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Autore: Gufo_Di_Inchiostro    23/10/2011    1 recensioni
Un breve, anzi brevissimo racconto tra due ignoti personaggi, amanti l'uno dell'atro tra le calme e perfette onde del mare.
Un giorno qualunque, un'alba qualunque, un mare qualunque, ma un amore unico.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Piccola premessa: è una storia, se così si può definire data la breve lunghezza, che ho scritto di getto, ascoltando la musica del nuovo film di Jane Eye. Ho volutamente lasciato i personaggi senza volto poichè volevo dare la possibilità a te, caro lettore di immedesimarti in questa scena, tra gli scogli imponenti e il mare calmo e perfetto nella sua beltà. Ora che ho detto tutto, buona lettura!

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Il ritmo calmo della marea portava a sè con ogni sua onda un po’ d’amore e di sguardi riservati verso quell’orizzonte che sembrava non avere mai fine:
quella sottil linea dell’ignoto, così bramata dagli avventurieri ma così determinata a rimanere tale agli occhi di chi, dalla lontana spiaggia, mirava nella bluastra luce dell’alba, quella meravigliosa distesa di cielo liquido, profondo ed eterno, accompagnata da qualche leggera folata di brezza fredda che coraggiosa aveva resistito alla notte scura e densa. Gli alti scogli facevan da esperta orchestra in quel paesaggio; forti ed imponenti, ad ogni onda che si infrangeva su di loro, essi rispondevano con un leggera e meravigliosa musica, ricoprendosi a volte completamente di bianca schiuma marina. La sabbia fredda segnava solo pochi umidi passi, di piccoli ed eleganti piedi che si fermarono lì, ad un passo dalle onde che senza sosta ballavano la loro danza sempre diversa, avanzando e indietreggiando dalla sabbia vicino a quegli esili piedi, quasi intimorite dal poterli toccare. Gli occhi cristallini miravano quell’orizzonte senza sosta , ammaliati da quell’inifito mondo inesplorato, non curanti affatto del freddo mattutino che intirizzendole le dita e agitandole l’abito in una danza dettata del soffio del vento, le scompigliava perfino i capelli scuri legati in un’elegante e morbido chignion . Sola, nel silenzio mattutino aveva veduto più di una volta quel mare, ma solo in quell’istate era divenuto calmo, leggero e misterioso, intonando quella canzone che attirava i viaggiatori al suo passaggio . Alzò allora lenta il braccio, all’altezza della spalla, allungando le dita gelide come a cercar di raggiungere quell’igniota linea; e nel momento in cui quelle dita si allungarono più che potevano, un mano forte ma leggera si posò sulla sua spalla, esile e coperta da uno scialle. Un lieve sorriso si dipinse allora su quelle sottili labbra rosee, e nel continuo danzar delle onde, si voltò perchè neppure la tenue luce dell’alba poteva celarle quegli occhi meravigliosi che tanto aveva desiderato. Al suo solo tocco per mano di quell’uomo che così tanto amava, quel freddo era solo un lontan ricordo, e quel paesaggio così affascinante svanì al solo incrociarsi dei loro sguardi; uno scuro come quegli alti scogli , un’altro blu come le profondità del mare. Due cuori che vivon di lenti, caldi ed eterni baci , sempre più uno amante dell’altro, perchè ognun parte dell’arto. Ora quelle orme da poche che eran sulla spiaggia, diveniron esattamente perfette nel loro numero; bastavano per quella riva, per quel mare ora colmo di quell’amore così gentile e rassicurante.I loro cuori erano ora incatenati come i loro occhi languidi e le loro braccia, strette ognuna sul corpo dell’atro, eran divenute calde come i loro sorrisi. Un bacio lungo e puro, interrotto da lievi carezze, come quella mattinata ; e le labbra da fredde diveniron caolorose ed umide di quell’ amore che si trova soltanto una volta nella vita.
E allora quell’orizzonte misterioso diventa un trascurabile ricordo, perchè a nulla serve viaggiar quando si ha ciò che il cuore vuole qui, accanto a se’.
  
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