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Autore: Thiliol    05/11/2011    8 recensioni
Puoi sentire il suo respiro addosso, la sua mente fusa con la tua. È solo un attimo, ma in quell'attimo sai che vi appartenete completamente e quel vostro cercarvi non avrà mai fine, perchè se mai lui dovesse davvero sparire dall'universo, allora tu cesseresti di esistere con lui e tutto ciò che avete fatto, quel correre su praterie di erba rossa e quell'odio, la vendetta, ogni cosa sarebbe divenuta cenere lasciando solo l'incessante suono dei tamburi.
Una Doctor/Master velatamente slash dalla meravigliosa scena di "The end of time"
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Doctor - 10, Master - Simm
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti eri risvegliato dalla morte in un incessante rombare di tamburi, lì nella tua testa. Era stato assordante, eppure avevi subito sentito, al di là di essi, il silenzio che ti avvertiva che lui non c'era. Ne eri rimasto deluso, ti eri aspettato che lui fosse lì nel momento della tua rinascita, pronto a dirti che gli dispiaceva, che poteva ancora salvarti.

Non hai dovuto aspettare molto, però, e la sua presenza è arrivata presto, lo hai percepito come un odore persistente nell'aria, una musica sommessa che si fa strada oltre il suono dei tamburi.

Percuoti un bidone metallico e il tan.tan-tan-tan che ne deriva riesce per un attimo a essere più forte di quello che è nella tua testa, ma solo per un attimo, prima che il Dottore appaia, che ti venga incontro incurante di quello che potresti fargli. In fondo ti conosce e crede che mai, mai potresti ferirlo, ma è proprio quella sua sicurezza ( il suo volto segnato dalla tristezza e dalla preoccupazione è come un drappo rosso davanti a un toro, scatena la rabbia che ti porti dentro ) a farti scattare: vuoi colpirlo, fargli più male possibile, persino ucciderlo.

Si accascia in terra e tu corri verso di lui, senza averlo voluto fare davvero, e lo sostieni...il suo corpo è qualcosa di famigliare e terribile tra le tue braccia. Lo lasci cadere come se ti fossi scottato e forse è proprio ciò che è accaduto: la scossa che è passata tra di voi l'avete avvertita entrambi e lo sa anche lui.

Il Dottore è nella polvere e tu ti senti strano, nostalgico nel vederlo così, nonostante sia opera tua; non lo hai mai odiato di più ma allo stesso tempo non sei mai stato più vicino a lui come in quel momento, mentre i ricordi della vostra infanzia vi riportano a quando la vostra vita correva in binari paralleli.

< Guardaci ora > dici e lo pensi veramente. Una parte di te vorrebbe tornare a quei momenti, quando c'eravate solo voi due e i tamburi tacevano.

Ti rendi conto di delirare, ma vuoi che lui senta, che lui, almeno lui, non creda semplicemente che tu sia pazzo.

Come puoi aiutarlo se non riesce a sentire? Come può anche solo sperare che davvero tu faresti qualcosa per lui solo perchè te lo ha chiesto gentilmente?

Vuoi disperatamente che anche lui capisca.

Ti avvicini e appoggi le mani sulle sue tempie, facendo entrare in contatto la tua fronte con la sua. Puoi sentire il suo respiro addosso, la sua mente fusa con la tua. È solo un attimo, ma in quell'attimo sai che vi appartenete completamente e quel vostro cercarvi non avrà mai fine, perchè se mai lui dovesse davvero sparire dall'universo, allora tu cesseresti di esistere con lui e tutto ciò che avete fatto, quel correre su praterie di erba rossa e quell'odio, la vendetta, ogni cosa sarebbe divenuta cenere lasciando solo l'incessante suono dei tamburi.

Ma è solo un attimo e il contatto si interrompe, lasciandolo ansimante.

< Cosa c'è nella tua testa? >

Ridi, perchè sai che ti ha creduto, che adesso anche lui può sentire quei tamburi, che è stato costretto a smettere di correre costretto da te.

Vuoi che pronunci il tuo nome, ma non dice niente e si limita a guardarti.

< è reale! > gridi, come se volessi che la cosa gli fosse chiara, non potresti sopportarlo se così non fosse.

Il Dottore era l'unico di cui davvero ti importasse, l'unico di cui ti eri sempre preoccupato, di cui avevi spiato le mosse. Avevi desiderato la sua morte così ardentemente in quei lunghissimi anni ma tutti quegli insuccessi ti facevano pensare che forse non lo volevi davvero. In fondo adesso non era importante, non volevi ucciderlo, ora, volevi solo che lui sentisse, che capisse, che li facesse tacere.

Non era sempre stato solo quello l'importante? Tu, il Dottore ed il vostro rincorrervi per tutto lo spazio e il tempo... ed i tamburi che adesso sentiva anche lui.



***





Angolo autrice:


non che io abbia chissà che da dire in effetti se non grazie per aver letto questa piccolissima one shot. Adoro il nostro Master e il rapporto tra lui e il Dottore è sempre stato ambiguo fin dai tempi della serie classica, per cui interpretatela come volete: slash, non slash vi lascio liberi (io li slasho platonicamente, ma io sono un caso a parte che adora i rapporti platonici soprattutto quando sono di amore/odio).


Ricordate: lasciare una recensione non ha effetti collaterali, non vi procura malattie mortali né perdita di capelli, in compenso fa tanto felice l'autrice!

   
 
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