Ricordo il suo sguardo.
La tristezza gli ricopriva il volto. I suoi occhi erano lucidi. Le sue guance risplendevano col bagliore della luna.

piangeva..

Mi avvicinai lentamente a lui.
I sedili dell' impala non erano mai stai così comodi.
Lui non mi fissava negli occhi, era imbarazzato, o, semplicemente, troppo emozionato.

"Sam, stai bene?" gli chiesi inavvertitamente.
Non rispose. Era brutto vederlo così, troppo brutto.

Stavo male anche io..

Certo, si sentiva colpevole. Io sarei andato all' inferno per salvare la sua vita, io sarei morto al suo posto.
Queste idee lo torturavano, gli laceravano il cuore. Ed io, lì accanto a lui, ero incapace di consolarlo. L' unica cosa che potevo fare era alzare il volume della radio, nella speranza che il morale si sollevasse di nuovo ad entrambi.
 

piangeva..

Sarei presto finito nell' altro mondo, eppure ero tranquillo. Sarei stato peggio se al mio posto ci fosse stato mio fratello.
In parte sapevo come si sentiva, riuscivo a immedesimarmi in lui.

Forse capivo qualcosa..

Era voltato verso il lato del finestrino, ma era più tranquillo. Sicuramente stava pensando al sacrificio. Nei suoi occhi c' era tristezza, rancore, ma c'era anche la gioia di aver capito di non esser solo.
Avrei dato sempre la mia vita, l' avrei sempre protetto.

Sono andato all' inferno..

Ora Sammy stà meglio. Ancora incredulo è consapevole del fatto che mi ha vicino. Mi fissa, quasi come se volesse contemplare un monumento.
Lui è qui, vicino a me.
Io sono qui, vicino a lui.

Istantaneamente sorrido. Sono felice, perchè siamo insieme.
"Che c'è?" ride Sam.
"Niente, stavo solo pensando."
"Pensando.. a cosa?"
"Bhè, al primo giorno che papà mi passò le redini dell' impala: il giorno più bello della mia vita." mento.

ridiamo..

Ma guardalo questo testardo e adorabile figlio di puttana. Stiamo ridendo, insieme; non succedeva da tempo.
Darei la mia vita per lui anche adesso.
Ricordo il giorno del patto come il più bello della mia vita.

ridiamo..
piangiamo..
lottiamo..
marciamo..
restiamo insieme!