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Autore: GioTanner    26/10/2011    5 recensioni
E se fossi tu il vero colpevole?” gli aveva sussurrato solo pochi minuti prima il condannato a morte.
I Media aiutano a discolpare l'innocente o lo intrigano ancora di più dentro quel cerchio malato che è il giudizio?
Un innocente è veramente innocente SE indagato? O forse è solo un falso innocente? Il vero colpevole può solo essere una vittima del falso innocente?

Gli batte una mano sulla spalla a mo di incoraggiamento: “ma non vede che sono pieno di sangue?” pensa ingenuamente Rek.
Poi osserva la mano dell'uomo posarsi sul cinturone dove detiene la pistola, senza lasciare tracce alcune di sporco liquido amaranto.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Preso di Mira

12 luglio 2009


Lui ha un sorriso aspro sulle labbra, e ride come un pazzo. Il suo disprezzo si confonde nell'aria mentre viene trascinato via dalla polizia locale.

Lui si gira un attimo e punta gli occhi cerulei del ragazzo, ghigna divertito e poi, dopo l'ennesima imprecazione, continua a marciare verso l'autovettura che lo porterà incontro alla giusta condanna a morte.


Quello che voleva, lui, glielo ha riferito... ah, quanto ne è felice. Placidamente felice.


Chiude gli occhi.

Apre gli occhi.

Rek si guarda le mani, solitamente bianche e pallide come il colorito del suo volto, segnate da sgargianti tinte di rosso, un rosso ghiotto che scivola denso dalle sue affusolate dita e cola sul brecciolino della strada.

Si osserva i vestiti: quella cravatta sempre perfettamente annodata ora sciolta e da una parte, con impresse senza ombra di dubbio impronte di mani. Impronte segnate col sangue.

Inizia a sudare freddo, a guardarsi attorno in cerca di una risposta, ma quello che vede non è nient'altro che color rubino schiantato sulle pareti della città nebbiosa come schizzi di simpatica vernice.

Non sente il tremolio delle gambe, la testa scoppiargli come se avesse mille aghi che gli punzecchiano il cranio, il cuore che non accenna a diminuire i suoi battiti e le ossa flettersi per farlo cadere rovinosamente sul cemento rovente.

Quello che sente è solo la sensazione di disgusto che lo pervade e quella frase che gli martella le meningi con fare insopportabile.

Si gira i polsini della camicia, distratto, cercando di togliere quel senso di nausea e calore che lo devasta sin dal profondo.

Prende una manciata d'aria, come stesse misurando quanto ossigeno potrà ancora respirare, poi cade in ginocchio sul cocente asfalto.

Si accorge solo dopo aver curvato la schiena che dai suoi capelli castani scende fluido chiaro liquido scarlatto, e dalla bocca l'ennesimo colore di uno sfigurato magenta violaceo.

Si sfrega gli occhi, impiastricciando le mani di quel rosso malevolo e colpevole.

Chiude gli occhi.

Apre gli occhi.


S.re Derek è finita, andiamo. Quel pazzo non la imbroglierà più nei suoi omicidi” è il sorriso di Mihael a destarlo, il capo delle indagini.

Gli batte una mano sulla spalla a mo di incoraggiamento: “ma non vede che sono pieno di sangue?” pensa ingenuamente Rek.

Poi osserva la mano dell'uomo posarsi sul cinturone dove detiene la pistola, senza lasciare tracce alcune di sporco liquido amaranto.

Guida gli occhi turchesi verso le sue mani: nulla. Non c'è nulla, nessuna traccia di rosso vermiglio.

Ora sì che sente il tremolio farsi incessante, curiosamente è ancora in piedi e non sente alcun malessere lancinante invadergli il petto e l'addome.

Qualcosa non torna, qualcosa non va.

Fino ad un attimo prima era ricoperto e pregno sin dalla punta dei capelli di torbido e ferruginoso colore cremisi! Si era accucciato per terra sconvolto da quella visione e dal disgusto che provava!

Che se lo fosse immaginato? Che fosse stato solamente una mera illusione dettata dalla situazione...?


...E se fossi tu il vero colpevole?” gli aveva sussurrato solo pochi minuti prima il condannato a morte.

Cosa? Lui il vero colpevole? Ma che gli passava per la testa, figuriamoci! In tutta quella terribile faccenda non si era mai posto quella domanda, non doveva neppure farsela... insomma, uno era cosciente di essere o no un omicida. Giusto?

Scruta attentamente le sue mani, alla ricerca di macchie che non trova; neanche la più piccola traccia rossastra ve ne è.

Il suo cuore accelera disastrosamente, i battiti gli rimbombano in tutto il corpo come stesse esplodendo. Cerca di darsi un contegno, cerca di calmarsi... ora i battiti cardiaci li sente.

Osserva Mihael salire nell'auto dall'altro lato della strada, il gruppo di giornalisti avvicinarsi rapidamente verso di lui, la folla di curiosi che interessata cerca di oltrepassare la polizia e la S.gnorina Khristine del reparto di psicologia prendere appunti su un blocchetto a righe.

Serra gli occhi in due fessure, poi infila distrattamente le mani nel tessuto bluastro dei jeans, mentre come sempre la camicia della divisa dell'istituto rimane fuori dai pantaloni.

A testa bassa se ne va, senza salutare nessuno. Non perché non lo saluterebbero, -a farlo lo farebbero pure!- ma perché sarebbe da ipocriti salutare chi, sino a pochi giorni prima, ti considera un assassino da uccidere sulla forca.

Ripercorre la stradina in senso opposto, dopo aver superato le barriere erette dalle forze dell'ordine e gli odiosi inviati delle emittenti tv. Gira l'angolo, svolta a destra, si appiattisce contro la parete.

Guardingo si controlla attorno, emette un nuovo sospiro, infine guarda l'orologio: Derek Rüdeger Hoffman alle 17.13.27 secondi è libero da qualsiasi imputazione e crimine di cui sospettato. Libero di ogni accusa a lui rivolta e libero cittadino Tedesco su suolo Americano.

L'ultima briga che si deve prendere è quella di andare alla centrale per ritirare la sua carta d'identità e il suo portafoglio.

Dovrà ricominciare da capo però, perché se è vero che è libero su carta, innocente e privo di accuse a suo carico, per la gente non sarà altro che l'ennesimo omicida a ruota libera.


Forse, forse non era poi tanto male la prigionia. Magari, magari era più giusta... no?


Il filtro della sigaretta va a confondersi con l'aria tersa e vaporosa della metropoli. Aspira lentamente, si discosta dal muro e accende l'mp3 per ascoltare un pezzo dei Cure sulle sue spettacolari cuffie.

Chiude gli occhi. Qualcosa di ferroso gli imporpora le labbra. Poco più distante da lui l'ultima vittima del killer gli affonda il capo sul petto, contemplando il tutto in un docile abbraccio.

Un vento soffuso s'accanisce sulla sua figura. Su Rek

La figura scompare. Come fosse mai esistita. Magari fosse mai esistita...


...Non sarebbe morto nessuno.


IL 12 LUGLIO 2009 ALLE ORE 17 E POCHI MINUTI

IL FAMOSO ASSASSINO (nome e cognome ancora non pervenuto)

VIENE PRERELEVATO MENTRE SI AVVENTAVA SU UN

24ENNE. IL GIOVANE, DI CUI SI SOSPETTAVA SINO AD OGGI

L'ESSERE IL VERO KILLER, VIENE SCAGIONATO DA OGNI ACCUSA.

I SOSPETTI DEI CITTADINI PERÒ RIMANGONO: “Non mi fido” È LA

SENTENZA DI UN'ANZIANA CONDOMINE DEL RAGAZZO.

I PRIMI ACCERTAMENTI SI AVRANNO IN SERATA,

ORA PASSIAMO ALLA PAGINA DELLO SPORT...”




Angolino «

Salve a tutti! Dunque, dunque... questa a patti chiari... è la mia prima OS originale che presto evolverò in fan fiction. Come si deduce parla di un crimine -anzi di molti- di un'omicida e di un presunto omicida.

È contorta e va bene così, non c'è da soffermarci molto/troppo -se non sulle parti grigie quelle sono IMPORTANTISSIME ALLO SVILUPPO DELLO SCRITTO-

Ciò che ovviamente espone questa OS in sé è il fatto semplice “dell'innocente”.

Una volta fuori dalla baraonda, una volta fuori dal caso... se uno fosse innocente, ma sino ad allora considerato uno sporco assassino colpevole di decine di morti, riuscirà a tornare alla libertà vera e propria senza essere condannato una seconda volta da prove come sguardi e astio che provano i concittadini per lui? …

I Media aiutano a discolpare l'innocente o lo intrigano ancora di più dentro quel cerchio malato che è il giudizio?

Ma non solo. Anche: Un innocente è veramente innocente SE indagato? O forse è solo un falso innocente? Il vero colpevole può solo essere una vittima del falso innocente?


Presto o tardi farò una fan fiction su questa OS spero vi abbia incuriosito, e vi ringrazio di cuore per chiunque osi solo scrivere in qualche riga il suo pensiero.

Lo stile che ho scelto è a seconda della tensione che volevo rendere, spero sia opportuno.
PS: il disegno è mio, così come anche la grafica ;)


   
 
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