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Autore: Like_Never_Before    06/11/2011    2 recensioni
Le vacanze natalizie sono arrivate e con loro anche i divertimenti.
Santana Lopez riceve un pacco misterioso, cosa conterrà?
Ne vedremo delle belle...! :D
Eh si , ci sarà anche Britany u____u
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo d'autore :
Ciao a tutti! Benvenuti su questa nuova FanFic che ha come protagonista Santana Lopez!
Ho pensato di iniziare con questo breve prologo, se vi piace e vi interessa sapere la continuazione ho in mente altri capitoli!
Mi serve solo un vostro commento a riguardo *____* So che siete buoni ç___ç
Beh io aspetto! Intanto Buona Lettura!
D.x



************************************************

Avendo dormito fino a tardi, la giornata era iniziata nel migliore dei modi e mi sentivo piena di energia e pronta per godermi tutte le vacanze nataliziea partire da quel primo giorno.

Finalmente dopo tutto un periodo passato a studiare per scuola e i soliti test finali totalmente inutili di dicembre che mi avevano fatto veramente stancare era giunto il momento di fare baldoria.

Mi alzai dal letto , stiracchiandomi fragorosamente girando lo sguardo per pensare a come vestirmi, cadendo sulla sedia dello scrittoio dove avevo posato accuratamente la divisa da Cheerios.

Ovviamente non potevo indossare il solito completo , e non mi dispiaceva affatto.

Togliermi quei vestiti di dosso era una vera consolazione, potevo sentirmi me stessa senza badare alle apparenze, senza essere l'ombra di ciò che in realtà stavo recitando.

Ormai ci avevo fatto l'abitudine ad essere stronza , era una cosa davvero divertente.

Un sorriso comparve spavaldo sulle mie labbra latine mentre mi avvicinavo al bordo del letto e appoggiavo i piedi sul linoleum chiaro del pavimento.

Dopo aver aperto l'armadio e visto quello che “passava il convento Lopez” , indossai una comoda felpa larga accostata ad un paio di jeans strappati , di quelli che mi facevano letteralmente impazzire mandandomi in tilt, anche se sapevo che a mio padre non piacevano per niente.

Dire per niente era un eufemismo, quando mi incrociava mandava sempre commenti stravaganti sullo stile “vagabondo”, ma non gli davo mai troppo peso.

Alla fine scuoteva la testa affranto per poi sorridere arrendevolmente.

Mi voleva molto bene e io ne volevo molto a lui, nonostante non sapesse affatto di quello che combinavo a scuola e del mio comportamento , ma solo dei miei voti alti e del gruppo delle Cheerleader di cui facevo parte che mitigavano la parte più nascosta di me.

Decisi di scendere per fare colazione, avevo una fame tremenda e anche la mia pancia si lamentava rumorosamente , ringhiando come se avessi avuto un mostro preistorico all'interno dello stomaco.

Arrivata in cucina optai subito per un buon caffè nero che, con la sua aroma inconfondibile stava invadendo la stanza , entrandomi fin nell'anima.

Riempii la tazza, sedendomi comodamente al tavolo imbandito in marmo lavorato.

« Signorina Lopez, E' arrivato questo per lei »

Mi girai immediatamente, distogliendo lo sguardo dalla tazzina fumante per posarla delicatamente sul tavolo.

La cameriera di famiglia era apparsa sull'uscio della porta accanto, sorridendo timidamente per indicare qualcosa avvolto in carta marrone che reggeva tra le mani

Le feci brevemente segno di avvicinarsi, lei mi porse il pacco abbassando lo sguardo.

Tacqui per un istante ancora sorpresa, corrucciando le sopracciglia.

« Grazie Florentia, puoi andare » risposi gentilmente sorridendole per poi afferrare il misterioso pacco e guardarlo attentamente mentre lei spariva silenziosamente da dove era arrivata.

Avvolto in carta marrone e legato con del filo in plastica bianca, non presentava né indirizzo né mittente, aveva un' unica grande scritta nel lato superiore destro che diceva “Miss Santana Lopez”

Non ebbi il tempo di fare supposizioni più approfondite che il mio cellulare, al sicuro nella tasca dei Jeans, iniziò a suonare costringendomi a lasciare il pacco sul grembo e a rispondere velocemente senza vedere il nome sul display .

Feci un profondo respiro, non amavo più di tanto le telefonate specialmente mentre ero occupata.

-Pronto? chiesi con una voce che sembrava voler essere gentile ma che nello stesso tempo era gelida

Sentii uno sbuffo ironico poi una voce prese a parlare, lasciandomi sorpresa.

-Ho interrotto qualcosa cugina?rise la voce maschile.

Riconobbi quella voce e feci il gesto di alzare gli occhi al cielo, ovviamente dall'altro apparecchio non si poteva vedere perché era solo una stupida telefonata.

Alzai un sopracciglio reggendo con una mano il telefono e con l'altra il caffè , ancora bollente, che iniziai a sorseggiare lentamente.

« Che vuoi Carlos? » il mio tono si fece del tutto confidenziale.

« Sempre la solita Santana, non cambi mai- rispose del tutto tranquillo, imitando un tono ironico che mi fece solo arricciare le labbra.

Nonostante avessi sempre un atteggiamento nervoso, lui sapeva benissimo che gli volevo bene in un certo senso era il modo in cui gli dimostravo quanto ci tenessi a lui, anche sapevo benissimo che era per certi versi una cosa un po contorta da spiegare.

Sbuffai sonoramente , appoggiandomi più comodamente sullo schienale della sedia.

« Hai chiamato per farmi la paternale? »

« No- rispose secco, cercando di smettere di ridere ogni due minuti

« Hai ricevuto il pacco che ti ho inviato? »

Tacqui per un istante per poi girare gli occhi verso il telefono, quasi a voler fissare il volto del ragazzo.

Aggrottai le sopracciglia sorpresa , nel tentativo di capire qualcosa, la mia voce si fece titubante per poi acquistare tonalità elevate

« S-si, quindi è tuo. Ma che significa? » chiesi abbassando lo sguardo verso il pacco che tenevo in grembo.

La voce emise un breve sussulto , quasi a voler trattenere a fatica importanti informazioni a riguardo.

« Non posso fare un regalo alla mia cuginetta preferita? » rispose poi ridacchiando.

Le mie guance iniziarono ad avvampare, sentivo l'imbarazzo salire e scaldarmi il viso, giurai di essere diventata tutta rossa come un pomodoro.

Sbuffai scuotendo la testa, cercando di riprendere il controllo di me stessa.

Stetti in silenzio ancora per alcuni secondi quando la voce di Carlos interruppe le parole che stavo cercando di rielaborare nella mente.

« Tranquilla...ah comunque a breve ci vedremo » proseguì con voce seria cercando di tranquillizzare il mio orgoglio ferito.

Sembrava mi conoscesse come le sue tasche e avesse previsto la mia reazione.

Anche se sembravo forte e subdola avevo quel lato dolce e tenero che riusciva a scalfire, questo mi mandava in bestia ogni volta.

-Ora devo scappare ma ci sentiremo presto! Cerca di essere sempre te stessa cuginetta » rise, prima di staccare velocemente la chiamata, lasciandomi ferma con il cellulare attaccato all'orecchio.

Feci una smorfia, abbassando l'apparecchio per poi bloccare la tastiera ormai silenziosa e riporre il cellulare nel suo nascondiglio iniziale.

I miei occhi latini si riposarono di nuovo su quel pacco misterioso, una voglia esagerata di aprirlo stava fremendo nella mia testa. Come avrei fatto a resistere ?

  
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