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Autore: manubibi    03/11/2011    2 recensioni
«Penny», toc toc toc. «Penny», toc toc toc. «Penny», toc toc toc. Stavolta non con urgenza o con eccitazione. Questa volta la voce di Sheldon è almeno di tre ottave più bassa, e Penny si prende tutto il tempo di finire di stirare prima di andare alla porta e, sempre con la sua espressione di default quando ha a che fare con Cooper (ovvero di estrema pazienza e insieme di scocciatura palese), apre la porta. brevissima flashfic su Sheldon e Penny, coppia che spero diventerà canon! :)
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Penny», toc toc toc. «Penny», toc toc toc. «Penny», toc toc toc. Stavolta non con urgenza o con eccitazione. Questa volta la voce di Sheldon è almeno di tre ottave più bassa, e Penny si prende tutto il tempo di finire di stirare prima di andare alla porta e, sempre con la sua espressione di default quando ha a che fare con Cooper (ovvero di estrema pazienza e insieme di scocciatura palese), apre la porta.
In verità, se non avesse riconosciuto per certo la sua voce, si spaventerebbe, perché davanti a lei c'è solo un bozzolo rosso di coperte e piumoni vari, come una perfetta crisalide con solamente un'uscita in cima, giusto per respirare.
«Sheldon, che cosa vuoi?» Sospira, piazzandosi sulla porta in chiara gestualità di repulsione.
«Temo di aver contratto una rarissima forma di rinite di origine virale.»
Penny non si scompone, rimane semplicemente a fissarlo senza cambiare posa né espressione, finché il tono di Sheldon non passa ad una pietosa inclinazione di irritazione per la stupidità umana eccetera.
«"Raffreddore"!»
La ragazza alza un sopracciglio. «E perché sei venuto da me?»
«Leonard dice che quando c'è un problema da comuni mortali tu di solito conosci la soluzione.»
Penny ignora la discriminazione che Sheldon applica su chiunque abbia un QI inferiore al suo e continua a fissarlo incolore. «Un brodo caldo, coperte e a letto, vedrai che in una settimana passerà tutto.»
Sheldon pare pensarci per qualche secondo.
«Ma sono venuto da te per farmi aiutare.»
Penny lo fissa come fosse malato di qualche patologia mentale e scuote la testa, incredula. «E che altro vuoi?»
«Voglio che mi canti una ninna-nanna» Le dice l'altro con convinzione, guardandola con superiore aspettativa ed attendendo pazientemente che lei le dica sì.
«No!» Risponde lei, ovviamente. «Sheldon, sei grande e vaccinato e--»
«O mi canti una ninna-nanna o chiami mia madre.»
Penny ci pensa su, pensando che per rispetto della madre di Sheldon forse sia meglio non disturbarla per un banalissimo raffreddore così, sentendosi un po' una martire, annuisce e rotea gli occhi sbuffando. «Un secondo.»

Un'ora dopo Sheldon sta palesemente fingendo di delirare in preda agli spasmi della morte, e Penny non può far altro che pensare che quest'uomo da grande sarà la quintessenza della zitella. Ma poi ci pensa su.
Se persino Wolowitz ha trovato una fidanzata...

 

NdA: scritta per la notte bianca del Maridichallenge.

   
 
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