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Autore: Light Lynx    31/10/2011    1 recensioni
un ragazzo con incredibili capacità, un uomo misterioso che cerca di aiutarlo.
il pokèmon a nove code è il protagonista di questa storia
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
- Questa storia fa parte della serie 'Creepy pasta Pokèmon'
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Nel lontano regno di Goregon, una regione che confina con tutte la altre regioni pokèmon, non c'è distinzione tra pokemon e allenatore.
All'età di 10 anni a bambini hanno nei laboratori, scelgono il DNA di un pokèmon e si fondono ad esso.
Questa è la storia di Nik, un ragazzo speciale, ma anche molto, molto sfortunato.
La sua storia inizia molti anni fa, nella regione di Goregon. Nik il giorno del suo 10 compleanno andò al laboratorio pokèmon accompagnato dai suoi genitori. Vivevano in una città molto distante dal laboratorio, a circa 1 ora di volo. Suo padre si offrì per accompagnarlo. Per la legge di quel modo i pokèmon esistevano, ma anzi che essere tenuti in pokèball scomponevano il loro DNA e lo fondevano a quello del loro allenatore, così che esso potesse mantenere la forma umana ma avesse i “particolari” del pokèmon, ad esempio se ti trasformi in un charizard ti spuntano le ali, la coda, gli occhi e i denti mutano, i sensi si affinano e ottieni tutte le abilità del pokèmon.
Il padre di Nik con questo metodo si trasformò con il DNA di un pidegeot, e insieme volarono felicemente per circa 1.30h per poi arrivare al laboratorio.
Arrivati Nik era impaziente, voleva il suo primo pokèmon a tutti i costi, per iniziare il prima possibile a padroneggiere quel potere meraviglioso de DNA, chiamato gijinka.
Nik e suo padre entrarono e il professore li accolse con un gran sorriso, fece strada a Nik e gli mostrò gli starter che aveva a disposizione. Erano 15, erano tutti i 3 starter provenienti da tutte le 5 regioni.
Nik era indeciso, avrebbe voluto averli tutti per se, ed è lì in quel momento che il suo potere unico uscì alla luce.
Nik aveva l'incredibile capacità di usare il DNA del pokèmon che aveva davanti senza fondersi ad esso. Questo potere veniva chiamato pokèmorph. Era un potere raro e potente, si diceva che chi lo possedesse, se si fondeva a un pokèmon raggiungeva potenza sovrannaturali, tanto da poter spostare una montagna solo guardandola.
Il professore spaventato dal potere del piccolo bambino che aveva davanti, gli offrì tutti i pokèmon ed egli accettò, si fece importare da altre regioni delle pokeball dove tenere i suoi pokèmon e inziò il suo viaggio.
Il viaggio durò circa 4 mesi, in qui Nik riuscì a battere tutte le palestre e la lega, ma ciò che più stupisce della storia di Nik è ciò che successe al professore.
Infatti il prof., essendo stato lui a scoprire per primo il potere di Nik, senza volerlo durante la sua prima trasformazione lo guardò negli occhi, e da quel giorno: solo incubi durante la notte, allucinazioni durante il giorno, malattie incurabili, solo questo per il povero professore. Lo stesso accadeva a tutte la persone che guardavano negli occhi Nik.
Nik questo lo sapeva, era triste e arrabbiato per questo, anche se girava con degli occhiali chiunque lo guardasse tempo poco moriva. Nik voleva farla finita, con quello schifo di vita (citazione GemBoy).
Dopo aver battuto la lega vagò per la regione di Goregon in cerca di qualcuno che lo capisse che lo aiutasse, infatti un giorno...
-Vieni piccolino cosè che ti affligge?- Nik camminava tranquillo, come al solito triste, ma tranquillo, quando questa frase interruppe il suo passo.
Era in un bosco, leggermente fuori dal sentiero segnato per evitare di incontrare gente, un uomo avvolto in un mantello nero era seduto ai piedi di un albero.
-non mi guardare- lo implorò Nik,
-perchè, sei forse tu il pokèmorph di qui si parla tanto in giro?-
-e se anche fosse?-
-niente, lo stò solo cercando, vedi ragazzino, anchio sono un pokèmorph, ho il potere di uccidere con lo sguardo e di fondermi con un pokèmon senza avere il suo DNA-
-e perchè lo cerchi?-
-voglio dargli una cosa-
-cioe?-
-che bambino curioso che sei... te lo dirò solo perchè mi stai simpatico e perche sei tu il pokèmorph-
-non sono io-
-oh sì invece, mi stai gurdando da tutto stò tempo e non sei ancora morto, mentre quell'allenatore laggiù che ci ha visto parlare è morto già da qualche minuto-
Nik si girò a guardare, era vero un allenatore era accasciato contro un albero senza sensi, morto.
-che vuoi darmi allora?- riprese Nik.
-un pokèmon che ti farà capire che servi a qualcosa amico- l'uomo si alzò e si tolse il mantello nero, -io sono Gerard piacere di conoscerti fratello-
-Nik piacere mio, ma che cosà di speciale questo pokèmon?-
-non puoi fonderti con lui, anche se lo volessi
-e che mi servirebbe fondermi con un pokèmon?-
-decuplicheresti la tua potenza, semplicemente- disse Gerard facendo strada a Nik nel bosco.
Presto arrivarono a una radura, l'odore di bruciato aleggiava nell'aria e i segni di un falò erano ben visibili.
-qui è dove vivo- disse Gerard -sai credo che tu sia l'unico essere esistente uguale a me su questo piccolo pianeta, non trovi?-
Nik annui poco convinto.
-bene, ninetales vieni avanti ti devo far conoscere una persona-
un meraviglioso ninetales argentato si fece avanti. -è shiny- disse Gerard, -per questo non possiamo fonderci totalmente con lui-
Nik guardava la meravigliosa volpe, la guardò negli occhi, e senza volerlo si fuse ad essa.
E suoi occhi divennero rossi come le fiamme. Nik non riusciva a togliere lo sguardo dal
pokèmon, poi all'improvviso disse -Gerard, alla tua affermazione di prima... no non credo che noi due siamo gli unici su questo mondo ad avere il potere pokèmorph, IO SONO L'UNICO-
disse scaraventandosi contro l'ignaro Gerard.
Nik gli squartò il petto, stranamente la trasformazione in ninetales non spariva, prese gli organi di gerard e li butto sul fuoco, poi se li
mangiò, con il sangue del povero gerard spense il fuoco poi, fece la cosa che determinò la sua fine.
Tentò di fondersi totalmente a ninetales.
La trasformazione riuscì, sentiva il potere scorre in lui.
Il meraviglioso pokèmon lo stava guardando, a Nik non piacevano i suoi occhi gentili, si scaraventò sul pokèmon e lo fece a pezzi, poi nel silenzio e nel buio mangiò la sua carcassa.
Nik sentì un rumore tra i cespugli, un agente della polizia sentendo rumori sospetti si avvicinò alla radura. Nik lo guardò, e l'agente guardò lui. Il povero poliziotto prese fuoco, fiamme argentee lo avvolsero. Nik guardava tutto con il sorriso sulla faccia, le fiamme si riflettevano nei suoi bulbi oculari, gli urli di dolore della povera persone squarciavano l'aria.
Nik era felice, per la prima volta dopo la sua partenza era felice. Ma nella sua testa risuonavano le parole di Gerard, Nik non lo aveva mai guardato in faccia, aveva i capelli turchini e un tatuaggio vicino all'occhio (sì è Gerard di fairy tail o meglio mystogun di fairy tail cioè (spoiler sulla serie) la controparte di gerard in edolas non che legittimo erede al trono).
Le sue parole erano calme e semplici, come la prima volta -un pokèmon che ti farà capire che servi a qualcosa amico-, poi una voce si sovrappose a quella di Gerard, una voce femminile, una voce che diceva: -sai a cosa servi?-
-No- rispose Nik
-Tu servi per amplificare la sintonia tra pokèmon e umani-
-ma se riesco solo ad uccidere...-
-tu uccidevi perchè volevi uccidere, tutti quelli che non credevano in te morivano, pokèmon e persone-
-e perchè me lo hai detto solo ora?-
-prima non me lo avevi chiesto...-
Poi la voce scomparve e Nik ritornò se stesso, non era più fuso con ninetales, ma le sue parole ancora aleggiavano nell'aria, e venivano portate via dal vento.
Si guardò intorno, un mucchio di cenere era nello stesso punto in qui prima c'era il poliziotto, i cadaveri di Gerard e ninetales erano ancora lì e da entrambi usciva ancora del sangue.
Nik sentiva una strana sensazione in se, si guardò.
Aveva ancora le code di ninetales.
Chiunque lo guardava da quel momento, o qualunque cosa lui guardasse veniva arsa viva.
“basta” pensò “basta, non voglio più uccidere non ci riesco”.
La foresta stava andando a fuoco, da esse si levavano gli urli di disperazione degli allenatori che si trovavano lì per caso.
“basta” continuava a pensare Nik.
Senza pensarci volse lo sguardo a una montagna lì vicino che si distingueva in lontananza, esse prese fuoco. Riluceva nel buio della sera come un falò.
Con tutta la sua forza di volontà e con i poteri che ancora aveva in sé, sollevò la montagna e la portò su di sé.
Aspetto qualche minuto, il tempo di rimanere senza energia, e lasciò cadere l'enorme roccia su di sé.
Le fiamme scomparvero, e i segni dell'incendio tempo poco scomparvero.
Il governo per sicurezza nazionale non vole far divulgare la notizia di quello che da lì in poi venne chiamata il “ragazzo con le code di ninetales”.
Il passato il presente e il futuro di Nik, tutti seppelliti in un archivio del governo.
Tutti scomparsi in un incendio...

   
 
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