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Autore: Sheisarebel_    07/11/2011    8 recensioni
Io lo amavo, ma la mia codardia non mi permetteva di ammetterlo.
Lo amavo con tutta me stessa, ed ogni volta, ogni singola volta in cui il mio corpo aderiva sul suo avrei voluto solo dirgli quanto tenessi a lui, quanto fosse disperatamente importante per me.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Santana Lopez! -La voce dell'infermiera rimbombava in quel tetro corridoio.E' il mio turno per quelle fottutissime analisi del sangue. Mi alzai ed entrai all'interno della bianca stanza-Si accomodi signorina! 
Ero svenuta durante gli allenamenti delle Cheerleader, Sue mi aveva ricoperta di insulti.
Ne fecero una tragedia: "Dovresti mangiare di più, guarda come sei magra!"Ecco le parole che uscivano dalla bocca di tutti, le uniche che riuscivano a dire. 
Ma qualcuno doveva spiegargli che non volevo mangiare, bere, o fare un minimo sforzo per rimanere in quel lurido e schifoso posto.
Un piccolo ago mi pizzicò il braccio, entrando lentamente nella vena. La testa girava.
L'unica cosa che volevo fare era urlare, urlare contro tutti. Spiegare all' infermiera che il mio corpo era okay, ma il mio cuore no. Volevo dirle di lasciarmi in pace, che avevo solo passato la notte a piangere in silenzio soffocando le grida con il cuscino ..fino all'alba.
Ma non ne ero capace, ero solo un'insulsa nullità. Offendevo gli altri sperando di rendermi meno miserabile , ma non funzionava.
Lo sguardo era fisso, perso nel blu di uno splendido cielo primaverile.- Dio,
ditemi che non stà succedendo a me! - Pensai sospirando e socchiudendo leggermente gli occhi. Mi alzai barcollando e solo successivamente una ragazza mi sorresse per le spalle , portandomi in una bianca stanza per farmi stendere su un lettino. Dovevo solo riprendermi. 
Non riuscì ad aprire bocca, ero senza forze.Mi limitai a sorridere lievemente in modo gentile, iniziando a fissare quelle orrende pareti.
 Una valanga di ricordi mi piombò addosso.
Ricordai il nostro primo bacio, sotto la pioggia.
Faceva freddo quel giorno e lui mi strinse a se, nonostante io mi rifiiutassi di avvinarmi.
Le nottati insieme. Il suo primo , stupido ed insulso regalo..Quella collana a fiocco che tenevo chiusa in un cassetto del comodino, era bello fare la stronza con lui. Non se la prendeva mai.
Eravamo la coppia perfetta
La cheerleader e il giocatore di football.
La stronza e il ribelle.
O semplicemente.. Santana  e Noah
Una lacrima mi attraversò il viso, mentre ripensavo a tutte le volte in cui ricevevo i suoi sms solo per fare sesso, senza che lui venisse a conoscenza che per me era altro.
Per me era amore.
Io lo amavo, ma la mia codardia non mi permetteva di ammetterlo.
Lo amavo con tutta me stessa, ed ogni volta, ogni singola volta in cui il mio corpo aderiva sul suo avrei voluto solo dirgli quanto tenessi a lui, quanto fosse disperatamente importante per me. Volevo essere sincera, meritarmi un suo " Ti amo" . Ma non potevo. Lui non mi amava, ero solo un giocattolino con cui divertirsi durante le grigie giornate in cui i siti porno non ti soddisfano abbastanza. 
Sfilai il cellulare dalla tasca. 
Scrivi messaggio- Noah - Inserisci testo : E' finita. - Invia.
Disperatamente presi la borsa dal comodino accanto al letto iniziando a frugare.
Tenendo ben salda la limetta per le unghie tra le mani, controllai che intorno a me non ci fosse nessuno. 
Strinsi la mano a pugno, spostando la maglietta dal polso. 
Lentamente la punta di ferro affondava nella pelle, e le prime goccie di sangue iniziarono a macchiare la mia pelle ambrata.
Uno struggente dolore mi trapassava l'arto ed il sangue scese a macchiare le lenzuola.
Soffocai il grido di dolore mordendomi il labbro inferiore, stringendo gli occhi.
Lasciai cadere lentamente la testa sul cuscino, ed i capelli si posarono con dolcezza sul mio viso oramai segnato dal dolore.
Stava finendo, in tutti i sensi.
Poi una luce bianca mi accecò , buio, di nuovo luce, ed un assordante fischio.
Sentì quasi sollievo in quel momento.L'ultimo ricordo che mi rimase fù l'infermiera che terrorizzata chiamò il primario.
Era davvero finita.
  
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