Anime & Manga > Pokemon
Segui la storia  |       
Autore: Suriru    26/10/2011    4 recensioni
Eccomi! Piplette è tornata! E con una storia fresca fresca, seguito del primo capitolo di PMD. Questa storia parla dei nostri eroi alle prese con una nuova emozionante avventura...lontana da Borgo Tesoro. Tra gelosie, nuove amicizie e novità emozionanti, i nostri eroi si troveranno lontani da casa, alle prese con delle leggende troppo reali.
Dalla storia:
“I tre regni vennero spazzati via, rasi al suolo completamente. Questo fece riflettere i tre leggendari sul loro comportamento e venne annunciata la pace. E per alcuni secoli la pace regnò, ma un giorno le guerre ricominciarono, così come la punizione di Lugia. Ogni settecento anni le cose si ripetevano finché un giorno dei coraggiosi pokémon decisero di opporsi ai tre tiranni e al loro padrone. Così ogni sette secoli vengono scelti dei nuovi eroi per difendere i tre regni.”
“…Tu non sai cosa vuol dire essere delusi…sentirsi traditi…”
Si sentiva dalla voce roca e dalla testa bassa che stava trattenendo a malapena
[...]
“Tu non puoi sapere come ci si sente! Tu non ti sei mai sentita così, perché Piplup ti ha sempre trattato come una regina!”
“PERCHÈ IO MI FIDO DI LUI!!"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon Mystery Dungeon'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Pokémon Mystery Dungeon 2

Il canto degli abissi

Capitolo 1

Quella calma e nomale, splendida giornata

 
Si preannunciava una magnifica giornata: il sole era già alto nel cielo e rasserenava i cuori di tutti gli abitanti di Borgo Tesoro, già indaffarati nelle loro faccende. Tanti pokémon di tutte le forme ed età andavano avanti ed indietro a comprare, vendere, incontrarsi e parlare. Pokémon tra loro differenti per specie, colore, evoluzione, ma uniti come una grande famiglia. Difatti Borgo Tesoro era una vera e propria famiglia allargata. E ogni famiglia ha un cuore. In questo caso il cuore pulsante della cittadella era la Gilda di Wiglituff dove numerose squadre d’esplorazione si riunivano per aiutare chiunque ne avesse bisogno. La Gilda era anche un posto molto rinomato, a causa delle reclute che ci si addestravano. Alcuni di loro erano diventati eroi di grande fama dopo aver salvato il mondo: semplici reclute che erano diventate sempre più forti, avevano superato mille difficoltà per aiutare, è proprio il caso di dirlo, tutti. I loro nomi erano entrati a far parte della storia delle squadre di soccorso e di quella dei pokémon in generale. Ma le avventure non finiscono mai.
E neanche i pericoli. Questa è una delle loro storie più avvincenti.
Tutto è iniziato in quella calma e normale, splendida giornata…
Due pokémon stavano vagando distrattamente per le vie del borgo, chiacchierando allegramente.
“Pensi che dovremmo fare un salto alla gilda per salutare? Di solito passiamo solo per controllare le missioni di soccorso e poi, via, ad aiutare qualcuno. Hai idea di quanto tempo è che non vediamo il Capitano?” chiese la prima con aria leggermente annoiata.
“Ho sentito che sono giorni che non esce dalle sue stanze e che passa tutto il suo tempo là dentro con Torkoal.” rispose l’amica con voce calma.
L’altra sembrava sorpresa.
“E cosa fanno tutto il giorno?”
“Non ne ho idea. Forse hai ragione, potremmo andare a salutare e chiedere qualche informazione.”
“Sono sicura che Sunflora e Chimecho ci fornirebbero tutti i dettagli, soprattutto Sunflora. Le piace spettegolare.”
“La dovrei prendere come un’offesa, Chimy?”
Un pokémon con il corpo verde foglia e come testa un enorme fiore di girasole si ritrovò subito davanti a loro con le mani sui fianchi, seguita da un pokémon celeste a forma di lampada cinese con delle striature rosse.
“Ciao, Sunflora. Ciao, Chimecho.” disse la seconda sempre calma ed educata
“Come state?”
“Non cambiare discorso, tu! Non è vero che sono una pettegola!”
“Non ho detto questo.”
“Invece sì. Ti ho sentito!”
“Basta, smettetela.” Chimecho intervenne in quel momento dividendole e facendole calmare
“È tanto che non ci vediamo, Piply e Chimy.”
Le due amiche sorrisero.
“Già. Abbiamo avuto molte cose da fare in questi ultimi tempi, ma volevamo venire a farvi un saluto oggi.”
“Ma credo che lo sappiate, visto che avete origliato.”
Molte volte la lingua di Chimy diventava piuttosto tagliente e sfrontata, come in questo caso. Infatti fece arrabbiare di nuovo Sunflora, la quale, invece, non sapeva controllare la rabbia. Tutti a Borgo Tesoro erano a conoscenza delle continue sfuriate tra lei e Loudred, un ex-apprendista della Gilda suo amico.
“COSA?!? Non stavamo origliando! Abbiamo sentito tutto per caso! E comunque nessuno sa cosa faccia lì dentro il Capitano. Neanche Chatot.”
Questa era veramente una notizia scioccante! Chatot era il gazzettino della Gilda e il secondo di Wiglituff. Era sempre con il Capitano e sapeva sempre cosa faceva. Trovavano piuttosto strano che neanche lui sapesse niente. Erano stupefatte.
“È un autentico mistero, allora.” constatò Piply
Solo allora Chimecho notò una cosa che portava al collo.
“Piply, ma che bel ciondolo! È il cuore d’acqua? Sembra un po’ diverso, però…”
La pinguinetta fu felice che lo avesse notato.
“Sì.” rispose tenendo sul palmo della pinna la collana e mostrandola per bene “Credevo di averla persa, invece Piplup mi ha fatto una sorpresa, facendola diventare uguale a quella di Chimy.”
Tempo prima, nella loro prima avventura, il ciondolo di Chimy si era spezzato in due e Chimchar lo aveva fatto riparare e migliorare. Adesso tutti e due i cuori erano uguali in tutto e per tutto tranne che per il colore.
Ma , da brava pettegola com’era, Chimy voleva far sapere anche i dettagli più scottanti e riservati di quel regalo.
“Sapete, Piplup gliel’ha regalata come regalo di fidanzamento e da quel giorno guai a chi tocca il suo amato cuore d’acqua.”
Piply arrossì evidentemente.
“Smettila! Non è bello andare a dire in giro cose importanti prima dei diretti interessati. È maleducazione.”
“Comunque…dove state andando di bello?”
“Da Celebi.” risposero in coro
I volti di Chimecho e Sunflora si illuminarono.
“Ah, giusto. Non manca molto, vero?”
“Solo qualche settimana.” rispose Piply elettrizzata
“Chissà come deve sentirsi Celebi? Starà scoppiando dall’impazienza.” pensò ad alta voce Sunflora “Allora  la potreste salutare da parte nostra?”
“Certamente.” rispose Chimy “Non deve essere facile diventare mamma!”
 

Ormai non manca molto.
Celebi stava guardando le due uova posizionate su un letto di paglia.
Tra poco tempo vi schiuderete e noi saremmo genitori.
Non era mai stata così felice in vita sua! Era solo un mese che viveva a Borgo Tesoro con Grovyle e tra poco le loro uova si sarebbero schiuse. Era successo tutto così in fretta! Da quando erano tornati da quella lotta contro Palkia loro due erano andati a vivere insieme in una radura non molto lontana dalla città, su un enorme albero che fungeva da casa. Era come un sogno vivere lì con la sua famiglia: Grovyle e i loro futuri figli, o figlie. Chi poteva saperlo?
Già…Grovyle.
E come se le avesse letto la mente, un dolce suono riecheggiò nell’aria. Da giorni il suo Grovyle era strano. Alzò lo sguardo. Da giorni non faceva altro che arrampicarsi sulla cima dell’albero, sul ramo più alto e suonare una strana canzone, tutto solo, non voleva che nessuno lo disturbasse. Si era fabbricato un flauto traverso fatto di canne di bambù e non faceva altro che suonare e suonare e suonare. A lei all’inizio era piaciuta la melodia, ma poi era diventata strana, mistica, carica di malinconia. Grovyle era triste? Non le sembrava. Ma era lo stesso preoccupata. Non si riuscivano mai a capire i sentimenti di Grovyle. Neanche lei ci riusciva.
“Celebi?”
“Ci sei?”
Due graziose voci riecheggiarono tra glia alberi della radura.

Piply! Chimy!
Era così felice che le sue amiche fossero venute a trovarla, sarebbero riuscite a farle dimenticare quella brutta faccenda, e perché no, l’avrebbero potuta aiutare. Volò il più veloce possibile dall’albero per andare a salutarle.
“Ragazze! Che bello rivedervi!”
“Ciao, Celebi. Come stai?”
“E come stanno loro?” chiese Chimy alludendo alle uova
Celebi sorrise.
“Io sto bene, e anche loro. Volete salutarli?”
Le due amiche non se lo fecero ripetere due volte. Annuirono e seguirono Celebi sopra l’albero, lei volando, loro salendo le scale. Quello era l’albero più immenso che avessero mai scalato (ammesso che ne avessero scalato uno) e a loro piaceva molto. Celebi lo chiamava “la nostra casa”, loro “il re della foresta” perché in tutto il bosco che circondava Borgo Tesoro non c’era albero più alto. Forse era il più alto del mondo, chi lo sa? Quando lo avevano trovato, avevano costruito degli scalini di legno per rendere più comoda la salita. Arrivate alla fine della gradinata le videro nuovamente. Bianche candide con tante sfumature di verde diverso e puntini più scuri. Erano bellissime! Tutte le uova per i pokémon erano bellissime, ma per le mamme erano le più belle! Celebi doveva essere proprio orgogliosa.
“Sai già cosa saranno?” chiese ad un tratto Chimy
“È vero! Saranno dei piccoli celebi o dei treecko?”
Questa era una domanda che si era fatta molte volte, ma poi aveva trovato la risposta:
“Non credo che saranno dei celebi. Noi siamo molto rari e quindi credo che nasceranno dei piccolo treecko. Ma non mi dispiacerebbe affatto, credetemi!”
Poi una strana musica attirò la loro attenzione.
“È questa la melodia che ci hai detto che suona sempre Grovyle?” chiese Piply
“Sì, sono giorni ormai. Non so più cosa fare! Questa canzone è così triste, ma non ho il coraggio di chiedergli se si sente veramente così.”
“Non preoccuparti. Scommetto che suona così perché è in ansia per i piccoli. Insomma, lui è il padre!”
Celebi sospirò e poi sorrise alle sue due amiche. Forse Chimy aveva ragione. Forse era quella la risposta.
Spero che sia così.
“Non dargli troppo peso. Sono sicura che tra un po’ gli passerà.”
Sorrise nuovamente.
È bello avere delle amiche che ti aiutano sempre e di tirano su il morale.
Poi a Chimy venne in mente una cosa, importante perché in un secondo iniziò ad agitarsi come una matta, sbiancò e la fiamma sulla sua coda si affievolì.
“Oh no, no, no! Piply, ci siamo dimenticate dell’appuntamento!”
La pinguinetta non capì.
“Eh? Oh…OH NO!” ed ebbe la stessa reazione dell’amica.
“Appuntamento?”
“PIPLUP E CHIMCAR! CI AVEVANO DATO APPUNTAMENTO CINQUE MINUTI FA! CHE CI FACCIAMO ANCORA QUI’!?!”
Si misero a correre giù per le scale cercando di fare il più velocemente possibile.
“Abbiamo fretta! Ci vediamo!”
“Ciao. Salutaci Grovyle!”
E sparirono nel bosco.
Celebi sospirò. Quelle due erano proprio incorreggibili!
Eh, sì. È bello avere delle amiche così. Il morale te lo mandano alle stelle!
 
L’entrata della Gilda era bella da vedere: aveva la forma e personalità del suo Capitano, un Wiglituff allegro e rassicurante, con a fianco due fiaccole che venivano accese durante la sera e due totem raffiguranti dei pokémon normalissimi. La cosa più curiosa era la grata che precedeva la scala che portava ai piani inferiori della Gilda. Quella grata aveva un compito molto importante: sotto ad essa stava Diglet, la piccola sentinella, che avvertiva quando entrava qualcuno e, riconoscendolo dalla forma della zampa, chi. Molti a sentire la sua voce che urlava “Pokémon in arrivo” così all’improvviso se la davano a gambe spaventati. Questo però succedeva all’inizio; adesso non esisteva pokémon che non conoscesse la Gilda e i suoi abitanti come le sue tasche, non a causa dell’affissione delle richieste di soccorso, ma da quando il Team Pokéamici, composto da Piplup e Chimchar, e il nuovo Team Pokélove, composto da Piply e Chimy, avevano salvato il mondo da Palkia Oscuro era diventato un luogo di ritrovo, una seconda piazza.
Ma qualcuno poteva anche ritrovarsi fuori.
Come in quella mattinata.
“Non è possibile! Sono in ritardo di ben quindici minuti!” brontolò un pokémon che aveva al collo un foulard bianco perla a pois neri
“Già. Spero che non si siano fermate a parlare con qualche amica incontrata per strada. Quella sarebbe una vera tragedia!” gli fece eco l’amico con un papillon rosso a pallini bianchi
“Speriamo che non ci facciano attendere oltre. Non sarebbe carino nei confronti nostri e del Capitano!” commentò il primo con aria annoiata
“Ma non sanno ancora di questa riunione all’ultimo minuto.” poi l’amico cambiò argomento “A proposito, di cosa deve parlarci il Capitano di tanto urgente?”
“Non lo so. Spero non sia niente di grave.”
“Come te lo ha detto?”
A qualcuno potrebbe sorprendere una domanda così, ma quando si parlava di Wiglituff era normale chiederlo. Lui assomigliava in tutto e per tutto ad un bambinone: frignava, si addormentava sul colpo, a volte faceva i capricci e si esprimeva come tale, ma quando la questione era grave lasciava da parte questi comportamenti sciocchi e si trasformava in tutt’altra persona. Ma la cosa che più lo contraddistingueva, oltre alla passione per le mele perfette, era la sua incredibile forza e potenza. Quindi per capire la gravità della cosa bisognava soltanto vedere il suo comportamento.
“Beh, in realtà il messaggio me lo ha riferito Chatot.”
“Allora speriamo che tutto vada bene. Non possiamo aspettarci una catastrofe ogni mese!”
“Già. Altro che straordinari!”
Mentre parlavano Piply e Chimy comparvero correndo dalle scale e si fermarono davanti a loro per riprendere fiato.
“Scusate…il…ritardo…”
“Ritardo?!? Chimy, avevate detto voi di incontrarci qui a quest’ora e poi ci fate aspettare?”
Chimchar la guardava con un’espressione molto accigliata, ma lei non se ne curò. Sapeva che lui le avrebbe tenuto il muso al massimo per venti secondi, come al solito. E infatti fu così. Chimchar adesso sorrideva, ma allo stesso tempo il suo sguardo era rassegnato.
“D’accordo. È inutile discutere, tanto.”
Come ringraziamento ricevette un grosso bacio sulla guancia. Tra di loro queste “manifestazioni amorose” erano più che normali. Piply e Piplup, invece di solito, si prendevano sempre per mano. Loro erano più timidi.
“Allora, andiamo?”
“Veramente c’è stato un cambiamento di programma.”
La sorpresa si dipinse sui volti delle due amiche.
“Il Capitano ci vuole parlare.” spiegò Piplup “A tutti e quattro.”
Questa poi! Perché mai Wiglituff li avrebbe dovuti convocare così, tutti insieme? Se voleva tutti e quattro doveva avere le sue buone ragioni. Una cosa era certa: non sarebbe stata una passeggiata né una sciocchezza.

L' Angolo di Piplette 
SONO TORNATA!!! Vi sono mancata? Se sì, sono tornata con una nuova storia! A chi ha già letto la mia prima dovrebbe piacere, ma vi avverto, sto cercando (come avrete notato) di passare a quello che io chiamo il livello successivo di storia (tradotto: sto migliorando il modo di scrivere) e perciò non so quando riuscirò ad aggiornare, causa: TROPPI impegni! La dedico a tutti quelli che mi hanno sostenuto nella mia storia precedente e a chi l’ha letta.
Bye and kiss
                                                                              Piplette (o per qualcuno Piply)

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pokemon / Vai alla pagina dell'autore: Suriru