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Autore: Essemcgregor    28/10/2011    3 recensioni
Un Villaggio Vacanze e due settimane di completa libertà.
Rachel e Kurt hanno organizzato questa vacanza per passare del tempo insieme, vacanza alla quale aderiranno solo Finn, Blaine, Brittany, Santana Quinn e Puck.
Finn è felice con Rachel, ma sente che qualcosa è cambiato nei confronti di Kurt.
Blaine e Kurt vogliono solo godersi il tempo che possono passare insieme, anche se Kurt ha le idee confuse sul suo rapporto con Finn.
Puck e Quinn sono tornati insieme, mentre Brittany e Santana vogliono capire a cosa può portare il loro rapporto.
[ispirata ad un GDR.]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dancing Night

 
 
“Se avevo indossato quella precisa maglietta per quell’esibizione, ci sarà un cavolo di motivo!”

Finn sospirò steso sul suo lettino, mentre Rachel e le altre ragazze, compreso Kurt, erano in fibrillazione per il ballo di fine vacanza che aveva organizzato il villaggio turistico.
Ogni finesettimana facevano delle serate a tema in discoteca, il tema di quella settimana era “il ballo Ottocentesco” e il gruppo di ragazze compreso Kurt, avevano decretato che non c’era nulla di più romantico, di conseguenza avevano deciso che era d’obbligo partecipare.
Santana era in totale accordo con Finn e Puck, che pensavano sarebbe stata un’incredibile perdita di tempo, ma vedere lo sguardo sognante di Brittany, le aveva fatto cambiare di colpo idea. Cosa non si fa per amore!
Blaine era entusiasta come Kurt, adorava cose romantiche di quel tipo.
Gli unici infelici erano Puck e Finn, che vedevano quella serata, come la tortura di fine vacanza.
Entrambi si ritirarono in piscina per poterne discutere, arrivando alla conclusione unanime che dovevano in qualche modo, sfuggire a quel ballo.
 
- Se ci diamo malati?-

Puck non era proprio un genio a trovare scuse, e si poteva dire lo stesso di Finn.

- Io le dico che … ho male ai piedi.-

Più si sforzavano, più le scuse che trovavano erano più stupide, e non si accorsero di Kurt, che alle loro spalle, ridacchiava divertito.
Il ballo sarebbe stato la conclusione perfetta di quella che era stata una vacanza perfetta. Kurt osservò Finn sorridendo teneramente, non riusciva a smettere di pensare a lui, pure in quel momento avrebbe voluto che lui si voltasse, che lo guardasse, che gli dedicasse quel tipo di attenzioni che a lui piacevano molto.
Dopo quel bacio, il loro primo bacio, ce n’erano stati molti altri.
Kurt si sentiva in colpa, non voleva tradire Blaine, non voleva fare del male al suo ragazzo, al ragazzo che amava. Eppure ogni volta che guardava Finn, ogni volta che lui gli lanciava uno sguardo, sentiva le sue gambe diventare di gelatina. Ogni volta che diceva qualcosa di tremendamente buffo e stupido, non poteva fare a meno di trovarlo dolcissimo.
Ogni volta che lo vedeva stringere Rachel tra le sue braccia, provava una piccola fitta di gelosia.
La notte era diventato l’unico momento della giornata in cui si potevano incontrare, dove potevano permettersi di scambiarsi quel tipo di effusioni che non potevano scambiarsi alla luce del giorno.
Era l’unico momento della giornata in cui non c’erano Blaine e Rachel nei paraggi.
 


- Perché mi fissi sempre?-

Finn scrollò le spalle.

- Mi piacciono i tuoi occhi.-

Il ragazzo lo guardò alzando un sopracciglio.

 
- Pensavo ti piacesse tutto e non solo i miei occhi.-

Lo disse con tono finto-offeso, quel tipo di tono che usava spesso quando voleva sentirsi dire qualche complimento.

- Uhm come siamo vanitosi. A me piace tutto di te Hummel, e se solo mi permettessi di dimostrartelo…-

Erano entrambi in piscina, appoggiati con le braccia al bordo, l’uno accanto all’altro.

Finn si spostò dietro di lui, facendo aderire il suo corpo contro quello del ragazzo, circondandolo con le braccia.
Kurt rabbrividì a quel contatto, si irrigidì e guardò il fratellastro con la coda dell’occhio.

- Finn, cosa stai facendo?-

Il ragazzo poggiò la testa contro la spalla di Kurt sorridendo.

 
- Ti abbraccio. Non posso?-
 
Kurt sospirò, allontanò con un gesto Finn, ed issatosi con le braccia sul bordo, uscì fuori dalla piscina.
L’acqua scivolò via dal corpo del ragazzo, delineandone la schiena, la luce della luna rendeva luminose le piccole gocce sul su di esso, ed il cuore di Finn ebbe un piccolo balzo.
In un attimo uscì dalla piscina anche lui, avvicinandosi a Kurt che gli dava ancora le spalle. Cinse i suoi fianchi con le braccia, avvicinandolo a lui.

 
- Finn smettila.-

Il tono del fratellastro fece allentare la presa di quell’abbraccio. Kurt ne approfittò per scostarsi da lui e presa la sua maglietta, si andò a sedere su una delle sdraio.
Quella reazione inaspettata lo lasciò interdetto per un attimo, andò poi sedersi al suo fianco, cercando di capire cosa lo avesse turbato.

 
- Cosa ho fatto di male?-
 
Il ragazzo lo guardò sospirando, i capelli castani erano tirati indietro, i suoi occhi sembravano sprazzi di cielo diurno, illuminati dalla luce delle stelle.
Finn spostò il suo sguardo sulle labbra rosee del ragazzo, trattenendosi con tutte le sue forze dal prendere il viso del fratellastro, e unire le sue labbra a quelle di lui.

 
- Stiamo sbagliando, sto tradendo Blaine! E lui non se lo merita. Lui è… lui è tutto per me.-
 
Non erano solo pensieri di Kurt, anche Finn ogni giorno si ripeteva la stessa identica cosa, sottolineando il fatto che Rachel non lo meritava. Lei era fantastica, lo capiva, lo apprezzava, lo aveva sempre incoraggiato a dare il meglio. Lo aveva spronato ad essere una persona migliore.
Eppure, non poteva non sentire il suo batticuore crescere sempre di più quando vedeva Kurt, non poteva ignorare quei sentimenti che premevano per uscire.

- È tutto così sbagliato.-

La voce del fratellastro lo riportò alla realtà. In quel momento i suoi occhi azzurri erano fissi su di lui, cercavano disperatamente gli occhi castani di Finn, come a volersi aggrappare a qualcosa, come a voler cercare conferma di quello che diceva.
Finn avrebbe voluto dire molte cose, tra cui il fatto che anche lui pensava la stessa cosa, che forse dovevano smettere, ma che non riusciva a non guardarlo senza provare quel sentimento così intenso da fargli perdere la testa.
Come se lo avesse letto nel pensiero, Kurt si avvicinò sempre di più al viso di lui, e quando fu abbastanza vicino, schiuse leggermente le labbra.

 
- Per quanto possa essere sbagliato, trovo tutto così giusto quando ti guardo negli occhi…-

In un attimo le sue labbra furono sulle sue, le mani di Finn si sporsero fino a sfiorare i fianchi di Kurt. Si alzò senza staccare le labbra da quelle del fratellastro, solo per potersi avvicinare di più, solo per tirarlo verso di lui, e stringerlo tra le sue braccia.


 
- Hai fatto un corso per trovare scuse così originali?-

La voce di Kurt fece voltare sia Finn che Puck. Il ragazzo si unì a loro sedendosi a bordo piscina, immergendo i piedi in acqua e cominciando a dondolarli.
Finn lo guardò sorridendo, per sua fortuna Puck era alle sue spalle e non poteva vederlo, soprattutto non si rese conto del suo sguardo che osservò centimetro per centimetro la pelle lattea del fratellastro.
Di colpo si ricordò un piccolo particolare riguardo Kurt, un particolare che aveva imparato a sue spese, quando aveva dovuto portare il fratellastro in ospedale a causa di una…

- USTIONE!-

L’urlo del ragazzo fece voltare non solo il suo gruppo di amici, ma anche gran parte delle persone in piscina in quel momento. Kurt lo guardò semi scioccato, con la bocca aperta in una strana e buffa espressione.
 
- Vai a metterti all’ombra o ti bruci la pelle.-

Finn uscì dalla piscina, lo prese per un braccio e lo trascinò sotto l’ombrellone.
 
- Finn calmati, so quanto tempo posso stare al sole. E starci pochi minuti a chiacchierare, non mi è letale.-

In quel momento una piccola e remota, ma molto remota lampadina, si accese nel cervello di Finn. Senza aggiungere altro e ignorando le proteste di Kurt, andò da Puck a riferire la sua idea.
Si sedette di nuovo a bordo piscina, ignorando lo sguardo perplesso di Kurt.
 
- Ho un’idea!-

Puck lo guardò inarcando un sopracciglio, spostò il suo sguardo verso i suoi capelli con espressione rapita.
 
- Ecco cos’era tutto quel fumo che usciva dalla tua testa!-

Finn inclinò la testa di lato.
 
- Non ho la testa in fiamme.-

L’amico si battè una mano in faccia, e solo in quel momento Finn capì. Fece una smorfia e tirò un pugno al ragazzo, che accusò il colpo con un verso di disappunto.

- Bene, prendimi pure in giro. Allora l’idea me la tengo per me. E auguri per stasera.-

Sibilò quelle parole e si alzò per andare via, ma Puck in un gesto disperato lo prese per il braccio e lo tirò di nuovo a sedere accanto a lui. Finn fece un piccolo sorriso trionfale, mentre Blaine e Kurt li osservavano sempre più incuriositi.
 
- Non è che state diventando gay anche voi?-

Puck notò la mano ancora stretta attorno al polso di Finn e mollò subito la presa, non prima di aver alzato il dito medio verso i due ragazzi. Le loro risatine arrivarono perfettamente alle orecchie dei due, troppo presi a complottare tra di loro. Finn dovette mettere da parte anche la sua crescente gelosia, dovuta anche alle risatine di Kurt per un qualcosa che Blaine gli stava facendo in quel momento, ma che non capiva cosa fosse.
E al momento era meglio non approfondire.
 
Puck ascoltò con attenzione il piano di Finn sorridendo. Non riusciva a credere che quell’idea fosse proprio venuta dalla testolina vuota del suo migliore amico.
Lanciò uno sguardo al gruppo di ragazze che super eccitate parlavano della serata in discoteca, e sorrisero.
 
- Diamo il via al piano!-




Quella sera stessa, avevano ottenuto l’effetto desiderato. Finn aveva proposto a Puck di prendere il sole appena dopo pranzo, Rachel e Quinn provarono a persuaderli, ma i due non vollero sentire ragioni.
Kurt li osservava curioso, ancora capiva il motivo dello strano comportamento dei due, e solo a fine giornata, ebbe a risposta che cercava. I due ragazzi si ritrovarono con il corpo dallo strano colorito rosso gambero, la pelle sembrava quasi andare in fiamme per quanto era rossa.
Puck non riusciva a muoversi molto, Finn lo stesso.
Quando poi tornarono in camera insieme alle due fidanzate, scoprirono anche di avere qualche linea di febbre.
 
- Lo avete fatto apposta!-

Quinn prese il termometro, infuriata, agitandolo per aria urlando come una pazza. Finn conosceva bene Quinn e quando perdeva il controllo era intrattabile. Si sentiva quasi fortunato nell’avere Rachel come fidanzata, almeno lei non perdeva la calma come Quinn.

- Finn… tu l’hai fatto… apposta?-

Ed eccome come i pensieri del moretto furono cacciati via dal tono quasi isterico della sua ragazza. Rachel sembrava sul punto di esplodere, il suo viso era diventato di tutti i colori, dal rosso acceso al verde fosforescente. Quando la ragazza cantava riusciva a raggiungere note invidiabili, e quando urlava, era peggio. Vide il bicchiere di vetro sul suo comodino cominciare a tremare in modo minaccioso, deglutì lanciando uno sguardo a Puck chiedendogli tacitamente aiuto. Cercò di calmare Rachel, spiegandole che avevano solo voglia di ritoccare l’abbronzatura, non volevano di certo scottarsi.
A nulla servì, le urla della ragazza si mischiarono a quelle di Quinn, producendo un suono sgraziato, fastidioso, e insopportabile.
Nessuno dei due ragazzi capì nulla di quello che stavano dicendo, si lanciarono uno sguardo esasperato, aspettando come le due finissero di sfogarsi.
 
- Ah, visto che ci siamo, non staremo qui a farvi da infermierine!-

La voce di Rachel era molto inquietante.
 
- Già… perché noi ci andremo a quella festa, e troveremo lì un cavaliere per la serata.-

La parole “trovare” e “cavaliere”, accesero un campanello d’allarme nella testa dei due ragazzi, si alzarono dal letto di scatto facendo finta di stare bene.
Le due ragazze guardarono i due con finta compassione, li spinsero di nuovo nel letto e rimboccarono loro le coperte.
 
- A questo non avevate pensato… vero?-

Dopo quella frase ad affetto, uscirono a braccetto dal bungalow, lasciando Finn e Puck ancora nel letto sotto le coperte. Finn non si sentiva molto bene, aveva mal di testa, nausea, e senso di debolezza. Puck non era da meno, e l’unica cosa che riuscì a fare fu rigirarsi nel letto e guardare il suo amico.
 
- Piano di merda. Se qualcuno prova a toccare Quinn alla festa di stasera, giuro che lo faccio fuori.-

Finn sbuffò.
 
- E come? A malapena ti reggi in piedi.-
 
Entrambi sospirarono sentendosi dei perfetti idioti. Finn non sapeva cosa fare, Rachel aveva tutto il diritto di essere arrabbiata con lui, e non solo per aver finto di stare male, ma anche per ciò che le stava facendo.
Il pensiero di lasciarla andare alla festa con la possibilità che potesse trovare un altro ragazzo, lo infastidiva parecchio. Se pensava però a ciò che era successo nelle notti passate con Kurt, si sentiva male il doppio.
Cominciava a non capire più i suoi sentimenti. Provava gelosia nei confronti di Rachel, il che voleva dire che a lei ci teneva e anche parecchio, eppure pensando a Kurt, il suo cuore non poteva fare a meno esibirsi in tante capriole.
Kurt. Poteva sentire ancora il suo odore, il sapore della sua pelle, la sua voce…
 
- Finn dannazione, apri questa cavolo di porta!-

Il ragazzo si svegliò di soprassalto, pensava alla voce angelica di Kurt, la stessa voce angelica che in quel momento stava abbaiando qualcosa da fuori il bungalow. Puck si era messo il cuscino sulla testa, mugugnando qualcosa riguardo al fatto che urlasse.
Il castano mosse i primi passi incerti verso la porta, la aprì piano e si ritrovò di fronte un Kurt con le braccia incrociate e lo sguardo divertito.
 
- Sei rosso più di un gambero sai?-

Finn roteò gli occhi al cielo, Puck dormiva profondamente, si poteva sentire il suo leggero russare provenire da sotto il cuscino con il quale si era coperto il viso.
Kurt entrò seguendo il fratellastro fino al suo letto. Alzò la meno e la posò sulla sua fronte per poter saggiare la temperatura. Al contatto con la mano fresca di Kurt, la fronte di Finn ne ebbe solo sollievo. Alzò la mano per afferrare quella del fratellastro, portandola alla bocca e baciandola delicatamente.
 
- Mi sei mancato Kurt.-

Cercò di tirarlo verso di lui, trovando però la resistenza del fratellastro, che lo guardò tristemente.
Il russare di Puck fu l’unico rumore udibile nella stanza, Kurt lasciò che la presa di Finn scivolasse via dalla sua mano, e posate alcune pastiglie sul suo comodino, si alzò in punta di piedi, per dargli un piccolo bacio sulla fronte.
 
- Ti voglio bene Finn.-

Il castano lo guardò per alcuni istanti, non riusciva a trovare parole per potergli rispondere, per rispondere a quel “ti voglio bene”, che somigliava tanto ad un addio.
 
- Perché? Cosa è cambiato?-

Kurt sospirò e si sedette sul letto di Finn.
 
- Amo Blaine. Oggi… oggi abbiamo parlato molto. Lui ha notato un certo distacco da parte mia. Ed era inevitabile che non lo notasse. Non passo più molto tempo con lui da solo, la notte mi addormento presto per poi sgattaiolare via da qualche parte con te… non è giusto.-

Disse il tutto a bassa voce, quasi temendo che qualcuno lo potesse sentire.
 
- Finn, io voglio stare con lui. Voglio amarlo e rispettarlo come lui sta amando e rispettando me.-

I due ragazzi rimasero fermi, Kurt seduto sul letto, Finn invece fermo di fronte a lui. Nessuno dei due disse nulla per qualche secondo, fino a quando Kurt si alzò mormorando qualche istruzione riguardo le medicine. Istruzioni che Finn non ascoltò più di tanto.
Si sentì sfiorare il braccio dal fratellastro, che dopo un ciao, voltò lui le spalle ed uscì dalla bungalow.
Un pugno cozzò contro la parete di legno, nello stesso momento in cui la porta si chiuse.  
 
- Finn accidenti ho un mal di testa da urlo! La smetti?-

Il ragazzo lo guardò irritato.
 
- Kurt ci ha portato delle pastiglie per farci passare la febbre, dovrebbero funzionare e stasera andremo a quella festa.-
 
Non ricevette risposta da Puck, e dopo avergli lanciato un’occhiata fece un piccolo sorriso.
La pastiglia cadde nel bicchiere dell’acqua con un piccolo “pluff”, alcune bollicine cominciarono a salire in superficie accompagnate da un leggero sfrigolio.
Il sole stava tramontando piano, Finn si affacciò dalla finestra corrugando la fronte. In quei giorni il tramonto era stato il momento della giornata che preferiva di più, perché poche ore lo separavano dal poter stare con Kurt, in quel momento invece, non significò nulla, se non il momento di passaggio tra il giorno e la notte.
 

 
Il gruppo di ragazzi era pronto per andare in discoteca, le ragazze indossavano degli abiti lunghi da sera, i ragazzi invece avevano rimediato tutti uno smoking. Blaine e Kurt arrivarono mano nella mano, il primo, felice di poter finalmente passare una serata in compagnia del suo ragazzo, il secondo invece mostrava un sorriso compiaciuto sul viso, sorriso che mascherava una profonda tristezza mista a preoccupazione.
Rachel e Quinn salutarono raggianti i due ragazzi, stavano chiacchierando con Brittany e Santana che parlottavano fitto di qualcosa.
 
- Andiamo ragazzi! Non vedo l’ora che cominci questa serata.-

Quinn prese sotto braccio Rachel, ed entrambe cominciarono ad avviarsi lungo strada che portava alla discoteca. Il gruppo si mosse dietro di loro, chiacchierando e ridendo.  Santana e Brittany chiesero informazioni sulla salute di Finn e Puck, domanda a cui rispose Kurt parlando però a bassa voce. Non voleva scatenare nelle due ragazze poco più avanti di loro, un’attacco di crisi isterica.
Blaine strinse di più la mano del suo ragazzo sorridendo, avvicinandosi a lui e dandogli un piccolo e casto bacio sulla guancia.
La discoteca non era altro che una serie di padiglioni all’aperto, ogni padiglione era collegato agli altri da stradine in pietra illuminate da fiaccole.
La zona era recintata, e l’unico modo per entrare, era passare dall’ingresso principale, dove erano appostati un paio di ragazze vestite di bianco e due buttafuori.
 
- Hey ragazzi guardate! Ci danno pure le maschere!-
 
Le due ragazze all’ingresso stavano distribuendo due tipi di maschere, semplici bianche per i ragazzi, e ornate di brillantini e piume, per le ragazze.
Per quanto Kurt fosse ammaliato dalla maschera bianca e finemente adornata delle ragazze, ne prese una bianca semplice, come tutti i ragazzi.
Blaine osservò quella sua scelta sorridendo.
 
- Tu che rinunci alle piume e ai brillantini? Epico!-

Kurt non fece in tempo a ribattere perché la vista di due ragazzi appoggiai ad una colonna appena entrati in discoteca, lo fece quasi sorridere.
Uno di loro mostrava un’invidiabile cresta di capelli marrone scuro, l’altro invece capelli castani chiaro, spettinati con un po’ di gel. Entrambi indossavano uno smoking nero e portavano una maschera bianca. Quando videro il gruppo avvicinarsi, sorrisero e presero posto accanto a Rachel e Quinn.
Le due ragazze li guardarono stupite, ma ciò che dissero poi ai due ragazzi, Kurt non riuscì a sentirlo. La musica era molto alta, e già alcuni ragazzi erano in pista scatenandosi al ritmo di qualche hit dance del momento.
 
- Non doveva essere una serata ottocentesca?-
Blaine scrollò le spalle, fu poi sfiorato da Santana e Brittany che, passate accanto a loro, si fiondarono sulla pista da ballo.
 
- Forse il tema ottocentesco riguarda solo le maschere… non saprei. Mi sembrava strano in effetti che proponessero una serata con un tema poco appetibile per i ragazzi in genere.-
 
Finn e Puck concordarono con il discorso di Blaine, si sentirono infatti sollevati sentendo musica dance e osservando i ragazzi in pista ballare in modo scatenato.
Dopo un altro breve scambio di battute con Blaine e Kurt, i due ragazzi si fecero l’occhiolino e dopo un rapido saluto, si separarono.
Rachel posò delicatamente la sua mano sul braccio del ragazzo, mentre Finn represse con tutte le sue forze un piccolo gemito di dolore per via delle scottature.
 
- Sono felice che tu sia qui, non avrei voluto avere nessuno al mio fianco se non te.-
 
Il morettino sorrise abbassandosi sulla ragazza per lasciarle un piccolo bacio a fior di labbra, poi lanciò uno sguardo a Blaine e Kurt, reprimendo una piccola smorfia.
I due ragazzi erano seduti ad un tavolino dove Brittany e Santana avevano lasciato soprabito e borsa, entrambi con un bicchiere in mano.
Kurt sorseggiò la sua bibita analcolica, mentre Blaine aveva deciso di cominciare con un Bloody Mary. Kurt sapeva quanto Blaine reggesse l’alcol, ed era quasi sicuro di ritrovarlo ubriaco, nel giro di qualche minuto.
 
- Kurtie… balliamo?-

La voce leggermente impastata di Blaine confermò la sua teoria. Il padiglione era invaso da una dolce musica, uno dei pochissimi lenti di quella serata, in pista c’erano Finn e Rachel che ballavano proprio sotto i suoi occhi. Fu in quel momento che Kurt sentì una piccola fitta di gelosia, attraversargli il corpo.
Rachel aveva le braccia gettate al collo di Finn, la testa posata sul suo petto e gli occhi chiusi, lo sguardo di Finn invece era perso nel vuoto, quasi stesse pensando ad altro.
Il moro si chiese se stava pensando a lui, pensiero che scacciò velocemente. Lui amava Blaine, voleva Blaine. Doveva smettere di pensare a Finn in quel modo.
 
- Dai Kurtie!-

Il ragazzo sbuffò guardando in malo modo il fidanzato.
 
- Sant e Britt hanno lasciato le loro cose qui, ci sono se non sbaglio anche le borse di Quinn e Rachel, non possiamo lasciarle incustodite.-

Blaine incrociò le braccia sbuffando, quando faceva così sembrava davvero un bambino di cinque anni.
Kurt si stava giusto chiedendo quanto durasse quel lento, quando udì finalmente le ultime note finali, risuonare nel padiglione.
La pista si svuotò per metà, lasciando spazio ai ragazzi che avevano voglia di scatenarsi a ritmo di musica dance, tra i ragazzi che avevano lasciato la pista, c’erano anche Santana e Brittany, che tornarono al tavolo ridendo. Approfittando della situazione, Blaine prese Kurt per un braccio e lo trascinò in pista.
 
- Hey guarda chi ci sono!-

Rachel era ancora in pista con Finn, entrambi ballavano ondeggiando a ritmo di musica, e quando videro Kurt e Blaine venire verso di loro, fece un grosso sorriso.
Finn dal canto suo fece un piccolo cenno con la testa verso i due, continuando a ballare guardando fisso la sua ragazza, era il suo unico modo per evitare lo sguardo di Kurt.
Kurt cominciò ad ondeggiare a tempo di musica muovendo la testa, si disposero a cerchio per poter ballare insieme, Rachel e Blaine ridevano e scherzavano, mentre Kurt e Finn rimanevano in silenzio, ognuno perso nei suoi pensieri.
 
- Qualcuno ha voglia di bere qualcosa?-

La domanda di Blaine riscosse uno sguardo infuocato di Kurt, e una risposta affermativa da parte di Rachel.
Finn guardò la ragazza con sguardo di rimprovero, voleva evitare che accadesse ciò che era successo quella sera a casa sua, durante il party alcolico. I due ragazzi fecero finta di niente e decisero di andare al bar insieme, ignorando nuovamente gli sguardi dei due fratellastri.
Kurt incrociò per un attimo lo sguardo di Finn, e non fu di certo sorpreso nel vedere lo sguardo dell’altro, fuggire via all’istante.
 
- Finn?-

Il moretto si avvicinò al fratellastro che fece finta di non udire a causa della musica troppo alta. Kurt si alzò in punta di piedi appoggiando le mani alle spalle di Finn, tirò la sua giacca per la manica costringendolo a chinarsi verso di lui.
 
- Possiamo parlare?-

Finn scrollò le spalle, Rachel e Blaine erano al bar seduti su due sgabelli, entrambi con davanti due bicchieri colmi di qualcosa che nessuno dei due riuscì ad identificare.
Raggiunsero velocemente i due ragazzi, e non furono di certo sorpresi trovandoli quasi ubriachi, mentre ridevano e bevevano.
 
- Io e Finn andiamo a prendere una boccata d’aria ok?-

I due ragazzi si guardarono, poi scoppiarono a ridere di nuovo. Rachel si appoggiò al bancone piegata in due dalle risate, Blaine invece cinse i fianchi di Kurt appoggiandosi a lui senza smettere di ridere.
Finn si chiese cosa Kurt avesse detto di così divertente, si riscosse solo dopo aver visto Kurt allontanare Blaine con un gesto secco.
Si sentì tirare per la manica della giacca e in pochi minuti, grazie a Kurt che camminava in mezzo alla gente spingendola via, si ritrovarono al di fuori del padiglione.
Le stradine illuminate erano quasi deserte, se non fosse per alcuni coppiette che cercavano un posticino appartato dove scambiarsi effusioni, o qualcosa di più.
Finn rimase fermo al centro della stradina, fino a quando non sentì di nuovo la manica del vestito tirata.
 
- Kurt così mi rovini il vestito!-

Il ragazzo lo trascinò fino ad un muretto basso che faceva da cornice ad una siepe di rose. Si sedette e fece cenno a Finn di fare lo stesso.
 
- Meglio il vestito che il nostro rapporto. Penso che io e te dobbiamo fare una lunghissima chiacchierata.-



Spazio dell'autrice ( si fa per dire )

Ok sono tornata con un nuovo capitolo. Ovviamente questa idea è nata grazie al Kurt del mio Finn, che con un'immagine ha fatto accendere una piccola lampadina nella mia testa. 
Per i due è giunto il momento di fare due conticini riguardo il loro rapporto. 
Ho scritto in modo forse confusionario, per cercare di rendere bene la confusione che c'è nella loro testa. 
Sto provando vari metodi di scrittura, e potrebbero piacere come potrebbero non piacere. 
Le cose tra i due non so come andranno a finire, so già quale sarà il finale e... spero che nessuno mi ammazzi per quando arriverà. 
Non penso tra l'altro sarà una FF lunga perciò...
Spero che comunque il capitolo vi sia piaciuto abbastanza da lasciare un commentino. 

Grazie infinte ad Ari... ragazza tu mi dai davvero tanto Courage xD
Se non fosse stato per il tuo commentino a quest'ora avrei davvero abbandonato questa FF. 

Grazie a chi segue, a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite. Insomma grazie! 

S.
   
 
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