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Autore: Papillon_    27/10/2011    15 recensioni
"- Io te lo voglio dire. Zero, tu non sei mai stato il mio migliore amico. Non sei mai stato nemmeno mio fratello. Tu sei stato un ragazzo spezzato dal dolore che è piombato nella mia vita e che l'ha cambiata.
Chiude gli occhi. Amore mio, aspetta, aspetta.
- Non sei nemmeno mai stato il mio nemico, mai. Hai capito? - gli chiedo prendendogli il viso tra le mani.
- E allora, che cosa sono? - ribatte impaziente.
Gli sorrido come mai ho fatto con nessuno. Un sorriso che ci arriva all'anima, ci colpisce entrambi, ci rende la stessa cosa davanti all'universo che, questa notte, dopo almeno dieci anni che ci conosciamo, ci ha visti amarci, assaggiarci e sentirci vivi, vivi davvero. E va bene così."
E' sulle note della nuova canzone di Adele, "Someone like you", che nasce questa one - shot.
Una speranza, un'ultima possibilità.
Un nuovo peccato dal quale nasce l'amore.
E poi loro, ovviamente. Yuuki e Zero.
Niente di più.
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ok, ok. Sono imperdonabile. Da quanto tempo non mi faccio sentire non lo so nemmeno io, credetemi, ma ho avuto i miei buoni motivi. Per chi non lo sapesse, vado ancora a scuola e devo dire che è un bell'impegno, ma lo sapete già.

Inoltre, ho avuto la bellissima opportunità di partecipare ad un contest su “Vampire Knight”, e davvero, mi sono divertita tantissimo. Indovinate un po', al contest ho partecipato con la ff che vi andrò a proporre fra pochissimo (sì, dai, aspettate un altro pochino, un pochino solo!).

Ci sono due persone in particolare alle quali vorrei dedicare questa storia.

La prima è Anna, (rossanadaipensaciunpotu), che, anche se non so come fa, mi sopporta sempre e sempre mi dà utili consigli. Cara, questa ff l'hai vista nascere e crescere, lo sai, e come ti ho già detto, l'ho scritta pensando a te. Grazie, davvero.

Poi...poi è difficile continuare, perché ci sei tu, Karmilla. Ci siamo già dette tutto, no? Per cui io aggiungo solo questo: prendi questa one – shot e falla tua, perché se c'è lo devo solo a te. Dirti grazie non basta; per cui, ti lascio leggere in pace.

Ah sì! Quasi la dimenticavo! J.? Eccomi, finalmente. Scusa se ti ho fatta aspettare così tanto.

 

Avete sentito la nuova canzone di Adele, “Someone like you”? Beh, vi consiglio di farlo. Primo, perché è bellissima, la più bella, forse, che per adesso ha fatto questa cantante; secondo, perché la mia fic è basata su alcune sue parti, che mi hanno ispirata e letteralmente rapita.

Buona lettura, cari e care. Mi piacerebbe sapere cosa pensate di questo lavoretto, quindi, se non vi scoccia, lasciatemi qualche parolina, che vi assicuro, aiuta sempre.

Vostra,

Je

 

Qualcuno come te.

Di ZeR0_NeL_cUoRe

 

 

- Guardami - mi dice.

Ti sto guardando ora, Dio mio, ti sto guardando. Ti vedo, sono dentro di te perché tu mi accogli con il cuore e con l'anima, ogni volta.

Non so che cosa sto facendo, ma so che la sto facendo insieme a te e questo mi basta, credimi. Mi sento piccola e indifesa ma è utile stare tra le tue braccia, mentre mi guardi con i tuoi occhi infiniti che non sono mai stata brava a dimenticare.

Tengo lo sguardo basso e arrossisco. Mi dico che in fondo non era nemmeno la prima volta, che facevo l'amore.

Old friend, why are you so shy?
It ain’t like you to hold back or hide from the lie.

Ma è come se lo fosse stata.

- Guardami, piccola.

- Non posso farlo - gli rispondo mentre mi stringo a lui, al suo petto, e annuso per un momento infinito il suo profumo che faccio mio, mio soltanto.

Ed è bellissimo.

Mi accarezza dolcemente i capelli, e ci perdiamo in quell'istante che si chiama vita. Vorrei che il tempo si fermasse, perché è tutto assurdo e incompleto; fa schifo, ma a noi va bene così perché abbiamo deciso di amarci adesso.

Come al solito, è lui a mettere a posto i cocci della mia esistenza. Mi solleva il mento, lo fa dolcemente, e rimaniamo così.

E sembra che mi scoppi la testa.

- Ti sto guardando – mormoro io. Il suo sguardo si fa serio e grave, e io intuisco che ora deve affrontare un argomento che lo tormenta.

- Ti ho fatto male, stanotte, piccola?

No, assolutamente no. E' stato bellissimo. E' stato bellissimo, dannazione, perché ti amo ma ormai è troppo tardi

- Parla, Yuuki. Ti prego.

Le parole mi sono morte in gola. Ma lui mi aiuta, come sempre, come ha sempre fatto, e mi fa uscire dal buco nero nel quale mi ritrovo.

Mi bacia e io lo stringo a me. Ho voglia di lui, ho voglia di sentirlo mio ancora una volta ma non me lo posso permettere, mi sento egoista. Mi viene quasi da vomitare quando sento che anche lui ha bisogno di me, chiama le mie labbra, il mio corpo, il mio amore.

Ma è tempo di confessioni, per cui si stacca e mi guarda intensamente.

- No, Zero. Non mi hai fatto male. – gli sussurro piano. Poi gli accarezzo il viso, e qualcosa nel mio stomaco si ribella quando lui accetta il tocco e chiude gli occhi, vinto da me, da noi.

- E' stato bellissimo

Interrompe la frase mettendomi un dito sulla bocca. Mi ricordano i suoi vecchi modi rudi, quando mi diceva: “Taci, Yuuki”, ma quel tocco angelico mi sembra un gesto pieno di comprensione e d'amore.

- Non è vero, Yuuki. Siamo solo due vampiri che stanotte hanno macchiato nuovamente la loro anima. Se ne abbiamo una.

Non mi sono mai fermata a pensare troppo sull'esistenza dell'anima, perché non sono spaventata da questo concetto. Per me ora ci sono io, ci sei tu, ci siamo noi e può bastare.

- Fai nostro questo momento, Zero – gli sussurro perdendomi tra le sue braccia, facendo cadere qualche lacrima amara. Per qualche motivo, le sue parole mi hanno scossa e inizio a piangere in silenzio.

- Yuuki, non ha senso. – mormora Zero al livello del mio lobo. Lo sfiora con le labbra e ogni parola arriva come una carezza.

- Avrebbe senso se avessimo il coraggio di ammettere cosa proviamo l'uno per l'altra, ma siamo entrambi stupidi e codardi. – continua senza che io lo fermi.

E' vero, è vero. Ma abbiamo sempre avuto paura dei nostri sentimenti e adesso che sono arrivati, travolgenti come una bufera, un po' sono spaventata.

- Basterebbero solo due paroline - dico io.

Torna sopra di me, e adesso ho paura. Ne ho tantissima. In fondo, avere paura e amare è un po' la stessa cosa. Combaciano...

- E allora dimmelo – implora lui. Lui che è sempre stato il mio tutto, il mio appiglio, un mostro di bellezza che troppo grande e troppo piccolo si era aggrappato a me.

- Zero.

Sembra sprofondare, si prepara a ricevere il colpo, bello o brutto che sia.

- Ti ricordi quando mi hai chiesto che cosa rappresentavi, per me?

E in lui cede qualcosa. Ha fretta, il mio guardiano, ha voglia di me e delle mie parole. Freme, gli tremano le mani, mentre cerca di non pesare troppo sul mio corpo. Un gesto che io trovo bellissimo.

- No, Yuuki. Non quello. Voglio le tue parole, le voglio adesso. Ti prego.

Stavolta sono io, a mettergli una mano sulla bocca. Proprio come quando da piccola, nei momenti in cui mi prendeva in giro, gli dicevo: “Taci, Zero”.

- Io te lo voglio dire. Zero, tu non sei mai stato il mio migliore amico. Non sei mai stato nemmeno mio fratello. Tu sei stato un ragazzo spezzato dal dolore che è piombato nella mia vita e che l'ha cambiata.

Chiude gli occhi. Amore mio, aspetta, aspetta.

- Non sei nemmeno mai stato il mio nemico, mai. Hai capito? - gli chiedo prendendogli il viso tra le mani.

- E allora, che cosa sono? - ribatte impaziente.

Gli sorrido come mai ho fatto con nessuno. Un sorriso che ci arriva all'anima, ci colpisce entrambi, ci rende la stessa cosa davanti all'universo che, questa notte, dopo almeno dieci anni che ci conosciamo, ci ha visti amarci, assaggiarci e sentirci vivi, vivi davvero. E va bene così.

Never mind, I'll find someone like you, 
I wish nothing but the best for you, too, 
Don't forget me, I beg, 
I remember you said, 
"Sometimes it lasts in love, 
But sometimes it hurts instead”

 

- Tu sei vita, Zero Kiryu. Sei respiro, sei aria che si fa ossigeno ed entra nei miei polmoni. Sei sangue, sangue che, per quanto questo ci faccia arrabbiare, ci sazia e ci fa continuare a lottare. Sei mio, sei stato mio e ti ho saputo perdere, ma non sei una persona che si dimentica, sei parte di me. Sei dentro di me, sei dentro il mio cuore, sei indelebile.

Apre gli occhi e i miei, invece, gettano fuori un'altra lacrima.

- Ti amo – sussurro guardandolo negli occhi.

E ovviamente, in breve tempo, sono avvolta da una morsa totale, mi sento cadere, precipitare nel buio più assoluto. E' bello, essermi liberata di un sentimento così grande, mi sento più leggera e sicura. Sicura che tutto quello che ho fatto fino ad ora non è stato vano, non lo è stato mai.

Tutto e niente, niente e tutto è stato calcolato nella mia vita. Io sono solo qui per viverla; faccio le mie scelte, sbaglio, mi faccio male e mi rialzo. Perché così deve essere, e un po' ferisce, ma insegna a vivere.

Zero ora mi divora le labbra con le sue, e rischio di collassare, di esplodere. E'...difficile, immaginare il mio guardiano così, eppure è qui, è mio ed è vicino a me. Mi riscalda con il suo corpo che io ho sempre desiderato; una bestia proibita, un peccato innocente, a cui non ho saputo dire di no.

Sì, prendimi, amami. Fammi parte della tua anima così io vivrò in essa per sempre, anche se tu morirai.

Sono diventata te.

- Anche io, Yuuki. Anche io.

- Non vale, io te l'ho detto. Le voglio sentire, quelle parole.

Sussulta, aspetta un infinito attimo. E' come venire al mondo, per me: sto per scoprire una bellezza rara e preziosa che rimarrà mia, per sempre.

Ti ascolto, Zero.

- Ti amo, Yuuki. Ti amo più della mia stessa vita ma non basta, questo, a cambiare le cose. Non basta, credimi.

Le parole rimangono lì, pericolose. Ma io le fermo con un bacio, che, lo posso già sapere, potrebbe essere l'ultimo.

Ci amiamo nuovamente, piangendo, leccando le lacrime, sussurrandoci di non aver paura, di continuare a vivere.

No, non possiamo morire adesso, adesso che abbiamo scoperto di amarci.

 

Mi alzo a sedere sulle candide lenzuola, che sono ancora calde e che, lo posso percepire, sanno un po' di noi. Sento ancora la pelle di Zero adagiare sulla mia ma devo non pensarci, rovinerebbe tutto.

Lui, in silenzio, si riveste. E mentre si mette la cravatta, comincia a parlare spezzandomi il cuore.

- E così, domani ti sposi.

Sono una sposa imperfetta, che ha già tradito prima di diventare tale. Eppure mi sento bene, mi sento viva, spezzata a metà, certo, ma viva. E' assurdo.

- Non ne dobbiamo parlare per forza, se non vuoi.

- Sì che voglio. Mi uccide, ma voglio.

Non è costretto a dimostrarsi forte anche adesso, quando praticamente gli riconfermo che non lo amo abbastanza. Non abbastanza da lasciare lui.

- Non so cosa sto facendo, Zero.

Lui si avvicina, e rimanendo in piedi, afferra saldamente il mio viso. Ha le mani calde, il mio Zero, mani che mi rassicurano e che amo da sempre.

- La cosa giusta. E' la cosa giusta, Yuuki, stai seguendo il tuo cuore. Devi sposarti e stare con lui, perché questa è la perfezione e io per te non vado bene.

La perfezione non è il mio forte, Zero. Sono imperfetta da quando ho aperto i miei occhi e ho salutato il mondo, e, chissà perché, mi va bene così.

- Questa notte ci siamo amati – sussurro impercettibilmente.

- Lo so, piccola, lo so. Dimenticalo, non è stato niente.

- Dimenticalo? Hai detto una cosa orribile.

Cerca di accarezzarmi ma io mi sottraggo dalla sua presa. Sto per piangere, sono al limite.

- Non toccarmi – dico con rabbia.

- Non mandarmi via – dice raggiungendomi nel letto e stringendomi forte, ancora.

- Servirebbe dirti che è stata la notte più bella della mia vita, Yuuki? Farebbe solo male. Dimenticati di me e vivi con l'unica persona che può renderti felice.

Di nuovo, me lo dice di nuovo. E, di nuovo, siamo pronti a dirci addio, e stavolta, è per sempre.

E ho paura.

- Che cosa si dice, in questi casi, alla sposa? In bocca al lupo?

- Scemo. Non devi dirmi niente.

- Ti amo, allora. Questo te lo dico.

- Questo fa male, però.

- Vivi, piccola Yuuki. Vivi perché questo mi basta. Vivi sapendo che...sono tuo.

Mi bacia dolcemente sulla fronte, mi stringe un pochino a sé, e poi, non dopo avermi guardato per l'ultima volta, lascia la mia stanza.

Nascono i primi raggi di luce che mi riscaldano la schiena, ma cos'è un raggio di sole, paragonato alla tua pelle, Zero? Non è niente e me ne rendo conto.

Mi alzo, vado allo specchio e mi guardo. Non piango più, non ho più il coraggio di farlo. Sono a pezzi, ma mi devo comunque sposare.

Avanti, Yuuki, è il giorno più bello della tua vita.

Questa notte sono appartenuta a Zero.

Fa...male e bene allo stesso tempo. E' un po', di nuovo, come venire al mondo. Tutto ti acceca e all'inizio piangi, gridi, sei lì ma sei piccolo e non puoi parlare. E' come una bolla di sapone: troppo fragile, al minimo tocco si distrugge.

Rimango a fissare la porta e il mio corpo riflesso, sperando che lui ritorni e mi porti via con se. Ma per il mio bene e per quello del suo nemico più grande non lo fa.

 

Sometimes it lasts in love, 
But sometimes it hurts instead.

 

Sento, però, che in me qualcosa è già cambiato.

Mi ritengo così fortunata ad avere un tale privilegio, il privilegio di avere un grembo e un cuore che sa amare e dare vita.

E non ho più paura.

 

1 anno dopo.

 

- Baciami, e dimmi che dopo ci vedremo.

Questo, è mio marito, questo, è Kaname Kuran. E io lo amo, lo amo con tutta me stessa. Perché è dolce, sensuale, e soprattutto mio, mio soltanto.

- Ti amo, piccola Yuuki.

- Il tempo in cui potevi chiamarmi piccola è finito, Kaname. Sono una donna, ormai.

In tutta risposta, Kaname mi bacia con passione e mi guarda negli occhi, alla fine del bacio. E il mondo assume colori cremisi, caldi.

- Lo so.

Poi va via, lasciandomi sola con il mio piccolo bocciolo, che ancora dorme, sereno, nella culla. Ancora non si sveglia, la mia bambina, il più grande spettacolo che la natura mi abbia mai regalato.

- Ciao, Sakura. Ciao, bambina mia. - La saluto accarezzandole una guancia. E' così piccola, la mia bimba, che una mia mano la potrebbe raccogliere tutta. E dolce e, per me, è già saggia.

Solo mentre mi sto vestendo con delle cose semplici, Sakura si sveglia e brontola richiamando l'attenzione, e io le do da mangiare, compio i soliti miracoli che fanno parte del cerchio della vita.

- Oggi usciamo, tesorino mio. Andiamo...in un posto bellissimo.

Mi armo di tutto l'occorrente, metto Sakura nella sua carrozzina ed esco, inebriandomi del profumo di primavera che sa di fiori, di vita che comincia e di erba tagliata. Copro la piccola che potrebbe avere freddo, e con calma, mi dirigo verso il parco vicino a casa, un parco che Kaname ha voluto per condividerlo con me e con la mia bambina.

Mi fermo sotto un ciliegio, all'ombra per non farmi del male, e sono serena.

Sono a casa.

Sakura riprende sonno, rimane buona e io mi godo un frammento di pace sdraiandomi beata.

- E' il destino – dice una voce. Una voce che riconosco e che trovo meravigliosa. E mi sciolgo, mi sciolgo completamente incontrando dopo più di un anno da quella notte i suoi occhi.

- E' crudele, e si chiama destino, Yuuki.

I heard
That you’re settled down
That you
Found a girl
And you’re
Married now

I heard
That your dreams came true
I guess she gave you things
I didn’t give to you

 

Ti vedo, ti vedo, finalmente. E sei talmente bello da mozzare il fiato, Zero Kiryu. Mi accarezzi una guancia mentre mi metto a sedere, ti inginocchi vicino a me, e riscopriamo il piacere di stare insieme e di appartenerci un pochino, un pochino solo.

- Dio mio. Non mi ricordavo fossi...tu. Sei tu – mi dice lui.

Certo che sono io.

- Yuuki...

Zero mi chiama dolcemente e mi attira a sé. Lo ha già fatto, una volta, in un tempo remoto e dimenticato. Ma...questa volta più dolce, mi morde piano, succhiando velocemente e facendo bruciare la mia pelle al contatto con le sue labbra. Ed io, disperata, voglio che continui, che continui...

- Non fermarti – dico con voce spezzata dall'eccitazione. Tutto è tornato come era una volta, mi sento diventare sua, percepisco i suoi e miei gemiti che si fondono ai miei...

Ma Sakura si ribella, e dalla sua carrozzina arrivano dei lamenti. Zero si blocca di colpo, mi lascia andare e si allontana, con la bocca ancora sporca del mio sangue. Sembra che fino ad adesso nemmeno abbia fatto caso alla piccola.

- Lei. E'. Vostra. Figlia. - dice sgranando gli occhi. Poi fa per andare via e io cedo, cedo come una bambina smascherata.

- Zero...aspetta! - urlo. Mi aggrappo saldamente alla sua schiena come una volta ho già fatto, e mi sembra di essere tornata umana.

- Guardala, per favore. Per favore.

- Non puoi chiedermi questo – mi scongiura lui.

- Provaci.

Mi dirigo verso la carrozzina, prendo mia figlia tra le braccia e gliela porgo. Subito Zero ha paura, è titubante, ma poi la accetta, e tutto comincia da qui, da un semplice gesto.

Solo quando cedo mio figlia a Zero mi accorgo di avere la fortuna di assistere a un miracolo vero e proprio. Tutto basta a rendere un mondo perfetto, fatto da un uomo, una donna e una creaturina piccolissima che sa già donare un sacco d'amore.

Li vedo insieme per la prima volta, padre e figlia, e sono perfetti, sono miei. Non ho mai avuto l'onore di osservare niente di simile e mi autodistruggo, pensando che tutto questo l'ho voluto io e l'ho spezzato io.

Sakura apre gli occhi; occhi color ametista che non ha preso certo dalla madre, lo sappiamo bene, io e l'Hunter.

E a Zero cedono le gambe, cade, io l'abbraccio. Ora avvolgiamo nostra figlia, la teniamo insieme e ci scopriamo due perfetti novellini che scoprono solo ora le lacrime vere, quelle che escono quando c'è un motivo e niente, proprio niente, esiste al di fuori di noi tre, in questo momento.

 

You know how the time flies, 
Only yesterday was the time of our lives, 
We were born and raised in a summer haze, 
Bound by the surprise of our glory days

 

- E' mia figlia. Dio mio. Dio mio.

Mi mordo la lingua, dovrei solo restare zitta. Ma la verità è l'unica cosa che vogliamo, ora, tutti e due.

-...Sì, Zero. Sì.

Affonda il viso nell'incavo del mio collo, dove poco prima aveva posato la sua bocca e mi aveva privata di una parte di me stessa. Lo stringo forte a me, senza pesare sulla bimba, che non piange più. Rimane immersa nelle nostre braccia che sono casa, dimora sicura, protezione.

- Oh, Yuuki. Dimmi solo che sei felice. Dimmelo e ti lascio andare, te lo giuro.

Ci guardiamo, e io ho la fortuna di perdermi in lui ancora per un po'. Non lo merito, non l'ho mai meritato; l'ho illuso così tante volte da non ricordarmele, l'ho baciato, l'ho fatto mio, e ho avuto la spudoratezza di dargli un briciolo di speranza fino alla fine. Fino alla fine.

- Sì, Zero. Io sono felice – dico guardando un petalo di ciliegio che si è posato sulla copertina di Sakura.

- Guardami, mentre me lo dici. Voglio morire dentro, mentre lo dici, cazzo.

Mi scuote, ma non riesco a guardarlo, no. Guardo mia figlia e i suoi occhi viola, ci sono solo loro.

- Lui...lo sa?

- No, non glielo dirò, Zero. Oh, mio Dio, è complicato...promettimi, promettimi

- Va bene così. Va bene così, Yuuki, ho capito.

Mi sfiora le labbra con le sue, prima di alzarsi e di andare via, lontano da noi, da me e Sakura. Rimango con la piccola che mi fissa, e mi sento un mostro.

Non riesco nemmeno a darti un padre, piccolina mia. Odiami, ti prego.

Ripongo mia figlia nella carrozzina, mentre un voce mi urla di smetterla. Di smetterla di mentire a tutti, me compresa.

- Zero!

Ovviamente non si volta, e io gliene sono grata. Non lo voglio guardare più, negli occhi, nessuno dei due lo merita.

- L'ho chiamata Sakura, Zero. Significa: “fiore di ciliegio”...e questi tipi di fiori sono i nostri preferiti, te lo ricordi, vero?

Si è fermato, ma non risponde. E io continuo ad affondare la lama, sempre più giù, sempre più giù.

- Ti ricordi, Zero? La foto tra i ciliegi. Tu non volevi nemmeno farla...ma io la terrò, la terrò per sempre, credo. Se “per sempre” esiste. E non avrò paura di guardarla, di ricordarmi di te, perché ormai lo so, fai parte della mia vita. Ne hai sempre fatto parte, e...credimi, se ti dico che mi mancherai, che mi mancherai da morire. A dire la verità...manchi già.

Forse non posso vivere senza te.

- Suona strano – mi dice fermandosi e guardando i petali rosa che cadono e che ci circondano.

- Sembra quasi che tu abbia bisogno di me.

Ed esplodo, esplodo dentro. Gli vado incontro e stavolta sono io, sono veramente io che lo voglio. Faccio tutto da sola. Non mi importa quasi più a chi appartengo, ora c'è solo Zero, e ho il suo viso tra le mani.

- Io ho bisogno di te.

E lo bacio. Ma stavolta lo giuro, lo giuro, è l'ultima volta.

No, no che non posso vivere senza di te. E' una certezza.

Il mondo può anche finire qui, non mi importerebbe.

Perciò amami, Zero, amami e fallo qui ed ora, perché non troverò mai, in questo mondo immenso, qualcuno come te.

Qualcuno come te.

Never mind, I'll find someone like you, 
I wish nothing but the best for you, too, 
Don't forget me, I beg, 
I remember you said, 
"Sometimes it lasts in love, 
But sometimes it hurts instead.

Adele, “Someone like you”.

   
 
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