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Autore: Little_Lotte    23/10/2011    9 recensioni
Spin off della mia Fanfiction " A New Direction"; ve li ricordate Rose ed Everett?! Beh, eccoli di nuovo qui, alle prese con il loro primo giorno di scuola.
Future fic su Kurt e Blaine, felicemente sposati a New York e con due piccole pesti, di cui sono follemente innamorati!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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<< Papà B, papà K... in piedi! >>

Kurt e Blaine si rigirarono fra le coperte, borbottando nel dormiveglia, entrambi piuttosto riluttanti all'idea di alzarsi; sembravano essere del tutto indisturbati dalla vocetta acuta che ripeteva insistentemente i loro nomi.

<< Papà, svegliatevi! E' tardi! >>

Kurt e Blaine non fecero una piega e rimasero in silenzio, facendo irritare notevolmente il piccolo proprietario di quella voce; a quanto pare dovevano essersi dimenticati di quanto quel giorno fosse importante, altrimenti avrebbero già aperto gli occhi e si sarebbero decisi ad uscire da quel letto.

<< Uffa! >>

Il piccolo si mise a saltellare nervosamente sul materasso e a quel punto Kurt e Blaine furono costretti ad uscire dalle coperte, strofinandosi gli occhi assonnati e sbadigliando rumororsamente; quando finalmente riaprirono gli occhi, si trovarono di fronte un bambino piuttosto basso, con un ammasso di riccioli corvini e due enormi occhi color nocciola, che li guardavano con espressione imbronciata.

I due coniugi sorrisero.

<< Buongiorno Everett! >> disse dolcemente Blaine, avvicinandosi al bambino e scompigliandogli affettuosamente i capelli << Dormito bene? >>

Everett fece una smorfia.

<< E' tardi! >> ripetè in tono lamentoso << Dovete alzarvi! Non vi ricordate che giorno è oggi?! >>

Kurt e Blaine si guardarono e sorrisero, poi il controtenore si voltò per guardare la sveglia sul comodino di fianco al loro letto.

<< Tesoro mio, certo che ce lo ricordiamo! >> disse poi, rivolgendosi dolcemente a suo figlio << Ma  è ancora presto, potevi rimanere a letto ancora un altro po'. >>

<< Come ha fatto tua sorella! >> osservò Blaine << Come mai lei non è qui con te a saltellare sul materasso e a strillare per l'eccitazione?! >>

Everett scrollò le spalle.

<< Sta ancora dormendo. >> disse con una certa ovvietà << Ho provato a svegliarla, ma ha voluto rimanere a letto. >>

Blaine ridacchiò.

<< Beh.. visto che sono solo le sei e mezzo del mattino, avresti potuto farlo anche tu! >> esclamò << Capisco che sei eccitato, ma cerca di stare tranquillo! >>

Everett abbozzò un sorriso e si gettò fra le braccia di suo padre Blaine; pochi secondi dopo, anche Kurt si unì all'abbraccio, cingendo le spalle di Blaine con un braccio e accarezzando il volto del bambino con il palmo della mano.

<< Ho il cuore che batte fortissimo. >> dichiarò Everett << Come mai?! Non sto male, vero?! Non voglio stare male proprio oggi! >>

Kurt e Blaine risero.

<< Ma no, piccolo! >>  il moro si affrettò a rassicurare suo figlio << Sei solamente emozionato; aspettavi questo giorno da tanto tempo e adesso che finalmente arrivato, ti senti molto più felice del solito! E' normale. >>

Everett spalancò i suoi occhioni castani.

<< Davvero?! >> domandò, con una lieve punta di incertezza.

<< Ma certo! >> confermò Kurt,  dandogli un buffetto << Quando si è molto felici ed emozionati, il cuore si mette a battere più forte di quanto faccia normalmente. Ma non c'è niente di cui aver paura, è una cosa assolutamente naturale. >>

Everett sorrise; sembrava decisamente sollevato.

<< Io, per esempio >> aggiunse Blaine, poggiando la testa sulla spalla di Kurt << Ho sempre il cuore che batte fortissimo quando sono insieme a tuo papà Kurt. >>

Kurt rise e posò un tenero bacio sulla fronte di suo marito, facendo così storcere il naso al piccolo riccioluto.

<< Uffa, papà! >>  protestò il bambino, con una smorfia di disgusto sul volto << Dovete stare sempre a baciarvi?! >>

Kurt e Blaine scoppiarono a ridere e Everett inarcò un sopracciglio.

<< Mi rovinerete tutti i denti! >> bubbolò il bimbo << Il dentista dice che troppo zucchero fa venire le carie e a me verranno sicuramente se continuate così! >>

<< Eddai, Everett! >> esclamò Blaine, scompigliando nuovamente i capelli di suo figlio << Non sei contento che i tuoi genitori si vogliano così tanto bene?! >>

<< Anche io e Rose ci vogliamo tanto bene! >> rispose immediatamente Everett <<  Ma non stiamo sempre a baciarci! >>

Kurt sospirò.

<< Beh, non è esattamente la stessa cosa. >> fece notare.

Il piccolo Everett guardò entrambi i genitori con espressione lievemente perplessa.

<< Davvero?! >> chiese confusamente << E che c'è di diverso?! >>

Kurt e Blaine si scambiarono uno sguardo divertito e poi lo rivolsero al bambino.

<< Beh, è semplicemente diverso. >> disse gentilmente Blaine << Comunque sappi che io e papà Kurt ci amiamo moltissimo e che amiamo anche te e tua sorella. >>

<< E io e Rose ci amiamo? >>  domandò poi Everett.

Kurt e Blaine sorrisero.

<< Beh, in un certo senso direi di sì. >>  rispose Kurt << In modo diverso, ma sì. >>

<< Però non vi azzardate a baciarvi come facciamo io e papà Kurt, chiaro? >> fece eco Blaine, ridacchiando.

Everett fece segno di sì con la testa.

<< Tranquillo papà B! >> lo rassicurò << Quei baci sono troppo umidi, come quelli di zia Rachel! Devo sempre asciugarmi il viso dopo che lei mi ha baciato, è davvero fastidioso! >>

Kurt e Blaine risero ancora una volta.

<< Tesoro, perchè non torni un altro po' a letto? >> suggerì Kurt al bambino, con voce morbida << Io e papà verremo a chiamarvi fra un'oretta per la colazione. >>

 << Uhm...ok! >>

Everett saltò giù dal letto, non prima di aver abbracciato affettuosamente entrambi i genitori.

<< A dopo paparini! >>

Corse via dalla camera da letto saltellando e richiudendosi sonoramente la porta alle spalle; Kurt e Blaine si guardarono e scoppiarono in un'ennesima fragorosa risata.

<< Everett è davvero una piccola peste! >> commentò Blaine, senza smetterla di ridere << E' un vulcano attivo, non riesce a stare un attimo fermo! >>

Kurt sorrise e lo guardò dolcemente.

<< E' identico a te. >> disse, andando ad abbracciare suo marito da dietro << Ogni volta che mi guarda con quella sua espressione da cucciolo in cerca di affetto, mi sembra di rivedere te a sedici anni! >>

Blaine ridacchiò.

<< Vorresti dirmi che adesso non ti faccio più tenerezza come allora?! >> domandò, mentre suo marito strofinava dolcemente il viso contro il suo.

Kurt rabbrividì, a causa del lieve accenno di barba di Blaine che gli solleticava la guancia.

<< No, a dire il vero continui ad essere un adorabile cucciolotto anche adesso. >> mormorò il controtenore, posando una serie di teneri baci sul collo del moro  << E continui a farmi perdere la testa, proprio come quando avevi sedici anni. >>

Un sorrisetto compiaciuto spuntò sul volto di Blaine, che afferrò la mano di Kurt e se la portò alle labbra, baciandone gentilmente le nocche.

<< Non credevo che sarebbe stato così eccitato all'idea d' iniziare la scuola. >> disse fra un bacio e l'altro, a bassa voce << In genere i bambini non la detestano?! Io ricordo che il mio primo giorno non volevo neanche uscire di casa e mi misi a piangere come un disperato davanti alla porta d' ingresso! Mio padre dovette prendermi e trasportarmi a scuola di peso! >>

Kurt soffocò una risata.

<< Ma dai, non posso crederci! >> esclamò con fare divertito << Tu?! Non riesco ad immaginarti in un simile frangente, ho sempre pensato che tu fossi molto educato e compito anche da piccolo! >>

<< Oh, assolutamente no! >>  ribattè orgogliosamente Blaine << Ero anche io una piccola peste, proprio come Everett! >>

Kurt si strinse più forte nell'abbraccio, tracciando una scia di baci lungo tutto il viso di Blaine.

<< Deve essere per questo che vi amo entrambi alla follia! >> mormorò fra un bacio e l'altro. 

Blaine sospirò e chinò la testa all'indietro, lasciando che le labbra di Kurt scivolassero lungo il suo collo; Kurt succhiò avidamente la pelle olivastra dell'uomo, facendolo rabbrividire.

<< Dimmi, Kurt.. >> disse Blaine in un sussurro, distendendo i muscoli del viso in un ampio sorriso << Che cosa stai cercando di fare, sentiamo?! >>

<< Beh.. >> rispose Kurt con voce bassa e sensuale, risalendo con le labbra fino all'orecchio sinistro di Blaine, per mordicchiarne il lobo << Ormai siamo svegli e io non ho più molta voglia di rimettermi a dormire! Potremmo impiegare meglio il nostro tempo, non credi? >>

Blaine si morse maliziosamente il labbro inferiore e si voltò verso suo marito, per catturare le sue labbra in un tenero e al tempo stesso appassionato bacio; Kurt gli gettò le braccia al collo e si distese lentamente sul materasso, lasciando che Blaine si adagiasse gentilmente sopra di lui.

<< Non hai paura che i bambini possano entrare? >>  domandò Blaine, senza staccarsi dalle labbra di suo marito ed infilando una mano sotto la casacca del suo pigiama << Sai, non vorrei causar loro qualche trauma! >>

<< Diremo loro che papà Kurt e papà Blaine si amano tanto e che si stanno semplicemente coccolando! >> rispose il controtenore, mordicchiando il labbro inferiore di Blaine.

Il moro ridacchiò.

<< Beh..devo dire che queste coccole mi piacciono molto, Kurtie. >> bisbigliò Blaine, staccando momentaneamente le labbra da quelle di Kurt << Ma forse.. >>

<< Blaine, adesso fai silenzio e vedi di adempiere ai tuoi doveri coniugali! >> lo zittì Kurt, ricominciando a baciare con veemenza la sua bocca.

Blaine non protestò e - senza smettere di baciare le labbra di suo marito - sganciò ad uno ad uno i bottoni della giacca del pigiama di Kurt, che nel frattempo si era messo a giocherellare con i suoi riccioli scuri. Non ci volle molto prima che si ritrovassero nuovamente sotto le coperte, avvinghiati l'uno all'altro a fare l'amore tenendosi per mano, mentre nella loro stanza in fondo al corridoio i loro due bambini attendevano con ansia ed impazienza l'inizio del loro primo giorno di scuola.
 

*
 
Poco più di un'ora dopo, l'intera famiglia Hummel-Anderson era finalmente riunita nella sua spaziosa cucina per la colazione; Blaine se ne stava seduto al suo solito posto a capotavola, sfogliando il giornale e lanciando di tanto in tanto qualche sguardo amorevole a Kurt, intento a preparare i pancakes ( Blaine insisteva sempre per dare una mano, ma Kurt ogni volta declinava gentilmente l'offerta, dal momento che suo marito non era certo famoso per le sue abilità in cucina).

Il piccolo Everett continuava a saltellare ansiosamente sulla sedia, con un enorme sorriso sul volto, mentre sua sorella Rose - una bambina dall'aspetto pacato, con due enormi occhi azzurri, i capelli castani e le guance arrossate- lo guardava di traverso.

<< Ehy, principessa! >> esclamò all'improvviso Blaine, accorgendosi dell'espressione piuttosto imbronciata della bambina << Va tutto bene?! >>

La piccola Rose si voltò verso suo padre e gli rivolse uno sguardo bisognoso di conforto, i suoi occhioni azzurri che brillavano come diamanti.

Blaine non potè impedirsi di sorridere, avvertendo un' improvvisa e intensa sensazione di calore dentro sè; se Everett era identico a lui, Rose era la copia esatta di suo padre Kurt e ogni volta che Blaine si specchiava nei suoi occhi, aveva come la sensazione di avere di fronte a sè lo sguardo intenso e profondo dell'uomo che amava.

Incredibile come i due gemellini somigliassero ai loro padri e non avessero quasi niente di Rachel, la loro madre naturale; Kurt e Blaine sapevano che era un'idea stupida e assolutamente irrazionale, ma gli piaceva pensare che quando avevano mescolato i loro semi per dar vita ai due bambini, in un modo o nell'altro fossero riusciti entrambi a fecondare gli ovuli di Rachel e che, di conseguenza, Rose ed e Everett fossero figli naturali di tutti e due.

Certo, non aveva alcun senso...ma perchè no?! Infondo i due gemellini erano nati da ovuli diversi, sarebbe stato tanto strano se uno fosse stato fecondato da Kurt e l'altro da Blaine?! Beh, non che la cosa importasse poi molto; erano comunque figli loro e Kurt e Blaine gli amavano entrambi incondizionatamente, quasi come se fossero stati loro stessi a tenerli in grembo per nove mesi.

<< Allora, non vuoi dirmi che cosa ti prende?! >> disse dolcemente Blaine, guardando la bimba.

Rose scese giù dalla sedia e corse in braccio a Blaine, gettandogli le braccia al collo e nascondendo il viso nell'incavo della sua spalla.

<< Non ci voglio andare. >> sussurrò mestamente fra i capelli di suo padre << Non voglio andare a scuola. >>

<< E' da quando si è svegliata che lo dice! >> fece eco Everett, con una smorfia << Vuole lasciarmi da solo! >>

<< Tesoro, perchè non vuoi andare a scuola? >> chiese Kurt, servendo a tutti i pancakes appena cotti e versandoci sopra un'abbondante dose di sciroppo d'acero << Che cosa c'è che ti preoccupa?! >>

Rose uscì fuori dal suo nascondiglio, ma senza staccarsi dall'abbraccio di suo padre Blaine.

<< Non voglio e basta. >> rispose con la solita espressione imbronciata << Ho paura. >>

<< Principessa, non devi aver paura! >> esclamò Blaine con tono di voce rassicurante << Andrà tutto bene, non è una dramma dover andare a scuola! Io e tuo padre lo abbiamo fatto per tanti anni e siamo stati benone! >>

<< Soprattutto quando andavamo a scuola insieme! >> aggiunse Kurt, mettendosi a sedere e sorridendo a suo marito << Comunque tuo papà ha ragione, Rose; non devi aver paura della scuola, vedrai che ti divertirai! Imparerai tante cose nuove e farai amicizia con un sacco di bambini. >>

<< E se non riesco a fare amicizia?! >> chiese Rose in tono lamentoso << E se gli altri bambini mi trattano male e mi prendono in giro?! >>

Kurt e Blaine si scambiarono uno sguardo intenerito e poi lo rivolsero alla loro bambina.

<< Rose, stai tranquilla. >> gli disse Kurt in tono mellifluo << Non devi pensare che le cose andranno male, dovresti sempre cercare di vedere un aspetto positivo in tutto ciò che fai! E' vero, alcuni bambini potrebbero non essere sempre carini con te, ma questo non vuol dire che sarà sempre così! Soprattutto, questo non vuol dire che tu debba pensare che tutti i bambini ti tratteranno sempre male; devi sempre sperare il meglio per te, ricordatelo sempre! >>

<< Esatto! >> confermò Blaine, accarezzando i capelli castani di sua figlia << E se qualcuno dovesse comportarsi male con te, tu non dargli mai la soddisfazione di farti del male! Dimostragli che sei più forte di lui e che non merita di vederti soffrire. >>

Rose finalmente si lasciò sfuggire un sorriso, leggermente sollevata.

<< Non preoccuparti, Rosie! >> esclamò allegramente Everett, guardando affettuosamente la sorellina << Ci penserò io a proteggerti, non ti lascerò mai da sola! >>

Rose sorrise ampiamente e Kurt e Blaine cercarono in tutti i modi di trattenere la commozione, per non far imbarazzare i due gemellini; sapevano che - come tutti i bambini della loro età - si vergognavano sempre di fronte alle eccessive dimostrazioni di affetto dei loro genitori.

<< Bravo cucciolo! >> disse Kurt, scompigliando affettuosamente i capelli del bambino, seduto di fianco a lui  << Fate vedere a tutti di che pasta sono fatti gli Hummel-Anderson! >> 

Blaine rise e posò un tenero bacio sulla fronte di Rose, ancora seduta sulle sue ginocchia.

<< Allora, sei un po' più tranquilla adesso? >> chiese gentilmente.

Rose fece segno di sì con la testa.

<< Brava piccola! Adesso vai a sederti al tuo posto, così facciamo colazione e poi andiamo a scuola! >>

La bambina obbedì e scese dalle ginocchia di suo padre, andando a sedersi proprio di fronte al fratellino, con il quale si scambiò uno sguardo complice prima di infilzare con la forchetta il suo pancake con sciroppo d'acero.
 
 

*
 

La scuola elementare era proprio infondo alla strada, per cui la famiglia Hummel-Anderson decise di raggiungerla a piedi; Kurt e Blaine camminavano l'uno di fianco all'altro, il controtenore tenendo per mano il piccolo Everett e Blaine con Rose sulle spalle.  

<< Papà K, che ore sono?! >> domandò ansiosamente Everett, tirando Kurt per la manica << Non voglio che arriviamo tardi! >>

Kurt sorrise.

<< Tranquillo, diavoletto! >> esclamò allegramente << Abbiamo tutto il tempo, non arriveremo in ritardo! >>

<< E se per caso la maestra non ci fa entrare perchè ci sono già troppi bambini?! >> disse Rose, con la sua vocetta acuta << Forse dovevamo uscire prima! >>

<< Rosie, stai tranquilla! >> rise Blaine << La campanella suona alle nove e mancano ancora venti minuti; arriveremo a scuola fra meno di cinque, per cui tu e tuo fratello potete tranquillamente rilassarvi. >>

I due gemellini tirarono un sospiro di sollievo e i quattro continuarono a camminare in silenzio, raggiungendo la scuola nel giro di pochi minuti; la scuola elementare Jefferson* era un enorme edificio di colore rosso, con un gigantesco cortile pieno di fiori, scivoli, altalene e altri giochi per bambini di ogni genere.  

Tutt' intorno vi erano genitori - e Kurt e Blaine furono piacevolmente sorpresi nel vedere che la loro non era l'unica famiglia composta da genitori dello stesso sesso - con i propri bambini, tutti molto entusiasti e commossi nel vedere i loro figli diventare ormai grandi e affrontare finalmente il loro primo giorno di scuola.   

Non appena si trovarono di fronte all' edificio, Rose si lasciò sfuggire un gridolino eccitato.

<< Hey, è bellissimo! Papà mettimi giù! >>

Blaine rimise gentilmente a terra la bambina, che corse su per le scale e si fermò di fronte al portone d'ingresso, voltandosi verso i suoi familiari.

<< Everett vieni! >> strillò allegramente << Dai, muoviti! >>

Lo sguardo di Everett si incupì improvvisamente, ma nè Kurt nè Blaine sembrarono farci caso, tanto meno la piccola Rose, che continuava a sbracciare nella loro direzione.

<< Vieni, Everett! >>

Kurt e Blaine aumentarono il passo per raggiungere la piccola Rose in cima alle scale, trascinandosi dietro Everett, che sembrava avere di colpo perso tutto il suo entusiasmo; più i tre si avvicinavano, più l'espressione sul volto del bambino si faceva cupa e triste, e quando finalmente arrivarono in cima e varcarono la soglia, il piccolo riccioluto scoppiò in un pianto a dirotto.

<< Non voglio, non voglio, non voglio! >> iniziò a strillare, con tutto il fiato che aveva in corpo.

Kurt e Blaine si guardarono confusamente, mentre la piccola Rose sbuffò sonoramente, rivolgendo a suo fratello uno sguardo irritato.

<< Fifone! >> bubbolò, mettendosi a braccia conserte e facendo una smorfia.

Everett la ignorò, continuando a piangere e tirare su col naso.

<< Io..non...ci...voglio...andare! >> sentenziò, con voce rotta dalle lacrime.

Kurt fece un mezzo sorriso e si inginocchiò - per essere col viso all'altezza di quello di suo figlio -  afferrando gentilemente entrambe le mani del bambino.

<< Piccolo, ma che ti prende? >> chiese dolcemente << Prima eri così entusiasta all'idea di andare a scuola; che cosa ti ha fatto cambiare idea?! >>

Everett tirò su col naso e si asciugò le lacrime con una manica.

<< Ho paura! >>  singhiozzò << Ci sono troppi bambini! >>

Blaine sorrise e prese in braccio Rose, che stava ancora guardando suo fratello con espressione interdetta.

<< Everett, non devi avere paura! >>  Il moro cercò di tranquillizzare suo figlio, rivolgendogli uno sguardo di conforto << Non ti ricordi quello che abbiamo detto questa mattina?! Adesso che tu e Rose andrete a scuola vi farete un sacco di nuovi amichetti e imparete un sacco di cose molto interessanti! Vedrai, vi piacerà! >>

<< E se la maestra è cattiva e io non le piaccio?! >> domandò ansiosamente il bambino << Se tutti i nostri compagni di classe mi trovano antipatico e mi trattano male?! >>

<< Ev, ma ci sono io! >> esclamò Rose, sbracciando affinchè suo padre la facesse scendere << Io e te staremo sempre insieme, nessuno ci farà mai del male! >>

Dopo che Blaine la rimise a terra, Rose si precipitò fra le braccia del fratellino e lo strinse forte.

<< Papà B e papà K hanno detto che se restiamo insieme siamo più forti. >> disse orgogliosamente << E io ci credo! Anche se gli altri bambini ci tratteranno male, io avrò sempre te e tu avrai sempre me! >>

Everett tirò su col naso e guardò la sorella, entrambi ancora stretti nell' abbraccio.

<< D-davvero?! >> domandò, ancora titubante.

Rose fece segno di sì con la testa e Everett si voltò verso i suoi genitori, in cerca di conferme.

<< Tua sorella ha ragione, Everett! >> esclamò Kurt, rialzandosi in piedi << Finchè potrete fare affidamente l'uno sull'altra, andrà sempre tutto bene! Nessuno riuscirà mai a scalfirvi: comunque vadano le cose, voi due ne uscirete sempre da vincitori! >>

<< E in ogni caso, non avete alcuna ragione di preoccuparvi. >> aggiunse Blaine, con tono di voce calmo e rassicurante << Siete due bambini meravigliosi, è del tutto impossibile che non riusciate a farvi degli amici! >>

<< E non preoccupatevi neanche per la maestra! >> intervenne nuovamente Kurt << Io e Blaine ci abbiamo parlato più di una volta, sembra una persona davvero dolce e simpatica; sono sicuro che vi adorerà! >>

Everett tirò un enorme sospiro di sollievo e sua sorella poggiò  la testa sulla sua spalla.

<< Bravo fratellino! >> esclamò allegramente la bambina, e poi gli schioccò un bacio sulla guancia.

Kurt e Blaine guardarono i loro figli con un sorriso orgoglioso sul volto e proprio in quel momento  videro arrivare una giovane donna con i capelli neri e gli occhiali, che i due riconobbero immediatamente come la maestra della classe in cui erano stati assegnati Rose e Everett.

<< Oh, i signori Hummel- Anderson! >> disse allegramente l' insegnante, non appena riconobbe Kurt e Blaine << Che piacere vedervi! >>

La donna si avvicinò, sorridendo gentilemente ai due gemellini, che si nascosero intimiditi dietro le gambe di Blaine.

<< E voi due dovete essere i gemellini. >> disse dolcemente la maestra, rivolgendo ai bambini il più radioso dei sorrisi << Volete dirmi come vi chiamate? >>

I due piccoli uscirono dal loro nascondiglio, notevolmente rassicurati dall'aria così gentile e premurosa della loro insegnante.

<< I-io sono Everett. >> balbettò il bimbo riccioluto << E lei è la mia sorellina Rose. >>

La giovane donna sorrise maggiormente.

<< Lei è la vostra maestra, la signorina Hoober. >> spiegò Blaine, rivolgendosi ai gemelli << Come sta, signorina Hoober?! >>

<< Magnificamente, direi! >> esclamò gioiosamente la maestra << Sono sempre molto eccitata quando inizia l'anno scolastico, soprattutto quando conosco dei bambini nuovi! >>

Everett e Rose si scambiarono uno sguardo soddisfatto; la signorina Hoober sembrava davvero una persona dolce e gentile, sarebbe stato bello averla come insegnante.

<< Allora bambini, siete pronti? >> domandò gentilmente la signorina Hoober, continuando a sorridere ai due fratellini << Non ditemi che siete spaventati?! >>

<< Beh, a dire il vero un po' lo sono! >> rispose Kurt, ridendo sotto i baffi << In effetti.. >>

<< No papà, non è vero! >> lo interruppè Everett, guardandolo di traverso << Noi non siamo spaventati. >>

<< No, infatti. >> fece eco Rose, con una smorfia << Io e Everett siamo prontissimi! >>

Kurt e Blaine cercarono di trattenere le risate, mentre la signorina Hoober scompigliava affettuosamente i capelli di Everett e accarezzava quelli di Rose.

<< Allora, vogliamo andare in classe? >>  domandò gentilmente.

I due gemellini annuirono e si avvicinarono nuovamente ai genitori, per salutarli.

<< Ciao papà B, ciao papà K. >> dissero entrambi, abbracciandoli e baciandoli a turno <<  A più tardi! >>

Kurt e Blaine lanciarono ai loro bambini un'ennesimo sguardo, colmo di amore e di orgoglio.

<< Ciao cucciolotti. >> disse Kurt, con voce rotta dalla commozione << Fate i bravi, e ricordate: nessuno mette gli Hummel-Anderson all' angolo!* >>

Blaine sorrise e cinse le spalle di Kurt con un braccio, mentre i gemellini annuirono e risero felicemente.

<< Ciao paparini! Vi vogliamo tanto bene! >> 

E con ciò si allontanarono, seguendo la loro maestra fino alla loro classe, tenendosi per mano, con le loro dita saldamente intrecciate.

Nel vederli andar via, Kurt non riuscì a trattenere le lacrime per la commozione; Blaine se ne accorse e strinse ulteriormente suo marito a sè.

<< Hey, va tutto bene! >> gli disse dolcemente, accarezzandogli il viso << Non piangere, su! >>

<< Oh, ma come faccio a non piangere! >> rispose Kurt, tirando su col naso << Insomma, guardali! >>

Blaine guardò i suoi bambini mentre percorrevano il lungo corridoio fino alla loro classe, le loro mani ancora strette l'una all'altra.

<< Li guardo, Kurt. >> rispose con voce morbida << E sai una cosa?! Credo che Rose ed Everett siano esattamente come noi due: unici e speciali presi singolarmente, una vera e propria forza della natura insieme! >>

Kurt guardò suo marito e sorrise.

<< Sono l'uno la spalla dell'altra, si supportano e si danno forza a vicenda. >> aggiunse Blaine, mentre Kurt poggiava la testa sulla sua spalla << Mi sembra proprio di rivedere noi due! Del resto, sono il frutto del nostro amore. >> 

Kurt ridacchiò. 

<< Beh, non è tecnicamente esatto. >> osservò il controtenore.

Blaine posò un tenero bacio sulle sue tempie.

<< Io credo di sì, invece. >> rispose dolcemente il moro << Infondo, se io e te non ci amassimo alla follia, loro due non sarebbero qui! >>

Kurt sospirò e sorrise maggiormente.

<< Hai ragione, amore mio. >> disse << Come sempre, del resto! >>

Un sorrisetto soddisfatto si dipinse sul volto di Blaine e Kurt si avvicinò ulteriormente al suo viso per baciarlo dolcemente sulle labbra.

<< Beh, vogliamo tornare a casa? >> domandò poi Blaine, dopo essersi staccato dalle labbra di suo marito << Abbiamo dei progetti di lavoro da finire. >>

Kurt sorrise maliziosamente.

<< Beh, ma per quelli abbiamo ancora un po' di tempo. >> osservò, con tono allusivo << Che ne pensi invece di un bel bagno caldo rilassante? Giusto per festeggiare questa giornata così importante! >>

<< Hey, ma che ci facciamo ancora qui?! >> sussurrò Blaine, con voce calda e sensuale << Su, andiamo via; cominci ad avere già troppi vestiti addosso, per i miei gusti! >>

Kurt rise e diede un ultimo bacio sulle labbra a suo marito, prima di prenderlo per mano ed allontanarsi fuori dalla scuola, con le dita fermamente intrecciate alle sue.







N.d.A : * Il riferimento ( presente anche nel titolo) è alla tipica frase che Burt rivolge spesso a Kurt nella serie ( ricordate l'episodio 2x4, quando Kurt e Burt parlano? ) " No one pushes the Hummels around" ( appunto, "Nessuno mette gli Hummels all'angolo" ).

Beh, che dire...era da tanto che volevo scrivere una shot sui gemellini, dal momento che avevano riscosso diverso successo nella fan fiction prequel. Mi rendo conto che Everett è stato sviluppato un  po' più di Rose, ma chissà..magari potrei scrivere altre shot in cui è lei la protagonista assoluta! Chissà, vedremo.. xD

Devo dire che adoro i due fratellini, soprattutto perchè me li immagino davvero molto legati ed affiatati; per dire, non sono quel tipo di fratello e sorella che passato il tempo solo a litigare e a darsi fastidio. Inoltre, sul fatto che sia Kurt che Blaine possano essere i loro padri naturali, c'è una specie di nota autobiografica, nel senso che con una mia amica ci siamo messe davvero a parlare del fatto che una cosa del genere potesse o meno essere possibile; siamo giunte alla conclusione che non lo sapremo mai, ma che infondo le fan fiction sono fatte anche per giustificare cose irrazionali come questa! xD

Ah, un'ultima precisazione: Everett e Rose non hanno alcun problema riguardo al fatto che hanno due genitori dello stesso sesso, la ragione per cui non apprezzano le sdolcinatezze fra Kurt e Blaine è perchè sono bambini; in genere quando si è piccoli si è sempre un po' disgustati dalle smancerie, questo però sarebbe successo anche se fossero cresciuti in una famiglia " tradizionale".


Questa fan fiction è dedicata a KKlaine e Nefastiable, loro due ovviamente sanno il perchè... e un ringraziamente speciale va a Imma, che mi ha consigliato il titolo  ed è stata la prima a leggere questa fanfiction! <3
  
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