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Autore: bluephoenix    31/10/2011    0 recensioni
Salve, mi chiamo Audrey e ho quasi 15 anni.
Ho scritto questa FF su di loro perchè loro mi fanno stare meglio anche quando sto già bene.
Questa storia inizierà soprattutto con la mia storia senza i Mars, che si faranno strada più avanti.
Spero vi piaccia,
Audrey.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sbrigati Emma, continuando così perderai il tuo esame! Ricordatelo solo, se arrivi in ritardo e per qualche ragione non vieni promossa, puoi dire addio al tuo viaggio". Apro gli occhi, guardo la sveglia, guardo mia madre e riguardo la sveglia.
"Merda, è impossibile! AMMUTINAMENTO!"
"Piantala di offendere la sveglia e fila a vestirti che poi, forse, ti do' uno strappo fino a scuola" dice mia madre uscendo da camera mia. -Stupida, al mio ritorno sarai morta. ATTACK- bisbiglio contro la sveglia cercando di tirarle dei pugni per farla cadere. Ovviamente sono mezza addormentata e finisco solamente per far cadere la pila dei libri dal mio comodino.
"Emma, ti decidi a venire in cucina a mangiare colazione?" sento arrivare da mia madre. -Probabilmente si è arrabbiata, pazienza- penso.
Corro a vestirmi e di tutta fretta mangio l'uovo che mia madre mi ha preparato.
"Allora, sei pronta? -dice mia madre- abbiamo grande fiducia in te"
"Non ti preoccupare, puoi dire a papà che compri già i biglietti, quel viaggio è mio. A proposito, viene anche Luca? Tanto nonna non può guardarlo, quindi.." dico.
"Certo, saremo io, tuo padre, te e tuo fratello. Perfetto no?"
"Ottimo ma'. A più tardi" dico correndo giù per le scale e uscendo dal condominio.

Esame, che parola grossa. Dovevo solamente dare lo scritto di matematica e poi avrei finito.
Non è che io sia stata un genio a scuola, ma in matematica e geometria analitica me la sono sempre cavata. Per questo riuscii a prendere 9 all' "esame" e per questo i miei genitori mi premiarono con una felpa dei miei adorati 30 Seconds to Mars e una cena fuori.

Anche se erano soltanto le 19, nel cielo splendevano miriadi di stelle che mi facevano sognare di far parte di un altro mondo, e perchè no, di un altro universo.
"Ehi bella addormentata nel bosco, sei bellissima stasera" dice mio padre entrando in camera mia ed avvicinandosi a me.
"Non dire cavolate, è quella luna che fa sembrare tutti più belli stasera. Perfino Luca sembra un bambino normale e non un mostro" dico io indicando quella sfera bianca e luminosa che ci guarda dalla finestra.
"Sai che ti sei meritata proprio questa serata? Ci hai resi proprio felici, sai. Stavo appunto pensando a quale università farti frequentare i corsi, perchè tu sei veramente bravissima.."
"Dai, smettila! -dico ridendo- faccio solo la seconda superiore, di quale università vuoi parlare?" scoppiamo a ridere e io arrivo quasi alle lascrime, felice come sono.
"Comunque la mamma, io e tuo fratello ti aspettiamo al cancello in macchina, vedi di fare in fretta" sussurra mio padre facendomi l'occhiolino, alludendo al mio gesto scaramantico prima di ogni verifica. Quando mio padre esce e sento sbattere la porta, scrivendo sul mio blog della magnifica serata che mi aspetta, vado in bagno a mettermi la collana dei miei sogni e delle altre echelon, arrivata poco tempo prima dallo store ufficiale: la Triad.
-E' bellissima, pare che luccichi- penso guardandomi allo specchio. Passo un velo di trucco sui miei grandi occhioni verdi e, con le ballerine ai piedi e con uno splendido vestito color crema, scendo le scale il più lentamente possibile, cercando di afferrare tutte quelle splendide emozioni che in quel momento provavo e renderle così, per sempre mie.

"Dove mi volete portare a cena? In un posto speciale, mi raccomando!" dico a mia madre che sorride pensierosa nel posto accanto al mio.
"Puoi star certa che non rimarrai sorpresa del posto" fischietta sincero mio fratello dal posto di fianco al guidatore.
Sorpresa dico: "Ma come, quel nano di 5 anni lì davanti sa già tutto e io no? C'EST PAS POSSIBLE!"
"Rilassati. Ecco, siamo arrivati" dice mio padre scendendo dalla macchina.
"Ma papà, -dico guardando fuori dal finestrino- qua siamo di nuovo a casa".
"Esattamente tesoro! La tua festa è proprio qui" risponde ridacchiando mia madre.
"Qual'è il posto dove non si paga il conto? Ma qui, a casa! Lo sapevo, avrei dovuto aspettarmelo -dico, ridendo tutti e quattro in coro- però..chi c'è in casa? Vedo qualcuno muoversi dietro le tende.." dico restando perplessa.
"Ma no, non mi risultava che dovesse venire qualcuno" spiega tranquillo mio padre che guarda sospettoso mia madre.
Temendo il peggio, corro su per le scale e spalanco la porta. Nell'ombra scorgo tre figure a me care, ma di cui non riesco subito a centrare l'identità. Tutto ad un tratto viene accesa la luce, e io vedo..non ci posso CREDERE.
  
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