Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: _RoxanneDora    07/11/2011    1 recensioni
Una specie di crossover tra le storie di alcuni fake di una family riunita su facebook e alcuni dei miei personaggi preferiti di Shadowhunter//
Arriane guardò Jace negli occhi facendo cadere il suo sguardo sulle labbra di lui, la mano del biondo fece pressione dietro la nuca di lei e le sue labbra tornarono a impossessarsi di quelle di lei. Chi l'avrebbe mai detto che nel giro di due settimane Arriane finì per usare quel letto non solo per dormire?
Genere: Avventura, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Note dell’autrice: La storia nasce dalla mia mente malata e molesta, non è assolutamente a scopo di lucro. Ok non è molto carino ma mi piace abbastanza come capitolo, vi dico solo di tenere d’occhio Katherine. Buona lettura.
 
                           Capitolo 8° - Allora è vero che ti piace
 
Al piano di sotto mentre Sidney e Isabelle davano sfogo del loro amore Arriane stava parlando con una ragazza minuta che aveva bussato durante la colazione, ogni scusa era buona per allontanarsi dalla stanza e lei si era alzata subito. La ragazza che aveva bussato sembrava una bambola, con i capelli biondi e gli occhi quasi grigi, era appena arrivata sull’isola e stava chiedendo se poteva lavorare come cameriera giusto da poter avere qualcosa su cui tirare su la sua nuova vita lì. Arriane le disse che non c’erano problemi che poteva provare qualche giorno per vedere se si sarebbe trovata bene. Si chiamava Katherine e subito si mise al lavoro facendo uscire all’aperto i ragazzi e portando fuori delle bevande e qualche stuzzichino.
Vanessa, Axl e gli altri erano seduti a dei tavolini con davanti ciò che Katherine aveva portato fuori a chiacchierare e pensando di andare a spiaggia nel pomeriggio. Arriane si era messa in disparte sotto un albero con un libro sulle gambe e un bicchiere con del succo di frutta nell’altra ma non aveva bevuto ancora alcun sorso.
La bruna sentì un rumore alle spalle, si girò trovando Jace accovacciato all’altezza del suo viso che la guardava.
– Hai interrotto la mia lettura- Rispose secca la ragazza evitando di guardarlo negli occhi sapendo che effetto avevano su di lei.
- Mi stai dicendo che un libro è più interessante di me?- Il biondo si sedette alzando un sopracciglio.
- Sai, Jace, so che può essere strano ma ci sono alcune cose che possono essere più interessanti di te! Come per esempio Emilio Salgari nel mio caso- Rispose Arriane girando il viso per guardarlo.
Jace sbuffò:- Ma probabilmente è già morto! Che t’importa?- Avvicinò il viso a quello di lei, Arriane l’aveva capito cosa voleva fare ma non voleva dargliela vinta, aveva perso il controllo una volta e non voleva diventare un suo giocattolo.
- Si vede che leggi poco, perché sì è già morto! Ma i libri sono eterni e così le storie che contengono. E Jace smettila. – Si lamentò finendo la frase quasi in un sussurro, sentiva le labbra di lui quasi sfiorare le sue accrescendo in lei il desiderio.
- Basta dirlo e me ne vado, ma non mi sembri intenzionata a farlo- Sorrise Jace quasi sulle sue labbra, Arriane si alzò arrabbiata più con se stessa che con lui portandosi via il libro e il succo.
Il ragazzo la seguì senza tanti sorrisi, era veloce e in poco le fù dietro anche se lei camminava svelta:- La vuoi smettere di seguirmi?!- Si girò la bruna guardandolo arrabbiata – Ok ho sbagliato io che ti ho dato il via libera sta mattina, ma non pensare che mi potrai usare come vuoi e quando vuoi. Non sono il giocattolo di nessuno- .
Jace alzò un sopracciglio perplesso:- Nessuno a parlato di usare l’altro- rispose serio incrociando le braccia al petto.
- Jace, avanti, lo sai di essere un bel ragazzo e sono sincera lo sei- sul viso di lui spuntò un sorrisetto – E puoi avere tutte le ragazze che vuoi, finchè vuoi..ma a me non piace quel tipo di giochetto quindi evitiamo e rimaniamo amici- Detto questo prima che lui potesse rispondere prese il bicchiere bevve quasi tutto il succo, appena il tempo di sentire il liquido scivolare giù dalla gola partì un formicolio partirle dallo stomaco e di nuovo quella sensazione di bruciore ma sta volta più lieve.

Arriane sgranò gli occhi mentre Jace  che stava parlava iniziò a guardarla preoccupato e a chiamarla. Ma lei non riusciva a sentirlo, si sentiva come rinchiusa in una bolla. Si guardò le mani vedendole ribollire lanciò un grido mentre le gambe cedevano portandola a terra. Sentiva il sangue chiaramente scorrerle nelle vene e i muscoli in tensione, di solito provava quelle sensazioni quando si stava trasformando.
Vanessa sentì l’urlo e subito, insieme agli altri tranne Magnus che era corso al piano di sopra a chiamare i genitori, corse verso la provenienza del suono trovando Jace chinato su Arriane che non sapeva come comportarsi e l’amica che.. era difficile capirlo continuava a cambiare forma sempre più velocemente urlando per il dolore delle troppe trasformazioni in poco tempo.
Passava da un corpo ad un altro: prima si trasformò in Axl, poi in suo padre, poi in Alec, Vanessa, Magnus, Isabelle finchè un certo punto tutto si bloccò, Arriane era a pancia in su che cercava di riprendere fiato mentre Vanessa si era chinata su di lei, le aveva urlato mille consigli per fermarla ma l’amica non era riuscita a sentirla.
- Dimmi che sono io- La voce di Arriane era roca per lo sforzo, Vanessa scosse la testa:- No non sei tu sei.. ecco..- La voce dell’amica era incerta non sapendo come dirle in cosa o meglio chi si era trasformata.
Di nuovo la bruna non riuscì a sentire più  nulla perché nella sua mente s’insinuò di nuovo la sua voce, quella di Valentine profonda e imperiosa:- Allora è vero che ti piace- Di nuovo la sua risata da far venire i brividi, ormai sentiva dentro di sé di essere in suo pugno, si guardò il corpo vedendo dei jeans scuri e stretti e una maglia scura che fasciava dei muscoli da maschio, riconobbe i vestiti per il punto debole che Valentine aveva appena scoperto: era trasformata in Jace.

Di nuovo, sentì il corpo cambiare e trasformarsi ma sta volta con più dolcezza non come prima che si era trasformata in mille cose in modo violento e troppo veloce per il suo organismo.
Cercò di alzarsi a sedere ma sentiva la testa girarle terribilmente, subito non sentì la voce di suo padre che le chiedeva come stava ma poi annui leggermente.
- Vi prego…ditemi chi è non ce la faccio più- Mormorò la bruna ancora debole mentre si rialzava in piedi con l’aiuto dei genitori visto che barcollava, i due si scambiarono uno sguardo preoccupato. Non avevano scampo dovevano dirle tutto.
La portarono di sopra verso il loro studio lasciando tutti gli altri con le stesse domande della ragazza.
Dalla cucina una testa bionda sogghignava davanti al suo operato appena compiuto.
 
Nello studio Arriane si era seduta su una sedia di pelle con un bicchiere di acqua e zucchero preparato dalla madre per farle smettere di girare la testa.
- Voglio sapere tutto quanto, qualsiasi cosa anche se potrebbe non farmi piacere. Ho bisogno di capire- Disse decisa la ragazza guardandoli mentre mandava un sms a Vanessa dicendole di portare gli altri in spiaggia a divertirsi, in quei momenti tirava fuori quella parte del suo carattere molto simile a suo padre.
Sua madre annui sospirando prendendo parola per prima e stupendo il marito che pensava non avesse molto l’intenzione di dirle tutto:- Ti ricordi, i miei diari? Quelli che hai letto prima di partire?- Fece un sorriso dolce guardando la figlia.
- Come facevi a sapere che li avevo letti? Non l’ho detto a nessuno, solo a.. Vanessa- Sospirò con un mezzo sorriso capendo che doveva essere stata l’amica a dire tutto alla madre.
Lei sorrise tranquilla anche se dentro era agitatissima per la reazione che la figlia potrebbe aver avuto dopo:- Non me l’ha detto Vane, l’ho scoperto da sola ma non fa niente. Tu ormai sai cosa c’è dentro di te, giusto?-.
Arriane annuì ma prima che potesse rispondere la madre continuò:- So che hai letto anche della parte in cui, parlavo di ciò che quell’uomo voleva fare su di te e che purtroppo alla fine è riuscito a fare. Non siamo riusciti a proteggerti e mi dispiace già tanto per questo, sai come ci siamo sentiti quando ce ne siamo andati da Idris. Abbiamo abbandonato tutte le nostre vite per colpa di quell’uomo, anzi, di quell’essere schifoso- Isabelle si era appoggiata a un mobile che ora stringeva tra le mani rischiando di spaccarlo mentre Sidney le aveva appoggiato le mani sulle spalle come per farla rilassare.
Arriane mentre la madre parlava si era stretta le ginocchia al petto sulla sedia guardando un punto indefinito. Isabelle riprese a raccontarle guardandola preoccupata:- Non ho mai scritto il suo nome perché avevo persino il timore che sentisse che scrivevo di lui- Fece un sorrisetto mentre si dava della stupida mentalmente – Quell’uomo che ci ha cercati ‘solo perché eravamo suoi parenti alla lontana’, così ci diceva. Ma in realtà era per quello che eravamo: due vampiri che erano riusciti ad avere una figlia e ad ottenere la grazia del Conclave. Quell’essere purtroppo riuscì ad arrivare a noi per i suoi esperimenti, voleva creare degli ibridi per i suoi scopi malati. Quell’uomo era Valentine e penso non sia morto come tutti dicono- Concluse tirando un sospiro, mentre parlava delle lacrime silenziose avevano rigato il viso di Isabelle che ora era stretta tra le braccia di Sidney.


Arriane era rimasta sempre nella stessa posizione ma con la testa tra le mani finchè non scattò in piedi guardandoli:- La cosa che mi stupisce ancor di più è che voi non mi avete mai detto niente di ciò che ero, sono sempre stata convinta di essere una Nephilim per la maggior parte e invece neanche quello! Sai quando ho iniziato  a leggere i tuoi diari, mamma? Quando ho visto che il mio corpo si trasformava! Ero terrorizzata da me stessa perché non ho mai saputo cosa mi avevano fatto! Per questo sono partita, per cercare qualcuno che mi potesse aiutare davanti all’abominio che ero convinta di essere!- Sapeva che cosa stava facendo ai suoi, non voleva sgridarli era solo scoppiata per tutta quella storia sulla sua nascita – Gli unici che mi hanno aiutato veramente sono stati Vanessa, via lettere quando le ho detto cosa avevo scoperto, e Magnus! Sì ho conosciuto lo stregone e indovinate dove? A Londra, nella città dove vi siete conosciuti.- Sospirò lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.
- Arriane..lascia che..- Iniziò Sidney ma venne interrotto bruscamente dalla figlia che si voltò per uscire.
- Non voglio sentire niente, ho già sentito abbastanza- Uscì a testa bassa tirandosi dietro la porta facendo poco caso se sbatteva o no. Non si accorse che c’era qualcuno davanti alla porta finchè non andò a sbattere contro il suo corpo magro e muscoloso, alzò lo sguardo incontrando quegli occhi che sapevano stregarla.
Sentiva gli occhi pizzicare segno che le lacrime stavano arrivando, sentì le braccia di lui stringerla al petto. Non riuscì a reagire, riuscì solo a stringersi a lui e piangere contro la sua maglietta.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: _RoxanneDora