His shoes
~ basta tenersi per mano
Soli per la strada, dove
nascono i sogni, come il cielo negli occhi di certi bambini.
La
liberazione di un popolo era un evento cui la piccola Zella,
cresciuta tra carboni fumanti e alveari ostili, non si sarebbe mai sognata di
assistere; ma la cosa più strana, rifletté quando sedette a
guardare la gente di Pingaree da una scalinata in
pietra del palazzo, era scoprire quanto facesse male la vista di tutta quella felicità.
Era stata davvero fiera di aver contribuito alla
vittoria del Principe Inga sulla crudele Regina Cor: ora, grazie a quel ragazzo, gli schiavi di Coregos non sarebbero più stati tali; e poi era
bello vedere Inga così felice e fiducioso di
rivedere presto i suoi genitori. Lei che era così lontana da casa immaginava
bene come dovesse sentirsi. Ma era
questo il punto: il Principe aveva tutte le possibilità di salvare il Re
e la Regina di Pingaree dalle miniere di Regos – Zella, invece, come sarebbe tornata dalla mamma e dal
papà?
« Perché sei triste? »
Zella sussultò e
alzò il viso dalle mani. Ai piedi delle scale c’era il Principe Inga, sfuggito ai festeggiamenti del suo popolo liberato
per avvicinarsi a lei.
Tirò su col naso, sforzandosi di non
guardare con troppa invidia le scarpe rosse dalle punte arricciate del ragazzo.
« Perché adesso non so cosa fare » rispose semplicemente.
Anche Inga si
guardò i piedi, pensoso; Zella ebbe tutto il
tempo di piangere un po’ prima di vederlo sollevare lo sguardo e avvicinarsi
ancora su per le scale.
« Vieni con me. »
Zella lo guardò. Il
Principe sorrideva, accucciato due gradini sotto di lei, ed era lo stesso
sorriso pieno di promesse di quando le aveva proposto lo scambio delle scarpe.
« Ma è pericoloso »
obiettò, incerta, « e io non ho più niente che mi protegga.
»
Sempre sorridente, Inga
sollevò una mano verso le sue. Le strinse piano, e la pelle di lui era
liscia e calda su quella sciupata e annerita; e – Zella
non era stupida, anche se non era una Principessa: sapeva cosa voleva dirle – finché fosse stato
così, niente avrebbe potuto
farle del male.
« Tu hai salvato me » disse il
Principe, ricambiandola della stessa semplicità.
Zella non poté
evitarsi un sorriso. Sì – era proprio bello vedere Inga così felice e
fiducioso.
E aveva già un’idea su cosa fare
col miele invenduto.
[ 370 parole ]
Spazio dell’autrice
Al
solito, spoiler! xD
Rinkitink in Oz, decimo volume della saga di Baum, originariamente voleva essere una storia a sé
stante. In effetti le vicende qui narrate seguono il viaggio di Inga, Principe di Pingaree, alla
volta delle isole gemelle di Regos e Coregos, i cui regnanti – il Re Gos
e la Regina Cor – hanno rapito e sottomesso
tutto il popolo di Pingaree. Inga
è aiutato nella sua missione da Rinkitink, Re
di Gilgad, e dal caprone parlante Bilbil,
nonché dalle tre Perle Magiche tramandategli da suo padre: una di esse
conferisce a chi la tocca una forza sovrumana, un’altra lo rende immune a
qualunque attacco fisico e l’ultima gli dà buoni consigli. Inga tiene le prime due perle dentro le scarpe, ma una
serie di sfortunate vicissitudini fa sì che queste finiscano ai piedi di
Zella, figlia di un carbonaio dell’isola di Coregos. Inga è fatto prigioniero
dalla Regina Cor poco prima che Zella
si rechi a corte per vendere alla sovrana il miele raccolto grazie all’aiuto
delle scarpe ‘magiche’. Naturalmente il suo arrivo è un
insperato aiuto per Inga, che recuperate le Perle
rovescia la situazione e mette in fuga Cor, liberando
tutti gli schiavi dell’isola e preparandosi a salvare anche i suoi genitori,
trattenuti nelle miniere di Regos. Zella, dal canto suo, ora che ha solo un paio di scarpe ‘normali’
non osa attraversare la foresta per tornare alla capanna in cui vive con la sua
famiglia, così decide di seguire Inga nell’ultima
parte della sua missione. (Ovvio che la storia poi s’intreccia con il
Paese di Oz, ma ai fini di questa flash il resto
è piuttosto ininfluente: uno spoiler alla volta ;P)
Il rapporto
tra questi due ragazzini è (tanto per cambiare!) dolcissimo, e me ne sono innamorata subito. Per dirvene una, Inga terrà spesso Zella
per mano durante il viaggio, perché il potere della Perla Rosa – l’immunità
– si estenda anche a lei. Perciò penso proprio che scriverò
ancora su loro due. Gli spunti non mancano >w<
Il
verso in incipit è tratto dall’assolutamente meravigliosa Basterebbe una volta, Pastora feat. Morgan.
Aya ~