne andiamo prima delle due.
"Un omicido, Clover?" domandò Tucker.
"Si, Tucker" commentò svogliata la donna, con i tacchi che risuonavano nell'atrio.
"Che bello!" si eccitò Rhonda "finalmente un caso decente"


Alla fine si scoprì che era stato un suicidio.
Ma questa è un'altra storia.
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: cheekbones