Stiamo
ritornando in taxi, dopo aver passato le ultime ore a cercare di dare
un senso
all’omicidio.
Piove a
dirotto, e proprio stamattina la mia macchina non è partita.
Mi hai
convinto a staccare qualche ora, e a mangiare qualcosa.
Siamo
andati da Remy’s a mangiare il nostro solito hamburger, ma stasera
siamo
taciturni entrambi.
Forse
quest’omicidio ci ha sconvolto più del solito.
Chi fa
una cosa del genere?
Chi uccide una donna di fronte ai suoi due bambini?
Non
abbiamo piste concrete. Solo supposizioni.
L'ex marito
è già a Sing Sing e sta scontando 10 anni di galera.
Lui non
può essere stato.
L’attuale
compagno della donna… stiamo vertendo su di lui, per qualche motivo
sparito da
ieri notte. Potrebbe anche essere stato rapito.
Ma perché?
Sono
ancora immersa nei miei pensieri, ma sento il tuo sguardo su di me.
Un tocco
caldo ma deciso afferra la mia mano.
Mi volto
e tu sei serio.
-“Li
prenderemo. Chiunque abbia fatto questo… li prenderemo.”- dici sicuro.
Annuisco,
ma non ne sono così sicura.
Durante la
cena non abbiamo parlato. Entrambi stavamo ancora pensando all’omicidio.
Quando
succedono queste cose vorrei solo che ci fosse qualcuno a casa ad
aspettarmi,
ad abbracciarmi, a farmi sentire protetta.
Ma ho
deciso io così.
Se solo volessi, quest’uomo seduto al mio
fianco, starebbe per
sempre con me.
Mi ha
detto di amarmi, e io sto ignorando la cosa, forse perché non sono
pronta, ma
se devo essere completamente sincera non so se ho solo paura di essere
felice.
Lui me
l’ha detto, ha detto che merito di essere felice. E lo vorrei tanto.
E lui mi
vuole.
Mi ama.
Forse come mai nessuno è riuscito ad amarmi.
Lui è
sempre lì per me. Sempre.
Mi volto
e continuo a guardare fuori dal finestrino.
La
pioggia non ha smesso di cadere su New York.
Sembra
che il cielo sia del mio stesso umore. Cupo, freddo, triste.
E non
voglio tornare al mio appartamento da sola.
Voglio che lui mi abbracci e voglio
sentire il suo calore, tutto il suo amore per me.
Arriviamo
di fronte il mio palazzo.
Mi volto
verso di lui e sorridendo tristemente lo ringrazio.
Un grazie per
tutto.
Per avermi convinta a
staccare, per avermi accompagnato a casa. Per esserci sempre.
-“Grazie.”-
mormoro prima di scendere.
Non ho
aspettato che mi rispondesse, perché se l’avesse fatto, se avessi
sentito la sua
voce calda, avrei sentito il bisogno di baciarlo, di stringerlo a me. Di stringermi a lui.
Scappo
via dal taxi, dirigendomi a passo lento verso il portone di casa mia.
Mi sto
inzuppando sotto la pioggia, ma non importa.
La
pioggia nasconderà le lacrime.
Ora che
lui non è qui con me, sento un’incredibile vuoto, ma posso essere
libera di
piangere per lui.
Lui è
innamorato di me. E io sono sicura di amarlo, ma sono bloccata,
terrorizzata
dalla paura.
E poi una
voce mi fa voltare.
-“Kate!
Kate!”- mi chiama.
Lo vedo
correre verso di me.
Si sta
bagnando sotto la pioggia. Per me.
È
ritornato indietro. Perché?
Si
avvicina e dalla tasca estrae il mio cellulare.
-“Hai…
l’hai dimenticato nel taxi.”- mi dice sorridendo.
Non mi
ero neppure accorta di averlo perso.
-“Oh.
Grazie.”-
Mi
guarda, con quei suoi splendidi occhi azzurri, quegli stessi occhi che
mi fanno
vacillare ogni volta.
È
confuso.
Continua a fissarmi negli occhi e d’istinto li abbasso.
-“Kate.
Ma tu stai piangendo!”- afferma sicuro.
Non è una
domanda, e quando ho abbassato lo sguardo ne ha avuto conferma.
-“No. No.
È solo… è solo la pioggia.”- rispondo incerta ben sapendo che non ci
cascherà.
-“Kate,
per favore. Non mentirmi. Non a me.”- dice quasi supplicando.
-“Mi fa
male vederti piangere.”-
Incateno
nuovamente i miei occhi con i suoi.
Sorrido
leggermente.
Lui si preoccupa per me. Lui ha cura di me.
Gli
accarezzo la guancia e lui chiude gli occhi, come se volesse fermare
quel
momento per sempre.
Mi
avvicino al suo orecchio e gli sussurro.
-“Grazie.
Per esserci sempre per me.”-
Lui mi
abbraccia.
Non ho fatto in tempo ad allontanarmi che lui mi ha abbracciato.
Sento che
respira a pieni polmoni tra i miei capelli, ormai fradici.
Siamo
entrambi bagnati fino al midollo.
Così mi
stacco da lui e mi dirigo verso il portone.
Ma non mi
accorgo che il marciapiede è scivoloso, e prima che potessi cadere
sento due
forti braccia che mi afferrano.
Mi volto
e senza avere conferma, so che è lui.
Lui che
mi salva sempre.
Il mio Alexander, che è
diventato estremamente importante per me. Lui che mi salva in
continuazione.
Gli
accarezzo nuovamente la guancia.
Vedo il
suo volto farsi più vicino.
So che mi vuole baciare, e non lo fermo.
Non ho
più voglia di combattere contro me stessa.
Voglio
lui. Lui soltanto.
Le sue
labbra si poggiano sulle mie, e finalmente sento tutto il calore e
l’amore che
questo scrittore prova per me.
Non mi
tiro indietro e questo lo sorprende.
Affonda
la sua mano tra i miei capelli bagnati, e io mi aggrappo sempre più a
lui, come se
avessi paura che mi lasciasse cadere, quando so bene che lui non mi
lascerebbe
mai.
Continuiamo
a baciarci, fondendo le nostre lingue, che si mischiano alla pioggia.
Entrambi
ci apparteniamo. Ci amiamo.
Io lo so, ma lui non sa ancora che io lo amo.
Quando ci
stacchiamo, entrambi abbiamo il fiato corto, e mi gira la testa.
Noto la
paura nei suoi occhi.
Paura di aver agito d’istinto, paura di perdermi.
-“Kate…
io… io…”- non riesce a dire altro.
Afferro i
lembi della sua giacca, ormai zuppa.
Capisco
che sono io a dover fare il primo passo.
-“Rick…”-
lo guardo negli occhi.
-“Ti amo
così tanto, che mi spaventa questo forte sentimento per te.”- dico
tutto d’un
fiato.
Se non gliel'avessi detto ora, ora che ho il
coraggio di dirglielo, non gliel'avrei detto mai più. E io sono stanca
di vivere pensando 'if only'...
Lui è
sorpreso, ma allo stesso tempo è felice, perché ora ha la certezza che
io sono
innamorata di lui come lui lo è di me.
Mi
abbraccia, e mi bacia sulla guancia, per poi unire nuovamente le nostre
labbra.
Sento quando sia morbida la sua bocca e finalmente mi sento completa,
protetta.
Amata.
Gli
prendo la mano e sorridendo lo conduco dentro il mio palazzo.
Forse è
l’inizio di qualcosa.
Forse il
caso di oggi mi ha talmente spaventato che ho sentito la necessità di
dirgli
che lo amo.
Forse la
paura di perderlo mi ha fatto parlare.
Non lo
so.
So solo che, mentre aspettiamo l’ascensore, lui mi stringe a se e mi bacia, in quello che spero sarà uno dei tanti momenti insieme.
ANGOLO MIO: Salve popolo di efp! eccovi una
shottina.. dovevo pubblicare Bethany lo so, ma ho preferito questa...
bon non ho troppo da dire, se non che una notte ho sognato questa shot e quindi l'ho scritta... ;)
spero vi sia piaciuta.. ;) un ringraziamento in particolare va alle 5 che l'hanno letta in anteprima e che mi hanno convinto a pubblicare... grazie family... <3
a presto cn Bethany!
sbaciotti a tutti..
Mari_Rina24 ;>