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Autore: Undomiel Skywalker    02/07/2006    7 recensioni
Nel buio, in sogno... il canto d'amore di un uomo disperato.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non guardarmi

 

 

Un altro sole tramonta all’orizzonte, in questo caos di strade e cielo e di rumore di ferraglia, di ronzio di macchine.

Un’altra notte sorge, arida di stelle. Nella stanza vuota, sul mio letto gelido.

C’è stato un tempo in cui non ero mai solo se calavano le tenebre, su questo mondo. C’eri sempre tu accanto a me.

C’è stato un tempo in cui la felicità mi accarezzava come il vento tiepido di fine estate... dolce, leggera... ma la percepivo. Erano tante briciole di gioia quelle che rubavamo ai giorni passati lontani a fingere di non amarci più della vita stessa.

Eppure la felicità l’abbiamo conosciuta, quella vera, perché il nostro amore era vero.

Allora perchè l’ho tradito?

Perdona, amore! È stato il terrore di perderti, di vederti morire tra le mie braccia. La paura di sentirmi impotente dinanzi al destino, ancora una volta.

Vergogna... non ho il diritto di chiedertelo. Non merito compassione, dopo aver visto il dolore lacerarti il cuore e straziarti l’anima... quella notte, quando m’implorasti di seguirti e io ti allontanai... ti torturai...

Mi guardasti incredula e impaurita, come si guarda una bestia.

È quello che sono.

Avresti fatto bene ad odiarmi, ma non ci sei riuscita... Non ne sei capace.

Non ne eri capace, amore. Anche se sono stato io a toglierti la tua vita, la voglia di viverla.

È tutta colpa mia...

Mi disprezzo, è solo colpa mia...

Ma perché dimori ancora nei miei sogni, così triste, eppure tanto dolce e meravigliosamente bella?

 

Non guardarmi ti prego

Non spezzare il mio cuore

Che da questa vergogna io

Io non posso scappare

Stai lontana... non venirmi vicino

Io mi nutro di chi

Mi attraversa il cammino

 

No... Allontanati da me.

Va via, amore.

Sta lontana da questo mostro che sono diventato.

Perdona l’orrore che maschera il mio cuore.

Perdona il mio cammino di distruzione per colui che un tempo credevo un padre...

... E ora è solo "padrone".

Lui che ha rubato i nostri sorrisi. Lui che ha spento la luce nei tuoi occhi, accecandomi con il fuoco fatuo del potere e della vita eterna.

 

 

Merito di morire

Ogni notte dalla mia vita

Nel rimorso e nel buio

Di questa mia pena infinita

E nel dolore di questo mio fingermi scaltro

Per rubare un respiro

Nelle vene di un altro

 

Non mi guardare, vita mia. Che non esisti più. Che mi hai lasciato sopravvivere al tuo addio.

Che cosa mi è rimasto della tua voce? Un eco che risuona nel sonno.

Eppure mille notti mi sei venuta in sogno, accarezzandomi con le tue parole d’amore, per un uomo che non è più uomo. È una bestia nelle mani di un domatore crudele. Una macchina che semina il sapore della morte.

Perché tanto dolore se ogni passo verso la dannazione era mosso dal mio amore per te?

Dalla paura di perdere l’angelo che il cielo mi aveva donato.

Tu che hai addolcito il ricordo di un’infanzia svanita così in fretta.

Tu che mi hai ridato la vita con il respiro di nostro figlio.

Il nostro bambino... quanto l’ho odiato, quando credevo che ti avrebbe portato via da me.

Ma che esistenza avrei vissuto senza te, che mi guidavi come la madre che ho perduto, come il maestro, il fratello che ho tradito, come la compagna che avrebbe donato la sua ultima goccia di sangue per l’uomo che amava.

Ed ero io quell’uomo, benedetto dalle stelle... e ora maledetto per l’eternità, perché con la paura nutrita dal risentimento ho bruciato la felicità vera.

 

Ma col tempo poi

Come la neve caduta

Come l’acqua sui vetri

Anche il cuore si asciuga

E tu speri soltanto di dimenticare

Che è vietata ai tuoi occhi la luce del sole

E il ricordo di quando sei stato bambino

E tua madre era l’attimo di una carezza

E straiato vedevi gli uccelli volare

Con la sola ragione

Della bellezza.

 

Salvami, angelo.

Salvami dall’oscurità che mi avvolge. Dall’inferno di ghiaccio nel quale sono caduto.

Salvami perché possa di nuovo guardarti negli occhi, nei tuoi bellissimi occhi... un giorno... lontano dal mondo.

Aiutami a liberarmi da questa paura. Perché è la paura che ti ha ucciso, che mi ha ucciso...

Resta ancora un po’ con me, cullami ancora nel nostro sogno. Nell’illusione che possa durare fin quando le stelle non si spegneranno.

Stringiti ancora a me, ancora un po’... Amore...

Anche se non lo merito...

Anche se non sono degno...

Solo perché, a dispetto di tutto...

... io ti amo.

 

 

 

 

 

 

 

(La canzone "Non guardarmi" è tratta da "Dracula Opera Rock"
Musiche della PFM, testo di Vincenzo Incenso)

  
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