Sento il telefono squillare ripetutamente.
«Pronto Marney?» dissi gridando.
Ero in uno di quei locali lussuosi, dove la gente si infiltra sempre, per vedere le loro celebrità preferite.
«Jamie ci sono? Sono lì?» mi disse agitata la mia migliore amica.
Lei si chiama Marney, è una ragazza solare, simpatica, che fa sempre amicizia con tutti, e che prende sempre tante note a scuola perché chiacchiera.
«Marney calmati! Non sono ancora arrivati. Mi dispiace che non sei potuta venire.. a proposito, perché non sei venuta?»
«Ho il raffreddore,e ci sono i One direction al locale, due sfighe in un solo giorno.» disse Marney con la voce rauca per il raffreddore.
«Aspetta Marney, li vedo! Quanti sono?» dissi, scoppiando in una grossa risata.
«Jamie Morris, non fare la cretina! Sono cinque, cinque e lo sai!».
Tra la folla intravedevo delle facce familiari, forse le avevo viste dai poster di Marney.
«Quindi devo prendere i loro autografi? Di tutti e cinque? Missione impossibile,ma per Jamie Morris, nulla è impossibile.» Marney scoppiò in una risata quasi soffocata.
Chiusi la chiamata. Volevo prendere gli autografi e andarmene.
La fila era IMMENSA.
Arrivò il mio momento. Il primo a firmare fu un biondino, abbastanza carino. Il secondo aveva i capelli castani, molto chiari. Il terzo, fu quello che Marney chiama ‘amazayn’. Il quarto era un tipo molto carino, con i capelli mori, quel tizio vestito da carota che Marney ha incorniciato in camera. Il quinto, il quinto. Mi fissò con i suoi occhi verde smeraldo, i suoi occhi intensi. I suoi capelli ricci si muovevano ad ogni mossa, i suoi ricci perfetti.
Firmarono tutti gli autografi, ma io non me ne volli andare. Volevo rimanere a fissare i suoi occhi verdi tutta la sera.
Sentii il mio telefono vibrare, c’era scritto: ‘Chiamata da Marney’. Non risposi.
Quando salirono sul palco e dissero ‘Noi siamo i One Direction’, mi venne un lampo di genio e mi ricordai il nome.
Corsi in prima fila per vedere i suoi occhi verdi ancor più da vicino. Iniziarono a cantare.
Ne rimasi subito incantata, da tutti ma in particolare da quel viso d’angelo, dal riccio.
All’improvviso mi sentii prendere la mano, e saltai sul palco, che era molto basso.
Il ricciolino mi prese per mano, e iniziò a cantarmi ‘BABY YOU LIGHT UP MY WORLD LIKE NOBODY ELSE THE WAY THAT YOU FLIP YOUR HAIR GETS ME OVERWHELMED…’a momenti svenivo.
Rimasi sul palco a cantare insieme a loro finché non finì il mini-concerto.
Quando finimmo, il viso d’angelo mi si avvicinò, e mi disse: «Hey! Sei stata fantastica stasera! Piacere, Harry.»
«Piacere, Jamie. Ehm, veramente io ero solo venuta per prendere i vostri autografi e portarli a una mia amica, vostra fan, che è malata. Non pensavo addirittura di salire sul palco e cantare con voi.»
 
 
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Rimasi impressionato dalla sua umiltà nei miei confronti. Di solito la gente che mi incontra, vuole sempre qualcosa: un’intervista, un’autografo.
La guardai negli occhi, quei meravigliosi occhi marroni.
«Senti, vuoi uscire stasera? Io e miei amici andiamo al bowling. Ci farebbe piacere averti con noi.»
 
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«Ehm… Potremmo passare prima dalla mia amica? Ci terrebbe tanto a incontrarvi.»
Sentivo che mi stava fissando. Ma non so cosa ci trovava in quegli occhi marroni.
«Certo! Facciamo di tutto per i nostri fans!»
Uscimmo dal locale, fuori c’erano i quattro ragazzi degli autografi.
«Ragazzi, lei è Jamie.» disse abbracciandomi. Mi presentò tutti. Ero così imbarazzata.
«E chi è la tua nuova ragazza?» alle parole di Louis, mi andai a nascondere dietro Harry. Lui scoppiò a ridere, e mi prese la mano, per farmi uscire.
«Dai ragazzi! Non facciamola sentire in imbarazzo».
Harry mi sussurrò: ‘Fanno sempre così’. Io risi.
«Ehm, io sono un po’ una frana nel bowling… non voglio farvi vergognare davanti a una miriade di persone.»
«Non preoccuparti, ti insegnerò io, sono un asso nel bowling.» disse Harry, guardandomi con i suoi occhi verdi come le foglie.