La foto che non vedrò mai

Guardò la foto nel suo portafoglio. Forse sarebbe stata l'ultima volta. Su quel pezzo di carta erano ritratte tre persone.

Un ragazzo dai capelli rossi, irti sulla testa, con in mezzo un paio di glosses arancioni, guardava l'obiettivo con i suoi scintillanti occhi verdi. Aveva un sorriso sereno e teneva una sigaretta incastrata dietro un orecchio.

Una ragazza dai capelli neri, così neri da oscurare la luce intorno a loro, donandole un'aria tetra, subito spazzata via dagl'occhi grandi, azzurri come i laghi di montagna, sottili, intelligenti e felici.

Una bambina di poco più di un anno. I capelli rossi sulla testa erano ancora radi. Gl'occhi socchiusi lottavano contro i raggi del sole spagnolo, per poter osservare qualcosa dietro la macchina fotografica, che la faceva evidentemente divertire. Un sorriso piccolo, come i denti appena spuntati, ma caloroso come quello di un adulto.

Questi i tre volti ritratti nella fotografia. Il ragazzo sosteneva la piccola, che si aggrappava con forza ad un braccio e al petto del giovane, per paura di cadere. Al braccio libero del rosso, alla sua sinistra, stava la ragazza, che lo stringeva con affeto. Sembravano amici, fratelli, tutto purchè una famiglia del ventunesimo secolo. I ragazzi così giovani, la bimba così piccola.

Ripose la foto nel suo portafoglio. Era ora di andare. Il suo migliore amico aveva bisogno di lui, della sua vita. Quel giorno, il 26 gennaio 2020, sarebbe morto. Era certo, anche se cercava di convincersi del contrario.

Non avrebbe più riabbracciato le sue donne.

Non avrebbe più annusato i capelli corvini e mossi della donna che amava. La giovane che gli aveva riattivato il cuore, spento dal fumo e dalla rassegnazione ad una vita fuori dal mondo.

Non avrebbe più stretto quel corpicino fragile, che gli sorrideva a prescindere, scacciando la sua tristezza, assumendosi la responsabilità delle sue paure.

Non avrebbe più visto quella foto.

Non ci sarebbero state altre foto.



Un uomo dai capelli rossi. Dei leggeri baffi del medesimo colore. I denti leggermente ingialliti non rendevano meno bello il suo sorriso pieno d'amore.

Una donna dai capelli neri, un po' spenti dal tempo. Tempo che non aveva mai spento i suoi occhi ghiacciati e pieni della voglia di vivere tipica di lei.

Una ragazzina, con due trecce rosse, fissa l'obiettivo impaziente dell'ennesima foto che ritrarrà la sua felicità.

Questa è la foto che Matt non avrebbe mai visto, che nessuno avrebbe mai scattato. La foto che ritraeva un futuro a lui crudelmente recluso.


Forse...


LEGGETE SONO AVVISI IMPORTANTI
Note dell'autrice:
Questa fict è un regalo di scuse per l'immenso ritardo ad aggiornare "Daughter, niece, problem".
Il fatto è che sono bloccata. Il capitolo è a metà, la storia di Mello già finita,  anche la storia del prossimo capitolo è quasi finita. Ma manca ancora il corpo del capitolo, che come al solito è la parte più tecnica, che a me piace meno. Non voglio cadere nella banalità. Praticamente Near del prossimo capitolo è così OOC che ho sognato che veniva a prendermi per uccidermi. Devo correggerlo, rivederlo, non volgio pubblicare una schifezza che non mi piace e che potrebbe deludervi. Così per non farvi rimanere a bocca asciutta, ho scritto questa piccola storia. Ho lasciato la fict aperta, anche se doveva essere una one-shot, perchè sarebbe bello scriverne altre che ho già in mente, mentre cercherò di mettere mano a quel dannato capitolo.
Se recensirete, anche solo per mandarmi a quel paese fa lo stesso, ditemi se volete qualche one-shot su qualcuno in particolare o anche qualche pensiero in qualche momento preciso.
Scusate ancora per questo avviso e per questa storia triste e breve, che spero vi piaccia.
A presto e grazie.
Ary_492