La gelosia principesca
ovvero
quando le fangirl entrarono a Camelot
ma anche
il piano Supremo per il trionfo dell'ammmore
Prologo
Presente, Camelot.
Doveva ammetterlo: sbattere Merlin contro il muro in un'impeto d'ira e infilargli senza troppi complimenti la lingua... ahem, bloccandolo in un bacio molto ma molto possessivo non era stata una buona idea.
Forse.
Tutta colpa di quelle tre - o forse quattro, contando Morgana- megere che avevano, senza troppi complimenti poi!, limato con accuratezza il suo autocontrollo: tutte quelle battutine, allusioni, sguardi che dicevano tutto e niente...
Non è che Merlin, l'ingenuo Merlin che ancora lo credeva così stupido da non essersi nemmeno accorto che lui fosse un mago, avesse contribuito: anzi! Quello stupido, deficente, idiota e chi più ne ha ne metta aveva cominciato a distribuire sorrisi alle attenzioni di quelle tre arpie facendolo letteralmente andare in bestia.
Lui non poteva sorridere ogni volta che quelle tre... Quelle tre!.. Argh, non voleva nemmeno pensarci.
Sotto il suo impeto Merlin mugulò qualcosa di poco chiaro, aggrappandosi alle sue spalle: Arthur si pentì, ma giusto un pochino, di aver letteralmente assalito un servitore dal faccino così tenero - ma non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura- e dimunuì la foga del bacio.
Non sapeva che nel frattempo qualcuno festeggiava un piano ben riuscito...