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Autore: ELIOTbynight    31/10/2011    3 recensioni
Non si sa mai cosa può succedere la notte del 31 ottobre con una banda di crucchi, un violento temporale, una creatura misteriosa aleggiante nel buio... e una penna in mano.
Genere: Comico, Horror, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*
“The Most Frightening Halloween Night Of Your Life”

she said.


 
Era una notte buia e tempestosa, la pioggia scendeva copiosa e i tuoni facevano sussultare chiunque ogni volta che nel cielo esplodeva un lampo. In un tetro castello dalle torri altissime e le guglie appuntite, si nascondeva una creatura mostruosa: il suo nome era …

- Tom Kaulitz!! Oddio, che paura!-

Mischiato alle risate di Gustav e Georg, nel salone rimbombò il rumore secco di una sberla, seguito da un altrettanto sonoro “ahi!”.

- E’ stata una pessima idea, quella di lasciarti rimanere a casa la notte di Halloween.- sbottò il ragazzo con le treccine con irritazione verso il fratello. - Non potevi andare a fare “dolcetto o scherzetto” come tutti i bambini della tua età?-
- Stai zitto, Tom!-
E la sberla venne subito restituita.

Gustav agguantò un’altra manciata di dolcetti dalla gigantesca ciotola al centro del pavimento del soggiorno, mentre gli amici …
- Primo, ci sono troppi suoni dolci nell’ultima frase e la mia lingua madre non lo prevede. Secondo, vuoi farmi diventare più grosso di quanto lo sono già??-
Sì, carissimo, perché nella mia storia stai per diventare un botolone ambulante.
- Senti, limitati a raccontare la notte più spaventosa della nostra vita e piantala di rompere le palle! Ma guarda te, anche la narratrice si intromette, adesso … -
Non appena ebbe pronunciato queste parole, un terribile tuono terrorizzò a morte Tom, che sobbalzò sul divano e sbatté la testa contro il muro.
- Aaah, che male!!- gridò lui. - Ma allora sei una stronza di prima categoria!-
Lo so, caro. Però sono io ad avere la penna in mano, perciò chiudi il becco.

Ad ogni modo, improvvisamente la luce iniziò a lampeggiare e in pochi attimi si spense. Georg chiese, sul punto di scoppiare un sacchetto di carta pieno d’aria alle spalle di Bill:
- Che cosa è successo? Un black-out?-
- Georg, ma sei un deficiente!!-
- No Bill, scusami, in realtà non volevo … AHIO!-
Gustav ne approfittò per arraffare tutti i dolci e nasconderli nelle tasche, poi disse:
- Dev’essersi fulminata la lampadina … Ma basta cibo, mi sono messo a dieta!-
Ingrasserai di nuovo, ciccione.

Il salone era illuminato dal bagliore esterno dei lampioni e del temporale, oltre che dagli addobbi fosforescenti appesi alle pareti, a forma di fantasmini e pipistrelli.
- Ma sono sciocchezze da bambini!-
Detto questo, Tom si rovesciò addosso l’intero bicchiere di coca cola ghiacciata che stava bevendo, in modo del tutto accidentale.
- E scusa, allora ce l’hai con me!!-
Sì, dolcezza, ma sappi che è stato tuo fratello a darti la gomitata che ti ha rovesciato il bicchiere.
- Ma io sono seduto dall’altra parte del divano, non ci arrivo a toccare Tom!-
Questo non lo decidi tu, checca isterica.
- Uffa, ti odio!-
Anch’io, tesoro.

Georg fu il primo ad alzarsi per cercare una torcia o una fonte di luce alternativa, ma dopo un passo inciampò su Gustav, seduto a terra, e rotolò sul pavimento con un tonfo.
- Ehi, ma io non ti ho fatto niente!-
Oh, scusa se per me scrivere è un divertimento.
Bill esclamò:

- Amico, ti sei fatto male?-
- Sì, e anche tanto!- fece il bassista. - Domani mattina sarò pieno di lividi … -
- Ma Gustav? Gustav, tu stai bene?- domandò Tom.
Piombò stranamente il silenzio. L’unico rumore percepibile era qualcuno che masticava sommessamente.
- Ragazzi, dove sono finiti i dolci?-
Nessuna risposta. Il boccone fu sonoramente ingoiato.
- Gustav??- esclamarono i gemelli.
Una vocina mormorò:
- Avevo la bocca piena … comunque sì, sto bene.-

Il chitarrista fece, indignato:
- Ma bravo, adesso siamo senza cibo e il divertimento è andato! Che Halloween sarebbe senza i dolci??-
La notte più spaventosa della tua vita, Tom.
- E taci, tu!!-
Non era questo che volevi?
- Sì, ma … uffa, ti odio!-
Anch’io, tesoro.

A quel punto, Bill cominciò a lamentarsi:
- Perfetto! Siamo senza luce, senza dolci, con una narratrice rompiballe … Cos’altro ci può capitare??-
Nella piena atmosfera lugubre dell’appartamento, dai suoi angoli più profondi e inquietanti, partì senza preavviso una serie di lamenti, strilli e rantoli che avevano un non so che di frusciante.
- AAAAAH! Aiuto, che cos’è?!?- strillò il cantante, muovendosi sul divano con agitazione. - Ho paura, ho paura, è la notte più spaventosa della mia vitaaa!!-
Tom intervenne, dicendo:
- Ma … è il mio!-
Tirò fuori dal tascone il suo cellulare, che si illuminava ad intermittenza, vibrava e riproduceva una suoneria strana.
- Idiota, è solo una canzone di Justin Bieber … - borbottò, stoppando. - Ma non l’ho messa io, questa suoneria! Non lo farei neanche sotto tortura!-
Scommettiamo?
- Scema, sei stata tu!!-
Scema, lo dici a tua sorella. Oh, scusa Bill.
- Ma vai a cagare!-
Risuonò subito in tutta la casa il rumore dello sciacquone del bagno.
Dicevi, caro?


- Ah, che liberazione … -
- Georg??-
- Che volete? Devo aver preso freddo e lo stomaco si sarà irritato!-
 Il piastrato mentiva: in realtà non aveva digerito le melanzane in salsa Kaulitz cucinate da Tom e aveva bisogno di espellerle al più presto, per non mettere in pericolo l’incolumità del suo intestino.
- Non è vero, sei un’infame!-
- Georg, amico … è così?- fece il chitarrista con voce rotta dal dispiacere.
- No, erano buonissime … cioè, insomma … -
- Stai dicendo che non sono un bravo cuoco??-
- Nooo!-
- Bell’amico che sei! La prossima volta vai a farla da Paolo!-
- Uffa … Narratrice, è tutta colpa tua! Ti odio!-
Anch’io, tesoro. Comunque, non ti sei dimenticato qualcosa?
- Come? Ah, sì!!-
Georg cercò a tentoni la zucca luminosa che si era portato, mentre nella quiete casalinga si avvertiva chiaramente il suono di Gustav che sgranocchiava un leccalecca.

- Che palle … - sbuffò Bill. - E meno male che doveva essere la notte più spaventosa della mia vita!-
La zucca fu trovata proprio in quel momento. Georg l’accese con un sorriso di trionfo e la mise per terra. Nella luce fioca che emanava si vide Bill in braccio a Tom, spaparanzati sul divano, in atteggiamenti decisamente ambigui.
Hai detto qualcosa circa la notte più spaventosa della tua vita, Bill caro?
- Questa la paghi … - disse lui, senza però staccarsi dal gemello. - Uhm … Tom, cos’hai sotto i pantaloni?-
L’altro diventò rosso sangue e si mise a fischiettare, accarezzando la schiena del fratello. Quest’ultimo fece un epico ovolollo dalla sorpresa, mentre Georg scoppiò a ridere:
- Oddio, non ditemi che Tom si è eccitato!! Fate vedere, fate vedere … -
Fece per prendere la zucca per vedere meglio, ma non la trovò più dove l’aveva messa. Con estremo disappunto, i tre videro Gustav morderla voracemente e metterci le mani sopra per afferrarla e tenerla ferma, facendola lampeggiare.
Il biondo, sentendosi osservato, lasciò perdere la zucca e si fece da parte. Ruttò discretamente e sussurrò:
- Bastarda, se ti tolgo quella penna di mano … -
Te la faccio mangiare, mon cheri.
- Ti odio!-
Anch’io, tesoro.
- Basta, non ne posso più!!- esclamò Tom. - Voglio un Halloween decente! Voglio smetterla con tutte queste baggianate!-
L’hai voluto tu.

Improvvisamente, la finestra si spalancò. La pioggia batteva con prepotenza e in pochi istanti aveva già oltrepassato il davanzale e bagnato metà stanza. Il vento era forte e gelido, il cielo era nero.
Bill rabbrividì e si alzò in piedi, poi balbettò:
- Chiudete la f-finestra … p-presto!-
Georg, il più vicino, si diresse verso le ante di vetro per chiuderle, ma un inaspettato scricchiolio lo bloccò.
- Avete sentito?- fece con sospetto.
Il rumore proveniva dalla camera di fianco, quella da letto. I quattro si girarono all’unisono verso essa e videro che la porta si stava aprendo da sola. Dentro era buio, logicamente, ma per qualche strano motivo quell’oscurità fece venire loro i brividi.
Gustav disse, cercando di tranquillizzare se stesso e gli altri:
- Ah, è la porta. Si sta aprendo per via del vento … -
Ma proprio un secondo dopo, la finestra si chiuse di botto, spinta da una corrente d’aria contraria. Restò così immobile con il temporale che fuori impazzava, intanto i ragazzi trasalirono.
- Che succede?- sussurrò Tom, alzandosi in piedi come gli altri.
Nella quasi completa assenza di luce della sala, i quattro riuscirono a scorgere nella camera da letto un vago luccichio. Si muoveva confuso; a volte con scatti veloci che mettevano paura e a volte lentamente, come se fosse in agguato, in un certo senso.
- Cos’è quello??- ululò Bill, stringendosi al braccio del fratello. - Ragazzi, cos’è quello? N-non mi piace c-come si muove … Sta-sta venendo verso di noi?!-
E infatti la lucina sembrava avvicinarsi al gruppo in maniera inquietante.
I ragazzi si fecero vicini l’uno all’altro, senza proferire parola. Erano stupiti: possibile che …? No, tutto ciò non aveva senso. Era solo un’impressione o forse stavano solamente sognando.
Un tuono violento scoppiato nella tempesta li spaventò e fermò il loro pensare. Un terrore mai provato prima si impadronì di loro.
- Narratrice, se questo è uno scherzo, è di pessimo gusto!!- esclamò Georg, agitato quanto gli amici.
Un lampo di luce bianca lampeggiò nel punto dove stava la strana scintilla sulla quale puntavano gli occhi ormai da minuti e lasciò intravedere nell’oscurità … un occhio. Nero nel suo sfondo bianco, spalancato e con una pupilla rossa come il fuoco.
Lanciarono tutti un breve grido di paura. Non avevano mai visto qualcosa di simile! Quella cosa si muoveva viscida come un serpente ed era quasi ai loro piedi. Fissarono quell’entità terrorizzati, tremando e sentendo un grosso buco nello stomaco.
Un fulmine cadde ancora e il suo bagliore penetrò attraverso la finestra. In quella frazione di secondo in cui la stanza fu illuminata, i quattro poterono vedere di cosa si trattava e impallidirono dallo sgomento, per poi cominciare a urlare.
Quella cosa che avevano visto er … eRA Un-¥××
 

*
 Fanculo, mi è finito l’inchiostro nella penna.
- Ti sta bene, bacuccaaaa!-
Stai zitto, Tom. State zitti tutti. Smettetela di ridere!
- Tu pensavi veramente di scrivere la notte più spaventosa della nostra vita, eh??-
Beh, qualcosa mi è riuscito bene. Gustav, per esempio, è diventato un botolone ambulante come previsto.
- Oddio, guardate! Gustav è grossissimo! Sembra Babbo Natale senza barba!!-
- Taci, Georg … altrimenti mi siedo su di te!-
E il finale mi stava venendo proprio bene, sì sì …
- Un momento, ragazzi. La narratrice avrebbe potuto continuare la storia comunque! Avrebbe potuto usare un’altra penna, aprire un documento al computer, usare le bozze del cellulare … -
- E piantala, scemo! Vuoi farci fare una brutta fine??-
Stai calmo, Tom. Non ne avevo più intenzione. Non posso scrivere una one-shot troppo lunga e … troppo cruenta. I miei lettori potrebbero uscirne traumatizzati.
- Cosa vorresti dire? Che fine ci avresti fatto fare??-
Ti ripeto che non posso descrivere scene troppo cruente.
- Cosa?? Ma ci vuoi così male??-
- Che ingrato che sei, Tom! La narratrice ci ha appena risparmiato da un destino … cruento!-
- Oh, è vero ...-
- Certo che sei un cretino, fratellone!-
- Taci, stupido!-
- Allora, signorina narratrice, grazie per averci riservato un finale più allegro!-
Prego, ma la prossima volta vedete di non farmi alterare, altrimenti potrei scrivere di un Georg drag queen o di un Tom divorato da un Gustav cannibale, mentre un certo Bill potrebbe finire in una fossa di serpenti a sonagli …
- NOOO!-
*

 
All’improvviso tornò la luce del lampadario e il luccichio che proveniva dalla camera da letto si rivelò essere nient’altro che l’occhio di un gattino nero randagio, fradicio come una spugna, che era entrato dalla finestra e che aveva raggiunto il salone con una zampa ferita.
- Oh, ma è solo un micetto!- esclamò Bill, sorpreso.
Sospirarono tutti di sollievo. Tom si avvicinò al gatto, che miagolò e fece per scappare via, ma inciampò. Il ragazzo lo prese e ordinò agli altri:
- Bill, prendi un asciugamano! Gustav, scalda un po’ di latte e Georg, fruga pure tra lo scatolame per vedere se c’è del tonno … fallo tu, altrimenti Gustav potrebbe svaligiarmi la dispensa e diventare ancora più botolo di quanto lo sia ora!-
- Fottiti, Tom.-
Presto il visitatore fu al calduccio in mezzo ai giovani amici, intento a giocherellare con una pallina.
- Com’è carino, il nostro Jack!- commentò Bill.
Tom domandò, stranito:
- Perché proprio Jack?-
- Per la leggenda di Jack O’Lantern, che non so esattamente chi era, ma è sempre stata raccontata ad Halloween.- rispose Gustav.
- Capisco … - disse ancora il chitarrista. - Che dite, non è stato fortunato questo gattino? Sarebbe potuta essere la notte più spaventosa della sua vita … Meno male che è entrato qui!-
Georg mise a tradimento le mani nelle tasche dell’amico biondo, trovando un ultimo dolcetto. Lo mise in bocca e intanto osservò:
- Certo che abbiamo avuto paura … non so davvero cosa mi sia preso!-
- Nemmeno io.- fece Bill. - Sicuramente, però, sarà una serata da non dimenticare!-
- Per una volta devo concordare con te, broccolo di un fratellino.-
- E il merito va alla narratrice, non scordiamolo!- ricordò il batterista. - Finora è stata lei a decidere il nostro destino … -
Jack miagolò e si accoccolò accanto a Tom, suscitando risatine di tenerezza da parte di tutti, come se fosse d’accordo con loro.
Con un sorriso, mentre fuori la notte si calmava e la mezzanotte scoccava, il ragazzo con le treccine disse:
- Non è stato male … In fondo ci siamo divertiti molto!!-
… anch’io, tesoro.
 
 
~ Fine ~


Chicca di Halloween... spero che vi sia piaciuta! ;)
Bacioni!

By Eliot

   
 
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