Era successo tutto così improvvisamente che nessuno riuscì a fare nulla.
Un attimo prima Shizuo stava in piedi; quello dopo stava cadendo, trafitto da un paio di forbici.
Davanti a lui c' era Izaya, che lo fissava con un sorrisino sconvolto.

“Per quanto ancora resterai in silenzio?”
Con gli occhi chiusi Izaya risponde a quella voce così irritante, che tanto sembra dei vetri rotti.
Affilati come delle lame o come pezzi del cuore di Shizuo.
“Non credo debbo rispondere a te.”
Percepisce lo spostamento dell' altro ma non vuole osservarlo, non ancora almeno.
Smettila di tagliarmi la pelle e di farmi sanguinare!
“E perché dovrei farlo? E' così divertente!”
La sua risata... Altro che vetri rotti, sono lame e forbici che cadono e ti tagliano, dentro e fuori.
“Perché così non potrò rispondere.”
Apre infine gli occhi, incontrando i suoi gemelli di rosso vestiti.
“Devi per forza dire -Anch'io-?”
Una lama gli accarezza il viso, tagliandogli una guancia. Forse più affilato è il sorriso dell' altro se stesso.
“Vorrei.”
“Allora dillo a me.”
Stavolta tocca ad Izaya sorridere, lasciandosi graffiare ancora il viso e lasciando scivolare il sangue, che si unisce a quello che già è caduto, colorando ancora di più il pavimento della sua anima di sporcizia e dolore.
“Tu mi odi.”
Boccheggia, Izaya, visto che la lama gli ha trafitto il petto. Adesso tocca al cuore scappare lontano, spezzandosi nel suo tragitto verso il rosso.
“Io non devo lottare per il tuo odio. Quello che voglio è il tuo amore.”
E nonostante il cuore faccia un tale baccano da coprire ogni parola o suono, Izaya ci prova a parlare.
“Io ti amo.”
E ancora una volta la stanza si rompe, lasciando che i due specchi combacino ancora una volta, amandosi ancora e ancora.

Non potevo risponderti ANCH'IO, Shizuo.
Non quando mi basta sporcarmi.

Note.
CHE ROBA E'?
E me lo dico da sola, andiamo bene.
Canzone: Gumi - Mozaik Role