NICK POV

Un giorno come tanti a Mystic Falls. Tutti i giorni erano uguali tra loro sin da quando mi avevano trasformato: nel lontano 1450. Troppi erano gli orrori da me compiuti da quando ero diventato un mostro assetato di sangue umano. Avevo sempre ripudiato e odiato questa parte di me. La parte che brama sangue umano per poter sopravvivere.

Ma un giorno, molti secolo dopo la mia trasformazione, scoprii un nuovo modo di vivere, ossia nutrirmi di sangue animale. Il sangue animale placava solo in parte il mostro che viveva incatenato dentro di me. Così dopo molto allenamento e forza di volontà ero, in un modo o nell'altro, in grado di controllarmi. Per questo dopo molti secoli ho deciso di intraprendere la professione di medico. Almeno il fatto che io avessi dei sensi molto più sviluppati della media avrebbe potuto aiutare quancuno.

"Dottor Halden!" la voce allarmata della mia assistente mi riportò alla realtà. Mi voltai verso di lei e la guardai.

"C'è stato un bruttissimo incidente sull'autostrada e hanno portato qui una ragazza gravemente ferita c'è bisogno di lei."

Non me lo feci ripetere due volte e cominciai a correre verso il reparto dove avevano ricoverato quella ragazza. E fu li che la vidi per la prima volta. Per un solo istante sentii il mio cuore battere nuovamente. Senza pensarci presi la cartella clinica da uno specializzando e iniziai a leggerla.

"La ragazza non aveva documenti con se e la macchina su cui viaggiava era guidata da una ragazza che purtroppo è deceduta qui in ospedale. Lei invece si è salvata miracolosamente. Dalla collana che aveva indosso sappiamo solo il suo nome di battesimo: Rosemarie."

Ascoltai a malapena quello che lo specializzando mi stava dicendo. Riuscii a capire solo una cosa: Rosemarie. Non so perchè ma il suo nome mi risuonava incessantemente nella mia testa.

Mi avvicinai a quella ragazza, aveva un viso così dolce. Un sorriso si allargò sul mio viso, ed era strano perchè non avevo mai reagito in questo modo davanti ad una mia paziente. La sua testa era ricoperta dalle bende ma da quello che avevo letto dalla cartella oltr al trauma cranico non erano state riscontrate altre complicanze.

Il suo cuore cominciò a battere più velocemente, segno che stava per risvegliarsi. Mi avvicinai a lei fino a sedermi sul bordo del letto.

Vidi le sue palpebre tremolare fino a dischiudersi completamente rivelando quegli occhioni verdi che in qualche modo mi scossero.

I nostri ochi si guardarono per secondi interi finchè lei non cominciò a guardarsi intorno intimorita.

"Rosmarie" dissi con voce ferma anche se mi tremolava impercettibilmente "Io sono il dottor Halden" indicai il nome sul cartellino che portavo attaccato al camice "sei qui all'ospedale di Mystic Falls perchè hai avuto un bruttissimo incidente. So che sei molto scossa e traumatizzata da quello che è successo ma se magari ci dici anche il tuo cognome cerchiamo di rintracciare la tua famiglia" la guardai cercando di trasmetterle tranquillità e serenità, sperando di riuscirci.

I suoi occhi mi fissavano con curiosità finchè non udii la sua voce per la prima volta.

"Io... non mi ricordo nulla."

La sua voce tremava così misi la mia mano sulla sua per cercare di tranquillizzarla e vidi un timido sorriso sbucare sul suo viso.

"Rose è probabile che a causa di quest'incidente tu abbia perso temporaneamente la memoria. Ma tranquilla vedrai che prima o poi ricorderai tutto."

I suoi occhi mi scrutarono sempre più in profondità.

"Come fa a sapere il mio nome"

Mi alzai dal letto e da dentro una bustina di plastica trasparente tirai fuori la catenina d'argento con su scritto Rosemarie. Mi avvicinai nuovamente a lei e gliela mostrai, con la speranza che riuscisse a ricordare qualcosa.

Allungò una mano verso di me così le passai la collanina.

Se la rigirò più e più volte tra le mani finchè non vidi i suoi occhi spalancarsi per la paura e il suo corpo cominciò a tremare. La presi per le spalle allarmato da quella sua reazione.

Il suo viso cominciò a rigarsi di lacrime e si buttò tra le mie braccia. Istintivamente l'abbracciai e la cullai dolcemente.

"Rose che succede?"

Si allontanò di poco da me e mi fece vedere un incisione sul retro sella sua collana "Con amore, Damon".

La guardai negli occhi mentre sentivo il suo cuore battere all'impazzata.

"Non voglio tornare da lui..." mi disse con voce implorante.

"Tranquilla Rose. Non accadrà. L'importante è che ora tu riesca a ricordare chi sei in modo da poter avvertire la tua famiglia."

Mi guardò negli occhi e annuii mentre si rilassava nel letto.

"Ora è meglio che riposi Rose. Tornerò nel pomeriggio."

Mi guardò e mi sorrise.

"Va bene dottor Halden" lentamente richiuse gli occhi e si addormetò profondamente. Tolsi pian piano la collana dalla sua mano e la misi nuovamente nel sacchetto.

Damon... Speravo di cuore che non fosse il Damon che conoscevo io.