Give me the flowers...
Where whenas death shall all the world subdew,
our love shall live, and later life renew.
Edmund Spenser
E' primavera.
Un venticello fresco mi porta i profumi della campagna.
L'odore grezzo e forte della terra,
il profumo calmo dell'erba verde
e quello speziato dell'aria.
L'aria,
così fresca e viva.
C'è un ciliegio,
lì, in cima alla collina.
Io sono all'ombra dei suoi fioriti rami.
Il venticello di prima mi scompigla scherzosamente i lunghi capelli ambrati, lasciati sciolti sulla schiena.
Si sentono le api ronzare leggere e gli uccellini canticchiare.
Pace.
Attendo serena.
Ti aspetto, ho fiducia in te,
sono sicura che arriverai.
Aspetto.
Per un istante appena i raggi del Sole non mi raggiungono più,
alzo lo sguardo.
Eccoti,
con il tuo corpo abbronzato hai bloccato quei caldi raggi,
figli del Sole.
Mi sorridi con tenerezza e divertimento.
La casacca di tela è aperta, mi lascia così l'occasione per ammirare il tuo petto lievemente scolpito.
Bello.
Hai un braccio dietro la schiena, per celare qualcosa forse.
Fai un'inchino scherzoso, sempre sorridendo, e mi porgi un mazzolino di fiori appena colti.
Lo accetto e porto i fiori vicino al viso, annusando.
Lavanda e ginestra.
Il profumo dolce e rilassante della lavanda si fonde con quello pungente e allegro della ginestra,
creando un'odore piacevole.
Sento in me una sensazione di pace e felicità.
Tu appoggi il braccio al tronco e ti chini.
Le nostre calde labbra si uniscono in un tenero e romantico bacio.
L'aria è fresca,
ricca di profumi,
piena di suoni,
piena d'Amore.
Toscana, 1914, un anno prima della Guerra in Italia.