Notti
insonni
Continuava a rigirarsi nel letto alla
ricerca
della posizione più comoda per addormentarsi, ma, come le
succedeva da qualche
mese a quella parte, tutti i pensieri che aveva abilmente evitato
durante la
giornata tornavano a bussare alla porta della sua mente. Cercava invano
di
districare la matassa ingarbugliata all’interno della sua
testa o almeno di
scindere la realtà da quei meravigliosi sogni ad occhi
aperti che continuavano
a prendere vita senza che riuscisse a bloccarli. Appena chiudeva gli
occhi, le
apparivano più nitide che mai le immagini di quel volto,
quelle mani – il suo
volto, le sue mani – e
ogni piccolo gesto che aveva scorto in quegli attimi
rubati.
Eppure Sofia si era riproposta tante volte di non ricadere in quel
vortice di
emozioni e pensieri che le facevano fare sempre la figura della
ragazzina
innamorata, ingenua e inesperta delle questioni di cuore. Questa volta,
però,
non avrebbe rivelato a nessuno ciò che provava, neanche alle
persone che più le
stavano vicine, per evitare di crearsi false speranze come invece le
accadeva
ogni volta. Avrebbe sofferto in silenzio e riservato a quei sentimenti
un
angolo nascosto del suo cuore finché non fossero scomparsi;
illudersi non
avrebbe fatto altro che aumentare il dolore e la frustrazione.
Il tepore delle coperte iniziava a farsi soffocante, così
Sofia decise di
scendere in cucina per bere un bicchiere d’acqua fresca,
camminando con passi
leggeri per non far scricchiolare le assi del parquet mentre scendeva
le scale,
quando nel silenzio si sentì:
-Maahwr!-
Merda! Aveva pestato la coda al gatto…di nuovo!
Perché quella palla di pelo a
quattro zampe doveva trovarsi sempre in mezzo ai piedi?! Povera Luna,
nei suoi
pochi mesi di vita non aveva ancora imparato a tenersi in disparte
quando
sentiva passi e così ogni tanto la sua coda finiva sotto il
piede dei suoi
distratti padroni, che poi coccolavano il cucciolo come per scusarsi
dell’accaduto.
Il rumore spezzò il sonno leggero della sua sorellina Lucia
che, sempre pronta
a ficcare il naso in faccende che non la riguardavano, balzò
velocemente fuori
dal letto per verificare cosa stesse accadendo. Vedendo Sofia ancora
sveglia e
approfittando della sua evidente stanchezza, Lucia
iniziò a tempestarla di domande come suo
solito:
-Perché sei ancora sveglia? Come mai in questo periodo dormi
poco? Perché sei
sempre distratta? Cos’hai?-
Sofia però non aveva voglia di stare a sentire la raffica di
domande da parte
della sorella, per cui decise di tornare in camera sua dando la
buonanotte a
Lucia e lasciandola lì con un’espressione
imbronciata e i suoi quesiti senza
risposta.
Tornata finalmente nel silenzio della sua stanza, vide che la sveglia
digitale
sul suo comodino segnava le 2:38 e decise che era davvero ora di
mettersi a
dormire o almeno provarci, quindi strinse a sé Theodor, il
suo orsetto di
peluche preferito, e si infilò sotto le coperte cercando di
svuotare il più
possibile la mente da tutti i pensieri.
La aspettava comunque una notte agitata, fatta di sogni strani e
bellissimi,
che purtroppo scomparvero al suo risveglio, lasciandole come ricordo
solo una
sensazione piacevole.
******
Poco distante dalla casa di
Sofia, un’altra
persona, un ragazzo si rigirava nel letto senza riuscire a prendere
sonno. Un
unico pensiero attraversò la sua mente: “Devo
smettere di bere la Coca-Cola
prima di andare a dormire!”.