Devo ammetterlo, ho sempre avuto qualche problema a rapportarmi con i maschi, perché loro mi suscitano grandezza e io mi sento sottomessa. In classe non ho poi tantissimi problemi, poiché con il tempo ho imparato a non sentirmi così “schiacciata” da quella loro forza oscura e riesco a rapportarmi soprattutto con i maschi molti timidi e con quelli più bassi di me! (scherzo :)).

la situazione si presenta diversa e complicata se mi trovo all'esterno dell'edificio scolastico...qui cominciano i problemi. È una sensazione difficile da descrivere, ma cero di fare del mio meglio per farvela comprendere. Per prima cosa, sento i brividi alle costole, che mi fanno alzare le braccia in modo comico, un po' stupido. Se il ragazzo è molto bello e simpatico, allora le mani cominciano a gelarmi letteralmente; se invece lui è molto normale e timido, la situazione si calma. I casi evolvono quando sono costretta a stare vicina a un bel ragazzo per più di cinque minuti: comincio a sudare freddo e devo assolutamente allontanarmi da lui, o rischio di avere un qualche collasso. Lo so che sembra una reazione esagerata, ma vi assicuro che non è così e questo è il motivo principale per cui non ho molti amici maschi e perché preferisco evitarli.

C'è un caso, però, che non posso proprio tralasciare, e ora la mia mano scorre liscia sul foglio come se non la stessi comandando io.....

Lui si chiama Alex Land ed è nato a Washington DC nel 1996. è veramente molto bello, ma soprattutto ha un cuore tenerissimo e una pazienza infinita. L'ho incontrato due anni fa durante un allenamento di pattinaggio e mi ha insegnato a fare un salto che provavo da un anno e che non ero mai riuscita a fare.

Mi ha raccontato tutto della sua passione: ha cominciato a pattinare quando aveva solo quattro anni e ha vinto i campionati italiani a soli otto anni, nel 2004! si allenava tutti i giorni da una a tre ore, ma poi, nel 2007, è stato costretto ad appendere i pattini al muro a causa di un infortunio a un ginocchio e a un'anca. La sua caduta è stata causata da un attacco di ipoglicemia (ha il diabete dalla nascita) durante un esercizio complicato. Mi dispiace tantissimo per lui e mi ha sorpresa il fatto che ci abbia messo tanta passione e pazienza ad insegnarmi un salto, quando non ne avevo voglia e avrei preferito leggere un giallo. Da lì, abbiamo cominciato a frequentarci regolarmente, perché lui continuava a venire ad ogni allenamento per aiutare l'allenatrice (il nostro gruppo di pattinaggio era da ben trentacinque ragazze ed era la categoria del sincronizzato). Comunque, Alex è l'unico con cui non ho avuto e non ho tuttora problemi a relazionarmi.

Di tutto questo , posso trarne la conclusione che Alex è un ragazzo speciale ed è più unico che raro, insomma è il mio angelo (sembrerò esagerata, ma non mi spaventerei se un giorno volasse in cielo e si sedesse su una nuvola!).

Ora condividiamo un'altra passione: la musica. Cantiamo e suoniamo insieme quasi tutte le settimane e mi sta insegnando a suonare il piano. So che lui fa parte di me, da quel bellissimo giorno di novembre, quando ha dichiarato il suo amore e mi ha regalato una collana che non mi tolgo mai, nel viale occupato dalle foglie “variegate al caffè”, come le abbiamo chiamate noi, di casa sua. È inciso nella mia mente nella “cartella file” chiamata “Gli Indimenticabili”.

Chiara98