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Autore: titania76    03/11/2011    6 recensioni
Oggi più che mai, il mio cuore palpita quando ti vedo, batte impazzito quando ti parlo e ti sto accanto, si ferma per non disturbarti nel riposo quando ti giaccio accanto.
Quando i nostri destini si sono intrecciati in maniera indissolubile?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Tu ed Io
Ehilà! Questa è... non lo so neanch'io cos'è. E' probabilmente uno sfogo da una brutta giornata. E' forse un esperimento, probabilmente anche l'unico che mai farò, di scrivere qualcosa in prima persona, soprattutto alternando presente e passato. Essì, ci sono cascata anch'io e non sapete quanto è stato difficile per me che non digerisco molto questo stile di narrazione, ma volendomi fare del male...

Comunque questa storia è un'alternanza di pensieri passati e presenti e si svolge prima del tragico evento che porterà poi tutta quella serie di avvenimenti che tutti noi ben conosciamo.

Presumo che si possa definire fluff questa cosa che vi accingete a leggere, condita però con un po' di pepe, ma giusto un pizzico.

Il protagonista è assolutamente OOC, non potrebbe essere altrimenti...

Beh...

... Buona lettura.


Tu ed Io



Cosa mi hai fatto?

Quando ti vidi la prima volta avevi 5 anni ed eri appena arrivato al Santuario, ma non li dimostravi affatto. Questo lo seppi più tardi, sentendo le chiacchiere dei servi che parlavano di te, un nuovo bimbo che sembrava totalmente inadatto alla dura vita che si conduceva lì. Ti ho visto solamente di sfuggita quella volta, impegnato com’ero a giocare con bambini miei coetanei, perlopiù figli dei soldati o dei servi che lavoravano alle dipendenze del Grande Sacerdote. Tu non facevi nulla per mostrarti, nascosto dietro l’uomo che ti stava accompagnando per mano, quasi trascinando a forza, per uno dei sentieri che conducevano al quartiere dei servi, ai margini del Santuario stesso. Avevo pensato che il tuo futuro sarebbe stato essere un servitore. In quel momento eri un altro bambino con cui avrei potuto fare amicizia, giocare e crescere fino al tempo in cui avrei dovuto iniziare l’addestramento. Io Aiolos, da sempre coccolato da tutti al Santuario, sapevo già da subito quale era il mio destino, e ne andavo orgoglioso.

Pregustavo già il momento in cui ti avremmo dato il benvenuto fra noi sottoponendoti alla nostra temibile prova di coraggio. Tutti noi bambini l’avevamo fatta, era il nostro sacro rituale per poter entrare a far parte del gruppo. Ancora oggi sorrido al ricordo di quanta importanza ci davamo, eppure eravamo solo un gruppetto di bambini di 4-7 anni.

Non avrei mai immaginato le conseguenze che avrebbe portato.

Le giovani serve, nelle loro chiacchiere da innamorate avevano sempre detto che gli opposti si attraggono. Non avevo mai capito come fosse possibile. Avevo creduto che quella teoria funzionasse solo per la fisica, quella che ci hanno insegnato nelle lezioni di teoria durante i primi mesi dell’addestramento. Due persone che non sono simili di carattere non possono stare bene assieme. Questa era la mia verità di bambino. Mai avrei pensato che invece potesse essere valida anche per le persone. Ora che l’ho sperimentata di persona, lo so.

Cosa mi hai fatto Saga?

Oggi più che mai, il mio cuore palpita quando ti vedo, batte impazzito quando ti parlo e ti sto accanto, si ferma per non disturbarti nel riposo quando ti giaccio accanto. Quando i nostri destini si sono intrecciati in maniera indissolubile?
È stato forse allora, quando sciocchi bambini, ti abbiamo brutalmente spogliato nudo, intimandoti poi di correre e attraversare il quartiere dei servi? Credendo ingenuamente che ti saresti vergognato a morte e saresti scappato piangendo come altri prima di te avevano fatto.
È stato quando tutti noi abbiamo visto il tuo piccolo corpo martoriato di lividi e ferite non ancora del tutto rimarginate? Nel tuo sguardo non c’era segno di vergogna nel mostrare quei segni. Tu che sembravi così fragile e indifeso ti presentavi a noi calmo e impassibile. Avevi solo 5 anni, eri più grande di me, ma sembravi il più piccolo fra tutti noi.

È stato quando lentamente ti sei incamminato per la strada che ti avevamo indicato, lasciandoci attoniti a vergognarci di noi stessi per quello che stavi per affrontare? A testa alta ti accingevi alla prova, senza una parola di protesta, senza un accenno di obiezione o tentennamento. Senza degnarci più di uno sguardo: né di biasimo, né di vendetta. Forse non eri neanche davvero cosciente di quello che stavi facendo. E quando incrociasti il Sommo Pontefice lungo il percorso, non un accenno di paura o imbarazzo vi era in te. Neanche quando il Pontefice stesso ti si fece vicino con una strana espressione burbera, che a noi sempre aveva spaventato e divertito. Senza una parola si tolse il mantello per coprirti, prendendoti poi in braccio e portandoti via con lui.

È stato forse quando pochi giorni dopo, scoprii che anche tu eri predestinato ad un ruolo importante, ad essere un mio compagno? Quando ti ho rivisto con indosso la tunica da allenamento e le protezioni leggere, sembravi ancora più fragile ma al tempo stesso anche forte. I tuoi occhi però, erano tristemente spenti mentre ascoltavi il Pontefice darci la sua benedizione. Da quel momento io, non ho visto altri che te, mentre tu invece neanche mi guardavi. Nulla di quello che girava attorno a te sembrava interessarti.
Da lontano ti osservavo mentre giorno dopo giorno emergevi sempre più fra gli altri ragazzi che come te si battevano per quell’investitura, che avrebbe portato onore, gloria e sacrificio.

Cosa mi hai fatto Saga, per incantarmi?

Siamo cresciuti assieme da allora, come amici, come fratelli. Abbiamo condiviso tutto in questi anni del nostro addestramento, sudore e lacrime, gioie e delusioni. Ed ora… Vedo il tuo corpo candido e perfetto che nudo riposa accanto a me, non una sfumatura la tua pelle ha rubato al sole. Bianca, pallida è rimasta nonostante una vita passata sotto il cocente sole di Grecia. Che contrasto con la mia che invece per un nonnulla acquista le tonalità bronzee della gente di mare.

Mi piace accarezzare il tuo corpo e sentire quei piccoli tremiti che provoca il mio tocco sulla tua pelle leggermente fredda in contrasto con la mia mano calda. Mi permetti di arrivare fino a quel segno, ormai quasi invisibile alla vista ma che ancora al tatto riesco a sentire, l’unico che ti è rimasto, proprio all’altezza del cuore. Ogni volta che lo sfioro tu blocchi la mia mano. Ti vergogni di quella piccola cicatrice? O forse ne sei geloso? Non mi hai mai detto come te la sei procurata ma i tuoi occhi si fanno sempre cupi quando la proteggi. L’avevi già da allora, era così diversa da quelle ferite che riempivano il tuo fragile corpo di un tempo. Sono io ad essere geloso. Hai condiviso tutto con me, ma non quel particolare. Cosa cela il tuo cuore? Vorresti mostrarmelo ma qualcosa ti frena.

Non riesco a dormire stanotte, non voglio distogliere il mio sguardo da te che mi sei accanto, che invece dormi tranquillo e in maniera quasi scomposta da farmi sorridere, il tuo volto mi appare così sereno in questo momento. Ne hai davvero bisogno. Ancora non è guarito quel leggero stiramento alla spalla che ti sei procurato l’altro giorno per salvare quella sciocca e incauta recluta che si era trovata in pericolo. Ho provato rabbia in quel momento e preoccupazione.

Cosa mi hai fatto Saga, per farmi innamorare di te?

Ci è permesso amaci ora, giustificati dalla nostra giovane età e dal desiderio di esplorare i nostri sentimenti. Da adulti non potremo più. Le leggi del Santuario non lo permetteranno. Quando arriverà quel momento, riuscirò a considerarti solamente un compagno d’arme?
Ti stringo a me possessivo, preda di un’angoscia che non ha spiegazione. Ti ho svegliato senza volerlo, è stato un impulso improvviso ma non me ne pento. Ora posso vedere i tuoi occhi e il sorriso sulle tue labbra prima  che nuovamente riprendi il riposo appoggiando la testa al mio petto. Respiro il profumo dei tuoi capelli, un lieve sentore di fiori d’arancia ha riempito le mie narici, è l’essenza dello shampoo che hai chiesto in prestito ad una delle giovani amazzoni. Quanto sono stato geloso in quel momento. Con una carezza riconquisto la tua attenzione, è ciò che voglio.
Non mi basta più ammirarti questa notte, voglio amarti di nuovo, ogni notte fino a quando ci sarà permesso ed ogni notte sarà come se fosse l’ultima notte della nostra vita.
Lo so, me ne rendo conto sempre di più, ad ogni sguardo, ad ogni bacio, ogni volta che sono dentro di te. Non mi sarà sufficiente considerarti solamente un compagno d’arme.


Cosa mi hai fatto Saga, per farmi perdere la ragione in questo modo?



   
 
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