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Autore: mirmominkia    30/10/2011    3 recensioni
Sam ha sempre considerato il padre non in grado di portare questo titolo, per tanto anche dopo la sua morte continua a portargli rancore. è così che Dean sceglie di portarlo a fare una gita, ricordando al fratello che uomo gentile sia stato John. Tutta la vicenda si concentra sul rapporto tra Dean e Sam.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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15 anni fà..
Sammy era seduto sul letto del motel, ad aspettare. era quasi un' ora che aspettava qualcosa che nemmeno sapeva cosa fosse. dalla porta di fretta in furia entrò Dean.
"che succede? dobbiamo andare via?" chiese Sammy al maggiore.
"prendi tutto e mettilo qua dentro. dobbiamo sbrigarci." rispose Dean passando uno zaino al fratellino.
Sammy osservava il fratello correre da una parte all' altra della camera prendendo jeans, coltelli e quant' altro. chiaramente lui era sempre all' oscuro di quanto il fratello maggiore e il padre stavano combinando.
"perchè dobbiamo ripartire? siamo appena arrivati, non voglio andarmene subito."
Dean strofinò la testa al fratellino, e con un sorriso gli disse che sarebbe andato tutto bene.

presente..
Dean era disteso sul letto, ancora stanco per ciò che aveva passato la sera prima.
Sam entrò nella camera.
"Buongiorno dormiglione!" urlò.
"Sam, ma che ore sono?"
"sono quasi le 7!"
"perchè mi ha svegliato? stavo facendo un sogno meraviglioso."
"mi dispiace, è che.. bhè ecco.. devo chiederti una cosa."
"hai sognato qualcosa?" chiese Dean.
"esatto, ma non ha nulla a che fare nè con i demoni nè con morti misteriose.. c' entra papà!"
"papà?? si può sapere che diavolo hai visto?"
Sam scrutò il fratello mettersi eretto sul letto.
"quando eravamo piccoli, bhè.. io sapevo molto poco di quello che te e papà.. facevate. ecco vedi, siamo stati costretti a scansarci spesso di città in città, passando da un motel all' altro.."
"e quindi?" disse minacciosamente Dean. Sam sapeva che l 'argomento sulla loro infanzia turbava molto il fratello, ma doveva dirgli ciò che pensava.
"ti sembra giusto?"
"Sam ne abbiamo parlato e straparlato.. basta! questo è il nostro destino, siamo cacciatori.. accettiamo la cosa e basta!"
"certo siamo cacciatori perchè lui ci ha spinto ad esserlo,non abbiamo una casa a causa sua, non abbiamo modo di crearci una vita a causa sua, dobbiamo patire le pene dell' inferno a causa sua.. e tu lo ritieni un padre??" urlò Sam.
Dean si alzò di scatto, intenzionato probabilmente a tirare un pugno al fratello, ma si calmò giusto in tempo.
"ci vediamo dopo, Sam!" e mettendosi le scarpe si diresse verso la porta.
Sam si portò le mani tra i capelli, tirandoseli indietro. non aveva mai detto cose del genere prima, forse alcune volte lo aveva solo pensato. in quel momento probabilmente sentiva il bisogno di sfogarsi. si sdraiò sul letto, in attesa probabilmete che Dean sarebbe tornato per perdonarlo.

15 anni fa..
la macchina di John correva velocemente.
"su sbrigati papà, non abbiamo molto tempo!" disse Dean.
"sta calmo, termineremo il lavoro prima che tu te ne accorga." rispose l' uomo al volante.
dal sedile posteriore comparve Sammy che continuava a fissare i loro volti preoccupati.
"cosa succede? va tutto bene?" chiese.
Dean si voltò di scatto. "Si Sam, è tutto ok! smettila di chiederlo in continuazione. ora io e papà scendiamo per sistemare una cosa. tu apettaci in macchina.!"
Sammy si ammutolì. vide i due allontanarsi lungo la fitta rete di alberi. probabilmente erano andati a bruciare qualche cadavere, o a distruggere qualche amuleto maledetto. ma Sammy di tutto questo ne sapeva poco o niente.

presente..
Dean dopo due ore di assenza tornò in camera, trovando Sam addormentato sul letto. lo svegliò.
"Sam.. Sam, senti ho pensato.. che ne dici se oggi ci prendiamo un giorno di pausa e ci facciamo invece una bella gita noi 2?"
Sam era sorpreso, era incredibile che Dean dopo poche ore già aveva smaltito la rabbia.
"una gita.. bhè.. ehm ok!" disse imbarazzato Sam.
"bene, preparati.. partiamo subito!"

15 anni fà..
quando Dean e John rientrarono nell' auto trovarono il piccolo Sammy addormentato.
"mi dispiace sai, crescerlo in questo modo. merita una vita normale, come gli altri."
"non è colpa tua papà.. io ti capisco, so che più volte ti sei trovato in situazioni difficili e ti ammiro per aver combattuto." rispose il figlio.

presente..
"ma si può sapere dove mi stai portando?" disse Sam ridendo.
" rimarrai sorpreso fratellino.."
al primo incrocio Dean girò a destra e dopo un tragitto più o meno lungo i due giunsero nei pressi di una pineta.
"allora fratellino? ricordi?" chiese Dean.
"wow Dean è davvero un bel posto.. ma cosa dovrei ricordare?"
"ah non preoccuparti, presto ti tornerà tutto in mente. Sam tieni prendi questo!" Dean passò al fratello un bracciale di colore rosso.
"cos'è?"
"era di papà, voleva che un giorno tu l' avessi.. consideralo come un suo regalo!"
Sam sorrise al fratello e si attaccò al braccio quel bel bracciale.
i due camminarono a lungo, salendo la collina e osservandola in ogni sua parte. quando giunsero poi alla cima contemplarono insieme lo
splendido scenario che si vedeva da lì: un imperdibile tramonto.

15 qnni fà..
Sam e Dean entrarono in un bar. presero qualcosa per la colazione e poi si recarono fuori dove John li attendeva.
"cos' hai preso?" chiese Dean al fratellino.
"è un muffin ai mirtilli.. papà mi ha detto che erano i preferiti della mamma, così volevo provarlo!"
"ah capisco." il volto di Dean si fece subito serio.
"Dean perchè non mi racconti qualcosa sulla mamma?"
"ahem, no meglio di no ora non voglio parlarne."
"ti prego, ti prego, ti prego." lo supplicò Sammy.
"ho detto di no! non discutere." urlò spazientito Dean.
con una faccia delusa Sammy salì in macchina e nelle ore a seguire non rivolse nemmeno uno sguardo al fratello.
"tanto sono sempre io a vivere nel mistero!" brontolò.
a quelle parole Dean non rispose, forse in parte si sentiva in colpa anche lui.

presente..
"wow è magnifico! mi congratulo Dean, hai avuto davvero un' idea ottima a venire qui" sorrise Sam.
Dean tacque. poco dopo si girò, e osservando il fratello distrusse il silenzio.
"scusa se riaprò il discorso.. ma cosa pensi di papà a questo punto?"
Sam rimase in silenzio, non poteve cambiare la sua opinione.
"se ti riferisci a quello che ho detto stammattina, sappi che mi dispiace. ma non posso comunque cambiare la mia opinione su di lui." disse.
"e questa gita? non ricordi nulla?"
"cosa devo ricordare? Dean te lo dico chiaramente, volevo bene a nostro padre, ma non lo ritenevo capace di portare un certo titolo. io francamente sono cresciuto senza l' immaggine portante di un padre, anzi se vogliamo dirla tutta sei stato tu ad avermi cresciuto."
" io non voglio prendere il posto di papà, lo sai!"
"si, e infatti no ti ho mai chiesto di farlo. però, ancora tutt' oggi, se ricordo quello che ho passato, io provo dei rimorsi nei suoi confronti. insomma spesso avrei voluto giocare con lui, avrei voluto fare con lui una passeggiata, comprare dei dolci. e invece tutto ciò che ricordo è il modo in cui mi disse di uscire di casa per aver fatto la mia scelta di frequentare il college."
"d' accordo, va bene allora sei libero di pensarla come vuoi.. rispondi a questa domanda: pensi che sia stato un cattivo padre?"
Sam non rispose, probabilmente non voleva dare al fratello un' altra delusione.
"ok!" rispose Dean. "allora ora ti racconterò io qualcosa.."

15 anni fà
come nel giorno precedente Sammy era seduto su un altro letto di un altro motel. John si chinò a lui, e gli disse di rimanere lì fino a quando lui e Dean non sarebbero tornati.
"mi lasciate qui un altra volta?" chiese il piccolo.
"mi spiace Sammy, io e tuo fratello dobbiamo assentarci per un pò." detto questo John si affrettò alla porta, e con un cenno uscì dalla stanza.
Sammy rimase solo con il fratello.
"segreti, segreti.. come potete aspettarvi che io ritenga questa una famiglia se non avete neanche il coraggio di dirmi le cose come stanno?"
"mi spiace fratellino, presto anche tu saprai tutto!"
"Dean sono stanco, anche se sembra strano io non riesco a concepire la figura di papà come quella di un padre. mi dispiace, ma al contrario tuo io non stimo quell' uomo!"
"quale sarebbe il motivo? se vuoi saperlo oltre ad essere un padre lui è anche un cacciatore.. e come tale ha dei compiti da portare avanti.. che c' è che non và? non ti piace il modo in cui mostra il sup affetto, ti dà fastidio il fatto che non parla mai della mamma? bhè sappi che la sua morte è faticosa per lui quasi quanto per noi."
Sammy non rispose, aveva capito che il fratello a poco a poco si stava alterando. l' avrebbe lasciato in pace, almeno per un pò.
"ora preparati, stasera abbiamo un treno da prendere." ordinò Dean al piccolo.
Sammy rimase immobile, osservando il fratello che, prendendo un coltello, si avviò anche lui verso la porta. ma prima che la porta alle spalle di Dean fosse completamente chiusa balzò in piedi.
"Dean.. mi dispiace!" urlò con voce tremolante.
"scusa Sammy, ma non è me che hai offeso.. non sono io il soggetto a cui devi le tue scuse." rispose Dean uscendo dalla camera.

presente..
il sole lentamente tramontava, e i due ragazzi molto presto sarebbero risaliti in auto. il vento si faceva più pesante, e accarezzavano i seri volti dei due ragazzi.
"perchè secondo te ho insistito a portarti qui??" chiese Dean.
Sam tacque. Dean si avvicinò lentamente al fratello.
"papà ha fatto ammende delle sue colpe. ha pagato abbastanza, e merita il tuo perdono Sam."
"Dean, scusa ma non ci riesco.. io.. non posso!"
"papà non è sempre stato così stupido sai?? quando lui e la mamma si incontrarono, si innamorarono immediatamente, nonostante entrambe le famiglie si opposero alla loro unione, visto che erano ancora molto giovani. papà abbandonò la scuola, trovò lavoro e iniziò a vivere con la mamma in una piccola casa. sembravano davvero felici, ed entrambi vivevano solo per la persona di cui erano innamorati.
presto la mamma rimase incinta di me, e successivamente nascesti tu, coccolato da tutti."
"dove vuoi arrivare?" chiese Sam.
"ma la vita felice durò poco. la mamma morì in.. quell' incidente in camera tua, e per papà iniziarono tempi difficili. nonostante tutto continuò a combattere, sapeva che non poteva demordere."
Sam si fece improvvisamente triste, come se stesse iniziando a comprendere dove il fratello, con i suoi discorsi stava cercando di arrivare.
"e per quale motivo?" chiese.
"bhè.. aveva ancora te di cui occuparsi!"
Sam tirò un enorme sospiro, era sorpreso ma nello stesso tempo anche felice. i suoi occhi iniziarono a lucciccare.
"disse di volerti crescere, per essere un uomo."
vicino ai due fratelli in quello stesso istante un padre e il suo figlioletto passeggiavano, andando su e giù per la collina. Sam li osservò a lungo, quando fu nuovamente interotto dal discorso di Dean.
"guarda Sammy.. quel giorno vi siete allontanati da qui nello stesso modo, tenendovi per mano. lo ricordi? i giorni a seguire furono i più dolorosi di tutta la sua vita.. nonostante era tormentato dalla morte della mamma non ti abbandonò un attimo. spesso ti comprava dei dolcetti, i tuoi preferiti specialmente: muffin ai mirtilli.
a volte può essere stato severo o violento, ma era tutto per crescerti come si doveva. comunque per lui fu una vita dura, che aveva come ragione principale la caccia stessa, oltre che noi due. e quando siamo diventati abbastanza grandi per intraprendere le nostre strade.. lui perse tutto."
Sam ascoltava con le lacrime agli occhi ciò che negli anni della sua esistenza non aveva mai capito. non aveva senso odiare suo padre, e non avevo senso continuare a portare rancore.
"mi comprava spesso dei dolci" disse Sam con aria tremolante "e mentre passeggiavamo mi teneva per mano. huh, perchè l' avevo dimenticato?"
"qui vicino c' è un campo di fiori. insieme eravate andati lì, e avevate passato molto tempo a giocare. Ora capisci perchè ho desiderato portarti qui.. dimmi Sam, credi ancora che sia stato un cattivo padre?"
" No anzi, forse sono stato peggio io come figlio. ma non lo rinnegherò più, da oggi sarò fiero anche io di averlo avuto come padre." rispose il giovane.
"Sam.. grazie mille! era da tempo che volevo sentire queste parole."
Sam lasciò il fratello sulla piccola cima della collina, mentre in tutta fretta si diresse nel campo di tulipani descritti da Dean. i ricordi riaffiorarono nella sua mente. ricordò i giochi fatti con John, le corse, le risate. quel posto era più importante di quel che pensava.
poco dopo lo raggiunse anche Dean.
"bhè possiamo andare Sam.. si sta facendo tardi, il sole è quasi tramontato."
" si, arrivo.." Sam si guardò intorno per l' ultima volta. quel giorno con suo fratello si sentì finalmente in pace; nessun demone, nessun vampiro, solo lui, Dean e il ricordo del padre.
ma il sorriso di Sam svanì quando si accorse di aver perso il bracciale datogli poco prima da Dean.
"oh no!" brontolò "no no ti prego.."
"cosa è successo?" domandò il maggiore.
"il braccialetto di papà.. devo averlo perso qui nel campo di fiori. Scusa Dean ma non me ne andrò senza, ora mi metto a cercarlo."
"oh no Sam, ti prego" ma pur lamentandosi conosceva bene la testardagine del fratello. non gli restava che aspettare che il braccialetto sarebbe tornato fuori. decise quindi di dirigersi al bar lì vicino, a farsi qualche boccale di birra.
tornò da Sam una mezzoretta dopo, trovando ancora il fratello intento a cercare tra i fiori l' oggetto perso.
"Sam.. incredibile, l'hai cercato sino ad ora?" chiese.
"Già, è irrecuperabile!"
"sai che potremmo non riuscire a ritrovare quel bracciale, vero? non possiamo farci niente."
"ma devo ritrovarlo, Dean!"
"cosa ti importa, i negozi sono pieni di roba del genere."
"non capisci!" urlò Sam alzando lo sguardo "quello era unico! quello era la prima cosa.. che ho avuto da papà!"
a queste parole Dean quasi si commosse. capì molte cose sul fratello, capì di come fosse rimasto solo più volte, di come si fosse sentito abbandonato, trascurato, delle volte probabilmente non accettato dal padre.Dean fece un lungo sospiro.
" ti sei sentito solo in passato Sam?" chiese. non ottenne una risposta. Sam continuava a fissare a terra.
"per molti anni sei stato trascurato, da me, da papà.. probabilmente ti è mancata una figura da seguire, qualcuno che ti indirizzasse. io non ho mai voluto prendere il posto di papà, ma spero sinceramente di aver lasciato qualcosa di positivo nella tua infanzia Sam. spero di essere stato un punto di riferimento delle volte, una figura da seguire, insomma.. un buon fratello maggiore."
Sam alzò gli occhi, e fissò il fratello. era raro sentir dire certe cose da Dean.
"si, Dean. sei stato un buon fratello maggiore.. questo l' ho sempre pensato."
Dean posò la mano sulla spalla del fratello in segno d' affetto. entrambi si guardarono negli occhi, entrambi capirono di essere felici per le parole che si erano rivolti. Dean per Sam era stato come un padre.
"bene. abbandoniamo la caccia al braccialetto Sam.. ricordalo solo per l' affetto che si celava dietro di esso. andiamo idiota!"
i due risero, e insieme intrapresero il cammino per raggiungere l' impala. il loro rapporto di fratelli non era cambiato, si era solo rafforzato. entrambi capirono che la vita di uno dipendeva obbligatoriamente dall' altro.

15 anni fa..
Dean e Sammy erano insieme, sul treno, seduti l' uno davanti all' altro. il sole stava tramontando, e il treno si era improvvisamente svuotato. John era andato avanti, o forse era in bagno. fatto stà che i due fanciulli erano lì soli, senza rivolgersi una parola. Sammy avrebbe probabiblmente voluto aprire un discorso più volte, ma dopo quello che era successo nel pomeriggio lasciò perdere. Dean si voltò verso di lui.
"Sammy.. ascolta, vuoi che ti parli della mamma?" domandò.
Sammy era sorpreso. non era dal fratello interrompere un momento di silenzio, nè tantomeno aprire un discorso sulla mamma. ma in quel momento era felice e chiaramente accettò la proposta.
"bene!" disse Dean "vedi.. la mamma.. era una donna sicura. viveva unicamente per papà, per noi, insomma per la sua famiglia. passava con te molto tempo. ogni sera mi metteva al letto, sostenendo che gli angeli vegliavano su di me, su di noi.. nonostante avesse una famiglia e una grande casa, spesso era impegnata.. non so che lavoro praticasse, non mi è mai stato detto.
la mamma poi era bellissima, bionda, con quei chiari occhi.." gli occhi di Dean si riempirono di lacrime, ma si girò dall' altra parte, nascondendosi dal fratello che lo fissava incuriosito.
"ricordo perfettamente quel giorno.." continuò "il giorno dell' incidente, mamma era sul soffitto, il suo corpo era in fiamme.. ero terrorizzato."
Sammy continuava a fissare il fratello, che con voce sempre più tremolante continuava a parlare. il piccolo Sam conosceva in parte queste cose, e Dean stava dando una risposta  a tutte le sue domande.
"era una buona mamma.. una come poche! simpatica, dolce. è così che era la mamma! poi.." Dean si fermò. continuare a parlare faceva tornare mille ricordi nella sua mente. si girò verso il fratello e fece un sorriso, che poi divenne una risata. ma era solo per coprire la tristezza che aveva nel cuore. "poi lei.. lei era.."
non riusciva a terminare la frase. e poi, davanti gli increduli occhi del fratello, Dean pianse.. pianse come mai prima. "Era la mamma!"
mille ricordi sfrecciarono nella sua mente, e il pianto si faceva sempre più concreto. "era mammma! era la nostra mamma!" urlava.
Sammy gli afferrò la manica. "Dean?" il maggiore improvvisamente smise di piangere, si asciugò le lacrime agli occhi, strofinò la testa del fratello e si alzò in piedi.
"scusami Sam, stavo solo ricordando la mamma." disse ridendo. "non ho ancora finito, sai? la mamma in quel tempo.."
così i due chiacchierarono per molto tempo. non era difficile per Sammy capire quanto fosse difficile per il fratello affrontare certi discorsi, ma come lui affrontò tutto con il sorriso.
Dean aveva capito ormai:con la morte della madre e con la poca presenza del padre, era lui a dover prendere Sam sotto la sua ala, crescendolo e proteggendolo.
nella sua mente egli pensò: "finalmente l' ho trovato.. ho trovato ciò che solo io posso proteggere.. ed è sempre stato qui!" 

  
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