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Autore: Blue Flower    24/10/2011    1 recensioni
Voi che avete voluto vivere, vivrete per mezzo di altri.
Voi che avete voluto il terreno sotto i piedi, non sarete più capaci di volare.
Voi che avete voluto sentire il sangue scorrere nelle vene, ne sarete dipendenti.
Da oggi in poi siete gli Originali, i Dannati in Terra.

Da dove vengono gli Originari? Qual è la vera storia di questi vampiri millenari costantemente avvolti nel mistero? In questa vicenda, scopriremo un nuovo, importante membro della famiglia di vampiri più potente al mondo. Verremo a contatto con la parte umana di Klaus, di Elijah e di sicuro non mancheranno i fascinosi fratelli Salvatore, ancora umani in una Firenze rinascimentale e in seguito vampiri nella più che conosciuta cittadina di Mystic Falls.
Genere: Dark, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Francesca’s POV

 

 

Ero tornata.
Sì, non ero più un mucchietto di polvere in fondo ad una tomba vecchia di secoli.
E Damon era venuto a svegliarmi come il principe con la sua principessa, e c’erano anche Stefan e Klaus e tutto è sembrato perfetto per i primi attimi.
Poi ho visto la doppleganger e ho realizzato tutto: io non facevo più parte della vita di nessuno di loro ed erano passati così tanti secoli, così tanto tempo senza che si ricordassero chi fossi.
Eppure io ero sempre lì a seguirli come una trottola, a girare il mondo insieme a loro per cercare di vivere attraverso la loro essenza, attraverso quel ricordo che avevano di me, nascosto in un angolo recondito del loro cuore.

“Tutto a posto?” era lei.
Mi ero seduta sul letto della mia camera d’un tempo, meditando su tutte quelle cose così inverosimili, sul fatto che io forse fossi sbagliata, intrusa in quel mondo.
“Sì, doppleganger” risposi soprappensiero.
“Sai, ho un nome” io la guardai spaesata: aveva un bel caratterino… Come si poteva permettere di parlare in quel modo ad un’Originale?
“Scusa, ma hai idea di chi sono io?” “Sì, la sorella di tuo fratello… Lo si intuisce dal carattere” sogghignò e chinò la testa bruna.
Forsa stavo sbagliando?
“Okay dopplega… cioè, Elena, forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato e mi dispiace, ma sono sicura che potremmo ripartire con il giusto entusiasmo” lei non proferì parola.
“Piacere, mi chiamo Francesca” le tesi la mano sorridente, cercando di fare un passo avanti con una persona che odiavo a prescindere.
“Elena” sbuffò lei stringendomi la mano.
“Woow… avevo detto con il giusto entusiasmo” mi lanciai sul letto e chiusi gli occhi.
“Sono stanca, non ho voglia di fingermi simpatica con te” continuai. “Ma se ci sto provando vuol dire che un motivo ci sarà, no?” silenzio.
“Ah sì? Forse per portarmeli via!” aprii gli occhi e la vidi sopra di me, con un pugnale affilato in mano. In meno di un secondo era conficcato nel mio petto.
“Polvere di quercia bianca… astuta” ghignai tirandolo fuori dal mio sterno.
“Già… vorrei ricordarti che sono già morta” sbuffai tamponandomi il sangue con l’accappatoio. “E gradirei un cambio decente… non posso viaggiare nuda” lanciai il pugnale in aria, infischiandomene del posto nel quale sarebbe ricaduto.
“Attenta” sentii dietro di me.
Mi voltai e trovai Stefan che aveva afferrato il coltello al volo.
“Stefan!” piagnucolò Elena. “Ha cercato di uccidermi…” io sbarrai gli occhi.
“Come scusa?” dalle mie labbra uscì una risatina isterica. “Francesca… davvero l’hai fatto?” “Cosa? No! Sono un vampiro, non una deficiente” “Non ascoltarla… Ha detto che mi avrebbe fatta fuori facilmente!” per un attimo, forse anche due, avrei voluto azzannare quella piccola stronzetta e farle vedere cosa significava per un Originario far fuori qualcuno.
“Io ero venuta qui a portarle i vestiti e…” “Davvero brava come attrice… peccato che quello sia un coltello adibito ad uccidere un vampiro Originario e non una ragazzina capricciosa!” le ringhiai addosso.
“Basta!” esclamò Stefan massaggiandosi le tempie. “Francesca, non mi arrabbierò ma dimmi la verità” “Primo: non sei mio padre. Secondo: credimi, Stefan! E’ questa la verità… ha cercato di uccidermi e… oh diamine, guarda il mio accappatoio! E’ intriso di sangue” lui chiuse gli occhi e prese un respiro.
“Basta, non voglio sapere nient’altro” prese Elena per mano e uscì dalla stanza.

E io mi iniziai convincere che ero davvero di troppo per quel mondo.
Fatta eccezione per Klaus, tutti erano andati avanti. Senza di me.

  
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