Anime & Manga > Saiyuki
Ricorda la storia  |      
Autore: JoJo    06/07/2006    2 recensioni
E se un'autrice fosse ossessionata dai propri personaggi? Commentate please
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una parete bianca, leggermente ingrigita dai segni del tempo.
Se si cerca bene, dietro a una scrivania disordinata piena di cianfrusaglie, pezzi di carta scritti e non, peluches e cd, si trova una presa molto tipica in Italia, di quelle con le tre entrate. 
Ed, attaccata a questa presa, si può vedere una spina nera.
Se seguiamo la traiettoria del cavo e saliamo con lui su, proprio sopra la suddetta scrivania;
se con lui passiamo sopra una piccola scatola di cartone ondulato dorato, decorato con decalcomanie di putti e con un grazioso fiocco, dorato anch'esso;
se insieme a lui schiviamo l'orsetto di peluche e l'orologio da tavolo a forma di pesce, 
se come lui ignoriamo le scritte di promemoria segnate a matita sul legno chiaro del mobile, e passiamo invece sopra ad un'elegante sedia di legno, lì proprio vicino a dove sono appesi un cappellino da baseball e una borsa shopping di stoffa blu;
potremmo arrivare all'altro capo del cavo, collegato ad un computer portatile adagiato a delle gambe nude e incorciate che, insieme al resto di quel minuto corpo di ragazza, appartengono alla creatura imbronciata seduta su quella poltrona.
Se poi potessimo guardare con gli occhi del computer, vedremmo attraverso a degli occhiali da vista, degli occhi scuri annoiati che guardano attentamente la pagina di word numero quattro, del documento contenuto nella cartella MY CREATIONS contenuta sempre nello stesso computer. 
Ed ora, da questa postazione privilegiata, possiamo restarcene qui se volete, ed osservare...

Una luce azzurognola illumina il volto pallido di una diciottenne che, seduta nel proprio salotto medio-borghese, in perfetta solitudine dopo essere finalmente riuscita ad evitare la commissione della spesa al supermercato, per una volta assunta dalla sorella che ha accompagnato la madre al suo posto, e dopo aver convinto il buon padre che quello era un giorno perfetto per ricominciare le sue solitarie escursioni in bicicletta dei territori limitrofi...insomma dopo essere riuscita finalmente a raggiungere quel mondo idilliaco che diviene la sua casa quando ad abitarla sono solo lei e il piccolo brachetto bianco e nero che è il suo cane, ovvero una creatura assolutamente discreta e silenziosa, l'intrepida fanciulla pensava di riuscire finalmente a concludere almeno una delle fanfiction iniziate e incompiute, in agongante attesa di un finale, ma per alcune anche di una trama delineata, che ormai da mesi erano in standby sia sul portatile che sul fisso.
La ragazza allunga le braccia, concedendosi l'ennesimo stiracchiamento, e continuando a guardare la pagina inesorabilmente vuota. 
Un forte vento alle sue spalle, un vento forse causato dalla corrente provocata da tutte le finestre della stanza aperte, spalanca all'improvviso la porta di entrata di legno alle sue spalle, aprendo davanti ai suoi occhi lo spiazzo del pianerottolo, frequentato in quel momento dal suo portaombrelli con disegni di piccoli cinesini.
"Che palle, ma non hanno ancora imparato a chiudere a chiave la porta quando escono?" scocciata, appoggia delicatamente e senza ingarbuglirsi col cavo, il computer sul tavolino con piano di vetro davanti a sè e va a chiudere la porta a chiave.
"Uffa di questo passo non finirà più!!!Ed io sto morendo di fame, non ce la faccio ad aspettare ancora!" una vocetta vivace si spande leggera nell'ampio ambiente del salotto.
"Siete già a casa,Ste?" chiede ad alta voce guardandosi intorno, conscia nonostante tutto di non aver sentito la voce della sorella.
La ragazza comincia a passare in rassegna tutte le stanze dell'appartamento, cercando la sorella e la madre che dopotutto non aveva nemmeno sentito rincasare. 
Non ci mette neppure molto a capire che in quella casa dovrebbe esserci solo lei, dato che nessuno della sua famiglia sembrava essere rientrato.
"Chillin' club..mmm..." una voce più matura legge interessata la scritta che troneggia sugli hot pant della ragazza, proprio a livello dei suoi gluteti.
"Merda...un maniaco in casa!" si ritrova a pensare ansiosa, cominciando a camminare nervosa verso la propria camera e trovando nel cesto dei suoi peluches, esattamente dove la lascia per le emergenze, una pistola giocattolo di quelle caricate con pallottole ad aria compressa, e tolgiendole il tappo rosso di sicurezza di modo che sembri a chiunque tranne che a lei una pistola vera.
"Ok, bastardo- dice ad alta volce rivolta all'intruso- sappi che sono armata" 
Nel frattempo continua a camminare appiattita contro la parete, brandendo l'arma giocattolo, cercando di dirigersi di nuovo verso il salotto dove ha lasciato il proprio cellulare, proprio di fianco il computer.
"Mi scusi, signorina, non era nostra intenzione intimorirla." a parlare stavolta una voce calda e gentile.
"Siete pure in due, contro un a povera fanciulla indifesa- sbotta la ragazza saltando in salotto con l'arma puntata verso....
...diavolo! Verso il nulla cosmico a quanto pareva. Il salotto, come ogni altra stanza della casa, è vuoto, esattamente come deve essere.
"Tsè, non pensavo che questa ragazzina fosse così rimbambita!" brontola una voce gelida.
"Stupido bonzo corrotto, non parlare male di JoJo" lo riprende subito la voce di prima, quella del maniaco.
"E da quando ti interessa, kappa pervertito?"
"Da quando ho scoperto che ha dei buoni attributi..." e poi ride, una bella risata allegra anche se allusiva ai posteriori della ragazza.

Bong,bong,bong.
JoJo si tira dei pugnetti sulla testa come per fare tornare il suo criceto a girare sulla ruota che dovrebbe essere il suo cervello.
"Ok...Sono matta...me lo dicevano che ero strana, non normale, ma non pensavo di arrivare al punto di avere allucinazioni sonore." 
Adesso sì che sembra matta...Sta parlando da sola. 
Eppure quelle che sente sono voci, e sono in quella stanza, ma in quella stanza non c'è nessuno, ergo trattasi di allucinazione sonora. Ecco il pensiero della ragazza.
"Sanzo, forse dovremmo farci vedere, credo che se continuiamo così la signorina ammattirà sul serio!" la voce gentile ha avuto una buona idea.
Ed ecco che in salotto allora c'è davvero qualcuno. 
Un ragazzo biondo e ,oddio ma sono davvero viola i suoi occhi?, vestito con una strana tunica, seduto comodamente sul divano.
Di fianco a lui un altro ragazzo dall'aria gentile, con un monocolo calato su un occhio e l'altro di un verde brillante, di come non ne aveva mai visti.
Seduto sul bracciolo della poltrona su cui fino a pochi minuti prima era seduta lei, c'è ora un ragazzo dall'aria spavalda e con i capelli e gli occhi del colore del sangue.
Per ultimo, il più lontano da lei, un ragazzino seduto a gambe incrociate sul tavolo rotondo nella parte più estrema del salotto.

"AAAAAAHHHHAHAHAAAAAH!" urla JoJo in una delle poche occasioni in cui la sua voce si alza.
Con la mano un pò tremante punta la pistola giocattolo verso uno a caso degli intrusi e sapra l'unica pallottola ad aria compressa di cui dispone.
Il ragazzo dai capelli rossi non fa una piega e nemmeno si sposta dato che la pallottola lo attraversa da parte a parte come se avesse passato un fantasma. E poi sorride sornione verso la ragazza, rimasta basita.
"Insomma JoJo, pensavo di piacerti!"
Lei per tutta risposta fa cadere per terra il giocattolo e si dirige in fondo alla stanza dove, sopra alla libreria c'è una credenza, che lei sa contiene dei medicinali.
"Che fai JoJo?-chiede il ragazzino- Cerchi qualcosa da mangiare?"
Lei prende una sedia,ci sale con i piedi nudi e, aprendo una delle due ante, inizia a cercare, borcottando "Questo no...questo nemmeno...questo è del cane..." ad ogni scatoletta che afferrava.
"Ehi, non mi hai sentito?" ripete il ragazzino alzandosi e andando di fianco alla sedia su cui è in piedi la ragazza e prendendo a quardarla dal sotto in su. 
"Per la cronoca, io non parlo con le mie allucinazioni" sentenzia la ragazza continuando nella sua ricerca.
"Sanzoooo, che cos'è un'allucinazione?Si mangia?" chiede diretto al biondo il ragazzino.
"Goku, sei solo una stupida scimmia con il cervello nello stomaco...Le allucinazioni a cui si riferisce siamo noi!" sbotta il rosso.
"Trovato!" JoJo scende dalla sedia brandendo una scatola di aspirine.Va in cucina, ne toglie una e la prende, deglutendola assieme ad un grosso sorso d'acqua che prende direttamente dal rubinetto.
"Non credo che ti possa fare qualcosa..." dice gentilmente il ragazzo dagli occhi verdi che è ora vicino a lei in cucina.
"Tu non sei reale!" dice JoJo convinta, più rivolta a se stessa che al ragazzo. 
"Sì che lo sono, ed anche i miei compagni di viaggio sono reali...Tu ci conosci come noi conosciamo te!"
"Dubito fortemente, voi siete delle invenzioni, frutto della mia fantasia. probababilmente sto lavorando alla fanfiction su Saiyuki
 da troppo per oggi. Siete illusioni, ed è per questo che riesco a fare così!" allunga una mano che trapassa da parte a parte l'addome di Hakkai.
"Noi SIAMO reali!- dice Sanzo perentorio avvicinandosi- siamo spiriti per colpa tua, e tu ORA ci aiuterai!"

JoJo ripassa di nuovo uno sguardo perplesso su ognuno dei quattro. Sanzo, Hakkai, Gojyo e Goku. 
Pazzesco. I personaggi di un manga nel suo salotto in forma ectoplasmatica.
Si passa una mano fra i capelli castani e con gesto stanco si toglie gli occhiali da vista che usa solo quando lavora al coputer o a scuola. Si stropiccia di nuovo gli occhi mentre poggia sulla scrivania i suddetti occhiali, e poi si lascia sedere stancamente sulla poltrona.
"Ok- dice sospirando- spiegatemi perchè state attentando così alla mia salute mentale"
"Guarda che l'unico motivo per cui noi siamo qui è la tua stupidità!" sbotta il monaco biondo con sguardo furente.
"Prego?"chiede calma JoJo alzando un sopracciglio. Cratteristica fondamentale:diplomazia.
"Quello che Sanzo voleva dire è- Hakkai riprende il discorso con la stessa calma che vede quasi riflessa nella ragazza-Da quando è che stai scrivendo la fanfiction su di noi senza averla conclusa?"
JoJo si mette a pensare.
Per un mese non aveva fatto niente perchè le si era rotto il computer.
Prima ancora aveva avuto un  periodo fatto di studio, verifiche, simulazioni di terza e seconda prova, verifiche e di nuovo studio per interrogazioni.
Andando indietro di qualche mese si possono trovare le festività in cui il suo unico pensiero era quello di fare le commissioni e i compiti che non aveva fatto nel resto dell'anno.
Sforzando ancora la sua memoria poteva vedersi mentre scriveva una fanfiction sul signore degli anelli a cui era arrivata alla fine della parte riguardante la compagnia dell'anello...Mumble, mumble, le sono venute in mente buone idee per una continuazione...
Ahh...meritate vacanze estive dello scorso anno, momenti fantastici con la sua migliore amica in montagna, ne deduce che, essendo il pc portatile un neo acquisto, non aveva continuato durante quel periodo.
Interminabili attimi dopo, negli occhi marrone scuro di JoJo ritorna un segno di vita.
"Credo che sono in ballo da circa due anni, suppergiù!" conclude infine con un sorrisetto colpevole.
Sbong! I quattro cadono dalla loro postazione con l'immancabile gocciolone sulla testa.
"Due anni...Due anni...DUE DANNATISSIMI ANNI!"urla Gojyo.
"Non capisco dove sia il problema...é solo una fanfiction...che per giunta non ho ancora pubblicato dato che non ho concluso!" JoJo sbatte gli occhioni innocenti verso i quattro.
Sanzo non sopporta la presa in giro e prende la propria fida arma puntandola contro la giovane e tirando un colpo. Che, come quello che aveva tirato la ragazza prima, la trapassa da parte a parte.
"Ehi!Basta con queste sparatorie immaginarie!-il tono di JoJo è perentotio- Ed ora volete spiegarmi che cosa c'entro io con il fatto che voi siete spiriti?"

"Il fatto, signorina JoJo, è che noi non siamo i proagonisti del manga." comincia calmo Hakkai.
"Credo di non capire!" JoJo scuote la testa perplessa.
"Non siamo il frutto della tua fantasia: siamo come tu immagini che noi siamo, il nostro carattere visto da te ha aspetti diversi rispetto quelli visti da altre persone."
"C'è di mezzo il relativismo dunque: quello a cui io do importanza non lo è per qualcun altro, etc..etc..."
"Ma allora c'è veramente un cervello sotto quella massa si capelli castani!"la prende in giro Sanzo sarcastico.
"Già...peccato che non si possa dire lo stesso per te."lo rimbecca JoJo.
"Non ti ammazzo solo perchè mi servi viva" ringhia il monaco biondo.
"O forse semplicemente perchè non puoi farlo!- JoJo fa una linguaccia in direzione dello spirito che cerca senza successo di darle un harissennata- Ma voi come mai siete degli spiriti?"
Dling.Dling.Dling. Domanda da 1 milione di dollari.
"Perchè siamo intrappolati in una specie di limbo" Tutti si girano verso Goku, forse perchè ha un'espressione mogia mogia, o forse perchè nessuno si aspettava che usasse la parola limbo, o forse per tutte e due le cose.
"Quello che dice Goku è vero- riprende Hakkai- Noi siamo reali come spiriti proiettati dalla tua mente, ma non siamo veri perchè dovremmo essere nella fanfiction, ma dato che questa non è finita siamo costretti in questo stato di inconsistenza."
"Ditemi che non state per chiedermi quello che penso!"
"Finisci la fanfiction!" è la richiesta unanime che esce dalle labbra di Gojyo.
"Uff...L'avete chiesto!" piagnucola JoJo prendendosi il capo fra le mani.

"Spiacente, non posso aiutarvi!" un silenzio tombale segue l'affermazione della ragazza per lunghi isanti, fino a che...
"COOOSA?!?" chiedono i quattro alzandosi contemporaneamente.
"voi credete- inizia JoJo con la voce calma ma con una punta di nervosismo- che io abbia davvero iniziato una fanfiction, che ci stia pensando da due lunghi anni, che stia creando nella mia testa questa trama in modo così minuzioso perchè risulti perfetta ai miei occhi, e che alla fine butterei davvero tutto il mio lavoro all'aria, solo perchè voi me lo chiedete?Ah-Ah-Ah-Troppo ottimisti signori!"
"Ne deduco che non vuoi aiutarci a tornare nel nostro mondo!" dice Hakkai con uno sguardo malinconico.
"Mi dispiace, lo so che sembra egoistico, ma l'unica cosa che faccio veramente e solo per me stessa questa."
"Cosa?" chiede Goku curioso.
"Lo scrivere...è una cosa che io adoro, anche se nessuno lo sa. Pensano sia solo un passatempo, ma quando scrivo ci metto davvero tutta me stessa. Quando sono costretta a farlo invece, è bruttissimo perchè sento che tutta questa magia finisce, e così perdo una cosa che amo."
Passa il suo sguardo si quattro, soffermandosi su ognuno.
"Spero riusciate ad avere la pazienza che ho io quando cercano di spezzare le ali ai miei sogni, e siate in grado di aspettare ancora un pò.Mi dispiace."
Così dicendo si rimette seduta sulla poltrona riprende in mano il computer ritornando nella posizione da cui era stata interrotta. E guardando lo schermo chiude il documento, sospirando. 
E si accorge guardandosi intorno, che è di nuovo sola nel suo mondo idilliaco, che però di idilliaco adesso ha ben poco.

"Giorgia, sei cretina ad addormentarti con computer in mano?" la voce di sua sorella la fa svegliare da quello che sembrava un pisolino pomeridiano.
"Mmm...Smettila di chiamarmi con il mio nome per esteso, scegli: o Giò o Georgette!"
"Che gioventù bruciata, io alla tua età avrei fatto girare il mondo con un dito, tu invece a dormire il pomeriggio come i vecchi!"
JoJo ignora completamente sua madre, anche perchè se non mostrasse indifferenza ogni volta che inizia un discorso del genere finirebbe con una sfuriata, e ripensa all'incontro extra-sensoriale avuto poco prima, ma si riscuote pensando che forse, aveva davvero sognato.
"...E poi quante volte ti devo dire che devi raccogliere le cose che fai cadere!" continua la mamma petulante.
Ma quando vede la cosa che ha in mano la genitrice, rimase stupefatta.
 Apre una nuova pagina di word, e inizia a scrivere, pensando alla pallottola ad aria compressa che la madre aveva raccolto proprio da dove lei l'aveva sparata.


Mentre viaggiavano, come al solito nel caldo deserto, a bordo di Hakuryu, i quattro si godevano il silenzio del luogo fino a quando...
"Sanzo,HO FAME!!!" brontolò Goku
"Stupida scimmia con il cervello nello stomaco" lo rimbeccò Gojyo.
"A chi hai dato della scinmmia brutto kappa pervertito?"
"Ma io ti...."
Ma la frase fu interrotta da due colpi violenti, pientati con l'harisen sulla testa dei due.
"Tacete,idioti!" sbottò il bonzo.
"Ah...-sospirò Hakkai-che bello essere tornati alla normalità!"
Fu proprio in questi pochi attimi, normali, banali, e talmente ridicoli, che i quattro capirono di aver riaquistato quello che da tempo andavano cercando.
La libertà.

JoJo allungò le mani sopra la testa, sospirando. Era felice.
E felici erano anche quattro sagome invisibili alle sue spalle, che sorridendo le davano un saluto prima di tornare nel loro mondo.


   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saiyuki / Vai alla pagina dell'autore: JoJo