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Autore: Ily18    28/10/2011    3 recensioni
PICCOLO SPOILER DALLA 3X04!!
Tutto sembrava andare bene durante le prove - voci armoniose, balletti perfetti e successo assicurato - finché Sugar non fa un commento dei suoi, scatenando l'ira di Santana... o no?
Pairing: Brittana, anche se trattato un po' alla lontana. Sancedes friendship.
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mercedes Jones, Santana Lopez
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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A/N: SPOILER DALLA 3x04!!
"Piccola" one-shot dedicata all'amicizia Sancedes, che tratta anche il Brittana, anche se non proprio direttamente.
Vi ringrazio in anticipo per aver letto la mia storia o aver lasciato un commento.
Le frasi in corsivo usate all'inizio sono prese dalla 2x04 "Duets" e dalla 3x04 "Pot 'o gold".



- You and I are the best singers at this school.
 
- Well, I guess our voices do sorta go together.
 
- That's right, girl! So if we do a duet together,
we will be the undisputed top bitches at this school.

~
 
If you and I were in Shelby's group, we’d get all the solos and the duets.
 

 ***

 
 
I Troubletones avevano appena iniziato la loro prima riunione da quando il numero dei partecipanti era salito da un misero due – Sugar e Mercedes – ad un più incoraggiante quattro, con Brittany e Santana avevano recentemente cambiato sponda - doppio senso non voluto - e avevano lasciato le Nuove Direzioni per tentare la fortuna nel nuovo glee club che la signorina Corcoran aveva creato grazie a dei sostanziosi contributi avuti dal padre di Sugar Motta.
 
Shelby aveva deciso che le due voci di punta sarebbero state quella di Mercedes e di Santana, con grande stupore di Sugar che ancora non si capacitava di come un talento come il suo potesse essere messo in disparte. Brittany si occupava principalmente delle coreografie e Shelby monitorava il tutto, soddisfatta di come Brittany riuscisse a contagiare il suo sorriso al resto del gruppo. Un sorriso sincero era sempre un punto in più per un glee club che ambiva a conquistare il pubblico e i giudici. Non per niente quando Shelby era la direttrice dei Vocal Adrenaline, i loro “sorrisi che potevano curare il cancro” erano noti e temuti da tutti i loro avversari.
 
La prima canzone che Shelby aveva deciso di far cantare alle sue due cantanti di punta era Candyman di Christina Aguilera. Entrambe erano perfette per una canzone del genere che avrebbe messo in risalto le fantastiche qualità vocali di entrambe. Brittany e Sugar avrebbero fatto i vari cori e vocalizzi in sottofondo. Ovviamente non tutti erano d’accordo con questa decisione.
 
“Signorina Corcoran.” Disse Sugar alzando la mano, costringendo Shelby ad interrompere le prove. Di nuovo.
 
“Sì, Sugar?” Chiese cercando di suonare il meno irritata possibile. Dopotutto era suo padre che elargiva il suo stipendio.
 
“Non capisco perché la faccia cantare.” Disse sconvolta indicando Brittany. “Voglio dire, lo sentite pure voi, no?” Chiese rivolta a Santana e Mercedes che in questo momento la guardavano confuse. “E’ più stonata di una gatta in calore, non merita di cantare il coro. Rovina l’armonia.” Gesticolò indicando la stanza, per poi concludere con una scrollata di spalle.
 
Mercedes sgranò gli occhi, incerta su cosa dire, mentre con la coda dell’occhio notò che Santana stava entrando in modalità Lima Heights. Succedeva sempre così quando qualcuno osava prendersela con Brittany.
 
“Hai ragione.” Disse Brittany con quel suo tono onesto che contraddistingueva ogni singola parola che usciva dalla sua bocca. “Il canto non è il mio forte. Anche Lord Tubbington inizia a soffiarmi contro quando gli canto Smelly Cat.” Scrollò le spalle e sorrise a Sugar, che però non era contenta di averla avuta vinta così facilmente.
 
“Vede, lo dice pure lei!” Disse rivolta a Shelby. “Ora, possiamo evitare di farla cantare del tutto? Farebbe scappare via chiunque.” Disse scocciata, mentre Mercedes continuava a guardarla esterrefatta. Era un chiaro caso di bue che dava del cornuto all’asino. Anzi no, era peggio, visto che Brittany aveva dimostrato più volte di non essere solo un bel faccino che sapevi un passo di danza o due. Prima che qualcuno potesse controbattere, la biondina di fronte a lei scrollò le spalle dicendo “Asperger.”
 
Prima che Mercedes se ne rendesse conto, Santana era scattata verso Sugar ed era troppo tardi per fermarla. E per quanto il suo orgoglio le avrebbe impedito sempre e comunque di ammetterlo a voce alta, soprattutto di fronte alla Latina dal sangue caldo, una Santana infuriata faceva sempre paura. Parecchia paura.
Soprattutto quando si trattava di difendere Brittany, Mercedes notò che in Santana scattava qualcosa, un meccanismo protettivo particolare che spingeva la ragazza Latina a fare di tutto pur di ottenere delle scuse rivolte alla sua amica dai capelli biondi, insieme ad una promessa di non provare mai più anche solo a pensare di offendere Brittany.
Mercedes l’ammirava, ma era un’altra di quelle cose che non avrebbe mai ammesso a voce alta.
 
“Non so che idea ti sia fatta della WMHS, ma se tratti Britts in quel modo, te la dovrai vedere con me.” La avvertì gesticolando esageratamente e guardandola dall’alto verso il basso, grazie ai centimetri di vantaggio che guadagnava grazie ai tacchi che Shelby aveva imposto per questo numero.
 
“Uhm, ho detto solo la verità.” Le rispose Sugar aggrottando le sopracciglia, come se stesse dicendo la cosa più scontata del mondo. “Non hai sentito che l’ha ammesso anche lei? Sei sorda?” Aggiunse sorridendo, sperando che anche gli altri la seguissero.
 
“Ah, sarei io quella sorda?” Chiese Santana scioccata. “Forse qui sono tutti troppo buoni per dirti la verità, soprattutto Brittany, ma tu sei la cosa più stonata che io abbia mai sentito in vita mia.” Disse Santana tutto d’un fiato. “Perfino Barry con la laringite è meglio di te.” Concluse incrociando le braccia al petto e inclinando leggermente la testa di lato, quasi volesse sfidare l’altra ragazza a trovare il coraggio di risponderle.
 
Per quanto Sugar non se ne rendesse conto, Santana l’aveva offesa pesantemente. Mercedes sapeva bene quanto fosse terribile Rachel con la laringite. Quasi peggio del gesso che raschia sulla lavagna.
 
Sugar rimase a bocca aperta, incredula di quello che aveva appena sentito. Guardò Santana con uno sguardo di sfida, prima di dire le parole che avrebbero fatto scattare definitivamente la Latina già abbastanza infuriata.
 
“La difendi solo perché speri che un giorno finalmente potrai coronare il tuo piccolo sogno lesbo e partire con lei per New York, o qualunque sia la vostra città di ritrovo, e vivere con tanti bambini adottati, sperando di sentirvi una famiglia vera.”
 
Il silenzio calò nell’aula dove e nessuno, nemmeno Shelby, sapeva cosa dire per uscire da quella situazione imbarazzante che si sarebbe potuta evitare se solo fosse stata più reattiva e avesse richiamato all’ordine entrambe le ragazze.
 
“Santana…” Sussurrò Brittany, sperando che l’amica non cedesse alle offese e in un gesto di superiorità ignorasse le idiozie che quella bimba viziata aveva appena detto.
 
Mercedes pensò che il tempo si fosse fermato perché nessuno osava muoversi, men che meno respirare. Tutti gli occhi erano fissi sulle due ragazze, poste una di fronte all’altra, che da un momento all’altro si sarebbero potute ritrovare per terra a rotolarsi e tirarsi i capelli a vicenda. Avrebbe voluto fare qualcosa, qualunque cosa per riportare la calma nel gruppo, ma più pensava a qualcosa da dire, più il suo corpo riusciva a fare solo una cosa: osservare rapita la scena di fronte a lei.
 
Concentrandosi attentamente sulla sua partner di duetto, Mercedes notò come i pugni di Santana fossero terribilmente stretti e immaginò le unghie della Latina che graffiavano violentemente la pelle. La mascella aveva iniziato a pulsare velocemente e se fossimo stati in un cartone animato, probabilmente ci sarebbe del fumo che fuoriusciva dalle sue narici. I suoi occhi color cioccolato erano fermi, immobili su quello che era il suo obiettivo: Sugar. Lo sguardo fisso sulla sua preda, la sua prossima vittima, e se solo dai suoi occhi avrebbe potuto lanciare dei pugnali… Beh, Sugar sarebbe già stata infilzata parecchie volte.
Mercedes ne era sicura, il linguaggio del corpo di Santana non lasciava alcun dubbio. Da un momento all’altro la Latina sarebbe scattata e avrebbe attaccato fisicamente Sugar, cosa che non avrebbe giovato né ai Troubletones, né alla condotta di Santana.
 
Sperando di sbloccare la situazione in positivo, Mercedes decise di fare qualcosa, riuscendo finalmente a muoversi. Provò ad avvicinarsi a Santana, sfiorandole un braccio per catturare la sua attenzione. “Dai, lascia perdere.” Le sussurrò, sperando che la Latina le desse retta.
 
Santana non la guardò nemmeno, i suoi occhi sempre fissi su Sugar. “Stanne fuori.” Disse fredda, senza mai rompere il contatto visivo con la ragazza viziata che aveva di fronte.
 
“Oh, guarda, ti sei fatta un’altra amica su cui avere dei sogni erotici la notte prima di andare a dormire.”
 
Quando Mercedes pensò che ormai il danno era fatto e Santana avrebbe probabilmente azzannato Sugar alla giugulare, si stupì nel notare che la Latina si era precipitata fuori dalla stanza, senza dire una sola parola, lasciando tutti a bocca aperta. Se c’era una cosa che Mercedes non si sarebbe aspettata di vedere, era questa. Girava voce alla WMHS che Santana avesse affrontato Lauren, una grossa il doppio rispetto a lei, per l’amore di Puck. E Mercedes sapeva che non era solo una diceria, Lauren aveva riso di come era riuscita a battere Santana senza nemmeno sforzarsi.
E più Mercedes ci pensava, più non si spiegava come mai Santana avesse deciso di rinunciare allo scontro con una ragazza minuta come Sugar e lasciare la stanza in quel modo.
 
Mercedes lanciò un’occhiataccia a Sugar, prima di notare come Brittany stesse già correndo via per andare dietro alla sua amica. Presa da una sorta di energia da leader del gruppo, Mercedes fermò Brittany prendendola per un braccio. Brittany si limitò a guardarla confusa, non capendo il motivo che la spingeva a fermarla.
 
“Brittany…” Si prese qualche secondo per pensarci su e chiedersi se davvero questa era la cosa giusta da fare. Chi non vorrebbe la propria migliore amica al proprio fianco in momenti come questi? Cavolo, lei stessa l’anno scorso si era trovata in una situazione del genere durante la settimana del ballo. Quando si aspettava che dopo la sua uscita di scena teatrale dall’auditorium Kurt l’avrebbe seguita e consolata, c’era rimasta un po’ male nel vedere che a seguirla era stata Rachel. Che diritto aveva di comportarsi da amica, quando loro due amiche non lo erano nemmeno? Ora si ritrovava nella stessa situazione e in modo un po’ ipocrita, si sarebbe comportata allo stesso modo. “Ti dispiace se vado io?”
 
Brittany la guardo confusa, esattamente come Mercedes pensava avrebbe fatto. “Ma voi due non vi sopportate.” Disse con la sua solita disarmante sincerità.
 
Mercedes annuì, trovando inutile ribattere con una bugia. “Beh, meglio che sfoghi la sua rabbia con qualcuno che già odia, piuttosto che con qualcuna che…” Stava per dire “ama”, anche se non sapeva bene cosa l’aveva spinta a dirlo. Dentro di lei sapeva che Brittany e Santana erano molto più che semplici amici, ma a parte qualche canzone e qualche scenata nei corridoi che poteva essere fraintesa, non aveva prove per pensare che le due stessero insieme. In più non voleva che le cose peggiorassero, aggiungendo dell’inutile tensione. “Posso, Brittany?”
 
Brittany le sorrise e annuì. “Mi piacerebbe che diventaste amiche.” Mercedes le sorrise a sua volta, prima di incamminarsi verso l’uscita. “Non ascoltare tutte le cattiverie che probabilmente ti dirà!” La avvertì con quel suo sorriso luminoso, che la fece pentire di aver fatto quella scelta.
 
“Chissene.” Commentò Sugar con il suo solito modo di fare. Quando tutti la guardarono storto, ripeté la scusa che usava sempre. “Asperger.”
 
~
 
Mercedes raggiunse i bagni delle ragazze. Entrò lentamente, sperando di non far capire subito alla Latina infuriata che erano arrivati i soccorsi.
Provò a guardare sotto le varie porte dei bagni, sperando che Santana fosse talmente fuori di sé da non pensare di sedersi sulla tazza e nascondere le gambe. Quando notò due paia di gambe abbronzate con ai piedi le tipiche scarpe dei Cheerios, capì che l’aveva trovata.
Ora si trattava solo di capire che approccio usare. Una parola sbagliata e Santana avrebbe senz’altro liberato su di lei la furia omicida che aveva provato per Sugar.
 
Mentre pensava ad un modo per far sapere a Santana che non era più sola, Mercedes sentì un suono che non aveva mai associato alla fiera Latina che incuteva terrore per i corridoi della WMHS. O che almeno lo faceva prima che venissero fondati i Frusta Bulli.
La ragazza che si nascondeva dietro la porta del bagno, non solo aveva appena tirato su col naso, ma aveva leggermente singhiozzato.
 
Mercedes non potè evitare di rimanere a bocca aperta.
Sapeva che la Latina aveva un cuore – ben nascosto, ma ce l’aveva – ma finora aveva visto un accenno di umanità solo quando Santana si trovava in prossimità di Brittany. In ogni altra situazione, Mercedes aveva sempre visto una Santana con le barriere alzate e la maschera da stronza addosso, allontanando chiunque provasse ad avvicinarsi a lei.
 
Provò una strana simpatia nei confronti di Santana in quel momento. E non una simpatia del tipo “oh, le nostre voci sono perfette, ti sopporterò giusto il tempo del nostro duetto”, che finora era l’unica simpatia che aveva provato per lei. No, era una sorta di compassione, anche se a Santana non l’avrebbe mai detto – e siamo a tre - probabilmente perché la Latina le avrebbe fatto rimettere qualche ciuffo di capelli. Le dispiaceva che Santana non potesse essere sé stessa a causa di gente come Sugar, dalla mente troppo ristretta per accettare che alcune persone erano semplicemente diverse, speciali. ‘O degli unicorni.’ Pensò tra se Mercedes, sorridendo nel ricordare le parole che aveva sentito dire da Brittany a Kurt.
 
Decise di schiarirsi la voce, in modo da permettere a Santana di sapere che non era più sola. Sentì nuovamente tirare su col naso e notare come le gambe abbronzate che fino a qualche secondo fa si intravedevano da sotto la porta, erano scomparse.
‘Brutto segno.’ Pensò tra sé Mercedes. Era chiaro che Santana avesse voglia di stare da sola e non volesse parlare con nessuno, men che meno lei.
 
“Uhm… Tutto ok?” Chiese Mercedes prendendo un po’ di coraggio. Aspettò invano una risposta che non arrivò mai e decise di tentare un approccio più diretto. “Hey Santana, tutto a posto?”
 
“Vattene via.” Le rispose seccata e Mercedes non poté fare a meno di notare il tono della voce un po’ rauco a causa delle lacrime che erano state versate recentemente.
 
“Solo se tu smetti di dar retta a quella campana viziata, figlia di papà e riporti il culo in sala prove.” Disse il più diretta possibile. Ancora una volta aspettò una risposta che però non arrivò e dovette pensare ad un modo per cercare di far tornare indietro la Santana di sempre. Per quanto odiasse ammetterlo, aveva bisogno della Santana stronza che tutti temevano. Era la sua partner di duetto e non sarebbero andati da nessuna parte se Santana non fosse tornata ad essere aggressiva come suo solito. “Pensavo fossi una delle stronze più temute a capo della WMHS.” Disse seria, sperando che Santana rispondesse come Mercedes si aspettava. “Devi tirare fuori le palle se vuoi mantenere quel titolo insieme a me, Satana.” Usò il nomignolo che lei e Kurt usavano sempre e comunque quando tra di loro parlavano di lei. “La mia partner di duetto non può lasciarsi buttare giù da qualche idiozia detta da una che evidentemente non è stata benedetta con il dono dell’udito.”
 
“Pensavo avessi cambiato glee club per avere gli assoli e i riflettori puntati su di te.” Rispose subito Santana. Mercedes sorrise nel notare che forse la Santana combattiva che aveva visto solo qualche minuto prima in sala prove, stava tornando.
 
“Non dico mai no ad un duetto quando c’è la possibilità che sia un enorme successo.” Rispose, cercando di rimanere il più distaccata possibile e non dicendole proprio tutta la verità. Il vero motivo per cui aveva lasciato le Nuove Direzioni era che ormai tutti sembravano avercela con lei, che avesse fatto qualcosa o no. Non si sentiva più amata e rispettata come quando nel glee club c’erano solo lei, Kurt, Tina e Artie. E certo, il fatto che ormai cantasse solo le note finali delle canzoni aveva influito parecchio sulla sua decisione, ma probabilmente si sarebbe limitata a fare una scenata senza conseguenze, se solo avesse sentito ancora la fiducia dei suoi amici.
 
“E comunque Sugar dice una marea di stronzate.” La voce di Santana costrinse Mercedes a frenare quel treno di pensieri che ormai aveva lasciato la stazione e l’aveva distratta per qualche secondo.
 
“Un motivo in più per ignorarla e non prendersela per quello che dice.” Le rispose senza fare tanti giri di parole. Quando notò che Santana nuovamente aveva deciso di stare in silenzio, Mercedes provò ad approfondire un po’ di più la questione. “E se pure dicesse la verità, cosa cambierebbe?”
 
“Tutto.” Rispose subito Santana, senza quasi lasciarle finire la domanda. “Non che mi interessi, visto che appunto sono una marea di stronzate.” Si affrettò ad aggiungere.
 
Mercedes sbuffò, e si massaggiò gli occhi, ritrovandosi di fronte ad una situazione simile a quella affrontata solo un paio di anni prima con quello che un tempo che era il suo migliore amico. Era esterrefatta di come nel 2011, tutti si definissero “avanti”, ma in realtà si vivesse ancora in un mondo dove i “diversi” venivano stigmatizzati e derisi in quel modo, tanto da spaventarli e spingerli a vivere una vita che non gli apparteneva.
 
“Forse cambierà qualcosa per quella gente dalla mentalità medievale come quella di Sugar…” Sentiva che l’argomento la stava facendo infuriare, perché in fondo capiva quello che stava passando Santana e odiava come ci si sentiva. Non pretendeva di sapere esattamente come una ragazza gay che viveva una bugia, costretta dalla mentalità obsoleta di una cittadina sperduta dell’Ohio, si sentisse, ma con Kurt aveva vissuto e condiviso le umiliazioni subite dagli sportivi della squadra di football, non lasciandolo mai solo e aiutandolo ad affrontarle e a passarci su. “Ma per i tuoi amici…”
 
“Non siete miei amici.” Puntualizzò Santana, interrompendola.
 
Per quanto Mercedes si sarebbe voluta infuriare con lei per quella barriera che continuava ad alzare anche in situazioni come queste, non poté fare a meno di ammirare i suoi sforzi e farsi scappare una risata. “Ok, non siamo tuoi amici, chiamaci come vuoi…”
 
“Sfigati con delle voci passabili che tollero a malapena?” Disse Santana, facendo sorridere Mercedes.
 
“Chiamaci come vuoi, Satana. Resta il fatto che ai tuoi compagni del glee club non importa.” Disse sinceramente.
 
Santana sbuffò ironica. “Al momento i miei compagni del glee club siete tu, Britt e quella stronza di Sugar.”
 
“Beh, vedi il bicchiere mezzo pieno. A 2 su 3 non importa di certo.” Aspettò una risposta di Santana e quando capì che non sarebbe arrivata aggiunse: “In più, secondo i miei calcoli, Sugar non conta. Una con quella voce non può essere messa per legge in una lista di club musicali!” Disse seria, tenendo il conto dei voti con le dita della mano. “Per cui, togli un voto negativo e aggiungine un altro positivo perché… beh, io ho esperienze con gay, quindi il mio voto vale doppio e…”
 
“Oddio, smettila!” Santana urlò dal bagno interrompendola. “Sono ad un tanto così dal darti un pugno in faccia!” La minacciò, anche se Mercedes notò come la minaccia non fosse seria e si mise a ridere.
 
“Qualunque cosa pur di farti uscire da quel bagno, Satana!” Disse Mercedes, quasi esausta da quello scambio di battute. Mentre sbuffava, notò la porta del bagno aprirsi e vide come Santana sedeva accovacciata sulla tazza.
 
“Sei disposta a prendere un pugno in faccia da me pur di farmi tornare nel glee club?” Chiese incuriosita. Si alzò e raggiunse Mercedes vicino ai lavandini. Le si mise di fronte e incrociò le braccia al petto, per poi rivolgerle uno sguardo che voleva essere intimidatorio. “Non ricordi che vengo da Lima Heights Adjacent?” La minaccia di Santana ebbe l’effetto opposto su Mercedes che iniziò a sogghignare. “C’eri anche tu quella volta che ho detto a quel nano di Berry cosa succede lì, vero?”
 
Mercedes lasciò andare la risata che non riusciva più a trattenere e senza distogliere lo sguardo da Santana, le rispose. “Sì e so anche che tuo padre lavora nella stessa clinica dove lavora il mio ed entrambi adorano parlare di come mantenere il giardino abbastanza verde da non sfigurare in un quartiere carino e rispettato come il nostro.”
 
“Non ti preoccupare.” La rassicurò Mercedes. “Il tuo segreto è al sicuro con me.” E in quelle poche parole, Mercedes aveva cercato di metterci del suo meglio per farle capire che non si riferiva ad uno stupido quartiere. Non avrebbe detto a nessuno una sola parola di quello che si erano o non si erano appena dette in quel bagno. Certo, probabilmente nessuno le avrebbe creduto vista la sua fama da persona affamata di gossip, ma Mercedes sapeva bene quando andava bene straparlare di cose minimamente importanti sentite per sbaglio per i corridoi, e quando invece era il caso di tenere per sé certe informazioni. Aveva fatto un errore nel dire a tutti i compagni del glee club che Puck era il vero padre del bambino di Quinn, per cui non avrebbe fatto un errore del genere una seconda volta. E’ anche per questo che non raccontò mai a nessuno del piccolo siparietto che vide nei corridoi tra Santana e Brittany durante la settimana dei duetti. Mercedes aveva già capito che tra loro due c’era qualcosa. Cavolo, qualcuno sarebbe dovuto essere cieco per non notarlo! Ma lei aveva visto coi suoi occhi lo sguardo triste di Santana quando lei e Brittany avevano litigato e non le ci era voluto molto per capire cosa stava succedendo davvero tra loro.
 
“Ottimo.” Santana annuì, quasi avesse capito il vero senso dietro quelle parole. “Grazie.” Sussurrò poco prima di bagnarsi la faccia e le mani. Mercedes pensò di esserselo immaginato e decise di ignorare la cosa. Doveva essere abbastanza difficile per Santana trovarsi in quella situazione e sfogarsi con qualcuno diverso da Brittany, per cui Mercedes decise di lasciar perdere per non rendere le cose ancora più imbarazzanti per lei.
 
“Perché sei qui?” Le chiese prima di bagnarsi nuovamente la faccia.
 
“Perché non volevo che te la prendessi con la povera Brittany.” Mercedes disse una mezza bugia, sperando che quella bastasse.
 
Santana alzò finalmente lo sguardo, incrociandolo con quello di Mercedes che si rifletteva nello specchio di fronte a lei. Incrociò nuovamente le braccia al petto, come a voler far capire alla diva che non avrebbe accettato mezze verità, prima di continuare. “No. Perché l’hai fatto?” Le chiese in modo più esplicito, senza mai distogliere lo sguardo da quello riflesso di Mercedes. “Perché sei venuta a tirarmi su il morale quando io e te non siamo nemmeno amiche?” Santana continuava a guardarla dritta negli occhi, ma Mercedes fu costretta a distogliere lo sguardo, abbassandolo.
 
Pensò alla sottile ironia della situazione e alla domanda di Santana.
Chi era davvero suo amico al momento? C’era qualcuno che poteva definirsi tale?
 
Kurt da migliore amico, ormai era diventato un estraneo per lei. Dopo il trasferimento alla Dalton, qualcosa era cambiato in lui. Le ronzava sempre meno intorno e passava ogni suo momento libero tra Blaine e Rachel. Mercedes capiva che Blaine era molto importante per
Kurt e non lo biasimava come faceva un tempo, ma Rachel? Lei e Kurt avevano passato ore di lezione intere a prenderla in giro, fare sue caricature sui banchi e pensare a dei modi per fregarle qualche assolo, e ora lui era diventato il suo migliore amico. Mercedes non riusciva a capire come tutto era potuto succedere sotto il suo naso, senza che lei potesse fare qualcosa per impedirlo.
 
Quinn sembrava essere la sorella che non aveva mai avuto, ma che aveva sempre voluto, prima che tornasse ad essere l’ape regina della WMHS e si dimenticasse di come Mercedes e la sua famiglia l’avessero accolta in casa quando nessuno ormai era disposto ad aiutarla. Era passato un anno e non solo Quinn non l’aveva mai ringraziata, ma aveva ripreso ad ignorarla come aveva sempre fatto prima della sua gravidanza.
Pensava di aver trovato qualcuno che finalmente la capiva, una migliore amica, invece Quinn era solo l’ennesima persona che l’aveva usata e gettata da una parte.
 
Tina ormai pensava solo a Mike e ai suoi addominali e anche lei si era unita agli altri membri del glee club nella crociata contro Mercedes. Tina, che aveva finto di avere una balbuzie ed era la più emarginata del glee club prima che Mercedes la convincesse ad aprirsi un po’ di più con gli altri, ora le si era rivolta contro, abbandonandola come il resto dei suoi cosiddetti amici.
 
Lo stesso vale per Artie, troppo preso dalla sua Xbox per provare anche solo ad ascoltarla e capirla; Rachel, con la quale c’è troppa rivalità per essere amiche fino in fondo e fin troppa invidia per tutte le volte che il glee club l’ha perdonata, nonostante il suo atteggiamento costante da diva incompresa; Puck e Finn non si accorgono che lei esiste, se non quando hanno bisogno di aiuto per una canzone.
 
Mercedes scrollò le spalle, alzando nuovamente lo sguardo e fissando gli occhi marroni che non avevano smesso di osservarla durante il suo ragionamento. “Forse è ora che mi faccia qualche nuovo amico.” Disse semplicemente, osservando la reazione di Santana, che non si scompose più di tanto da quella confessione, quasi se l’aspettasse.
 
Annuì quasi impercettibilmente, prima di scuotere la testa con vigore. “Non ci contare.” Le rispose Santana cercando di rimanere seria, ma tradendosi con un sorriso che durò meno di un secondo, ma che Mercedes notò.
 
“Mai dire mai.” Le sorrise divertita. “Su, Candyman non si canterà da sola.” Disse, dirigendosi verso la porta del bagno, capendo che il suo lavoro era finito.
 
“Mercedes.” Santana la fermò, prendendola per un braccio. Mercedes si girò a guardarla incuriosita. “Questa conversazione non è mai successa.” La avvertì seria, prima di lasciarla  andare.
 
Mercedes scosse la testa. Sbuffò per poi sorridere a labbra unite, un po’ delusa che questa conversazione che in realtà era avvenuta, non avesse portato nessun progresso . “Felice di vedere che sei tornata, Satana.”
   
 
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