Le
porte di Camelot erano varcate da una
giovane fanciulla, che ansimava e allo stesso tempo barcollava per la
stanchezza. Le dolevano le gambe e non sentiva più le
braccia, che ciondolavano
lungo i fianchi. Erano tre giorni che camminava instancabilmente,
sostando solo
al calar del sole. Aveva quasi dimenticato il sapore di una pagnotta di
pane,
poiché il cibo le era scarseggiato, ma fortunatamente era
arrivata a
destinazione.
Camelot era la sua meta. Era giunta fin
lì per incontrare un vecchio che si faceva chiamare Gaius,
di cui il nome era
molto rinomato nel suo paese. Era conosciuto come uno dei migliori
medici della
Britannia e la giovane era giunta fin lì per incontrarlo e
chiedergli di
insegnargli l’affascinante arte della medicina. Era un
mestiere che le era da
sempre piaciuto e per questo, dopo aver convinto la sua famiglia, che
fino alla
fine aveva opposto resistenza, era partita da Reef, la sua vecchia
casa.
Neanche lei era entusiasta della scelta, ma lo aveva ritenuto
necessario.
Allontanarsi dal suo luogo d’origine l’avrebbe
fatta maturare parecchio, e poi
avrebbe imparato ciò che a lei era sempre piaciuto.
La
fanciulla notò che la piazza
principale era affollata. Alzò un cipiglio, incuriosita, e
si apprestò a unirsi
alla folla che era radunata. Non essendo molto alta, con quella folla
intorno
fece fatica a vedere cosa stesse succedendo. Si alzò sulle
punte, ma non riuscì
egualmente nella sua impresa. Sbuffò, maledicendo
mentalmente la sua bassezza.
Decise di chiedere a una signora, accanto a lei.
<<
Perdoni la curiosità signora
>>, la giovane richiamò la sua attenzione, e
sfoderò un ampio sorriso.
La
donna si girò e scrutò la figura
dinanzi a se. Ricambiò il sorriso. << Dimmi
caro >>, lo incitò.
La
fanciulla sbarrò gli occhi e soffocò
una risata. Era successo di nuovo. L’avevano scambiata per un
uomo. Cosa che
poteva essere giustificata, dato il suo aspetto. La giovane non si
premurò di
illustrare il suo vero sesso alla donna, ma fece un piccolo inchino,
<< potrebbe
spiegarmi il motivo per tanto trambusto? >>.
<<
Non siete di qui, giusto?
>>, chiese indagatoria, senza rispondere alla sua domanda.
<<
No >>, rispose
cordialmente la fanciulla, << mi chiamo Crystal e
provengo da Reef
>>, si presentò, credendo fermamente che dando
qualche informazione di
se, sarebbe stato il migliore modo per evitare ulteriori domande.
<<
Oh, sei qui per i
festeggiamenti? >>, continuò con le domande,
deludendo Crystal, che si
era chiesta perché la curiosità fosse
così maledettamente donna.
<<
No >>, la deluse Crystal,
esponendo quell’affermazione con indifferenza.
<<
E allora perché? >>,
chiese invadente la donna.
La
perfetta educazione di Crystal la
frenò dallo sbuffare. Non ne poteva più di quelle
domande. << Per motivi
personali >>, tagliò corto, <<
anzi >>, un’idea le balenò per
la testa, << saprebbe dirmi dove posso trovare Gaius?
>>, chiese,
preparandosi a rispondere alla seguente domanda, che la donna le
avrebbe posto.
<<
Cercate Gaius? >>,
chiese, incuriosita.
<<
Sì >>, annuì, <<
sono un suo allievo >>, le spiegò,
divertendosi nell’appellarsi con un
sostantivo maschile.
<<
Oh >>, la donna si
meravigliò udendo quell’affermazione.
<<
Quindi? >>, la esortò Crystal,
sperando che mettesse a freno la sua curiosità. La donna
smise di porle domande
e le indicò in quale luogo si trovasse la casa di Gaius.
Crystal
ringraziò e si dileguò, facendo
fatica a raggiungere il luogo indicato, vista la folla.
Ripensò a quella donna
e al fatto che l’avesse scambiata per un ragazzo. Come
avrebbe potuto darle
torto? I suoi abiti erano rigorosamente maschili. Lei era molto esile e
piuttosto bassa, nessuna forma era pronunciata abbastanza da poter
esser notate.
Portava i capelli a metà collo, erano castani e gli occhi
dello stesso colore.
Quando
fu quasi vicina, gettò un’occhiata alla piazza
principale, luogo di particolare
attenzione. Notò due ragazzi, che si stavano fronteggiando.
Uno era mingherlino
e dai capelli neri, aveva degli occhi blu bellissimi, quasi magici.
L’altro era
più muscoloso, i capelli erano biondi e gli occhi di un
azzurro intenso. Il
primo, con fatica, cercava di schivare gli attacchi del secondo, che lo
attaccava senza farsi scrupoli. Li osservò per
pochi secondi, e poi scosse la
testa, borbottando: << uomini >>.
Continuò
per la sua strada e chiedendo un’altra
indicazione, arrivò davanti alla meta tanto agognata.
Bussò alla porta, ma
nessuno rispose. Ritentò, ma non successe nulla. Sospirando,
gettò lo zaino,
che aveva sulle spalle, sul pavimento e si sedette. Sicuramente il
medico di
corte era fuori e lei lo avrebbe dovuto aspettare. Non era carino
introdursi
senza permesso nelle case altrui.
Non
attese molto, che vide arrivare un
uomo anziano, in compagnia del ragazzo mingherlino, che aveva visto
battersi.
Si alzò in piedi e fece un inchino. << Salve
>>, si presentò, prima
che i due potessero proferir parola.
<<
Buongiorno >>, si fece
avanti il vecchio, << posso esservi d’aiuto?
>>, chiese, osservando
la fanciulla.
<<
Sì >>, Crystal annuì,
<< se voi siete Gaius, sì >>,
rispose, sorridendo.
<<
Ah >>, il ragazzo emise
un gemito di dolore, che attirò l’attenzione
dell’uomo e di Crystal.
<<
Ti fa ancora male? >>, l’uomo
poggiò le mani sulle spalle del ragazzo, che emise un altro
ululato, non appena
il vecchio iniziò a massaggiarle.
<<
Secondo voi? >>, chiese
ironico il ragazzo.
<<
E’ normale >>, s’intromise
Crystal, mentre i due la fissarono. << Il tuo fisico non
è abituato a
subire sforzi del genere >>, giudicò,
<< ti ho visto sai? Dai
movimenti sembra che tu non abbia mai impugnato una spada
>>, continuò
avvicinandosi a lui. << Permettete? >>,
chiese a Gaius, che incerto,
scostò le mani, che furono prontamente sostituite da quelle
di Crystal. Fece un
movimento con le dita, che fece guaire ancora una volta il ragazzo.
<< Lo
vedi? Sei un mucchietto di pelle ossa, dovresti rafforzare i muscoli,
prima di
impugnare un’arma del genere >>.
<<
Grazie >>, rispose offeso
il ragazzo, che mise su un broncio.
<<
Perdona la brutalità >>,
si scusò, continuando il massaggio, << non era
mia intenzione offenderti
>>, gli spiegò dolcemente, <<
volevo solo dirti di stare più
attento. Devi pensare alla tua salute, e non a sfidare prodi cavalieri
molto
più grossi di te >>.
Quest’affermazione fece suscitare una risata da
parte del vecchio.
<<
Avrei voluto vedere te
>>, rimbeccò il ragazzo, con voce cupa,
<< se ti avesse provocato
>>, continuò, osservando Crystal.
<<
Probabilmente >>, rifletté
la ragazza, << avrei fatto lo stesso >>
terminò con un sorriso.
Dedusse dalle parole del ragazzo, che anche lui l’aveva
scambiata per un uomo.
Non poté fare a meno di ridere. Era divertita da tutto
questo.
Il
giovane, nell’udire le sue parole,
sorrise. Crystal smise di massaggiargli le spalle e disse:
<< ora i
muscoli sono a loro posto. Nello zaino dovrei avere un unguento che ti
allieverà il dolore e… >>,
s’interruppe, accorgendosi che Gaius la stesse
fissando. << Se Gaius non ha nulla in contrario,
ovviamente >>, si
riprese, sperando di non aver in qualche modo offeso l’uomo.
<<
E’ sempre un piacere vedere un
cervello attivo e competente in quest’ambito
>>, dichiarò l’uomo,
suscitando gioia in Crystal, che disse: << grazie
>>.
<<
Gradite una tazza di tè?
>>, le domandò, << mi sembra di
aver sentito che voi dobbiate
parlarmi >>.
<<
Volentieri >>, accettò
Crystal.
Gaius
aprì la porta e la invitò a
entrare: << prego >>.
Crystal
entrò, seguita dal ragazzo.
Osservò quella grande stanza, estasiata. Era piena di
oggetti interessanti e
libri. Si soffermò particolarmente su questi ultimi,
immaginando di quanti
argomenti potessero trattare.
Gaius chiuse la porta e
tuonò al ragazzo:
<< Merlino, un po’ di ospitalità
>>.
<<
Eh? >>, mormorò Merlino.
Gaius
scosse la testa, sospirando.
Crystal rise. << Merlino >>,
sussurrò Crystal, << che nome
insolito >>, commentò, fissando
l’interessato, << però carino
>>, aggiunse.
<<
E il tuo qual è? >>,
chiese Merlino.
<<
Crystal >>.
<<
Anche il tuo è insolito
>>, le fece notare Merlino, ghignando.
<<
Okay, me la sono meritata
>>, ammise Crystal, sedendosi su una sedia.
<<
Da dove vieni? >>, le
chiese, curioso.
<<
Da Reef >>, rispose con
naturalezza Crystal, << è un po’
distante da qui >>, commentò,
<< non credo che tu lo conosca >>.
Merlino
scosse la testa.
<<
Reef, eh? >>, la voce di
Gaius, attirò l’attenzione dei due ragazzi.
<< Conosco quella città
>>, disse Gaius.
<<
Siete piuttosto noto lì
>>, gli comunicò Crystal, <<
quindi, questo non mi stupisce
>>.
<<
Ci sono stato un paio di volte
>>, confessò Gaius, intento a mettere a
bollire la caraffa. << Come
sta la regina Elizabeth? >>.
Crystal
sospirò. << Non bene,
purtroppo >>, disse con voce grave, << dopo
la morte del sovrano,
di rado appare in pubblico >>.
<<
E i figli? >>.
<<
Derek si occupava degli affari
del regno. La gente spera che la regina abdichi, viste le sue assenze.
Isabelle
è diventata la personale dama di compagnia di Elizabeth.
Trascorre tutto il suo
tempo con la madre, non la lascia mai >>,
spiegò. << Reef sta per
cadere in disgrazia, e dubito si risolleverà
>>.
<<
Mi dispiace >>, Merlino
abbassò lo sguardo.
Gaius
si sedette con loro. << E’
per questo motivo che siete… >>.
Crystal
comprese cosa stesse intendendo
Gaius, e scosse freneticamente la testa. << No
>>, dichiarò decisa,
<< assolutamente no >>.
<<
Allora perché sei qui?
>>, s’intromise Merlino. << Sei
qui per i festeggiamenti? >>.
Crystal
scosse ancora una volta il capo.
<< La cattura del drago e la liberazione dei praticanti
della magia non sono
un buon motivo per festeggiare >>, affermò
seria, << almeno non per
me >>, precisò.
Merlino
si sentì sollevato nell’udire le
sue parole, un gesto che non sfuggì a Crystal.
<<
Sapete che questo è un pensiero
che non dovrete divulgare, se tenete alla vostra vita >>,
le ricordò
Gaius, che serviva il tè in delle tazze. << Il
re non tollera
dichiarazioni simili >>, le fece presente.
<<
Non ho paura di questo
>>, sorseggiò il suo tè.
<< Solo che sono qui con un preciso scopo,
e voglio portarlo a termine >>, affermò,
fissando Gaius negli occhi.
<< E voi ne fate parte >>.
<<
In che modo? >>, Gaius si
fece serio.
<<
Desidero che m’insegniate il
vostro lavoro >>, disse Crystal, lasciando di stucco
Merlino. << E’
vero che sono una donna! >>, esclamò, facendo
andare di traverso il tè a
Merlino, che sputacchiò ovunque. Tossì e Gaius
gli diede un colpo sulle spalle
per aiutarlo a respirare.
Crystal
comprese il motivo per cui
Merlino si fosse affogato, ma non ci fece caso e continuò il
suo discorso:
<< ma io voglio imparare a essere un bravo medico
>>.
Gaius
fece guizzare lo sguardo da
Merlino a Crystal, che lo guardava intensamente, nella speranza di una
sua
risposta, che non venne. A parlare fu Merlino, che con occhi sbarrati
guardava Crystal.
<< T-tu, cioè v-voi…
>>, balbettò, cercando acquisire un tono
più
formale, << siete una ragazza? >>, lo disse
come se fosse una cosa
impossibile.
<<
Lo so >>, la voce di
Crystal fu cordiale, ma allo stesso tempo calcata. << So
che il mio
aspetto fa sembrare tutto l’opposto, ma ti assicuro che sono
una ragazza, e
credimi >> abbassò lo sguardo, fissando il
contenuto della sua tazza,
<< delle volte mi piacerebbe essere il contrario
>>.
<<
Non dubito di questo >>,
asserì Gaius, infastidendo leggermente la fanciulla.
<< Anche se ho un’età
veneranda, so riconoscere una ragazza, anche se tenta di mostrare
l’opposto
>>.
<<
Non era mia intenzione >>
si giustificò Crystal, << comunque, a voi la
scelta >>.
<<
Il coraggio non vi manca
>>, giudicò, << ma non credo che
vi aiuterà nella vostra impresa
>>.
<<
Quindi è un no? >>,
chiese Crystal, innervosita.
<<
Tuttavia >>, Gaius la
ignorò, << la vostra determinazione va oltre
le convenzioni sociali,
perciò, sarò ben disposto ad aiutarvi
>> concluse. << E mi
dispiacerebbe sprecare un talento come il vostro >>,
aggiunse con un
sorriso mesto.
Crystal
balzò dalla sedia dall’euforia e
si fiondò sul vecchio, abbracciandolo. Gaius
arrossì e tentò di liberarsi
goffamente della fanciulla. << Grazie di cuore
>>, mormorò,
lasciando esterrefatto Merlino, che guardava la scena con la bocca
spalancata.
<<
Merlino >>, lo chiamò
Gaius, che era riuscito a sciogliere quell’abbraccio.
<< Credo proprio
che tu debba dividere il tuo giaciglio con qualcuno >>.
<<
Cosa? >>. Merlino divenne
tutto rosso, persino le orecchie si colorarono. Crystal rise e
affermò:
<< per me non ci sono problemi >>.
<<
M-ma >>, tentò di dire
Merlino, << voi siete una donna >>, le
ricordò, con un filo di
voce.
<<
E allora? >>, chiese lei
con indifferenza, << dov’è il
problema? >>. Merlino aprì la bocca,
ma Crystal non gli diede il tempo di parlare. << Sta
tranquillo, so
difendervi >>, lo rassicurò, <<
quindi, se mai una notte tu uscissi
“fuori di testa” >>, nel pronunciare
le ultime parole, soffocò una
risata, << non mi farò problemi ad attaccarti
>>, terminò il suo
discorso con una tranquillità, che lo fece rabbrividire.
<< Ah >>,
aggiunse, << io sono soltanto Crystal, perciò
rivolgiti a me come se
fossi una persona qualunque, capito? >>.
<<
Cristallina >>.
<<
Chiamami di nuovo così e sarai
tu a doverti preoccupare di un attacco notturno >>.
Ciao
a tutti, ho presentato una nuova
fan fiction. Spero sia di vostro gradimento. Allora vi darò
alcune precisazioni
sul capitolo iniziale: Crystal è una ragazza molto semplice,
non bada molto a
quello che è esternamente. Per lei conta di più
quello che nel cuore. Il nome
Reef l’ho inventato perché non sapevo che pesci
pigliare (xD) e infine… beh…
ancora non avete visto niente. So che Merlino sembra molto coinvolto in
questo,
ma non sarà lui il co-protagonista di questa storia,
e… basta ho detto troppo.
Se volete scoprire cosa succederà, leggete il prossimo
capitolo e se vi va
lasciate qualche critica.
Kiss
kiss.