Era una giornata come un'altra nel quartier generale del CBI, Jane era disteso sul divano nell'ufficio di Lisbon, la capa era occupata con Van Pelt e Rigsby e Cho stavano giocando a carte, nell'attesa di una chiamata. Si, Lisbon era occupata con Van Pelt in uno stanzino buio. Le due donne del CBI erano amanti. Lisbon aveva passato oramai "il momento Jane" pensava di esserne veramente innamorata, ma si rivelò una delle tante cottarelle da liceale. Stettero insieme per pochi mesi, fino a che Jane non la tradì con Van Pelt. Ebbene si, la ex di Jane. Patrick era bravo a mentire alle persone, Lisbon e Van Pelt ne erano consapevoli, però, nonostante tutto ci erano cascate nella trappola di Jane. Il suo sorriso. Lisbon era sempre stata innamorata di lui, ma lui come al solito era un bastardo. Van Pelt ci cadde come una pera cotta, donna forte ma in cerca di affetto, da quando Rigsby la lasciò a causa della sua gravidanza. Ora Van Pelt si trovò con una bambina. Stella, era questo il nome della bambina dei due, chiamata così perchè gli occhi le brillavano come due bellissime stelle nella notte d'estate. Occhi e lineamenti della madre e lineamenti del padre. La figlia oramai aveva 2 anni. Teresa e Grace si misero insieme dopo qualche mese dal casino di Jane. Lisbon era consapevole che la sua amante aveva una bambina, così decisero di prendersene cura insieme. Torniamo al presente. Le due donne uscirono dallo sgabuzzino, si sistemarono e tornarono nei rispettivi posti di lavoro, i ragazzi o non avevano capito niente o non volevano capire. Rigsby se la sarebbe presa. Lisbon gli aveva fatto una testa grande sul fatto che Van Pelt e Rigsby stessero insieme, Lisbon non poteva permetterselo e comunque era anche per il fatto della sua bambina. I ragazzi e il sensitivo si stavano preparando per uscire. Rigsby prontamente disse: "Abbiamo ricevuto una chiamata, una ragazza dice di volere proprio te Lisbon." > Penso Lisbon. Il Team si diresse sulla scena del crimine. Gli si prospettò una scena raccapricciante. Era un vicolo cieco e una ragazza teneva ancora in mano il coltello, si avvicinarono a lei, ancora in stato di shock, in ginocchio vicino al cadavere. "Era mio fratello, era mio fratello e io l'ho assassinato" I 5 si avvicinarono con cautela, Jane era terrorizzato, pietrificato davanti a quella scena. Come aveva potuto una ragazza assassinare il suo fratello? Doveva essere una malata di mente, una psicopatica. "State indietro voi, se ha richiesto me ci sarà un motivo. Lisbon prontamente disse. Teresa prontamente cercò di calmarla, prendendole il coltello da cucina dalla mano, la ragazza le sorrise alla poliziotta. "Stai calma, è morto." Girò lo sguardo verso la ragazza e vide che piangeva e sorrideva. "Oh grazie, ora potete arrestarmi" Si alzò, tirò un calcio al cadavere, in segno di disprezzo per la persona morta e mise le mani dietro la testa. "Salve a lei Agente Lisbon e a voi ragazzi, per potervi vedere ho dovuto uccidere. Beh, la causa della morte di mio fratello la potete vedere con i vostri occhi, ho ammazzato a coltellate e trucidato il corpo di mio fratello. Un ragazzo con la pelle olivastra, i capelli riccioli, era disteso a terra in una pozza di sangue, con dei tagli su tutto il corpo e senza mani. "Gli ho tagliato pure le mani, lo dovevo fare, mi ha fatto del male, maltrattata per 19 anni e io inerme subivo le sue cazzate." Il team era sbalordito. Cosa può fare una mente umana? Questo. "Ah cara Teresa Lisbon" disse con voce sarcastica "dovevo ammazzare per vederti". Il capo fissava la ragazza pietrificata, non tanto alta, bionda, occhi azzurri e in quel momento, assatanati. Jane e tutti gli altri, specialmente Van Pelt, si chiedevano perchè diceva quelle cose. Conosceva Lisbon? No assurdo. Era solo una bambina in pratica. "Come mai dici così?" Parlò Lisbon per tutti. "Beh, è semplice, sono innamorata di te, mio fratello era odioso, avevo sempre voluto ammazzarlo, per stare bene da sola e per poi incontrarti. Ti ho spiato sempre e ovunque, ho sempre desiderato farti mia, e non dovresti essere di quella puttanella." Indicò la rossa e tutti si girarono verso Van Pelt. La ragazza tentò di sputare addosso a Grace. "La dai a lei e non a me" Rigsby, Cho e Jane si guardarono tra di loro e poi dissero in coro: "E' vero capo?" Lisbon mise le manette all'assassina e replicò. "Si è vero. Io e Van Pelt siamo amanti" Per tutto il viaggio stettero zitti, non volò una mosca. Era un gran colpo per tutti. Non si aspettavano che Lisbon stesse con Van Pelt, era una donna e poi Teresa era il suo capo! Lisbon la trattava come spazzatura la ragazza ammanettata. Mandò Rigsby a interrogarla. Si sedette nella stanza, con ancora le manette, e il poliziotto davanti a lei aprì il fascicolo. "Martina Frati, 19 anni, originaria dell'Italia, di Firenze." "Cazzo sai leggere fessacchiottone, bravo" Rigsby la stava per sbattere contro il tavolo. Insolente e pure assassina. "Allora dimmi come mai hai ucciso tuo fratello." Era veramente arrabbiato, non voleva essere trattato male da nessuno. "Con te non parlo. Complimenti Teresa, mandi i tuoi cazzo di schiavetti per parlare con me. Vieni qui subito." Disse indicando lo specchio. "Il capo non c'è ora." Replicò Rigsby da bravo poliziotto. "Dillo a qualcun'altro, io non ci casco, lo so che è la dietro." Era più incazzata che mai. Si alzò dalla sedia e si diresse verso la superficie riflettente. Rigsby si alzò di scatto e la prese e la sbattò contro di esso. "Fai un'altra cazzata come questa e ti sbatto dentro senza battere ciglio!!" Risby era una furia, ma la tizia non mollava. Girò i suoi occhi azzurri verso Lisbon, poteva percepirla. "Tu sarai mia" Le disse. Rigsby la rimise a sedere. "Voglio Lisbon subito, ora." Insistette la ragazza. "Ti ho detto che non c'è" "E io ci devo credere?" "Si devi farlo." "Teresa, se hai le palle vieni qua e parla con me! FORZA!" Stava urlando, non parlando. Lisbon decise di dare il cambio a Rigbsy, un altro minuto con lei e sarebbe stato capace di farle del male. Si sedette con tutta tranquillità. La ragazza le fissava i suoi occhi. Aveva la donna dei suoi sogni davanti a lei, e la stava fissando. "Non ho voglia di parlare, voglio solo stare così per sempre a fissarti i tuoi splendidi occhi verdi, che adesso mi stanno guardando come se fossi spazzatura." Il team era dietro il classico specchio a guardare la scena. "E' proprio innamorata" Disse Jane. "L'amore può fare cose stupide, come questa" Ad un certo punto, l'assassina si mise a piangere. Un pianto sincero. Ora si sentiva veramente in colpa, una merda. "Su dimmi, come mai hai ucciso tuo fratello?" Alzò i suoi occhi color celeste per rifissare la donna davanti a lei. "Te l'ho già detto, era l'unico modo per poter vederti e per essere consapevole che ora mi conosci. Non puoi capire come era frustante vederti con quella." "Le cose private restan private, sono cose mie" "Si ok, ora puoi portarmi dentro, ma prima devo fare una cosa." Si alzò, si diresse verso l'agente e la baciò, con quanta più passione. Lisbon rimase scioccata. La ragazza venne portata via. Aveva detto e fatto quello che doveva, ora poteva stare in carcere o ammazzarsi felice. La detective si alzò e uscì dalla stanza. Voleva stare da sola. I 4 non dissero nulla. La ragazza finì in carcere per omicidio di primo grado e condannata alla sedia elettrica. Il giorno della sua morte era arrivato. Lisbon era li a vederla morire. La bionda era pronta. Vide Lisbon davanti ai suoi occhi ad assistere alla scena. Ora poteva morire felice. "Ti amo" disse rivolta a Lisbon e sorrise. Poco dopo il buio più totale.