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Autore: Shining Star_    25/10/2011    1 recensioni
[continuazione di It's you]
La bella In Hee sembra non volersi rassegnare alla perdita di Kangin e tenterà in tutti i modi di riprenderselo: con le buone o con le cattive, anche se in cuor suo sa che non ce la farà...
In parallelo c'è la storia di Jihyeon: E' una ragazza normale, con pochi soldi e una famiglia con cui non va d'accordo. Il suo unico desiderio è incontrare lui, la persona che le ha insegnato a dare un senso alla sua esistenza. La strada per poter arrivare a conoscerlo è lunga e piena di difficoltà, ma Jihyeon ha deciso: uscirà dal suo guscio e forte delle sue doti di attrice riuscirà ad infilarsi nel mondo dello spettacolo, nella speranza di incontrarlo e dirgli anche solo uno sfuggente "Grazie."
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Saranghae Quando Siwon rimaneva a casa da solo c'erano due cose che amava fare: la prima era intonare canzoni gospel.
La seconda era leggere le fan fictions che le fan scrivevano su di lui. Da un estremo all'altro, pensava ogni volta che accendeva il computer.
Così, appena aveva del tempo libero si metteva alla ricerca di quelle strane storie che di solito lo vedevano protagonista di cose poco caste con diversi membri del gruppo. Uno alla volta, si intende.
Le più diffuse erano su di lui e Hangeng. Poi venivano quelle su di lui e Heechul. Dopo ancora su di lui e Donghae, dopo ancora quelle su lui e Kyuhyun. Insomma, si sentiva abbastanza popolare sia tra le ragazze che tra i ragazzi.  E nemmeno a dirlo, quando riguardava le sue foto da supermodello sul web, gli spuntava un'espressione maleficamente compiaciuta, come a voler dire "come posso essere rifiutato?"

Le dita di Jihyeon scivolavano velocemente sulla tastiera mentre, con la lingua stretta tra i denti e le sopracciglia contratte in uno sforzo di concentrazione, teneva gli occhi fissi sul piccolo schermo del computer portatile appoggiato sulle ginocchia. Erano le tre e mezza del mattino e la ragazza non aveva la minima intenzione di spegnere, era talmente assorta nelle sue fantasie che nemmeno si era accorta della batteria del computer che iniziava a scarseggiare.

Quel giorno aveva avuto la giornata libera e come di consueto, non sapendo cosa fare, si era avventurato in uno di quegli strani siti di fanfiction che creavano le fan. A dirla tutta si era anche creato un account segreto e ogni tanto commentava le storie di qualche fortunata ragazza ignara del fatto che a scrivere fosse Siwon stesso. Il ragazzo sorrideva ogni volta che pensava alle facce delle fan se avessero saputo chi c'era dall'altra parte del computer. Il loro idolo, il loro sogno... shisus! Ovviamente solo le storie più belle attiravano la sua attenzione e venivano commentate, ma d'altronde anche Eunhyuk amava leggersi le cosiddette "Eunhae", al punto che quando ne trovava tante se le scaricava sul cellulare e le leggeva quando non aveva nulla da fare.
Era andato come al solito a leggersi un nuovo, attesissimo capitolo della sua SiHae preferita. E doveva ammettere che da quando l'aveva scoperta non riusciva più a guardare Donghae con serietà.
Aprì la storia e lesse.
"Hae..." sussurrò Siwon mentre con gli occhi fissi su di lui faceva correre la punta delle dita su e giù sul suo braccio, con lentezza e sinuosità.
"Siwon...."  lo sguardo desideroso di Donghae lasciava trasparire una nota di impazienza, mentre tra i due cresceva il sentimento che ogni volta li faceva sentire parte di un mondo diverso.
"Non lasciarmi...per nessun motivo al mondo..." .
I loro visi erano per l'ennesima volta a pochi centimetri di dis...


L'icona lampeggiante della batteria vuota prese prepotentemente il posto della pagina su cui la ragazza stava lavorando. Jihyeon lanciò un urlo di protesta che rimbombò in tutta la piccola casa, poi quando realizzò che aveva urlato, si tappò la bocca con entrambe le mani, facendo cadere a terra il piccolo portatile che si riversò sul pavimento con un fracasso di non poco conto.
Dopo quei pochi secondi di rumore, la piccola casetta ripiombò nel silenzio. Jihyeon guardò con gli occhi spalancati l'apparecchio ai piedi del letto, ancora con le mani sulla bocca, quando dalla porta della stanza fece capolino la faccia di sua madre.
"si può sapere che cosa stai facendo!? Hai svegliato tuo padre!" sbraitò avvicinandosi alla figlia e mollandole un ceffone sulla guancia.
"S...scusa mamma io...stavo facendo i compiti per domani..." tentò di scusarsi  Jihyeon cercando di non mostrare che lo schiaffo le aveva fatto male.
"I compiti? Ti pare il momento di fare i compiti? Fila a letto!"

Senza replicare Jihyeon annuì in silenzio mentre la madre usciva dalla stanza sbattendo la porta. Erano anni che veniva trattata a quel modo e ormai ci aveva fatto l'abitudine.
Abitavano in una casa molto piccola nella periferia di Seoul, avevano pochissimi soldi e così tanti debiti che Jihyeon era costretta a lavorare tutto il pomeriggio dopo l'uscita da scuola, fino a sera tarda, quando lo squallido bar-cabaret chiudeva. Quindi in tutta la giornata non aveva tempo di dedicarsi alla sua vita. Il suo unico conforto erano le canzoni, che ascoltava anche a lavoro nascondendo la cuffietta sotto i lunghi capelli. Si era creata un suo mondo, nel quale lei conosceva i suoi idoli più grandi e sui quali scriveva orde di fiction, un uno sfogo creativo che doveva sfociare in qualcosa, altrimenti sarebbe scoppiata.
Era una persona molto sola e non aveva molti amici con cui parlare. Piano piano questa sua situazione l'aveva portata a chiudersi sempre di più in se stessa e a trascurarsi.

A scuola non passava giorno senza che venisse presa in giro con frasi del tipo "Ehi, oggi il tuo fidanzato immaginario non ti ha calcolato perchè ha le riprese con le cantanti famose?" o "Comprati un cellulare nuovo e forse potrai seguirli 24 ore su 24, i tuoi idols...ah scusami, non puoi permettertelo." e puntualmente le ragazzine starnazzanti se ne andavano in giro in gruppo esibendo pettinature e abiti fuori dal normale.
Per Jihyeon non era nulla di cui preoccuparsi, perchè aveva preso una decisione: aveva deciso che in un modo o nell'altro sarebbe riuscita a dire al suo più grande idolo tutto ciò che lui significava per lei. Voleva incontrare Siwon e ringraziarlo per una cosa. Per averle fatto scoprire la bellezza di credere in Dio, di credere di avere il mondo in pugno solo pregando. Voleva ringraziarlo perchè lui era un esempio di vita per lei, che fino a quando li aveva conosciuti aveva vissuto senza scopi, lavorando e studiando di malavoglia.

Ma da quando se ne era accorta aveva deciso che LEI sarebbe diventata un giorno come quelle bellissime ragazze che si vedevano in televisione, che frequentavano ambienti mondani e lussuosi. Lei sarebbe andata via da quella famiglia e si sarebbe creata una nuova vita. Lei, avrebbe parlato personalmente con Siwon e gli avrebbe detto "Grazie di cuore". Non voleva sposarlo o robe del genere, semplicemente non si riusciva ad immaginare al fianco di Siwon. Le sarebbe bastata una stretta di mano, niente di più.
Fu per quel motivo che decise il primo passo da fare: in qualche modo doveva entrare a far parte del loro stesso mondo, il mondo dello spettacolo.
Mentre si draiava sul letto sotto le coperte rimuginava su quello che poteva fare. Non sapeva cantare. Non sapeva nemmeno ballare. Però era molto brava  a recitare, sarà stata la sua natura sognatrice, ma era una dote naturale. Decise che avrebbe tentato tutti i provini per diventare attrice di drama, avrebbe pregato tantissimo, come Siwon senza saperlo le aveva insegnato. Si ricordò di Hangeng che aveva lasciato la Cina senza un soldo in tasca e aveva sfidato la fortuna. Aveva vinto, quindi se ce l'aveva fatta lui, poteva farcela anche lei. In fondo anche gli idol sono persone normali, nati tutti da famiglie normali, ma che si sono dati da fare e sono arrivati al successo.
Han Jiyeon, 20 anni, aveva deciso che lei avrebbe parlato con Siwon. A tutti i costi.
Ma non sapeva, che per lei la vita da quel giorno non sarebbe mai più stata la stessa.
   
 
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