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Autore: dalialio    31/10/2011    8 recensioni
Tony si avvicinò alla sua scrivania sbuffando pesantemente. Ziva e McGee non ci fecero caso più di tanto – era una consuetudine che DiNozzo fosse di cattivo umore il lunedì mattina -, ma, una volta tanto, sapevano qual’era l’esatto motivo del malumore del collega.
Halloween non era esattamente la festa preferita di Tony.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dolcetto o scherzetto?
I personaggi presenti nella storia sono tutti di proprietà di Donald P. Bellisario; questa storia non è stata scritta con alcuno scopo di lucro.




Questa storia è una cavolata che ho scritto per Halloween. Per adesso non me la sento di dire altro e lascio stabilire a voi se questa storia vale qualcosa oppure è davvero una cavolata per la quale io meriterei il linciaggio.
Buona lettura! :)



Dolcetto o scherzetto?




Tony si avvicinò alla sua scrivania sbuffando pesantemente. Ziva e McGee non ci fecero caso più di tanto – era una consuetudine che DiNozzo fosse di cattivo umore il lunedì mattina -, ma, una volta tanto, sapevano qual’era l’esatto motivo del malumore del collega.
Halloween non era esattamente la festa preferita di Tony.
“Oh, al diavolo!”, esclamò DiNozzo, contrariato. Sgarbugliò la tastiera del suo computer dalla ragnatela sintetica che qualcuno aveva disteso sulla sua scrivania; poi si sedette sulla sedia girevole, solo per alzarsi due secondi dopo e lanciare addosso a McGee la tarantola di plastica che aveva schiacciato con il sedere.
“Ehi!”, si lamentò Timothy, scansando l'animaletto. “Non prendertela con me, Tony. Quella non è opera mia!”.
“Ah no, Mc-dolcetto-o-scherzetto?”. Tony si rivolse al collega in tono duro. “Questa stupida festa non ti manda in fibrillazione come un bambino il giorno di Natale? O, meglio, il giorno di Halloween?”.
Tim scosse la testa, sfoderando un sorrisino di vittoria. “No”, rispose, deciso. “Quella è Abby”.
“Ah!”, esclamò DiNozzo, ancora irritabile. “Quella ragazza! Sa essere dolce e carina, ma quando ci si mette...”. Non finì la frase, incapace di trovare una conclusione a causa del nervosismo.
“Andiamo, Tony!”, rise Ziva. “Non dirmi che da piccolo non andavi anche tu di casa in casa a fare ‘biscotto o scherzetto?’!”. La donna era parecchio divertita dalla reazione di DiNozzo all’iniziativa di Abby di addobbare l’ufficio con ragnatele, scheletri di plastica e altro per ricordare a tutti che era Halloween. Non poteva non provare una certa soddisfazione nel vedere Tony seccato: era una sorta di vendetta per tutte le volte che era stato lui a infastidirla.
“Si dice ‘dolcetto o scherzetto’, Ziva”, le rispose Tony scontrosamente. “E comunque sì, lo facevo. Ma ero un bambino, mi divertivo; ora, invece, mi rendo conto di com’è irritante quando i bambini suonano il campanello di sera, chiedendo le caramelle!”.
“Non puoi prendertela con i bambini”, replicò McGee al collega. “Sono così carini quando si mascherano per Halloween da fantasmi o mostri!”.
“Esatto, sono dei mostriciattoli!”, esclamò DiNozzo. “Così come Abby, che sembra essersi divertita ad addobbare questo posto come l’antro di una strega”. Aprì le braccia ad indicare l’ufficio attorno a sé: ragnatele sintetiche erano posate ovunque; ad ogni gancio erano attaccati piccoli scheletri fluorescenti, pipistrelli di gomma, figure di fantasmi; su ogni superficie piana, una zucca di plastica con dentro una lampadina sghignazzava con un sorriso cattivo.
Era un incubo!
DiNozzo aprì il cassetto della scrivania, per controllare che ci fosse la sua pistola, e ne uscì fuori un serpente. Cacciò un urlo da femminuccia. Ziva e McGee erano piegati in due dalle risate.
Dopo aver constatato che il rettile era di plastica – e quindi inanimato –, Tony si alzò di scatto dalla sedia, con l’intenzione di dirigersi al piano di sotto.
“ABBY!”, tuonò, arrabbiato.
Ziva e Tim gli corsero dietro, volendo evitare che DiNozzo strangolasse la loro cara scienziata.




***




“ABBY!”.
La voce di Tony si incanalò nella tromba dell’ascensore, arrivando fino al laboratorio di Abby; ma la scienziata non si preoccupò del tono arrabbiato con il quale era stato pronunciato il suo nome: avrebbe fatto risultare ciò che stava progettando ancora più divertente.
“Allora”, disse, rivolgendosi all’uomo accanto a lei. “Quando arriverà Tony, non dovrai far altro che saltare fuori all’improvviso quando ti darò il segnale”.
“Ti prego, Abby!”, si lamentò l’altro. “Mi sento a disagio dentro... questo coso!”.
Abby ammirò il costume che lui aveva addosso. “Non c’è niente che non vada”, disse. “È perfetto, ti sta benissimo!”. Sentì che l’ascensore si era fermato e che le porte si erano aperte. “Dai, nasconditi!”, lo incitò, spingendolo sotto il tavolo.
In quel momento Tony entrò nel laboratorio e rimase immobilizzato nel vedere le condizioni della stanza. Era addobbato peggio del piano superiore!
“Abby, si può sapere che diavolo hai in mente?”, sbraitò, arrabbiato.
Abby non si scompose. “È Halloween, Tony, bisogna festeggiare!”, rispose con un sorriso. “Quindi scegli: dolcetto o scherzetto?”. Allungò un cestino a forma di zucca verso DiNozzo, che la fissò stralunato.
“Fai sul serio, Abby?”, esclamò, irritato. Notò che la scienziata era davvero seria, quindi fu costretto a rispondere: “Non ho niente da darti”.
“Allora scherzetto!”, urlò lei.
Quello era il segnale.
Gibbs uscì fuori da sotto il tavolo all’improvviso. Non disse niente – nemmeno un misero “buh!” come Abby gli aveva raccomandato – ma l’effetto fu quello che tutti si aspettavano.
Tony urlò di nuovo come una femminuccia, come quando, poco prima, aveva trovato il serpente nel cassetto. Ma quella scena risultò a tutti molto più divertente!
Quando Tony finì di gridare, si voltò e uscì dalla stanza velocemente, raggiungendo l’ascensore. Schiacciò furiosamente il pulsante di chiamata, sperando che la cabina arrivasse il più presto possibile.
Gibbs lo raggiunse, togliendosi la maschera da mostro che Abby gli aveva fatto indossare. Due sacchetti della spazzatura neri completavano il costume.
Tony si voltò verso di lui, paonazzo. “Posso accettare tutto, Gibbs: ragnatele, serpenti eccetera!”, esclamò. “Ma non riesco a sopportare che tu sia passato al lato oscuro di Halloween!”.
L’ascensore arrivò e Tony si fiondò dentro. Poi le porte si chiusero.
Tutti gli altri si trattennero a stento da rotolarsi per terra dalle risate.











*Nota dell'autrice che si trattiene da andarsi a nascondere sotto alla scrivania*

Sì, ne sono cosciente. Non so come ho potuto pubblicare una shot inecente come questa... ma mi sono messa in testa che dovevo assolutamente scrivere qualcosa su Halloween in questo fandom, quindi ho tentato la sorte e ho pubblicato questa cosa obbrobriosa.
Chiedo venia! *si prostra ai lettori*
Se siete arrivati fino a qua, vi prego di lasciare un commentino piccino piccino. Se la storia vi è piaciuta, non potrei essere più felice! :) se, invece, la trovate oscena, scrivetemi nella recensione a quale pena io debba essere sottoposta.
In un caso o nell'altro, auguro a tutti un buon Halloween!! :) :)
   
 
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