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Autore: UkyTwitch    07/11/2011    4 recensioni
"Ah sì. Vabbè. Senti RAY [...] Ho un problema." Eccolo. Ray sapeva che Mikey non aveva "un" problema, Mikey aveva IL problema.
WARNING: demenzialità. Demenzialità. DE-MEN-ZIA-LI-TA'. E stavolta è anche di più della prima volta che vi ho avvertiti. Entrate a vostro rischio e pericolo.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Mikey Way, Ray Toro | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E di nuovo, mi sento in dovere di scrivere il famigerato: "Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo", perché, di nuovo, io e kayak chan abbiamo dato sfogo alla nostra idiozia/genialità repressa e incompresa su una povera tastiera e su un povero foglio di Word. Abbiate pietà di due povere malate.

Enjoy. ♥

***


Era una serata tranquilla, e Raymond Toro aveva appena finito di passare il duecentocinquantesimo colpo di spazzola sui suoi folti capelli. Aveva programmato tutto alla perfezione: Frank e Gerard sarebbero stati occupati in una notte di fuoco e di pomeriggio lui era andato a comprare "Il segreto dell'Unicorno Rosa - Edizione Limitata Per Collezionisti" e l'aveva regalato a Mikey.

Tutto procedeva secondo i piani, Ray avrebbe potuto dare gli altri 250 colpi di spazzola ai suoi fluenti fro senza essere disturbato, finalmente dopo dieci anni di soprusi.

Eccolo, era lì, davanti al caminetto in cui ardevano i resti dell'ultimo boa di Gerard, bruscamente gettato dalla diva in uno dei suoi attacchi di isteria in cui si era lamentato del suo nano da compagnia (tanto per cambiare un po’ argomento), era lì, finalmente, la spazzola si apprestava a dare il cinquecentesimo colpo ai suoi riccioli...

NYAN NYAN NYAN NYAN NYAN NYAN NYAN.

La suoneria del Nyan Cat, abilmente impostata da Ray per avvisarlo che persone irritanti lo stavano chiamando, risuonò nel silenzio della stanza.

Lo spavento portò non solo il chitarrista a far volare l'adorata spazzola a fianco al boa color verde scorie nucleari nel camino, ma ricondusse i suoi capelli selvaggi a tornare allo stato brado in cui erano prima delle 499 passate.

Ormai rassegnato, preparandosi mentalmente a ciò che lo attendeva, prese il cellulare, e deglutendo rispose con un insicuro: "Pronto?"

"RAY SEI TUUUU?!" La potente (?) voce di Mikey risuonò nell'orecchio destro del povero musicista, i cui capelli si gonfiarono ancora di più per lo stress che solo quel suono poteva provocare in lui.

"... Sì, Mikey, mi hai telefonato tu, lo saprai che sono io." Con resistenza stoica, Ray proseguì nel discorso che era già iniziato male, molto male.

"Ah sì. Vabbè. Senti RAY - non capiva se stesse diventando paranoico, ma era quasi sicuro che il bassista alzasse la voce di un'ottava quando pronunciava il suo nome - Ho un problema." Eccolo. Ray sapeva che Mikey non aveva "un" problema, Mikey aveva IL problema.

Gli era appena tornato in mente che Frank aveva intenzione di andare a casa di Gerard.

Gli era appena tornato in mente che Gerard e Mikey erano fratelli.

E che la camera da letto era sopra il salotto.

“Dimmi, Mikey.” Raymond continuava a chiedersi cosa lo spingesse a portare avanti quella conversazione invece di mandare il cellulare a fare compagnia alla spazzola e al boa nel caminetto.

“Alloooora… Oggi Frank è venuto a casa nostra… - eccolo che cominciava. Ora gli avrebbe dato una minuziosa spiegazione di tutto quello che il piccolo nanetto aveva fatto, dal momento in cui aveva suonato il campanello a quello in cui era sparito nella camera di Gerard. Spiegazione che noi vi risparmieremo, perché sì, ci teniamo all’immedesimazione nel personaggio, ma non vogliamo urtarvi psicologicamente come Mikey stava urtando il povero Ray.

“… E poooi puf! Sono spariti come Lula l’unicorno Viola nella Nuvola Arcobaleno! Capisci cosa intendo, vero RAY?!” Per qualche strano motivo a noi sconosciuto, il piccolo e innocente bassista si era auto convinto dalla notte dei tempi che Raymond fosse a conoscenza di tutte le saghe de “Il Segreto Dell’Unicorno Rosa”, e che con queste citazioni fosse oltremodo compreso nella sua disperazione. “… Ovvio che capisco, Mikey.” E Ray non faceva niente per convincerlo del contrario. “Ecco… Beh… E tu sai cosa succede a chi entra nella Nuvola Arcobaleno, no?” Durante la composizione di quella domanda, utilizzando i suoi sovrumani poteri, Ray si era visto tutte le saghe e ora comprendeva l’allusione di Mikey alla Nuvola sopracitata. Le autrici, però, non posseggono questi sovrumani poteri, quindi vi lasceremo nell’atroce dubbio così come lo siamo noi. Vi basti sapere che nella Nuvola Arcobaleno succedono cose molto brutte.

“Ho capito, Mikey. E che cosa ti fa pensare proprio a un posto del genere?” Chiese a questo punto Ray, che comunque sapeva già di cosa si trattasse, ma non poteva svelare la sua identità segreta di mediatore/cupido/capro espiatorio della band al piccolo Mikey. “Beh.. All’entrata della Nuvola si sentono rumori spaventosi, no?” Il povero Raymond si appuntò di dover fare una lezione sull’educazione sessuale all’ingenuo bassista e una sull’insonorizzazione delle pareti agli altri due, un giorno. “… Sì, beh, più o meno… Cosa intendi per rumori spaventosi?”

“Beh vediamo… Come dei topi! Hai presente? Gneek gneek gneek gneek! E Frank urla! Tutto torna, ha paura!” Basta. Il chitarrista ne aveva abbastanza della stupidità del suo amico. Doveva fare qualcosa. Doveva porre fine a questa ignoranza. Decise di andare per gradi. “Ah… Dei topi… Capisco… Dimmi Mikey, cosa sono i topi?” La prese molto alla lontana, per paura di traumatizzare il bassista. “Ehm… Dei roditori?” Bene, il ragazzo collaborava. “Ecco qua… Quali altri roditori ti vengono in mente?” Continuò su quella strada. “Ehm… I castori!” Ray poteva avvertire il gaudio nella voce di Mikey, elettrizzato da questo nuovo gioco. “Uhm… Dei roditori più comuni?” Ci riprovò. “Gli scoiattoli!”

“Ehm… Che mangiano anche erbetta?”

“… L’UNICORNO AZZURRO!” La voce del piccolo Michael ricordava molto quella di un bambino che aveva appena realizzato di avere la vittoria in pugno in un match di Indovina Chi. Anche il grugnito di Ray ricordava vagamente il bimbo dall’altra parte, che invece aveva appena perso. “… L’unicorno non è un roditore, MIKEY.” E qui dovremmo riportare la spiegazione di Mikey sul perché avesse risposto tale animale, ma purtroppo le autrici si sono addormentate mentre la esponeva, quindi non siamo in grado di riportarvela. Poco male, no?

“… I conigli, Mikey, I CONIGLI!” Raymond aveva constatato che al ragazzo serviva un po’ d’aiuto. “… Oh, i conigli.” Imbarazzanti attimi di silenzio seguirono il commento del bassista. “… E quindi?” … Per poi essere interrotti così. “… Cosa fanno i conigli, Mikey?”

“Ehm… Mangiano carote?”

“… Un’altra cosa? Per cosa sono famosi, Mikey?”

“Per mangiare carote, Ray! Ma che domande fai… un attimo.” Oddio, forse aveva capito. Raymond rimase in attesa.

“… Ma perché siamo finiti a parlare di conigli?!” Niente. Il ragazzo stava alle allusioni come Gerard stava all’eterosessualità. Raymond decise di evitare la domanda e continuare (da solo) per la sua irta strada di doppi sensi impossibili (e incomprensibili). “Tu rispondimi e basta. Cosa piace fare ai conigli, Mikey?”

“E che cacchio! Mangiare carote, no?! Questo gioco sta iniziando a farmi un po’ schifo…” Il chitarrista era sull’orlo di una crisi di nervi. Ma lo era già dalla prima pagina, quindi andiamo avanti. “Mikey, ai conigli piace divertirsi! E il tuo fratellone è un po’ come un coniglio, no? Quindi… Cosa stanno facendo, secondo te? Per divertirsi?”

“Uhm ecco… Forseee… Oh! Ray, HO CAPITO!” Raymond fece cadere il cellulare a terra. Ho capito? Sul serio? Ci era riuscito? Mikey aveva finalmente, dopo 31 anni di vita, capito?! No, sicuramente aveva sentito male. Non era possibile. Questo poneva fine al 75% delle sue sofferenze giornaliere! Adesso avrebbe potuto spazzolarsi i suoi amati capelli almeno una volta a settimana! Riprese il cellulare, da cui fuoriusciva la stridula voce del bassista, che non capiva se fosse ancora in linea o no. “… Hai capito?” Chiese nuovamente, incredulo. “Sì, certo!” Ebbe un mancamento. Allora non aveva sentito male! Le lacrime iniziarono a scorrere copiose dai suoi occhi. “… Stanno ascoltando Destroya! Ovvio, no?! Gerard per divertirsi canta! No, Ray, NO?!”

Ray fece cadere nuovamente il cellulare. Stavolta però andò casualmente a finire fra il boa e la spazzola.   

  
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