Fire ~ forgive me, Merlin
Il cielo bianco sembra ricoprire tutto
ciò che sovrasta con una nebbia sottile e fastidiosa: si appiccica alle persone
quasi fosse melma e rende un’unica massa informe la folla accorsa in piazza.
Merlin guarda tutti con occhi calmi,
sereni – inadatti a quel momento. Sono tutti lì per lui e non ha alcuna
intenzione di far vedere loro ciò che vogliono; per questo, nonostante tutto,
guarda ciò che lo circonda a testa alta e sguardo fermo.
Tra i primi, scorge Gaius e Gwen, l’anziano appoggiato alla più giovane, le
lacrime che bagnano senza pudore i loro visi pallidi. Sorride con un cenno del capo, per poi alzare
i suoi occhi chiari al balcone reale.
Uther lo guarda dall’alto, il braccio
teso, pronto a dare l’ordine. Il mago lo fissa dritto negli occhi, un gesto
sfrontato che nessuno oserebbe fare.
Ma ormai non ha più importanza.
Lui è pronto. Ha salutato Gwen, la sua
più cara amica; ha salutato Gaius, che per lui è
stato un padre; ha chiesto, se possibile, che le sue spoglie siano portate ad Eldor, da sua madre e si è congedato da lei con una lettera
conclusa all’alba.
Infine, ha salutato anche Arthur.
«Non
è giusto!»
«Ma è
la legge, mio signore»
«Allora
la legge è sbagliata!»
«Non ora, Arthur. La legge è sempre stata sbagliata
e ha condannato troppi innocenti per un dono che non avevano neanche chiesto. La mia magia ha sempre protetto voi e Camelot, ricordatelo»
«Lo
so, Merlin, lo so. Io… io vorrei…»
«Va
bene così, Arthur. Credetemi»
Sposta lo sguardo dal re al principe,
mentre le fiamme aggrediscono con velocità il legno.
Arthur sta piangendo.
Si guardano negli occhi ed il mago ora
ne è certo. Ha fatto ciò che doveva, ha compiuto il suo destino e che ciò, alla
fine, abbia richiesto anche la sua morte, poco importa.
Regala un ampio sorriso al suo re – non principe, re – perché adesso
sa. Sa che sarà l’ultimo rogo per stregoneria a Camelot.
Lui non permetterà mai più che
accada.
Le fiamme ormai lambiscono la pelle e
Merlin chiude gli occhi andando in contro a qualunque cosa lo aspetti dopo la
vita da vincitore.
L’ultima cosa che gli pare di sentire
è il suo nome. Il suo nome sussurrato da Arthur.
«Perdonami, Merlin»
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Ehm .__. è da molto che
non pubblico qualcosa con il mio profilo, sono quasi emozionata! xD Sono stata totalmente assorbita dai lavori a quattro
mani con una carissima collega (col profilo comune Alchbel)
e boh, eccomi tornata con questa flash: non odiatemi.
Come già detto ha
partecipato al contest “In a land of myth – Camelot” classificandosi 4°.
Ringrazio ancora LyndaWeasley per aver indetto il contest e per il
bel giudizio e faccio i complimenti a tutti ii partecipati.
Qui sotto il giudizio.
Grammatica: 10/10
Stile e lessico: 10/10
Caratterizzazione: 10/10
Originalità: 19/20
Giudizio personale: 4/5
Per un totale di 53/55 punti.
La tua storia è bella sotto molti punti di vista.
E’ scritta bene – e questa è, se possibile, la cosa più importante: coinvolge
il lettore e lo trasporta dentro allo scritto. Nella mia carriera da circa-scrittrice,
ho letto centinaia e centinaia di Fan Fiction e, ancora oggi, la lista di
quelle coinvolgenti è fin troppo corta. Tu, con questa Flash, hai aggiunto un
nome alla lista, per fortuna! Quindi ti ringrazio.
Sulla grammatica non ho nulla da dirti, non ho scovato alcun errore.
I personaggi sono descritti alla grande, l’introspezione di Merlin è dettagliata
e profonda; è una storia davvero triste, mi ha come congelato lo stomaco
l’ultimo paragrafo. E, sebbene tu abbia messo le note personali alla fine, io
avevo già capito la situazione dall’inizio. E’ una buona cosa! (:
Sei riuscita a mantenere l’attenzione esclusivamente sul tuo personaggio
scelto. Sei stata molto dettagliata nel descrivere sensazioni e fatti, ma senza
distogliere troppo l’attenzione dal filo della trama. E’ una cosa che apprezzo
molto! E’ rara.
Un punto in meno nell’originalità perché, purtroppo, ho letto abbastanza storie
con questo argomento da poterlo definire non originalissimo.
Ora ti starai chiedendo, immagino, il motivo per cui ti ho lodato così tanto,
ma ho tolto un punto del gradimento personale: io... mi sento una cacca, ma ho
dovuto farlo, perché credo tu abbia sbagliato a scrivere il titolo.”Forget me” significa “dimenticare”; io credo – come
l’ultima frase della tua storia me lo può confermare – che tu volessi dire
“Perdonami”, che in inglese si dice “forgive me”.
Ero indecisa se togliertelo nella grammatica, ma poi ho optato per il
gradimento personale. E’ un peccato, questa storia meritava di più!
Complimenti vivissimi, mi ha fatto piacere la tua partecipazione!
.____________. Sì,
dovrei vergognarmi, la giuro che il mio è stato un lapsus – per quanto sia
ignorante lo stesso in Inglese… Concedetemi di aver aggiustato il titolo
>.<
Alla prossima, magari…
Baci.
Alchimista ♥