Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: ohstyless    02/11/2011    4 recensioni
"«Mi hai usata di nuovo per una stupida scommessa, vero?» chiesi, sorridendo.
Anche se non c'era nessun motivo per la quale sorridere.
«Posso spiegarti Scar..» disse, gesticolando e strappandomi il suo cellulare dalle mani.
«Non c'è nulla da spiegare, Justin. E' finita, ma questa volta, per sempre» conclusi sicura di me.
Corsi fuori da quella casa che mi sembrava così accogliente, così speciale.
Mi accasciai su una panchina e scoppiai a piangere.
Perchè deve sempre essere tutto complicato per me, perchè?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CIAO CICCI.
HO CANCELLATO L'ALTRA STORIA PER MANCANZA DI IDEE PER CONTINUARE.
MA NON MI FOTTETE L'IDEA, NE STO RISCRIVENDO UNA NUOVA.


ps: eccomi qui con un'altra ff, spero vi piaccia.
se ci sono abbastanza visualizzazioni e recensioni, la continuo.
sennò elimino :3


adios.












i missed
you.























«your lips, on my lips, that's a merry merry Christmas!» mi urlò in un orecchio, mia sorella Melanie.
Eravamo a fare shopping nel Tennessee e l'unica che aveva comprato qualcosa era lei.
Odiavo lo shopping e lo odio tutt'ora, sia chiaro.
«Ma ci pensi Scar? Bacerò Justin Bieber!» strillò euforica facendo girare verso di sè mezza città.
Maledizione a lei.
Al video di Justin Bieber.
E ai maledetti soldi di mia madre.
«Wow, gasati allora» risposi sarcastica, fingendo un'urletto a oca.
«Cavolo Scarlett! Non capisci. E' il ragazzo più carino della terra!» continuò ad urlare, ora saltellando su se stessa.
«Si, certo che lo so. Ed è anche il mio ex ragazzo, che emozione!» sbottai, sedendomi sulla prima panchina riparata.
Sbuffai, osservando l'interessanti gocce d'acqua che cadavano.
Mia sorella che bacia il mio ex.
Dovrebbe essere tragico, ma non lo è, anzi.
Non provavamo niente l'uno per l'altra e ci siamo lasciati con un 'è finita, okay? sei bravo a letto, e fin qui va tutto bene, ma non mi va di stare con te' da parte mia.
Eravamo amici di letto, per così dire.
Ci siamo incontrati in un bar in California, io ero sbronza, lui pure, siamo andati in un motel e beh... quel che successe, successe.
Da lì abbiamo solo fatto sesso.
Ci sentivamo, ci parlavamo e tutto.
Ma solo 'amici'.
«Scar, ma secondo te, bacio bene? Insomma, non vorrei trovarmi lì e non saper cosa fare!» sussurrò, imbarazzata, sedendosi accanto a me.
«Ma secondo te io so come baci? Ti ho mai baciata? Fai sempre la puttana con tutti, ti sei fatta mezza scuola, e mi chiedi se sai baciare bene? Ricoverati Mel» dissi tranquillamente, fissando un gatto.
Era così carino, tutto bianco.
«Almeno io non mi sono scopata Bieber per mesi interi!» 
A chiazze arancioni, così adorabile.
«E poi non mi sono fatta mezza scuola, stronza»
Si strusciò contro un palo e una donna sulla cinquantina se lo portò via.
«No, ehi lei! Voglio io il gatto!» strillai, saltando in piedi e cominciando a correre verso la donna.
In lontananza si sentivano solo le urla di Melanie.
'Dove cazzo vai?' o 'Non scappare!' oppure 'devo incontrarmi tra mezz'ora con Bieber!' e cose varie.
La rincorsi per tutta la via, attraversando vecchie signore in carrozzina, saltando cestini caduti e pestando piccioni.
Quando mi scontrai contro un qualcuno.
Ora tutti penseranno 'oh, sarà l'amore della sua vita!' e stronzate simili, ma no.
Caddi a terra, sbattendo il culo.
«Ehi bellezza, sta' attenta la prossima volta» mi disse con tono calmo, il tizio.
Alzai lo sguardo incazzata e trovai due occhi azzurri a fissarmi.
«Scusami stavo rincorrendo un gatto..» mi scusai, in lieve imbarazzo.
Primo, perchè ero in terra tutta bagnata.
Secondo, perchè avevo sbattuto contro di lui.
«Oh, mitico, un gatto!» disse, ridendo.
Okay, mi sfotteva anche, simpatico insomma.
«Che dici, mi aiuti o mi lasci morire in terra?» chiesi sarcastica, porgendogli la mano.
L'afferrò e mi tirò su.
Mi lisciai il vestito ormai tutto bagnato e mi ricomposi.
«Bene, vado ciao. Piacere di esserti andata addosso e di essere caduta» dissi frettolosa, scanzandolo e cercando disperatamente il gatto.
Era un chiodo fisso, dovevo avere quel gatto, a tutti i costi.
«I made it through the wilderness. Somehow I made it through..» sentì suonare il telefono e rallentai la corsa.
«Pronto?» risposi, affannata.
«Ciao Scarlett, tua sorella mi ha dato il tuo nuovo numero. Sono Justin..»
Justin. Justin. Justin.
Ebbi due opzioni.
1° chiudergli in faccia il telefono.
2° stare a sentirlo.
Feci entrambe le cose.
Prima che potesse parlare attaccai, ma me ne pentii subito dopo, così lo richiamai.
«Dopo tre mesi ci parliamo, fantastico. Dai, parla ora, non ho tempo da perdere» dissi secca, maledicendo mentalmente la pioggia che mi cadeva lenta sulla testa.
«Senti, siccome la ragazza che doveva fare la bionda non c'è, è sparita nel nulla, non ti va di farla te? Non devi fare nulla. Solo abbracciarmi, parlarmi e ballare con un mio amico, tutto qui» parlòtutto d'un fiato, che per poco non riuscì a capirlo.
Io? Nel suo video? No.
«Scusa, ma no» mormorai.
«Ti prego Scar, sei la prima persona a cui ho pensato per questo video, come protagonista, ma tua mamma ha suggerito tua sorella..» si fermò due secondi, tanto bastava per farmi scappare un 'troia' riferito sia a mamma, che a Melanie.
«Ci penso. Intanto vienimi a prendere, sono tutta bagnata e manca poco e prendo il raffredore e la broncopolmonite, sono all'entrata del parco con i topi» dissi e attaccai, privandogli del tempoper rispondere.
Dai Scar, che vuoi che sia.
Devi solo abbracciarlo, l'hai sempre fatto.
Devi parlargli, l'hai sempre fatto.
Devi ballare con un suo amico, va benissimo, intanto lo dovrò toccare solo per qualche inutile secondo, che vuoi che sia.
Tirai un calcio a un sassolino, che finì dritto in un tombino.
Rivedrò Justin, dopo tre mesi, cazzo.
Chissà se è cambiato o meno, di aspetto.
Non ho più visto sue foto, non ho mai sentito parlare di lui nella mia 'famiglia', se non da mia sorella.
«Scarlett, entra!» si sentì e poco dopo vidi fermarsi una macchina davanti a me.
Quella di Justin.
«Ehi Drew!» mi chiesi dove trovai il coraggio di chiamarlo 'Drew', ma feci finta di nulla.
Aprì la portiera ed entrai, bagnando tutto il sedile.
«Mi chiamavi così solo quando noi..» lo bloccai a metà frase, uscendomene con «Solo quando noi... solo quando noi nulla, punto» conlcusi, accendendo la radio.
Partì Katy Perry, con 'teenage dream'.
Cantai come una dannata, facendo scoppiare a ridere il Biebs.
Si aggiunse a me, e per poco non ci schiacciò un camion.
«You make me, feel like i'm living a teenage dream» cantai, sorridendo.
«C'è ancora scritto sul muro della mia camera, quella frase..» azzardò, dopo qualche minuto di silenzio tombale.
«Davvero?» chisi stupida.
Annuì convinto.
Oddio.
Quella notte prendemmo pennelli e capellini da imbianchino e ci mettemmo a scrivere frasi sul muro della sua stanza.
Effettivamente uscirono solo pasticci e disegni strani, l'unica frase 'decente' che ci uscì fu quella.
«Sai Scar, mi sei mancata in questi mesi» strinse la presa sul volante e sospirò «Insomma, non tanto per fare sesso. Ma le tue battutine idiote di prima mattina, le tue richieste stupide nel belmezzo della notte, la tua risata, il tuo sorriso, insomma, tutto. Mi sei mancata»
«E' una dichiarazione d'amore, bellezza?» sbottai, scoppiando a ridere, subito seguita da lui.
«No..» rise e continuò «volevo solo dirti che mi sei mancata, ecco» disse, nel modo più naturale del mondo.
«Okay..» conclusi, sorridendo tra me e me.
E tu Justin, mi sei mancato?
Ehm, no, stronzo.




 























































 
  
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