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Autore: fatedtopretend    24/10/2011    14 recensioni
Kurt e Blaine, due continenti diversi e una connessione internet.
“Vieni da me e toglimi il computer, o rischio di prendere una sbandata per un tizio che vive dall’altra parte dell’oceano”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ispirata da un prompt su tumblr. Vale la pena continuare?

1.

Kurt Hummel era un convinto sostenitore della tesi per cui ognuno si crea da sé il proprio destino. Starsene tutto il giorno con le mani in mano fantasticando su come sarebbe stato il suo futuro e come le opportunità gli sarebbero semplicemente cascate addosso non faceva per lui, e questo era uno dei tanti motivi per cui si era fatto convincere da amici e parenti ad aprire un blog di moda. Nonostante i continui insulti dei suoi compagni di scuola (e diciamolo, quanto possono essere aperti mentalmente gli adolescenti di un paese di 4000 anime nel bel mezzo del Kent?), era riuscito a guadagnarsi un bel gruppo di “followers” pubblicando le foto degli outfit di cui era più orgoglioso, e commentando senza peli sulla lingua quelli delle celebrità. Sapeva che se davvero voleva farsi un nome nel mondo della moda, doveva cominciare da qualche parte, e questo gli era sembrato il modo più semplice e diretto per iniziare a farsi vedere. Gli apprezzamenti che riceveva, poi, non lo disturbavano affatto, soprattutto considerando che non era riuscito certo a trovare schiere di adolescenti gay e modaioli in un paesino dell’entroterra inglese.
Era anche riuscito a trovare un gruppo di utenti che condividessero le sue altre passioni, da Broadway a Harry Potter agli addominali di Ryan Gosling. C’erano certi giorni in cui tutto quello che voleva era saltare tutte le lezioni della giornata e rinchiudersi in casa col suo computer per dimenticarsi del mondo reale, degli insulti e le occhiatacce, e parlare di quello che voleva con chi gli andasse a genio. Quella mattina era una di quelle.

“Woo, Kurt, non sorridere troppo, potresti perdere la mascella”

Si girò e notò che Rebecca aveva occupato il posto libero di fronte a lui al tavolo della mensa. Kurt la adorava, era l’unica persona con cui sentiva di poter parlare davvero di tutto, ma in quel momento non poteva fare altro che rivolgerle un’occhiata del tipo “vuoi essere picchiata?”

“Ho capito, non ti chiedo come è andata la giornata perché me ne sono già fatta un’idea, io ho il cervello in fumo dopo la lezione con quella capra di Coates, possibile che a cinquant’anni non abbia ancora imparato a scrivere con una grafia decent- ehi, cos’è quello?”

Kurt le passò il foglio che stava indicando. Era uno dei soliti schizzi che faceva quando le lezioni diventavano insopportabili e gli veniva voglia di lanciarsi dalla finestra. L’opzione migliore a quel punto era scarabocchiare idee per futuri outfit. Quella mattina si era lasciato un po’ andare alla fantasia guardando l’orrendo maglione del professore di filosofia e aveva disegnato una divisa alternativa per studenti di Hogwarts, per qualche motivo.

“Wow, Kurt! E’ una figata!”

“No, è stupido. Puoi anche stracciarlo. O magari tienilo e usalo per ricattarmi una volta che sarò uno stilista famoso”

“Allora non sei così depresso! No, davvero, mi piace un sacco, dovresti pubblicarlo sul blog”

“No”

“Dai!”

“Becky…”

“Ok, ok. Tanto conosco la tua password. Ha!”

Kurt le fece una smorfia ma non rispose. Non aveva la forza di controbattere.
Ovviamente, una volta tornato a casa, non appena aprì il blog, vide lo schizzo in primo piano e pensò subito alle smorfie di disapprovazione che i suoi followers più schizzinosi avrebbero fatto. Subito dopo, però, notò che il post aveva ricevuto due commenti:

Da “BritSwagRebecca”:
“WOW, l’hai pubblicato! Che sorpresa! Mi piace che segui sempre i miei consigli xx”

Da “B-Warbler”:
“E io che credevo di essere l’unico a fantasticare su “come conciliare divisa e papillon”. Ora devo solo trovare un modo di convincere il corpo studentesco senza rischiare il linciaggio! Consigli su come fare, saggio guru della moda?”

Kurt lesse il secondo commento e sorrise. Cliccò sul nome del mittente e si trovò davanti un’esplosione di blu e rosso con una canzone di Katy Perry in sottofondo. Cantata da soli uomini. A cappella. Era decisamente accattivante, per non parlare della voce del solista…Kurt decise che voleva saperne di più e aprì il profilo del ragazzo.

Nome: Blaine Anderson
Da: Westerville, Ohio
Educazione: Dalton Academy For Boys, Westerville
Leader degli Usignoli, appassionato di musica, viaggi e libri. Lasciate pure un messaggio, non mordo. Il più delle volte.

La foto in fondo alla pagina ritraeva un ragazzo in divisa con i capelli scuri e una quantità di gel che non poteva essere minimamente salutare, un gran sorriso che raggiungeva gli occhi e rendeva difficile giudicarne il colore. Era totalmente diverso dai ragazzi che Kurt vedeva su internet, generalmente vestiti in modo stravagante e in posa come se fossero sulla copertina di Vogue. Blaine Anderson sembrava rilassato, solare e decisamente bello. E Kurt stava decisamente fissando la foto da troppo tempo. Si costrinse a chiudere la pagina, pensando che probabilmente era etero e per nulla interessato a diventare amico di uno sconosciuto dell’altra parte del mondo. Poi si ricordò che, in effetti, era stato quel Blaine a contattarlo per primo, per di più per parlare di papillon. Non esattamente l’accessorio più etero del mondo. Ci pensò un po’ su e digitò una risposta al commento:

Re: “B-Warbler”:
“I papillon sono un diritto inalienabile del genere maschile, non possono dirti di no. Se lo facessero, dovresti rivolgerti al tribunale per i crimini contro la moda e sono sicuro che sarebbero puniti come si deve. Il guru ha parlato.”

Kurt rimase piacevolmente stupito quando, non più di un minuto dopo, si accorse di aver ricevuto un messaggio privato da B-Warbler.

“Se ti dicessi che ho provocato una mezza rivoluzione solo per aver proposto di scambiare i colori delle uniformi? O i miei compagni sono privi di qualsiasi senso dello stile o sono i miei mezzi di persuasione a fare cilecca. Devo ancora capirlo.
Sono Blaine, comunque. E puoi ignorarmi del tutto se ti sto annoiando ;)”

Kurt si affrettò a rispondere il prima possibile. Che cavolo di ore erano, poi, in Ohio?

Re: “Kurt. Non preoccuparti, non mi annoi affatto! Aiutare giovani studenti di scuole private a risolvere crisi di stile è una delle mie innumerevoli passioni. Non è tutto rose e fiori, allora? Spero che non abbiano da ridire anche con la tua scelta di inedite cover al maschile di Katy Perry”

Re: 'B-Warbler': “Hanno accettato di cantarla con me, quindi immagino che non avessero problemi ;)”

Ok. Mente locale. La canzone che Kurt aveva ascoltato poco prima era cantata dai compagni di Blaine, con Blaine, il che significava che:
1)   Blaine aveva una voce meravigliosa
2)   Blaine era simpatico, oltre che molto, molto carino
3)   Blaine era un fan di Katy Perry e non aveva problemi a cantare “credi che sia carina anche quando non sono truccata”, il che faceva lampeggiare il gay-radar di Kurt come non mai.

Kurt sbuffò e prese il cellulare. Digitò il numero di Rebecca e aspettò che rispondesse

“Si?”

“Vieni da me e toglimi il computer, o rischio di prendere una sbandata per un tizio che vive dall’altra parte dell’oceano”

“Porto le patatine.”

***
   
 
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