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Autore: Chanel7_94    31/10/2011    1 recensioni
"Io non volevo", iniziò Merlino ma Crystal gli disse: "dammi una sola ragione per cui non dovrei strozzarti con il MIO" precisò l’appartenenza dell’oggetto in questione, "foulard".
"Artù aveva bisogno di un pegno", si giustificò Merlino.
"E giustamente tu hai pensato bene di dargli il mio", concluse Crystal, furente.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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Le porte di Camelot erano varcate da una giovane fanciulla, che ansimava e allo stesso tempo barcollava per la stanchezza. Le dolevano le gambe e non sentiva più le braccia, che ciondolavano lungo i fianchi. Erano tre giorni che camminava instancabilmente, sostando solo al calar del sole. Aveva quasi dimenticato il sapore di una pagnotta di pane, poiché il cibo le era scarseggiato, ma fortunatamente era arrivata a destinazione.
Camelot era la sua meta. Era giunta fin lì per incontrare un vecchio che si faceva chiamare Gaius, di cui il nome era molto rinomato nel suo paese. Era conosciuto come uno dei migliori medici della Britannia e la giovane era giunta fin lì per incontrarlo e chiedergli di insegnargli l’affascinante arte della medicina. Era un mestiere che le era da sempre piaciuto e per questo, dopo aver convinto la sua famiglia, che fino alla fine aveva opposto resistenza, era partita da Reef, la sua vecchia casa. Neanche lei era entusiasta della scelta, ma lo aveva ritenuto necessario. Allontanarsi dal suo luogo d’origine l’avrebbe fatta maturare parecchio, e poi avrebbe imparato ciò che a lei era sempre piaciuto.

La fanciulla notò che la piazza principale era affollata. Alzò un cipiglio, incuriosita, e si apprestò a unirsi alla folla che era radunata. Non essendo molto alta, con quella folla intorno fece fatica a vedere cosa stesse succedendo. Si alzò sulle punte, ma non riuscì egualmente nella sua impresa. Sbuffò, maledicendo mentalmente la sua bassezza. Decise di chiedere a una signora, accanto a lei.

<< Perdoni la curiosità signora >>, la giovane richiamò la sua attenzione, e sfoderò un ampio sorriso.

La donna si girò e scrutò la figura dinanzi a se. Ricambiò il sorriso. << Dimmi caro >>, lo incitò.

La fanciulla sbarrò gli occhi e soffocò una risata. Era successo di nuovo. L’avevano scambiata per un uomo. Cosa che poteva essere giustificata, dato il suo aspetto. La giovane non si premurò di illustrare il suo vero sesso alla donna, ma fece un piccolo inchino, << potrebbe spiegarmi il motivo per tanto trambusto? >>.

<< Non siete di qui, giusto? >>, chiese indagatoria, senza rispondere alla sua domanda.

<< No >>, rispose cordialmente la fanciulla, << mi chiamo Crystal e provengo da Reef >>, si presentò, credendo fermamente che dando qualche informazione di se, sarebbe stato il migliore modo per evitare ulteriori domande.

<< Oh, sei qui per i festeggiamenti? >>, continuò con le domande, deludendo Crystal, che si era chiesta perché la curiosità fosse così maledettamente donna.

<< No >>, la deluse Crystal, esponendo quell’affermazione con indifferenza.

<< E allora perché? >>, chiese invadente la donna.

La perfetta educazione di Crystal la frenò dallo sbuffare. Non ne poteva più di quelle domande. << Per motivi personali >>, tagliò corto, << anzi >>, un’idea le balenò per la testa, << saprebbe dirmi dove posso trovare Gaius? >>, chiese, preparandosi a rispondere alla seguente domanda, che la donna le avrebbe posto.

<< Cercate Gaius? >>, chiese, incuriosita.

<< Sì >>, annuì, << sono un suo allievo >>, le spiegò, divertendosi nell’appellarsi con un sostantivo maschile.

<< Oh >>, la donna si meravigliò udendo quell’affermazione.

<< Quindi? >>, la esortò Crystal, sperando che mettesse a freno la sua curiosità. La donna smise di porle domande e le indicò in quale luogo si trovasse la casa di Gaius.

Crystal ringraziò e si dileguò, facendo fatica a raggiungere il luogo indicato, vista la folla. Ripensò a quella donna e al fatto che l’avesse scambiata per un ragazzo. Come avrebbe potuto darle torto? I suoi abiti erano rigorosamente maschili. Lei era molto esile e piuttosto bassa, nessuna forma era pronunciata abbastanza da poter esser notate. Portava i capelli a metà collo, erano castani e gli occhi dello stesso colore.

 Quando fu quasi vicina, gettò un’occhiata alla piazza principale, luogo di particolare attenzione. Notò due ragazzi, che si stavano fronteggiando. Uno era mingherlino e dai capelli neri, aveva degli occhi blu bellissimi, quasi magici. L’altro era più muscoloso, i capelli erano biondi e gli occhi di un azzurro intenso. Il primo, con fatica, cercava di schivare gli attacchi del secondo, che lo attaccava senza farsi scrupoli. Li osservò per pochi secondi, e poi scosse la testa, borbottando: << uomini >>.

Continuò per la sua strada e chiedendo un’altra indicazione, arrivò davanti alla meta tanto agognata. Bussò alla porta, ma nessuno rispose. Ritentò, ma non successe nulla. Sospirando, gettò lo zaino, che aveva sulle spalle, sul pavimento e si sedette. Sicuramente il medico di corte era fuori e lei lo avrebbe dovuto aspettare. Non era carino introdursi senza permesso nelle case altrui.

Non attese molto, che vide arrivare un uomo anziano, in compagnia del ragazzo mingherlino, che aveva visto battersi. Si alzò in piedi e fece un inchino. << Salve >>, si presentò, prima che i due potessero proferir parola.

<< Buongiorno >>, si fece avanti il vecchio, << posso esservi d’aiuto? >>, chiese, osservando la fanciulla.

<< Sì >>, Crystal annuì, << se voi siete Gaius, sì >>, rispose, sorridendo.

<< Ah >>, il ragazzo emise un gemito di dolore, che attirò l’attenzione dell’uomo e di Crystal.

<< Ti fa ancora male? >>, l’uomo poggiò le mani sulle spalle del ragazzo, che emise un altro ululato, non appena il vecchio iniziò a massaggiarle.

<< Secondo voi? >>, chiese ironico il ragazzo.

<< E’ normale >>, s’intromise Crystal, mentre i due la fissarono. << Il tuo fisico non è abituato a subire sforzi del genere >>, giudicò, << ti ho visto sai? Dai movimenti sembra che tu non abbia mai impugnato una spada >>, continuò avvicinandosi a lui. << Permettete? >>, chiese a Gaius, che incerto, scostò le mani, che furono prontamente sostituite da quelle di Crystal. Fece un movimento con le dita, che fece guaire ancora una volta il ragazzo. << Lo vedi? Sei un mucchietto di pelle ossa, dovresti rafforzare i muscoli, prima di impugnare un’arma del genere >>.

<< Grazie >>, rispose offeso il ragazzo, che mise su un broncio.

<< Perdona la brutalità >>, si scusò, continuando il massaggio, << non era mia intenzione offenderti >>, gli spiegò dolcemente, << volevo solo dirti di stare più attento. Devi pensare alla tua salute, e non a sfidare prodi cavalieri molto più grossi di te >>. Quest’affermazione fece suscitare una risata da parte del vecchio.

<< Avrei voluto vedere te >>, rimbeccò il ragazzo, con voce cupa, << se ti avesse provocato >>, continuò, osservando Crystal.

<< Probabilmente >>, rifletté la ragazza, << avrei fatto lo stesso >> terminò con un sorriso. Dedusse dalle parole del ragazzo, che anche lui l’aveva scambiata per un uomo. Non poté fare a meno di ridere. Era divertita da tutto questo.

Il giovane, nell’udire le sue parole, sorrise. Crystal smise di massaggiargli le spalle e disse: << ora i muscoli sono a loro posto. Nello zaino dovrei avere un unguento che ti allieverà il dolore e… >>, s’interruppe, accorgendosi che Gaius la stesse fissando. << Se Gaius non ha nulla in contrario, ovviamente >>, si riprese, sperando di non aver in qualche modo offeso l’uomo.

<< E’ sempre un piacere vedere un cervello attivo e competente in quest’ambito >>, dichiarò l’uomo, suscitando gioia in Crystal, che disse: << grazie >>.

<< Gradite una tazza di tè? >>, le domandò, << mi sembra di aver sentito che voi dobbiate parlarmi >>.

<< Volentieri >>, accettò Crystal.

Gaius aprì la porta e la invitò a entrare: << prego >>.

Crystal entrò, seguita dal ragazzo. Osservò quella grande stanza, estasiata. Era piena di oggetti interessanti e libri. Si soffermò particolarmente su questi ultimi, immaginando di quanti argomenti potessero trattare.

 Gaius chiuse la porta e tuonò al ragazzo: << Merlino, un po’ di ospitalità >>.

<< Eh? >>, mormorò Merlino.

Gaius scosse la testa, sospirando. Crystal rise. << Merlino >>, sussurrò Crystal, << che nome insolito >>, commentò, fissando l’interessato, << però carino >>, aggiunse.

<< E il tuo qual è? >>, chiese Merlino.

<< Crystal >>.

<< Anche il tuo è insolito >>, le fece notare Merlino, ghignando.

<< Okay, me la sono meritata >>, ammise Crystal, sedendosi su una sedia.

<< Da dove vieni? >>, le chiese, curioso.

<< Da Reef >>, rispose con naturalezza Crystal, << è un po’ distante da qui >>, commentò, << non credo che tu lo conosca >>.

Merlino scosse la testa.

<< Reef, eh? >>, la voce di Gaius, attirò l’attenzione dei due ragazzi. << Conosco quella città >>, disse Gaius.

<< Siete piuttosto noto lì >>, gli comunicò Crystal, << quindi, questo non mi stupisce >>.

<< Ci sono stato un paio di volte >>, confessò Gaius, intento a mettere a bollire la caraffa. << Come sta la regina Elizabeth? >>.

Crystal sospirò. << Non bene, purtroppo >>, disse con voce grave, << dopo la morte del sovrano, di rado appare in pubblico >>.

<< E i figli? >>.

<< Derek si occupava degli affari del regno. La gente spera che la regina abdichi, viste le sue assenze. Isabelle è diventata la personale dama di compagnia di Elizabeth. Trascorre tutto il suo tempo con la madre, non la lascia mai >>, spiegò. << Reef sta per cadere in disgrazia, e dubito si risolleverà >>.

<< Mi dispiace >>, Merlino abbassò lo sguardo.

Gaius si sedette con loro. << E’ per questo motivo che siete… >>.

Crystal comprese cosa stesse intendendo Gaius, e scosse freneticamente la testa. << No >>, dichiarò decisa, << assolutamente no >>.

<< Allora perché sei qui? >>, s’intromise Merlino. << Sei qui per i festeggiamenti? >>.

Crystal scosse ancora una volta il capo. << La cattura del drago e la liberazione dei praticanti della magia non sono un buon motivo per festeggiare >>, affermò seria, << almeno non per me >>, precisò.

Merlino si sentì sollevato nell’udire le sue parole, un gesto che non sfuggì a Crystal.

<< Sapete che questo è un pensiero che non dovrete divulgare, se tenete alla vostra vita >>, le ricordò Gaius, che serviva il tè in delle tazze. << Il re non tollera dichiarazioni simili >>, le fece presente.

<< Non ho paura di questo >>, sorseggiò il suo tè. << Solo che sono qui con un preciso scopo, e voglio portarlo a termine >>, affermò, fissando Gaius negli occhi. << E voi ne fate parte >>.

<< In che modo? >>, Gaius si fece serio.

<< Desidero che m’insegniate il vostro lavoro >>, disse Crystal, lasciando di stucco Merlino. << E’ vero che sono una donna! >>, esclamò, facendo andare di traverso il tè a Merlino, che sputacchiò ovunque. Tossì e Gaius gli diede un colpo sulle spalle per aiutarlo a respirare.

Crystal comprese il motivo per cui Merlino si fosse affogato, ma non ci fece caso e continuò il suo discorso: << ma io voglio imparare a essere un bravo medico >>.

Gaius fece guizzare lo sguardo da Merlino a Crystal, che lo guardava intensamente, nella speranza di una sua risposta, che non venne. A parlare fu Merlino, che con occhi sbarrati guardava Crystal. << T-tu, cioè v-voi… >>, balbettò, cercando acquisire un tono più formale, << siete una ragazza? >>, lo disse come se fosse una cosa impossibile.

<< Lo so >>, la voce di Crystal fu cordiale, ma allo stesso tempo calcata. << So che il mio aspetto fa sembrare tutto l’opposto, ma ti assicuro che sono una ragazza, e credimi >> abbassò lo sguardo, fissando il contenuto della sua tazza, << delle volte mi piacerebbe essere il contrario >>.

<< Non dubito di questo >>, asserì Gaius, infastidendo leggermente la fanciulla. << Anche se ho un’età veneranda, so riconoscere una ragazza, anche se tenta di mostrare l’opposto >>.

<< Non era mia intenzione >> si giustificò Crystal, << comunque, a voi la scelta >>.

<< Il coraggio non vi manca >>, giudicò, << ma non credo che vi aiuterà nella vostra impresa >>.

<< Quindi è un no? >>, chiese Crystal, innervosita.

<< Tuttavia >>, Gaius la ignorò, << la vostra determinazione va oltre le convenzioni sociali, perciò, sarò ben disposto ad aiutarvi >> concluse. << E mi dispiacerebbe sprecare un talento come il vostro >>, aggiunse con un sorriso mesto.

Crystal balzò dalla sedia dall’euforia e si fiondò sul vecchio, abbracciandolo. Gaius arrossì e tentò di liberarsi goffamente della fanciulla. << Grazie di cuore >>, mormorò, lasciando esterrefatto Merlino, che guardava la scena con la bocca spalancata.

<< Merlino >>, lo chiamò Gaius, che era riuscito a sciogliere quell’abbraccio. << Credo proprio che tu debba dividere il tuo giaciglio con qualcuno >>.

<< Cosa? >>. Merlino divenne tutto rosso, persino le orecchie si colorarono. Crystal rise e affermò: << per me non ci sono problemi >>.

<< M-ma >>, tentò di dire Merlino, << voi siete una donna >>, le ricordò, con un filo di voce.

<< E allora? >>, chiese lei con indifferenza, << dov’è il problema? >>. Merlino aprì la bocca, ma Crystal non gli diede il tempo di parlare. << Sta tranquillo, so difendervi >>, lo rassicurò, << quindi, se mai una notte tu uscissi “fuori di testa” >>, nel pronunciare le ultime parole, soffocò una risata, << non mi farò problemi ad attaccarti >>, terminò il suo discorso con una tranquillità, che lo fece rabbrividire. << Ah >>, aggiunse, << io sono soltanto Crystal, perciò rivolgiti a me come se fossi una persona qualunque, capito? >>.

<< Cristallina >>.

<< Chiamami di nuovo così e sarai tu a doverti preoccupare di un attacco notturno >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti, ho presentato una nuova fan fiction. Spero sia di vostro gradimento. Allora vi darò alcune precisazioni sul capitolo iniziale: Crystal è una ragazza molto semplice, non bada molto a quello che è esternamente. Per lei conta di più quello che nel cuore. Il nome Reef l’ho inventato perché non sapevo che pesci pigliare (xD) e infine… beh… ancora non avete visto niente. So che Merlino sembra molto coinvolto in questo, ma non sarà lui il co-protagonista di questa storia, e… basta ho detto troppo. Se volete scoprire cosa succederà, leggete il prossimo capitolo e se vi va lasciate qualche critica.

Kiss kiss.

  
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