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Autore: Dragon Shiryu    31/10/2011    3 recensioni
Cosa potrebbe pensare una persona che, nel ballo scolastico dedicato ad Halloween, rimane in disparte non per sua volontà?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Artie Abrams
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dancing with myself


Nonostante trucchi e vestiti strambi che potrebbero far impazzire di gioia ogni persona, eccomi qui ai lati della palestra, questa sera stranamente illuminata e decorata di scuro, mentre osservavo con gli bulbi oculari (grazie anche all'aiuto dei miei neri occhiali) tutti i ragazzi della McKinley High radunati proprio in questo particolare giorno.
É Halloween.
E ognuno si è divertito ad indossare i più eccentrici abiti da carnevale che giacevano negli armadi dalle loro ultime feste di carnevale e che avevano la capacità di richiamare qualche creature leggendaria: dalle streghe ai licantropi fino ai vampiri, erano tutti lì, perfino i miei amici del Glee Club, a ballare scatenati in mezzo alla pista tutti i generi di balli esistenti sotto le luci colorate.
Ma poi guardai sconsolato le mie gambe ferme su questa maledetta sedia a rotelle e iniziai a sognare di trovarmi anche io lì al centro degli studenti.

"When there's no one else in sight
In the crowd, lonely night
Well I waited so long
For my love vibration
And I'm dancing with myself"

Senza neanche una ragazza a farmi compagnia, visto che oramai la storia d'amore con Brittany è giunta al capolinea per un mio stupido errore, decisi di isolarmi da quel contesto e, chiudendo le palpebre dei miei occhi, dipinsi con la testa il ritmo della musica, stampando nella mia mente il sogno di potermi alzarmi da questa prigione di metallo e, con sorpresa di tutti, di essere il capo-animazione...
Di poter essere per una sera un perfetto coreografo, come è accaduto qualche tempo fa nel centro commerciale sulle note di "Safety dance" degli Men Without Hats.
Essere per gli altri un vero maestro di ballo.
Ma, purtroppo, la realtà era ben diversa.
Se non fosse stata per l'esibizione iniziale delle Nuove direzioni , peraltro neanche prevista, sulle note della canzone portante del film d’animazione “Nightmare before Christmas”, ovvero“This is Halloween, sarei rimasto a casa...
Almeno lì sarei stato accanto ai miei parenti, non facendomi sentire solo!
- Hey Professor X, come mai qui in disparte? – e, senza che neanche me ne accorgessi, qualcuno mi fece portare alla realtà.
Ruotai la mia carrozzella di qualche grado, accorgendomi che, accanto a me, si era fermato un Puck assetato, tanto da prendersi subito un bicchiere di ponce, intento a riprendere fiato dopo aver ballato con mezze cheerleader dell'istituto scolastico.
Decisi di ignorarlo, rivolgendo ancora una volta lo sguardo verso la pista.
- Nel Glee hai dato prova che neanche una stupida sedia a rotelle può fermarti.... e adesso? – alzò un po’ la voce accorgendosi del mio gesto - Non vuoi unirti a noi?
- Puck... - e lo guardai molto serio - Quando siamo sul palcoscenico siamo solamente in pochi, ma d'altra parte ci conosciamo tutti. Ma qui cosa possiamo ottenere?
-Un po’ di notorietà, forse? - e sorseggiò un po’ di bibita dal suo bicchierino di carta.
- Non credo proprio… - e abbassai subito lo sguardo – Ho notato che voi siete ignorati da tutti gli altri liceali, ma io, un ragazzo sulla sedia a rotelle, non passerei inosservato, ma anzi… percepirei delle voci maligne su di me!
- E questa sensazione da dove esce?
- Hai visto come ci trattano tutti i giorni? E questo solamente perché siamo membri del Glee Club…
- Non devi dire così…. bisogna farsi coraggio! Lo dice ad ogni lezione perfino il professor Shuester, te ne sei forse dimenticato? - e sentì il tipico rumore del drink lasciato con forza sul tavolo - E poi tutti dovranno vedere il tuo bellissimo costume da zombie!

"Oh dancing with myself
Oh dancing with myself
Well there's nothing to lose
And there's nothing to prove
I'll be dancing with myself"

- Ti ringrazio per i complimenti al mio vestito, ma preferisco rimanere qui senza che nessuno possa tirarmi addosso qualche bevanda o, peggio ancora, spettegolare su di me anche se faccio parte della squadra di football…
- Fa’ come credi... ma sai benissimo che, se avessi bisogno di noi, ci troverai qui. Intesi?
Risposi con una semplice mossa di affermazione con la mia testa, per poi vederlo allontanarsi con lo scopo di abbordare, anche se inutilmente, altre ragazze.
Decisi perciò di continuare di fissare gli altri delle Nuove Direzioni, i quali, avendo sui loro visi un sorriso ben stampato, non apparivano preoccupati, almeno per una sera, di venire bersagliati da qualche granita o altro.
Tutti tranne me.
É stato frustante rimanere qui fermo ed immobile senza poter far nulla.
E questa cosa faceva scorrere la rabbia nelle mie vene!

"So let's sink another drink
'Cause it'll give me time to think
If I had the chance
I'd ask the world to dance
And I'll be dancing with myself
I'll be dancing with myself"

Mi avvicinai con la carrozzella alla tavola imbandita tentando inutilmente di prendere un bicchiere di quel punch rosso che Puck aveva consumato qualche istante prima: allungai così il più possibile il mio braccio, cercando ovviamente di non cadere per terra, ma mi accorsi che nessuno auspicava ad aiutare questo piccolo zombie in difficoltà.
Peccato…
Desideravo bere qualcosa per dimenticare questa noiosa serata, visto che tutti quelli che consideravo amici mi avevano abbandonato a questo destino solitario, compreso il professor Schuester, impegnato ad osservare qualche movimento sospetto di Sue Sylvester, convinto che l’insegnante volesse sabotare la nostra opening act.
Ma, stranamente, non è stato così.
Non aveva neanche bisogno di mascherarsi visto che, con la sua espressione del viso, sembrava che lei e una strega cattiva fossero una cosa sola: entrambi adatti a spaventare la gente, era già in tema con la festa!
Rinunciai definitivamente a prendere un bicchiere, così, guidando con le mie mani la mia carrozzella con le sue piccole ruote colorate che si mischiarono con le luci sul pavimento, mi allontanai da quella palestra rumorosa per dirigermi verso l’uscita.
Nessuno tentò di fermarmi...
Pensai che nessuno si fosse accorto della mia lontananza…
Osservai attentamente tutte le decorazioni a tema sulle pareti dei corridoi dell'istituto, più di ogni altra cosa zucche e pipistrelli fatti coi cartoni colorati, per lasciarmeli tutti alle spalle non appena transitai l'atrio, quella sera stranamente aperto.
E anche nelle strade si respirava quell’atmosfera, in particolar modo le risate dei bambini, anche loro camuffati in modo strano, i quali correvano di casa in casa per farsi avere dai padroni di casa dei cioccolatini o qualche altra leccornia, per la gioia dei dentisti che dovranno curare poi le loro carie.
Fu così divertente vederli scorazzare sui marciapiedi con le loro gambe, proprio come me prima di aver quel brutto incidente con mia madre a 8 anni, e a scappare non appena c’era qualche vecchio scontroso con una faccia da far paura pronto ad inseguirli e a malmenarli con loro bastone da passeggio.
Questo è Halloween.
Ed io, quando arriverò a casa mia, canterò e danzerò da solo nella mia stanza, come ogni giorno della mia esistenza da paraplegico.


NOTA: I pezzi della canzone provengono da “Dancing with myself” di Billy Idol.
  
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