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Autore: Evaney Alelyade Eve    07/11/2011    3 recensioni
Una Destiel ambientata nel mondo del 2014, dove il mondo è andato a puttane e Sam ha dato il suo grande si a Lucifero, lasciando Dean solo.
Il cacciatore lo sa, però, che nonostante tutto non sarà mai davvero solo, perchè con lui c'è Castiel.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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CampChitaqua.
No I won't stop 'cause I just know who you are.

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Camp Chitaqua,2014. - Una settimana prima.

Il cacciatore sedeva al tavolo della sua capanna,nella più completa oscurità,bevendo avidamente da una  bottiglia di whisky,nel disperato tentativo di affogare nell'oblio dell'ubriachezza i ricordi di quell'ennesima lunga e dura giornata passata a combattere i Croat. Proprio quel giorno avevano perso altri due valorosi uomini.
Quando ebbe finito di bere il liquido rossastro contenuto nella bottiglia,ne guardò il fondo,rendendosi conto che in fin dei conti  l'alcool non sarebbe  bastato ad annegare tutta l'amarezza,il rimpianto,il dolore e la solitudine che gli attanagliavano il cuore. Guardò verso la finestra da cui si potevano intravedere le luci accese della capanna di Castiel,l'ex angelo diventato ormai un finto hippie costantemente drogato e ubriaco,e poi mise a fuoco il suo riflesso nel vetro della finestra: un bell'uomo sui 35,che ne dimostrava molto di più dal taglio duro dei suoi occhi verdi e spenti,e dai tratti induriti dal tempo e dal dolore,del suo volto.
Si ricordava di com'era  all'inizio : strafottente,illuso e cazzone,ma soprattutto determinato a salvare il mondo;determinato a salvare le persone che amava. E ci aveva provato,sul serio,lui ci aveva provato con tutta l'anima,e non aveva perso le speranze nemmeno quando il Croatoan,il virus demoniaco,aveva mandato a puttane il mondo. Ci aveva provato,finchè,due anni prima,a Detroit ,Sam non aveva ceduto il corpo a Lucifero,affinchè lo indossasse per il ballo. Lì era crollato;lì si era arreso e aveva desiderato ogni giorno di morire. Lì Dean,era cambiato.
Un nodo gli strinse la gola,mentre gli occhi gli si inumidivano al ricordo degli occhi da cucciolo del suo fratellino,al ricordo del vecchio burbero Bobby,al ricordo anche di Ellen e Jo,di suo padre,sua madre e di tutti quelli che erano morti solo stando accanto a loro,accanto a lui.
Voleva piangere,davvero,lui voleva seriamente piangere,,ma era così stanco,così spezzato e affranto che le lacrime non sarebbero bastate per esprimere tutto il dolore che covava dentro di se. L'ultima volta che l'aveva fatto,era stato dopo il gran 'si' di Sam. Quella volta aveva corso per miglia e miglia,senza fermarsi,finchè non era inciampato nei suoi stessi piedi stanchi,e allora steso lì,sull'asfalto freddo e duro e sporco e puzzolente di una strada distrutta,aveva pianto come non mai in vita sua. Ah,aveva anche urlato.Sì,aveva urlato fino a quasi sputare le tonsille. Aveva urlato contro il cielo freddo ed indifferente sopra la sua testa;aveva urlato contro Sam,quello stronzo che l'aveva lasciato solo! e aveva urlato il suo gran Si al cielo,ma nessuno di quei fottuti figli di puttana piumati aveva risposto. Anche loro l'avevano abbandonato. L'ultima cosa che ricordava di quella giornata orribile,prima di svenire,erano stati un paio di occhi blu come il mare,che non aveva mai visto così da vicino,colmi di preoccupazione,che sembravano dirgli: ci sono io.
Le risatine provenienti dalla capanna del suddetto ex-angelo,lo riscossero dai suoi pensieri e borbottò qualcosa contro le orgie notturne di Cas irritato. Che diavolo! Lui era preso da quei ricordi dolorosi,e l'altro se la spassava! Un moto di irritazione smosse le sue viscere,e posato malamente il bicchiere sulla tavola malmessa di legno,si alzò come una furia dalla sedia,che cadde con uno schianto a terra e si diresse verso la capanna di Cas,a passo di marcia.

Castiel,era un angelo caduto,che aveva perso lentamente e gradualmente la Grazia,fino a diventare ciò che era adesso: un hippie costantemente strafatto e ubriaco che fingeva di essere un guru dell'amore e faceva sesso ogni volta che organizzava le orgie con le donne del campo. Be,ad esser sinceri non si limitava a farlo solo nelle orgie,ma comunque,a chi importava? Il mondo stava per finire grazie al suo ex-grande-fratello Lucifero e lui non era più un angelo-con-bacco-nel-culo,come aveva amato definirlo un Dean più "allegro".
Quando le ragazze andarono a prepararsi per l'orgia,Castiel,rimasto solo,guardò istintivamente,attraverso il vetro sporco della finestra,la capanna buia di Dean;era sicuro che l'uomo vi si trovasse all'interno,al buio,bevendo qualche bicchierino.Anzi conoscendolo,l'intera bottiglia. Sapeva che il ragazzo era chiuso lì dentro ad ubriacarsi,perchè ancora una volta stava pensando a tutte le persone morte "per colpa sua";sapeva che si stava dando la colpa anche dei due ragazzi morti quell'oggi. Ne aveva sentito parlare da Chuck,quando gli era venuto a portare della carta igienica;già proprio carta igienica. Scoppiò a ridere : in un momento in cui il mondo andava a puttane allegramente,c'era ancora chi,come il loro amico Chuck,si preoccupava della carta igienica.Quando smise di ridere,tornò a guardare fuori dalla finestra,senza realmente vedere ciò che c'era fuori,perchè aveva focalizzato,involontariamente,il proprio riflesso: un uomo sulla soglia dei quaranta,con volto pallido e due borse sotto gli occhi con le guance arrossate dai fumi e l'alcool,ricoperte da una barba ispida,che lo fissava di rimando,facendogli venire la nausea. C'era un motivo se nella stanza Castiel non aveva nè specchi nè altri tipi di superficie riflettente : odiava il suo riflesso. Perchè? Perchè quello gli ricordava ogni volta che razza di uomo insignificante era diventato;che razza di nullità  era. Questo faceva nascere il lui un profondo disgusto per sè stesso,così forte che gli veniva voglia di..di fare qualche gesto sconsiderato.Gli veniva voglia di morire,ma non l'aveva mai fatto,perchè non poteva lasciare da solo l'unico uomo sulla terra che avesse mai amato. Già,perchè lui si era innamorato del giovane dalla prima volta che l'aveva visto,giù all'inferno.Ovviamente non aveva mai fatto nulla per darlo a vedere,facendo credere a Dean che tutto ciò che aveva fatto per lui era stato fatto in sentimento fraterno. Sentimento fraterno un cazzo.Lui lo amava disperatamente da anni,secoli!, ma non aveva mai potuto dirglielo o fare altro perchè il ragazzone era eterosessuale! Sospirò,non poteva fargliene di certo una colpa se amava le belle curve,tuttavia da quando era diventato umano  si era lasciato consumare da un desiderio non corrisposto,che da angelo aveva sempre saputo tenere a bada per la paura non solo di cosa avrebbero potuto dire i suoi "fratelli",ma anche perchè lui era inesperto ed imbranato su queste questioni.Dunque diventato umano aveva cercato di compensare con drug,sex and (rock'n'roll)alcool  la voragine che sentiva nel petto,senza contare che essere continuamente strafatto gli impediva di autocommiserarsi,e rimpiangere le sue belle ali candide. Una volta poteva definirsi cazzuto,adesso era un cazzone,come gli aveva gentilmente ricordato il suo Dean,qualche settimana prima,quando avevano avuto un brutto litigio sulla merda che prendeva.
-Castiel? - fu riscosso dai suoi pensieri,da una voce femminile e timida,che lo richiamava all'attenzione : le ragazze erano pronte per dare il via ai festeggiamenti. L'hippie si alzò in piedi,guardandole come se le avesse viste per la prima volta,sentendosi più lucido di quanto avrebbe voluto,e quando stava per proferire parola,la tendina di perline fu scostata bruscamente,e nella stanza entrò
-Dean! - esclamò Cas,con un sorriso e voce piena di sollievo : per un breve attimo aveva desiderato che lui venisse a salvarlo da quelle donne,tuttavia il sorriso si accentuò quando quello lo guardò con espressione seria ed arrabbiata.


In verità,non  sapeva perchè fosse così irritato con Castiel,dopotutto lui faceva solo quello a cui era abituato : drug,sex and (rock'n'roll) alcool; tuttavia questo servì a farlo incazzare di più : non gli aveva forse detto di smetterla con tutte queste merdate?!  Procedendo verso la capanna,sentì qualche goccia cadergli sul viso e si rese conto che presto avrebbe iniziato a piovere. Fortunatamente la capanna era distante pochi metri dalla sua,perchè vi giunse in 1o minuti : 5 spesi ad imprecare contro la pioggia che stava arrivando e 5 spesi a barcollare per via dell'alcool;nonostante vi fosse abituato aveva bevuto della roba bella forte,e quì gli venne l'atroce dubbio che forse non era proprio una bottiglia di whisky quella che aveva svuotato prima. O bè,chi se ne fregava! Quando scostò la tendina di perline,più bruscamente,forse,di quanto volesse,si ritrovò a fissare un paio di occhi blu,che per qualche strano motivo erano pieni di sollievo,mentre da un paio di labbra piene e un po screpolate sfuggiva  il suo nome con lo stesso gusto di sollievo impresso negli occhi,contornato da un bellissimo sorriso,che però si accentuò per via della sua faccia incazzata. Questo fu ciò che vide come prima cosa,in secondo sentì lo  sguardo curioso e al col tempo impaurito del gruppetto di donne,che emanavano un odore di assenzio misto a olii e schifezze varie,che gli fecero venire la nausea,accompagnata da una strana fitta al petto quando si accorse che erano lì lì per iniziare il "Gran festino". Le squadrò tutte,ad una ad una,prima di tornare a fissare lo sguardo negli occhi blu curiosi dell'amico,che lo fissava senza dire nulla,fin quando fu una delle donne,con voce delicata e timida a dire
- I-immagino che dobbiate parlare,e sta anche piovendo! Sarà m-meglio ritornare a casa! - così dicendo salutò i due uomini,rossa in viso,e fuggì quasi letteralmente dalla capanna,seguita a ruota dalle altre donne,che gli rivolsero una sorta di  sguardo accusatore : ma che diavolo?!  Il compagno si schiarì nervosamente la gola continuando a fissarlo con i suoi occhi blu,come il mare d'estate e per un secondo dimenticò addirittura il motivo per il quale si era fiondato da lui come una furia e stava quasi per andarsene quando il pressante odore di assenzio non gli fece ricordare tutto: era irritato perchè Cas beveva e si drogava e faceva sesso senza ritegno. No,non era per quello che era arrabbiato,ma Castiel non poteva saperlo,giusto? Così senza pensarci più di tanto afferrò l'altro,che si era avvicinato di qualche passo,cauto,e lo schiaffò malamente contro il muro,spezzandogli il fiato.




Quando Dean lo schiaffò contro il muro,sentì il fiato spezzarglisi in gola,e si rese conto di avere un'espressione scioccata quanto curiosa sul volto solo dopo che attraverso la sua bocca spalancata entrò un po dell'alito caldo dell'uomo,che lo guardava rabbioso,e che sapeva anche di whisky e qualcos'altro.
-Dean,sei ubriaco - constatò semplicemente,ricomponendosi;quello emise uno strano sbuffo,per rispondergli acidamente
- Parli proprio tu,di ubriachezza ! Tu non fai altro che bere,drogarti e fare sesso! - lo accusò,stringendo gli occhi pericolosamente. Castiel per tutta risposta emise un gemito stanco,appoggiando la testa al muro,e ricambiando senza imbarazzo nè timore lo sguardo rabbioso di Dean :era arrabbiato più con se stesso che con lui,oramai lo conosceva bene.
- Dean,non voglio ritornare sull'argomento,quindi dacci un taglio. So che sei arrabbiato con te stesso,ma non capisco perchè te la prendi con me -  continuò,prima che il cacciatore gli sibilasse - No Cas,tu non sai un cazzo di me! Non sai niente,di niente!!! Oggi quei due sono morti per colpa mia!  E così Sam,Bobby e tutti gli altri! - urlò,lasciandolo finalmente andare,mentre si copriva gli occhi con la mano destra. Castiel non disse nulla : stava cercando di calmarsi;di calmare l'irritazione che lo assaliva ogni volta che Dean si piangeva addosso e si autocommiserava,ma quella volta,colpa dell'assenzio o meno,non riuscì a mantenere il consueto autocontrollo,ed esplose :
- Dannazione Dean! Sono stufo di veder che continui ad autocommiserarti come un povero coglione!! Smettila! Sam ha fatto la sua scelta! Bobby,Ellen,Jo e tutti gli altri sono morti da guerrieri! Sono morti in modo dignitoso! I ragazzi morti oggi lottavano per la loro sopravvivenza! Sai che ti dico?! Tanto presto moriremo tutti! In un modo o nell'altro,quindi smettila di star lì a piangere chi non c'è più,perchè,sai Dean? Non ne hai proprio il tempo,visto che i prossimi a morire potremmo essere noi due! Quindi smettila di fare il cazzone smidollato e riprenditi! Vuoi sapere perchè mi ubriaco e mi drogo,come un matto?! Vuoi saperlo? Lo faccio per evitare di star lì ad autocommiserarmi! Lo faccio per evitare di prendere una dannata pistola e porre fine ai miei fottuti giorni da uomo inutile e senza valore! Guardami Dean! Prima ero un cazzutissimo angelo del Signore..e adesso? Adesso sono un misero umano! - la rabbia e la frustrazione e il senso opprimente di inutilità esplosero tutti insieme,attraverso le sue parole,mentre con un gesto irritato si passava una mano fra i capelli - Ma sai cosa mi fa incazzare di più Dean? Il fatto che nonostante io abbia una gran voglia di..di spararmi un colpo in testa visto la mia totale inutilità,desisto perchè penso che non posso lasciare un fottuto idiota come te da solo! Perchè penso che  ho sacrificato le mie belle ali piumate perchè..perchè mi sono innamorato di te! - strabuzzando gli occhi l'uomo di fronte a lui aprì la bocca come per dire qualcosa,ma la richiuse,troppo sconvolto dalla rivelazione -  Si,sono innamorato di te! -  ripetè,in risposta a questa reazione - ma non ho mai potuto dirtelo per le tue fottute convinzioni!! E sai perchè faccio sesso a volontà? Perchè sento -  si posò una mano sul petto - un vuoto dentro che non riesco a compensare con nient'altro! E questo perchè ti desidero così tanto,da così tanto tempo che fa male!! - quando smise di parlare si rese conto di avere il fiatone;cazzo non aveva urlato contro Dean da quella volta,in un passato remoto,in cui  il suddetto aveva deciso di dire si a Michele,e lui si era sfogato quella volta,picchiandolo. Oltre alla soddisfazione,però,di aver finalmente urlato tutta la sua frustrazione contro Dean, si fece anche largo la consapevolezza di avergli appena dichiarato anche quello che provava ;e in quel momento fu preso da un leggero imbarazzo che lo costrinse a fissarsi con interesse le scarpe, in attesa di una qualsiasi reazione dell'uomo che,dinanzi a lui,cercava ancora di elaborare tutte le informazioni appena ricevute.


Porcaputtana,non si era per nulla aspettato una reazione del genere da Cas,che aveva sempre sopportato in silenzio qualsiasi stronzata che lui avesse fatto o detto; ma ancora di più non si era aspettato una dichiarazione del  genere! Certo non che lui non avesse notato  le strane occhiatine che ogni tanto quello gli lanciava di nascosto,quando credeva che  non guardasse,ma sentirselo dire così dopo una sfuriata,faceva tutto un altro effetto!La cosa  ancora più strana,che gli stava dando i tempi di reazione di un bradipo,era la curiosa sensazione che gli aveva preso lo stomaco,dandogli l'impressione che ci fosse un animale assopito nelle sue viscere che adesso invece,arzillo e pimpante,esultava ballando la macarena.Forse in un certo senso aveva sempre saputo che c'era qualcosa di più nei gesti di Castiel,qualcosa che andava oltre  la semplice amicizia o bene fraterno;qualcosa che era stato sempre davanti ai suoi occhi ma che lui non aveva mai notato;anzi aveva fatto finta di non vederlo,al punto da far intossicare Castiel con tutte le merdate che prendeva.In quel momento si rese conto di essere stato così preso da Sam,dall'autocommiserarsi,dal sentirsi solo ed abbandonato che aveva trascurato l'unica persona che alla fine era rimasta accanto a lui,l'unico che in fondo sarebbe rimasto con lui fino alla fine.Si strofinò una mano sulla bocca,cercando le parole giuste,le parole adatte da dire all'uomo che davanti a lui si fissava insistentemente le scarpe,e quasi gli venne da ridere poichè aveva l'espressione di un condannato a morte,ma si trattenne,rendendosi conto che non sarebbe stato molto carino.
- Sai Cas,credo tu abbia ragione,su tutta la linea : sono  uno stronzo,egoista, troppo preso ad autocommiserarsi....ed hai anche ragione a dire che non abbiamo tempo per piangere gli altri,visto che i prossimi potremmo essere noi,quindi se questa dev'essere la nostra ultima notte sulla terra tanto vale godercela. - detto questo afferrò Castiel per il colletto della camicia e lo attirò a se,premendo con forza le labbra sulle sue,mentre  la bestia nelle sue viscere ruggiva la sua approvazione.



Castiel si irrigidì leggermente per la sorpresa,ma si riprese quasi subito,schiudendo docilmente le labbra per accogliere la lingua di Dean. Non era un bacio violento,ma non era nemmeno dolce o tenero;entrambi potevano avvertire sulla punta della lingua  un sapore di amarezza e sofferenza che si mischiava ad un desiderio a lungo represso e travolgente che  li faceva aggrappare l'uno all'altro con disperazione ed urgenza. Quando si separarono per riprendere fiato,ancora non riuscivano ad elaborare tutte le sensazioni provate con un semplice bacio...e  si chiesero  cosa sarebbe successo se fossero andati oltre . Be valeva la pena  scoprirlo no? 
Il secondo bacio che si scambiarono fu  semplicemente molto di più; quando ebbero schiuso la bocca quasi in contemporanea,respirarono l'uno il fiato caldo dell'altro come se all'improvviso l'aria non fosse abbastanza.;Castiel strattonando,gli sfilò la giacca verde militare, lasciandolo solo con la sua maglia nera attillata che metteva in risalto i muscoli del petto e delle braccia; lo ammirò per un attimo con adorazione,ma le mani frementi di Dean che lo spingevano a stendersi, lo riportarono alla realtà; dal canto suo Dean fremeva dalla voglia di spogliarlo,di assaggiarlo..Infilò una gamba tra quelle del suo amico,premendo contro il cavallo dei pantaloni che iniziava a tendersi,mentre infilava una mano sotto la camicia logora e scolorita,esplorando lentamente ogni centimetro di pelle che conquistava e godendo dei rilievi e degli avvallamenti formati dai muscoli addominali e poi pettorali di Cas; Dio ,com'era calda la sua pelle! La sentiva fremere sotto le sue mani,trasmettendogli le stesse sensazioni,lo stesso tremito dritto al cuore,che vibrava sommerso da tutto ciò.
Se Castiel non fosse stato veramente sicuro di non essere così sbronzo e strafatto avrebbe detto di star sognando; e che bel sogno! Tuttavia il respiro caldo di Dean che gli solleticava la lingua,le sue mani impazienti che esploravano il suo dorso e le mille sensazioni che si irradiavano dai punti alla mercè di quelle mani,gli assicuravano che no,non era sbronzo; e si,stava davvero per fare sesso con Dean Winchester. Lo stesso Dean Winchester,leader di Camp Chitaqua, che fino a quel momento non aveva fatto altro che affermare la sua eterosessualità ripassandosi le poche tipe che non partecipavano alle sue orge. Gemette quando Dean gli graffiò con poca gentilezza il lobo dell'orecchio sinistro,mandando una scarica di elettricità lungo la spina dorsale e fin nel basso ventre,e tremò quando l'uomo lo costrinse ad alzarsi quel tanto che bastava per sfilargli la camicia logora. Non volendogli lasciare tutto il divertimento,Cas gli afferrò i polsi appena in tempo,prima che quello iniziasse a  sbottonargli i pantaloni,dolorosamente tesi,e ,in un gesto fluido e naturale,invertì le posizioni,portando il cacciatore sotto di lui. Quello rimase immobile,col respiro accelerato, guardandolo con una certa curiosità.
Castiel lo osservava e nella sua mente si affollavano mille pensieri. Dean sotto di lui, in attesa , era qualcosa che mai aveva immaginato; e ne  aveva  fatte tante di fantasie, sull' "amico",lui! Iniziando ad esplorarne il corpo con le mani,come aveva fatto Dean prima con lui, sentì sfilare i bicipiti tesi delle braccia.....i pettorali che si contraevano al passaggio delle sue mani...gli avvallamenti dei suoi addominali...Dio,era così perfetto!
- Sei bellissimo - si lasciò sfuggire,in tono intriso di desiderio,meraviglia ed adorazione; tono che,si rese conto, imbarazzava non poco l'uomo sotto di lui. Facendo un piccolo sorrisetto,immaginò che Dean,stesse maledicendo la sua pelle dannatamente troppo chiara. Man mano che ne esplorava il corpo,Castiel pensava che,senza ombra di dubbio,soltanto quei contatti avrebbero potuto bastargli. Cazzo,se gli potevano bastare! Tuttavia l'uomo sotto di lui non la pensava esattamente così,poichè gemendo impaziente,spinse il bacino contro quello di Cas,distraendolo momentaneamente dalla sua opera di esplorazione e facendolo imprecare. Ohmio...che sensazione! In nessuna di quelle fottute orge, Castiel aveva mai provato delle sensazioni così...intense; anche la minima cosa,per lui era fonte di piacere. Indispettito,comunque,per ripicca rispose con un'altra spinta,più intensa e in un certo senso "mirata",che tolse decisamente il fiato a Dean,e fu il suo turno di imprecare.
-Cas...-ringhiò Dean, arpionandogli i fianchi ,e stringendoglieli, per avvertirlo che quei giochetti lo stavano stancando,e che era ora di fare sul serio. Castiel scese su di lui e lo baciò,lentamente, negli occhi un luccichio dispettoso,mentre le loro bocche facevano da scena alle lingue che si rincorrevano e  rifiutavano in un gioco di sensualità e passione  che finì con Dean che mordeva ,esasperato per il continuo temporeggiare,il succoso labbro inferiore di Cas,fino a fargli uscire il sangue. Cas gemette, non tanto per il dolore quanto per la scarica di piacere che ne ricevette. Percorrendo il corpo di Dean verso il basso,lasciava una piccola scia di saliva e sangue,lì dove succhiava e leccava la pelle; si fermò solo due volte per torturargli i capezzoli,consapevole ormai di quanto fossero una parte sensibile - e l'irrigidirsi dei muscoli del petto di Dean,ne erano la conferma -  e per infilargli la lingua nell'ombelico,facendolo sussultare,mentre una scarica di piacere ed adrenalina andava ad aggiungersi alla già presente eccitazione del cacciatore.
- Cas,cazzo....smettila di perdere tempo,e scopami! - l'ordine di Dean,impregnato di urgenza,smosse qualcosa anche in Castiel,nel suo basso ventre,e preso quasi dalla stessa urgenza del compagno,gli sbottonò in fretta i pantaloni,abbassandoglieli insieme all'intimo; Dean fece lo stesso coi suoi.

Entrare  completamente in qualcuno era un'esperienza che Castiel aveva già fatto mille volte in quei cinque anni,tra un'orgia e l'altra,tuttavia nessuna sensazione provata poteva essere,anche solo paragonata, a quella  di essere dentro la persona che si ama; essere dentro Dean era qualcosa di straordinario : lo stretto calore del suo corpo,che avvolgeva il membro di Cas,si irradiava come fiamme in tutto il corpo dell'ex angelo,alzando notevolmente  la temperatura della camera, o di se stesso? ma che importa! ; se a questo si aggiungevano i gemiti sommessi dell'uomo disteso,Castiel era certo di poter  morire lì,da un momento all'altro: e cazzo,sarebbe morto felice; molto felice!  Era un calore così forte che Castiel poteva sentirsi assorbirlo,come una spugna,e questo attraversando e diradando la nebbia provocata dall'alcool e dai fumi, arrivava dritto al  suo animo,incendiandolo e animandolo, come solo la sua Grazia,luce incandescente e immensamente splendente poteva fare; come se fosse ritornata a riempire il vuoto che aveva lasciato nel suo essere,quando  i suoi fratelli e sorelle erano andati via,arrendendosi. Un'emozione così potente,da scombussolarlo completamente, così tanto da portarlo ad un passo dall'apice,sull'orlo di un orgasmo che era un insieme di gioia selvaggia e amore,con retrogusto di nostalgia e Grazia. Le spinte diventarono più forti e costanti,mentre Cas si abbassava ad assaporare con voracità le labbra del suo amante, godendosi i suoi respiri affannati e i gemiti che faceva scivolare come veleno nella sua bocca,fin giù nella gola,assorbiti dal calore; il veleno più dolce che esista.





















   
 
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