Prima di ogni altra cosa la vita è una vera schifezza.

Devi combattere o essere abbattuta per sopravvivere.

E' la legge della giungla e noi ne facciamo parte con ogni atomo del nostro corpo.

E credete sia bello? No, per niente.

Ogni mattina inizia una nuova giornata di combattimenti per arrivare alla “piramide del potere” e non fare parte della catena alimentare alla mercè dei secchioni.

Bisogna fingere , fingere di non essere chi si è veramente.

Fingere di essere qualcuno diverso , avere la pelle dura ed essere freddi come il ghiaccio.

Pensavo tutto questo, ci credevo con tutta me stessa fino a quando un angelo biondo mi ha insegnato la vera realtà delle cose.

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Era una notte di inverno da quello che la mia mente ricorda.

La neve scendeva a chicchi leggeri scintillando alla luce dei lampioni al neon accanto al laghetto ghiacciato dove d'estate i bambini facevano le gare con le barchette di carta.

Ero seduta sulla panchina di legno gelato riflettendo sulle mie giornate.

Riflettevo perchè a volte quando si è soli è normale, non dovevo fingere perchè faceva parte di me stessa e lì nessuno poteva raggiungermi.

-San- urlò una voce sommessa seguita da tonfi leggeri e suoni tipo “pfff pffff pfff”

Sorrisi vedendo la mia migliore amica correre e divertirsi sotto la neve fresca conquistare quel mare incontaminato che sembrava fatto apposta per lei.

Si avvicinò lasciando le sue orme nel bianco cristallino velato.

-Vieni anche tu- mi disse sorridendo e porgendomi una mano

Mi alzai riluttante dalla panchina facendo una smorfia, quel freddo umido mi rendeva inquieta.

Non ebbi il tempo di fare un passo che ricevetti una palla di neve dritta in faccia lasciandomi il naso completamente rosso e gelato.

-Britt ma che combini?- ululai cercando di raggiungerla ma inutilmente.

-Tanto non mi prendi, eddai!- mi disse zampettando qua e la in un modo che mi fece totalmente ridere di gusto; sembrava uno di quei pinguini che saltellano in tv durante gli spot pubblicitari.

mi sbilanciai e caddi nella neve.

Rabbrividii a contatto con la neve , ero distesa a pancia insù e potevo vedere il cielo.

La neve continuava a scendere.

Una mano sovrastò la vista del cielo e una risata solare l'accompagnò; afferrai la mano di Brittany e mi misi seduta.

-Qualcosa non va San? Sembri giù di morale- mi disse improvvisamente cupa chinandosi nella mia direzione in modo da potermi guardare in faccia.

I suoi occhi azzurri sembravano tristi, era sempre così sincera che ogni volta mi faceva rabbrividire.

Chissà come faceva?

-Uhm, beh non è facile essere me- le dissi voltando lo sguardo.
Mi interruppe intercettando i miei occhi marroni, allungò una mano e la posò sulla mia spalla.

-San, tutto quello che devi fare è essere come sei.Io so chi sei e a me basta questo.Se gli altri si fermassero almeno un secondo ad osservare al posto di basarsi solo sull'apparenza allora forse scoprirebbero cosa si perdono. Tu sei magnifica - mi disse con il suo solito sorriso che illuminava tutto quanto, quel sorriso che adoravo.

Si alzò e mi prese per mano, la seguìì titubante. Stavo ancora oensando a quelle parole che poco prima aveva detto. Parole splendide. Sono certa che il mio cuore stesse ancora battendo fortissimo.

Iniziò a danzare coinvolgendomi, portandomi sulle nuvole in quel mondo fatto di spensieratezza e allegria. Con lei ero felice e sapevo di poter essere me stessa sempre e in ogni luogo.

-Il segreto è solo uno : la vita non è aspettare che la tempesta passi ma imparare a danzare sotto la pioggia (o la neve XD)