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Autore: _CassidyDiamond    06/11/2011    0 recensioni
Che bel sorriso!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 settembre 2009

«Papà, sono in ritardo! »

Sono alle ore 9.05 ed io entro cinque minuti devo stare a scuola.

Papa: «Non è colpa mia se c'è traffico. Senti, scendi, tanto siamo vicini. Io più di così non mi posso muovere. »

«Okay. Ti chiamo dopo! Ciao!»

Scendo dalla macchina e comincio a correre, meno male che non ci sono salite da fare. Entro al cancello della scuola e mi precipito all'entrata. Aspetta, perchè non c'è nessuno?
«Scusi? Dove sono i primi?» chiedo a una professoressa - credo - che era lì vicino: «Ma chi ti ha detto di entrare? Devi uscire fuori ed aspettare lì!.»
Allora: primo, stai calma perchè ho solamente chiesto una cosa; secondo, fuori dove che non c'è nessuno? Bel modo di cominciare l'anno scolastico.

«Senti, devi uscire fuori e fare il giro. Troverai la preside che già ha cominciato a chiamare i nomi.» era una bidella.

«Grazie! Grazie mille!»
Esco fuori e faccio il giro: cavoli quanta gente! E adesso come faccio a sentire il mio nome? Vabbè, intanto aspetto qui.
Da una centinaia di persone siamo rimasti in una decina circa. Allora uno alla volta siamo entrati dentro e abbiamo chiesto. La tipa che controllava i nomi era la vicepreside, era alta, cicciotta, bionda e con un vocione, mi chiede il nome e io : «Sono Cassidy Diamond.»

«Ah! Io mi ricordo di te!»

Davvero? Perchè ci siamo già visti prima?

«Eccoti! Allora, Cassidy Diamond, 1° del Servizio Sociale, aula n. 118. Primo piano a sinistra.»

«Grazie!»
Salgo le scale e giro a sinistra, aula 115 ... 116 ... 117 ... 118. Eccolo! Busso ed entro. Una classe di circa 15 alunni : «Buon giorno, sono Cassidy Diamond.»
La professoressa, bionda, occhi chiari, bassetta, dice: «Prego accomodati!»
C'erano dei banchi liberi davanti, ma ho scelto quella dietro, nella quarta fila, vicino ad un ragazzo. Tutti cominciano a presentarsi: nome, cognome, dove abiti, perchè hai scelto questa scuola e tutte le cose che si chiedono il primo giorno nella nuova scuola. Già! Faccio il primo superiore alla Brigite Academy of California.
Anche le mie amiche si erano scritte qui, ma non sono state accettate, quindi adesso vanno alla Saint Francis Academy.
Vabbè, insomma, comincio a fare conoscenza tra alcuni compagni, quella davanti a me si chiama Ericka e quello vicino a lei non mi ricordo.
Mi giro verso il ragazzo vicino a me: «Ciao! Io sono Cassidy! Piacere.»
«Io sono Nicholas, ma tutti mi chiamano Chol, piacere mio! »
Accidenti che bel nome! E ha anche un bel sorriso. Hmm.. Mi piace!

I primi giorni di scuola, non abbiamo fatto quasi niente. Abbiamo fatto conoscenza con compagni e professori.
Dopo settimane però ha cominciato a farsi difficile: tra psicologia, metodologia, sociologia, storia, matematica, e tante altre, volevo quasi cambiare scuola. Ma dopo un po' mi ci sono abbituata e sono riuscita a trovare metodi per studiare un po' tutte le materie.
In quasi tutti i corsi - tranne al corso di francese - sto insieme a Chol. Ma forse è solo una coincidenza, infatti non ci ho fatto molto caso. Dopo che ci siamo presentati poi non ci siamo più parlati.


21 ottobre 2009 - il mio 17° compleanno

Io non ci volevo venire a scuola, ma mia madre mi ci ha mandato per forza. Era l'ora di pranzo e stavo in mensa a mangiare, da sola, e intanto mandavo messaggi alle mie amiche.

«Auguri!»

Mi giro di scatto e vedo una ragazza castana, un po' più alta di me.
«Scusa?» le ho detto io.

«Ciao, sono Samantha, ma puoi chiamarmi Sammy. Stiamo al corso di francese insieme!»
Io: «Oh, ciao! Sonno Cassy, ma come fai a sapere che oggi è il mio compleanno?»
Sammy: «L'ho letto nella lista degli alunni iscritti al corso di francese.» E mi ha sorriso. Abbiamo chiaccherato ancora per un po'. Sammy è una ragazza molto carina e simpatica, credo di aver trovato una nuova amica.
Dopo scuola sono tornata subito a casa per prepararmi per la cena con la mia famiglia e la mia migliore amica Trish. Verso alle sette di sera siamo andati al ristorante italiano sulla Oriental Street.
«Come va a scuola?» mi chiede Trish.

Io: «Tutto bene. ho conosciuto una ragazza davvero simpatica, si chiama Samantha e stiamo al corso di francese insieme.»

«Samantha?» mi chiede mamma.

Io: «Sì! Samantha Queen.»

Mamma: «Non ci posso credere! Davvero? è la figlia di una mia carissima amica. Allora dobbiamo invitarli a cena uno di questi giorni.»

Abbiano mangiato e dopo siamo ritornati a casa. Appena entrati era tutto buio, ho acceso la luce e ..
« Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Cassidy! Tanti auguri a te! »
Erano le altre mie amiche con la torta e diciasette candeline: «Oh mio dio. Grazieee!». Ho espresso il mio desiderio e ho spento le candeline.

Il giorno dopo a scuola ho visto Sammy che mi aspettava alle scalette, ci siamo salutati e abbiamo chiaccherato per un po'.
«A proposito, lo sai che le nostre mamme sono carissime amiche?» e lei con la faccia sorpresa, tutta contenta non ci poteva credere: «Sì! Mi madre ha detto che dovete venire a cena uno di questi giorni!» le ho detto io. E poi siamo entrate, ognuno nella propria aula.
Intanto a scuola era stata organizzata una festa. Festa a maschera. Io non ci volevo andare perchè mi vergognavo visto che non conoscevo ancora tante persone, ma Sammy mi ha convinto: «Daiiii! Vieni. Tanto saranno tutti mascherati, quindi non ti devi vergognare.». E così abbiamo deciso di andarci.
Un pomeriggio siamo andati in giro per i negozi per comprare il vestito da mettere.

Io: «Ma come ci dobbiamo verstire?»

Sammy: «Un vestito abbastanza elegante e maschera.»

E se voglio mettermi una tuta, maglietta e un paio di scarpe da ginnastica? Però, ad essere sincera, sono un po' emozionata, è la prima volta che vado ad una festa in maschera.
Entriamo in un negozio e guardiamo un po' in giro, e poi ...
«Eccolo!» mi sono detta. I miei occhi sono stati catturati da un vestito, anzi dal vestito: color bianco con brillantini neri, ma solo alla parte sotto, lungo circa fino al ginocchio, poi era accompagnato da un paio di scarpe nere con i tacchi e brillantini bianchi.
«Lo compro!»
Appena arrivata a casa, sempre con Sammy, sono corsa in camera mia a provarmi il vestito:
«OH..MIO..DIO! Ti sta benissimooooo! Sei bellissima!»
  
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