Lo sguardo che espora,
mio respiro ansante
non ci tocchiamo.
Osservatori immobili e silenziosi,
sguardi che divorano,
presenze in un amore cannibale.
Siamo voraci, affamati. Eternemente
senza soddisfazione.
Soddisfatti dalla fame
lasciateci consumare
nel nostro amor celibe e peccaminoso.
Assetati nel temporale;
aspetta,
osserva e lascia andare.
Perdono me stesso,
ti redimo.