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Autore: Kitty For Peace    02/11/2011    4 recensioni
I pensieri di D'Artagnan dopo il primo episodio,in cui De Treville gli dice che non potrà mai essere un moschettiere.
Nota:Il racconto dell'infanzia di D'Artagnan è di pura fantasia,non segue la storia dell'anime.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Sogno.










''Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni''
William Shakespeare











A lady lina 77 e Tetilde.







Io credo che ognuno di noi ha un destino già fissato prima ancora di nascere.
È come se la nostra vita fosse scritta da un’entità che ci conosce per filo e per segno.
Ognuno,quindi è nato con il suo sogno.
C’è chi nasce per fare il professore,chi il mercante,chi per prendere la tonaca,altri ancora per diventare scrittori o poeti,alcuni hanno al fortuna di essere re,principi o altro.
Quando ero piccolo non avevo una meta precisa,una ambizione da seguire,quello a cui pensavo era solo il gioco.
Fin da bambino amavo arrampicarmi sugli alberi della mia Guascogna,sfidarmi a duello con i miei amici con le spade di legno.
C’era uno di questi che era figlio di una delle famiglie più ricche della città,il cui padre borghese gli aveva imposto che una volta raggiunta l’età giusta,sarebbe partito per l’Inghilterra ,ma questo amico mio non ci pensava neanche lontanamente,perché lui amava il suo villaggio e non l’avrebbe mai lasciato.
Solo il pensiero di lasciare per sempre la Guascogna mi metteva in ansia,perché era il luogo in cui ero nato e cresciuto,ed ero convinto che mai,per niente al mondo,l’avrei abbandonato.
Crescendo capii che anche io dovevo trovare il mio sogno,una mia qualità,un qualcosa in cui me la cavavo brillantemente,che sarebbe diventato il mio lavoro,anche per racimolare un po’ di soldi per la mia famiglia.
Mio padre morì in guerra con re Enrico IV,il padre di re Luigi,il monarca attuale,e il suo mestiere era quello di moschettiere.
A vent’anni partì alla volta di Parigi in cerca di fortuna,e solo dopo anni riuscì a entrare in uno dei corpi più privilegiati della capitale.
Io avevo solo due anni quando questo accadde,di lui infatti non conservo alcun ricordo.
Mia madre mi diceva sempre che avevo la stoffa del moschettiere,e che da grande sarei diventato come il mio papà.
Involontariamente questo diventò il mio sogno,che mi accompagnò durante tutta l’infanzia.
Oltre un mese fa,decisi che era arrivato il momento di lasciare la mia Guascogna,per cercare fortuna.
Preparai tutto a perfezione,ma proprio la sera prima morì mia madre,a causa di una malattia che la logorava da dieci anni. Improvvisamente,i miei progetti crollarono come un castello di carta al minimo soffio del vento.
Non avevo mai sentito quel senso di vuoto che regnava dentro di me.
Un vuoto che credevo non avrei mai riuscito a colmare.
Rimandai il giorno della partenza a una settimana fa.
Sono entrato a Parigi,seppur sorridente,con il cuore carico di tristezza,ma allo stesso tempo colmo di speranze per il mio futuro. Accidenti,sono proprio tremendo!Che faccio il primo giorno a Parigi?
Mi sfido a duello con i tre moschettieri più bravi di tutta la Francia! Non voglio nemmeno ricordare il dolore quando il capitano De Treville ha spezzato la spada di mio padre,dicendomi che io non potrò essere un moschettiere.
È stato come ucciderlo di nuovo davanti ai miei occhi.
L’unico ricordo che avevo di lui,in frantumi.
Athos,Porthos e Aramis mi hanno compreso e sono diventati i miei migliori amici! Neanche io avrei spezzato la mia spada per un amico,a dir la verità.
Forse è vero,non sarò mai un moschettiere,ma dentro di me sento che se continuerò a credere nel mio sogno,un giorno lo realizzerò,anche se ci impiegherò anni prima di raggiungere il mio scopo.
I sogni sono un qualcosa di personale,che nascono nel nostro animo,che diventano una parte,seppur astratta,di noi.
E poi,i sogni esistono anche per realizzarsi,o no?
Altrimenti non avrebbero un senso.
Sì,io sarò un moschettiere di sua maestà,costi quel che costi!
Non smetterò mai di credere nel mio sogno!





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Salve!
Sono tornata,finalmente!Questa fiction mi è venuta così,in un momento,un'ispirazione improvvisa.Tutte le riflessioni sui sogni sono mie.Lo scorso anno il mio insegnante  mi disse che non sarei mai andata alle superiori e non sarei mai diventata una scrittrice,non vi dico che delusione!
Va bene,nessuno leggerà sta schifezza,lo so!
Lo stesso,baci

Kitty
  
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