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Autore: blondiecurls    28/10/2011    3 recensioni
- Hei, What's up Perù!- il canadese sfoggiò dal palco uno dei più bei sorrisi che Joy avesse mai visto, anche se in realtà, non ne aveva visti parecchi. - Welcome in My World!- continuò sorridente.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Può tutto finire in un secondo?
Può tutto finire in un solo istante?

Si.
La ragazzina si affrettava a prendere le ultime cose e a metterle in borsa con una velocità tale da fare invidia ad un fulmine, ma, d'altronde, non poteva fare tardi.
Era la serata più importante della sua vita, era elettrizzata come non mai.
Più cercava di realizzare, più restava incredula. Era tutto... perfetto.
Nel vocabolario di Joy la perfezione non aveva spazio.
Niente era perfetto nella sua vita.
Orfana di madre, padre perennemente ubriaco e niente amici.
Anzi, un'amica ce l'aveva, una migliore amica,  Annie, ed era solo grazie a lei se stava per realizzare il suo sogno.
Con il misero stipendio del padre non avrebbe potuto mai permettersi una cosa del genere. E se avesse potuto il padre non gliel'avrebbe permesso di certo. Il padre non le permetteva niente, eccetto che andare a dormire a casa della biondina.
Ed è proprio in questo modo che Joy aveva convinto il padre pochi minuti prima.

- Vado a dormire da Annie stasera, pà. E' p-per una cosa di studio, s-si..- lo guardò con gli occhi pieni di terrore consapevole che da un momento all'altro il padre avrebbe potuto anche ammazzarla, da quando aveva bevuto.
- Seh, ok, Mi sta bene. Ma non guardarmi con quella faccia da cane morto, mi fa solo schifo, sembri quasi tua madre. - La risata del padre si mescolò ai singhiozzi della ragazza.
Non ricordava nemmeno che faccia avesse, la madre, ma non sopportava che si parlasse in un modo così cattivo di lei.
Perchè si, lui era cattivo.
Trattava male anche quella povera donna, che sorbiva tutto in silenzio, facendo aumentare la stima che la piccola Joy aveva di lei, pur non avendola conosciuta.
Non dico averla vista di persona qualche volta, ma conosciuta. Conosciuta veramente.
La ragazza corse in camera e raccolse la roba da portare a casa di Annie.

 
Corse verso la casa dell'amica senza nemmeno guardare dove andava.
Non aveva tempo per queste sciocchezze.
Tutto sembrava una cazzata rispetto a quello per cui la ragazza non poteva far tardi.
Bussò ripetutamente al campanello, quando Annie aprì.
Non ebbero nemmeno il tempo di scambiarsi due parole che si fiondarono nella macchina gridando contro la madre della biondina che sembrava essere una tra le persone più lente del pianeta.
E' la legge di Murphie. "Quando sei in ritardo il tempo passa troppo velocemente e tutto è più lento."
Ed era vero.
I minuti sembravano interminabili e la mamma della ragazza sembrava una lumaca.
- Hei, ma tu riesci a crederci?- disse quasi urlando la biondina.
- Annie, calmati, possiamo farcela. - disse Joy sorridendo.
Si asciugò le lacrime portatesi dietro da casa e fece un respiro profondo.  Annie capiva tutto, non le chiese niente, già sapeva a cosa erano dovute le lacrime. Si limitò a metterle una mano sulla spalla e a sorriderle.
In pochi -ma interminabili- minuti arrivarono a destinazione.
Scesero dall'auto con un'espressione incredula.
Niente sembrava essere più bello in tutto il pianeta.
Uno stadio, un enorme stadio illuminato da migliaia e migliaia di luci di infiniti colori che venivano riflesse negli occhi estasiati delle ragazze, che guardavano il panorama a bocca spalancata.
- Io vado, state attente, vi voglio bene. - la voce della mamma di Annie interruppe i loro pensieri, facendole tornare alla realtà.
Joy prese la biondina per il braccio e la trascinò dentro.
Una fila, un'interminabile fila di ragazzine urlanti era davanti a loro, ma non se ne curavano.
Sapevano che prima o poi sarebbero entrate anche loro, e occuparono il tempo che le separava dal loro turno canticchiando canzoni insieme alle altre ragazze.
- Il prossimo, veloci!-
Ecco. Toccava a loro.
In pochi secondi il loro sogno avrebbe potuto realizzarsi, insieme a quello di migliaia di altre fan. Beliebers.
- E-ecco i biglietti, siamo due. - il sorriso di Joy nei confronti del bigliettaio faceva per due.
Anche per Annie che si limitava a saltellare in estasi.
Due passi, solo altri due passi le separavano dall'interno di quello stadio.
Entrarono.
Tutto era fottutamente perfetto.
- Annie, guarda, ci sono due posti liberi lì dietro, CORRI!- le urlò Joy scandendo bene l'ultima parola.
La tirò, nuovamente, per il braccio e la trascinò con velocità supersonica verso quello spazietto libero.
Le urla delle altre ragazze sembravano una melodia, tutto sembrava fantastico. mancava solo una cosa, lui.
Joy non fece in tempo a prendere un respiro profondo che lui uscì fuori da un tendone ed entrò sul palco.
lui era tutto per lei.
lui era una delle poche cose che la facevano sorridere.
lui era un ragazzino, ma era tutta la sua vita.
lui era Justin Drew Bieber e lei stava per assistere ad un suo concerto.
Sembrava averlo realizzato solo adesso. Nel momento in cui si accorse della sua presenza le ripassarono davanti tutti i momenti orrendi della sua vita. Il padre ubriaco, la morte della madre, la povertà in cui aveva sempre vissuto.. tutto svanito, grazie a lui.
- Hei, What's up Perù!- il canadese sfoggiò dal palco uno dei più bei sorrisi che Joy avesse mai visto, ma in realtà, non ne aveva visti parecchi. - Welcome in My World!- continuò sorridente.
Le lacrime cominciarono a scendere sul volto della ragazza.
Il trucco era sbavato, faceva caldo, il suo posto era lontano quasi anni luce dal palco, ma per lei questo momento era perfetto. Diede una veloce occhiata alla biondina accanto a lei ringraziandola mentalmente per quello che le aveva regalato prima di fiondare lo sguardo su quel meraviglioso ragazzo.
Canzone dopo canzone, lacrima dopo lacrima, sorriso dopo sorriso, emozione dopo emozione, il concerto era quasi al termine, ma mancava ancora una canzone, la sua preferita. Up , in alto. lei aveva spesso sognato di trovarsi in alto, lontana da tutta la merda che la vita le aveva affibiato, ma poi, non avrebbe mai potuto fare a meno di Annie, e allora si autoconvinceva che questa merda non era poi così male.
 
It's a big, big world.
It's easy to get lost in it.
you've always been my girl,
and I'm not ready to ca..

BOOM.
Uno sparo in direzione del palco.
Lentamente il magnifico ragazzo canadese, si accasciava per terra, mentre un silenzio sconcertante riempiva lo stadio già stracolmo di gente.
Nessuno mosse un muscolo.
Un gemito si sentì dalle casse acustiche, proveniente dal microfono del ragazzo in fin di vita.
Un altro sparo.
Le urla delle ragazzine provocarono a Joy brividi di terrore.
Ma lei non gridava, piangeva. Le lacrime le scendevano veloci e interminabili sulla guancia.
I medici si affrettarono a soccorrere il ragazzo.
Niente da fare.
La sicurezza cercava di rintracciare l'uomo o la donna da cui fosse partito quel colpo.
Ma ormai non aveva più importanza.
Una donna minuta , la madre, si catapultò in lacrime sul corpo del ragazzo steso sul palco.
La disperazione l'avvolse.
La disperazione avvolse tutti i presenti.
I singhiozzi di migliaia di ragazze sembravano risuonare in un unico melodioso pianto incontrollabile.
Una scena agghiacciante.
Joy rimase pietrificata mentre le lacrime silenziose continuavano a scendere.
L'unico ragazzo capace di farla sorridere con una sola canzone, l'unico ragazzo capace di farla sentire una ragazza meno sola, era svanito, così come la speranza di Joy nei confronti di una vita serena.
Senza quel ragazzo la sua vita non avrebbe avuto più senso. Niente avrebbe avuto più senso senza di lui.
Si buttò per terra in ginocchio in lacrime, la disperazione la assalì e prese il sopravvento.
Un grido di disperazione, probabilmente proveniente dalla sua stessa bocca, fu l'ultima cosa che Joy sentì prima di vedere tutto nero.
Può tutto finire in un secondo?
Può tutto finire in un solo istante?
Si.
Oggi, 17 novembre 2011, Perù, Stadio Nazionale, tutto era finito.
 

 




 

Cogliona's space.
A questo punto dovrei aspettarmi qualche pomodoro in faccia, nè?
Se qualcuno non l'avesse capito è riferita all 'attentato' che volevano mettere in atto in Perù.
Vi aspettavate qualcosa di sublime e magnifico? NAAH. 
è una merdina.
si, una merdina di One-Shot. ç_ç
Ma oh, è la mia prima OS.
Anzi no, è in assoluto la prima cosa che scrivo qui. °-°
il che è più interessante, mh.
e fa anche capire perchè sto continuando a scrivere qui.
ma il fatto è che non so che scrivere. °-°
quindi, ok.
bene.
well.
fine.
bien (?).
babiens, ho finito, quiiiiiiindi *rullo di tamburi*
gradirei se qualcuno recensisse questa merdina depressa di OS. ewe
distinti saluti, 
una cogliona. 

 

 

 

  
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